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Autore: Lady R Of Rage    21/06/2013    2 recensioni
Una nuova scuola elementare sta per essere aperta in un quartiere povero di Los Angeles.
Questa notizia è una gioia per i bambini, ma una minaccia per la malavita. Una malavita che non ha scrupoli, nè pietà.
Non basta essere benefattori, per essere al sicuro. Non basta lo status, per ottenere la salvezza.
Non basta essere i Black Eyed Peas, per sfuggire alla vendetta.
Genere: Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Un messaggio senza firma
 
Il fotografo sistemò l’obbiettivo della macchina fotografica, regolandone lo zoom. Lì accanto, una reporter vestita di verde menta si ravviava i capelli.
Poi, la ragazza si voltò verso la telecamera, e sorrise.
-Buongiorno, America. Qui è Rachel Kimberley che vi parla.- pronunciò vivacemente verso l’obbiettivo.
-Vi parlo in diretta da Los Angeles, dove sta per essere aperta una nuova scuola pubblica, destinata esclusivamente ai ragazzi meno abbienti del quartiere disagiato.-
Nell’obbiettivo della telecamera apparve, lucente come un diamante purissimo, un monumentale edificio di cemento armato, con numerose finestre, e il tetto di mattoni rosso acceso.
-Questo quartiere è sempre stato uno dei più celebri focolai di malavita e disoccupazione di tutta la città, privo di infrastrutture valide e abbandonato a sé stesso.- continuava una sempre più eccitata Rachel.
-Almeno fino a oggi… è stata infatti effettuata un’ingente donazione di denaro a vantaggio di questo quartiere, che verrà interamente sfruttata per la costruzione di una nuova scuola elementare pubblica.
La donazione, pari ad alcuni milioni di dollari, è stata effettuata nientemeno che dal gruppo musicale hip-hop più importante del momento: signore e signori… i Black Eyed Peas!-
La telecamera deviò verso la porta della scuola, riprendendo in un’agile zumata l’eccitatissimo quartetto.
Erano in posa di fronte alla scuola appena nata, esibendo sulle loro bocche dei sorrisi genuini.
La telecamera si spostò, riprendendoli uno ad uno.
Prima Will.i.am, splendido come sempre, in un completo grigio scuro, mocassini rossi, occhiali e mezziguanti in pelle dello stesso colore; poi Fergie, raggiante in tailleur nero e decolleté Chanel; Taboo, in giacca di pelle e camicia, con i capelli neri legati in uno chignon dietro la testa; e infine Apl.de.ap, infilato in un lungo cappotto nero, con occhiali da sole talmente scuri da sembrare quasi verniciati.
Rachel si avvicinò ai quattro, e puntò il microfono su di loro.
-Adesso parliamo in diretta col gruppo. Ditemi.- chiese ai quattro interlocutori. –qual è la ragione che vi ha spinto ad effettuare una simile donazione?-
Will.i.am si passò una mano nei capelli. –Ci pensavamo da un po’ di tempo.- rispose tranquillo, come se stesse parlando a una sua parente.
-Sappiamo bene che questo quartiere è poco curato, e povero… ci dispiaceva per i bambini di qui. Volevamo renderci utili… e l’abbiamo fatto.-
-Molti tra noi vengono da un ambiente molto umile.- proseguì Taboo. –In questa zona circolano armi, e violenza, e…- esitò sulla parola fatale. –droga. Molta… molta droga. Abbiamo pensato di dare una mano.-
-Perché avete scelto di aprire una scuola elementare, e non un dormitorio, o un istituto pubblico?- chiese nuovamente Rachel.
Will prese nuovamente la parola. –Perché crediamo nel futuro, nei giovani. Questi ragazzi hanno doti, hanno volontà. Gli mancano soltanto i soldi. Per questo abbiamo aperto una scuola elementare: per permettere a questi bambini di realizzare i loro sogni. Per ricordargli di continuare a sperare. Chissà…- disse dilatando i suoi grandi occhi color cacao. –Magari  quando cresceranno andranno addirittura su Marte!-
Apl gli tirò una gomitata. –Suvvia, Will, non incominciare con le tue visioni. Comunque sì… crediamo moltissimo nelle potenzialità di questi ragazzi, e speriamo che con il nostro aiuto… possano realizzarsi.-
Uno scroscio di applausi seguì quelle parole. Will si asciugò una lacrima all’angolo dell’occhio: si sentiva libero, appagato. Percepiva sulla propria pelle la gratitudine dei ragazzi del quartiere.
Rachel riprese il microfono. –Da decenni ormai la malavita imperversa in questa zona. Hanno istituito quello che si può definire uno… stato nello stato. Non avete paura di eventuali ripercussioni?-
-Ammettiamo di averne un po’.- rispose Fergie. –Tuttavia, sappiamo bene che la paura è solo un ostacolo. Grande, ma pur sempre un ostacolo. Può essere superata, soltanto con il coraggio.-
Rachel sorrise:-Allora, un grandissimo applauso per i nostri Black Eyed Peas, i benefattori di Los Angeles. Che non hanno ancora finito il loro lavoro: domani, alle tre in punto, terranno un’inedita esibizione dal vivo, i cui proventi verranno destinati esclusivamente alla creazione della nuova scuola.-
E con questo, chiuse.
 
La macchina avanzava lungo la strada principale di Los Angeles; al suo interno, Will.i.am rifletteva tra sé e sé.
Era felice, commosso addirittura. Si sentiva fiero di sé per quello che aveva fatto.
Con un brivido, ripensò alla sua infanzia, alla sua adolescenza, al quartiere dove aveva vissuto per lunghi anni, in attesa di un cambiamento.
Lui ne aveva viste tante, quello era certo. E come lui anche i suoi compagni di band: Apl, che era stato adottato a quattordici anni dalle Filippine, Taboo, che aveva avuto una brutta esperienza con le droghe, e Fergie, che era entrata nel giro della prostituzione.
Will pensava e pensava, e si lasciava cullare dai suoi pensieri. E ogni secondo che passava si sentiva sempre più tranquillo.
Ad un tratto, il vetro della sua auto si frantumò in mille schegge. Will gridò, strappato dai suoi dolci pensieri, e per un attimo perse il controllo del volante.
La macchina, una lussuosissima iamauto disegnata apposta per i suoi desideri, sbandò verso la corsia opposta, con il suo prezioso contenuto che,  gridando e sbracciandosi, tentava in ogni modo di correggere la direzione.
Fortunatamente, nessuna macchina veniva in senso opposto. Will pestò febbrilmente sul pedale del freno, fermando la corsa folle della propria macchina; poi, ripreso il controllo della vettura, trovò un parcheggio libero e cercò di constatare i danni.
Il vetro del finestrino del posto di guida non c’era più, al suo posto si era formato un mare di cocci di vetro che ricoprivano l’asfalto come ghiaia. Will reclinò il capo sul poggiatesta, ansimando, mentre con mano tremante si detergeva il sudore dalla fronte.
Quando ritirò la mano, realizzò con orrore di avere il polsino completamente ricoperto di sangue. Per un attimo rabbrividì, sbarrando i grandi occhi nocciola; poi una nuova sensazione offuscò tutto il resto: un dolore lancinante alla testa.
Allucinato, immerso in un incubo, guardò con terrore l’immagine riflessa nello specchietto retrovisore: un’enorme ferita, apertasi poco sopra la fronte, grondava viscido sangue sulle orecchie, sulle sopracciglia, sugli occhiali da vista.
Will, troppo spaventato anche solo per urlare, afferrò convulsamente i lati del sedile e prese a respirare a grandi boccate, ubriacandosi con l’aria pura della primavera e cercando di ignorare la sensazione scivolosa del sangue sul viso e il dolore trapanante che gli stringeva il capo in una morsa di ferro.
Dopo alcuni minuti riuscì a calmarsi. Fu allora che si accorse dello strano oggetto ai suoi piedi.
Allungò una mano e lo prese: era un mattone. E al mattone era legato un biglietto.
 

Se tieni alla tua preziosa vita e al tuo bel faccino
Interrompi subito i lavori alla nuova scuola elementare
Ma se sarai così sciocco da ignorare questo messaggio
Né tu, né i tuoi stupidi amici vedrete la prossima settimana da vivi.

 
Alla fine del messaggio mancava la firma.

 
Angolo della Cuin
Ciao a tutti. Questa è la mia prima long sui Black Eyed Peas.
Non mi aspetto fiumane di recensioni, so cosa ne pensa il mondo dei Black Eyed Peas.
Questa storia è per Kim_Leyna, mia collega lontana, ma allo stesso tempo vicinissima. Tu mi avevi chiesto una bella long sui BEP, ed eccola qui. Ti piace?
Se qualcuno fosse così gentile da farmi un banner, lo accetterò con sommo piacere.
Baci a tutti, pea-ple.
MiticaBEP97
Ps: lo rimetto in chiaro per chi non lo aveva capito: Will.i.am è MIO marito (anche se lui non lo sa, he he he); quindi non provate nemmeno a puntarlo: non ne avete possibilità.
  
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