Ghiaccio
Quando il ghiaccio raggiunge i meandri
del mio volto imperfetto e trascurato,
si addentra all'interno dei miei occhi
e li gela con la sua solidità,
non permettendo loro di ribellarsi
alla debolezza di un momento,
alla fragilità di un mondo fatto di
ferite e fissazioni corrosive.
Scende lento e tocca quasi placidamente
il mio cuore intriso di sangue e speranze
che per un attimo smette la sua martellante danza
continua, sempre più lenta e quasi pietosa
ed è bramoso di cibarsi dei desideri gelosamente custoditi
in uno scrigno infinito di dolore e sacrificio,
perché il ghiaccio agisce solo per distruggere l'anima indifesa
e per mietere le sue vittime innocentemente ma spietatamente.
Una mano amica, forse qualcuno di troppo importante per me
mi salva dalla prigione di cristallo che il ghiaccio crea silente
e lo leva, lo distrugge con una violenza incredibile ed invidiabile,
quasi come una corrente di una cascata d'acqua limpida.
Ora il ghiaccio non c'è più e ha lasciato spazio solo
ad un calore passionale e duraturo,
che porterà ad una relazione fatta di nessuna paura.
(C) Watashiwa, 2013