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Autore: Yvaine0    21/06/2013    6 recensioni
Liam ha bisogno di conferme e vuole che sia la sua migliore amica a dargliene.
“Sei sicura che sia una buona idea?” è la frase che ricorre più spesso nelle loro conversazioni.
Le conferme di Zena sono quelle che trascinano più spesso Liam nei pasticci, o almeno così è stato finché sono stati ragazzini. Crescendo, poi, i guai si sono fatti più grossi, tanto che Zena ha visto la sua stessa vita andare a rotoli, mentre quella di Liam sbocciava.
Una storia di amicizie, amori, parole non dette, sacrifici e tantissime pessime idee.
fem!Zayn/Liam
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Disclaimer! Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere delle entità realmente esistenti citate, nè offenderle in alcun modo. Tutti i fatti narrati sono puramente inventati o sola fonte di ispirazione.

Storia scritta in risposta alla sfida #58 di #UDFFSfida:
Liam/fem!Zayn
Prompt: “Sei sicura che sia una buona idea?”


 
La scelta giusta
è sempre quella sbagliata
 
 
Prima di prendere una decisione, Liam ha sempre chiesto il parere di Zena.
Anche perché Liam è convinto che se non le chiedesse continuamente consiglio, Zena di decisioni non ne prenderebbe affatto. D'altro canto, lei sostiene fermamente che lui, da solo, prenderebbe sempre la decisione sbagliata. Con questo non vuole affatto dire che i suoi consigli portino sempre a qualcosa di buono – anzi, non succede quasi mai –, ma sono sempre la scelta giusta. Giusta per chi, poi, è un altro discorso.
 
Avevano sedici anni e un'interrogazione importante il giorno seguente, quando: “Sei sicura che sia una buona idea?” le ha domandato Liam, seduto alla scrivania con il libro di chimica aperto e una matita in mano.
Zena, sulla porta della sua camera, reggeva la borsa del mare. Indossava gli occhiali da sole e un vestito così corto che ha fatto arrossire Liam non appena l'ha vista. “Sicurissima. Andiamo”.
Il giorno dopo Liam ha preso la sua prima insufficienza in tutta una carriera scolastica.
Oh, e aveva la pelle color gambero.
 
Avevano diciassette anni quando: “Sei sicura che sia una buona idea?” le ha chiesto Liam, osservando il proprio riflesso allo specchio: aveva i capelli piastrati e la camicia allacciata dal primo all'ultimo bottone.
Era il giorno del suo primo appuntamento con Danielle. Era riuscito a strapparle un “sì” solo dopo settimane di insistenti richieste e in quel momento sembrava uno stupido manichino.
Zena è stata intrattabile tutto il giorno: non ha aperto bocca se non per sputare sarcasmo e risposte monosillabiche. Non che di solito parlasse molto, ma in quell'occasione ha superato se stessa. Ha fatto uno sforzo immane per rispondergli: “Sicura. Vai pure, io mi riguardo The Avengers”. Da sola, ha aggiunto mentalmente.
Quella sera Liam e Danielle si sono messi insieme e Zena ha fumato un intero pacchetto di sigarette mentre pronunciava frasi composte per un buon ottanta percento di parolacce al telefono con Niall.
 
Avevano diciotto anni, quando Liam, presa la patente non più di un'ora prima, si è presentato sotto casa di Zena con la vecchia macchina arancione di seconda mano, che è riuscito a comprarsi con i soldi dei lavoretti estivi, e ha suonato il clacson. Lei è corsa di sotto, si è fermata si fronte a quell'aggeggio color carota e si è messa a ridere. “Ora mi porti a fare un giro, vero?” gli ha chiesto.
Lui le ha sorriso e si è allungato ad aprirle lo sportello. “Tu sei sicura che sia una buona idea?” le ha domandato, timoroso.
Zena ha riso di nuovo: “Dovrei essere io a chiedertelo”. Liam l'ha preso per un sì e ha messo in moto.
Quel giorno Liam ha tamponato una macchina al semaforo, perché Zena l'ha fatto ridere e lui non è riuscito a frenare in tempo.
 
Avevano sempre diciotto anni quando: “Sei sicura che sia una buona idea?” le ha domandato Liam, seduto sullo sgabello del barbiere. Non era per nulla certo che sarebbe piaciuto ancora a Danielle, una volta rasati i capelli.
Zena gli ha sorriso e: “Sicurissima” ha risposto.
La cosa che, prima di scoppiare a ridere, Danielle ha detto a Liam alla vista del suo nuovo taglio è stata: “Sembri una noce di cocco”.
 
Avevano diciannove e appena finito il liceo, quando: “Sei sicura che sia una buona idea?” le ha domandato Liam, il telefono in mano e un messaggio di addio indirizzato a Danielle già scritto.
Credo di sì” ha risposto Zena, senza guardarlo negli occhi. Il suo tono era risoluto, ma questo non le impediva di sentirsi in colpa per essere complice di quell'ingiustizia bella e buona.
Quel giorno Liam ha lasciato Danielle; Zena, come Liam, si è addormentata piangendo.
 
Avevano vent'anni quando Liam, un bicchiere di vodka in mano, si è voltato verso Zena un'ultima volta, incerto. “Sei sicura che sia una buona idea?” le ha chiesto. Zena ha sbuffato, ha svuotato il bicchiere dal contenuto alcolico tutto d'un fiato e gli ha gettato le braccia al collo, poi gli ha scoccato un bacio così vicino alle labbra che Liam ha sentito il sapore del suo lucidalabbra. “Lasciati andare, Payne”.
E Liam quella sera ha fatto come ha detto lei, si è ubriacato.
Zena è uscita dal suo letto la mattina successiva, si è rivestita ed è scappata a casa, in lacrime, terrorizzata da quello che era successo quella notte.
Liam ha aperto gli occhi e si è trovato nudo nel letto sfatto, caldo e vuoto, con l'inconfondibile profumo dello shampoo della sua migliore amica ad impregnare il cuscino. E si è sentito morire.
 
Avevano sempre vent'anni, ma una settimana in più della volta precedente, quando, dopo un altro sabato sera dal gusto alcolico sfociato in una domenica di mattina di fughe appena svegli e letti quasi vuoti, Liam ha preso Zena per i fianchi e l'ha riportata tra le lenzuola mentre cercava di scappare. L'ha stretta al proprio petto e, tra i fumi del sonno e dell'emicrania post sbornia, le ha chiesto: “Sei sicura che sia una buona idea?”.
Zena aveva il respiro affannato, non si aspettava che lui fosse sveglio. Non sapeva nemmeno a cosa si stesse riferendo, ma: “Sì, Liam, è meglio così” ha risposto.
Liam l'ha lasciata andare e Zena è rimasta a casa da sola tre giorni, consumando tutte le proprie lacrime e decine e decine di sigarette al telefono con Niall.
 
Avevano sempre vent'anni più una settimana e un giorno, quando Liam e Zena si sono promessi a vicenda di non andare più a letto insieme; è stato un (doppio) errore che non si sarebbe ripetuto. Per sancire il patto, Liam le ha offerto un gelato. Le ha sorriso dolcemente e stampato un bacio sporco di cioccolato fondente su una guancia.
Sei la mia migliore amica”. Gliel'ha sussurrato come si sussurrano le parole magiche di un incantesimo, ma nelle orecchie di Zena è rimbombato come una maledizione.
Già, ha pensato lei con una smorfia contrita. “Sono sicura che sia una buona idea” ha commentato, incerta, con un sospiro.
Quella sera Zena ha comunicato a Niall l'accaduto. Niall ha acutamente osservato che hanno promesso e non deciso. Zena non è mai stata brava a mantenere le promesse.
 
Avevano ventuno anni suonati, quando Liam ha comunicato a Zena che ha incontrato Danielle.
Lei è rimasta zitta, l'ha ascoltato raccontare quanto sia stato strano prendere quel caffé assieme, parlare come se niente fosse accaduto. Danielle gli ha detto di averlo trovato diverso, più maturo, Liam s'è sentito un uomo.
Zena ha chiuso gli occhi per non mostrargli le proprie emozioni, mentre lo ascoltava. “Potreste riprovarci” ha proposto, interrompendo il fiume di parole che sgorgava dalle labbra pronunciate di Liam.
Lui s'è zittito, l'ha guardata, lei no. “Dici? Pensi che sia una buona idea?”
Zena non ha risposto. Ha annuito, con gli occhi chiusi.
Quattro giorni dopo Liam e Danielle hanno ripreso a frequentarsi, Zena ha trascinato Niall al pub irlandese e si è ubriacata. La mattina dopo si è svegliata nel letto di un ragazzo di nome Danny, ma al sorgere del sole non è fuggita.
 
Avevano ventitrè anni, quando Liam ha mostrato a Zena l'anello che ha comprato per Danielle. Zena per un attimo ha temuto che volesse farle una proposta di matrimonio, poi lui ha detto: “Per il suo compleanno. Louis dice che le piacerà. Secondo te è stata una...?”.
Zena ha sbuffato e si è morsa il labbro. “È ora che impari a prendere da solo le tue decisioni, Liam” gli ha detto.
Liam ha sospirato e ha annuito: “Hai ragione” ha confermato.
Zena avrebbe voluto prenderlo a schiaffi: da quando era così privo di spina dorsale?
 
Avevano ventiquattro anni, quando Danielle ha proposto a Zena di accompagnarla a scegliere il vestito per il matrimonio. “Sarai la testimone di Liam, vero?”.
Zena si è sentita sprofondare. Ha guardato Niall, che per poco non si è strozzato con la birra, poi Danny, che fissava le gambe lunghe di Danielle, e ha scrollato le spalle, lo sguardo basso nella speranza che nessuno vi leggesse il suo tormento.
Liam non era contento della scarsità di entusiamo della sua migliore amica: “Non pensi che sia una buona idea, Zeta?” ha provato a spronarla.
Lei allora lo ha guardato dritto negli occhi e lo ha mandato al diavolo.
Mentre usciva dall'appartamento di Liam e Danielle, le mani tremanti che già estraevano la prima sigaretta dal pacchetto, Zena ha sentito Danny giustificarla con un “Ha un ritardo di qualche giorno”, che, tra l'altro, era anche vero.
 
Zena aveva appena compiuto venticinque anni, quando Liam e Danielle si sono sposati. Il vestito che era stato scelto per lei, come tesimone, non le entrava per via del pancione ogni giorno più grande, per cui si era accontentata di indossare un enorme tendone da circo dal colore simile.
Secondo la gentile opinione di Danny, quel giorno sembrava un pagliaccio.
Secondo quella sincera di Liam, era bella come sempre.
Ha sentito un enorme peso sul petto tutto il giorno Zena, durante la cerimonia, il lancio del riso, le foto, il pranzo, la festa, i saluti.
L'unica cosa che ha desiderato per tutto il santo giorno è una maledetta sigaretta. O in alternativa la compagnia di Niall, ma quel traditore era dall'altra parte del mondo a firmare un contratto discografico assieme al suo nuovo socio, un ricciolino con due stramaledette fossette a bucargli il volto sorridente. Zena lo odiava, esattamente come odiava il bambino nel proprio pancione: per colpa loro non poteva avere né il suo migliore amico né una sigaretta.
Quando Liam e Danielle hanno tagliato la torta, Zena ha distolto lo sguardo, ferita, e ha sorpreso Danny a palpare il sedere di una delle damigelle.
Quella sera Zena ha deciso: la sua vita faceva schifo. Il giorno dopo, ha cacciato Danny fuori di casa ed è andata dal ginecologo: non poteva continuare a chiamare il bambino Bambino, doveva conoscerne il sesso e dargli un nome.
 
Anche Liam aveva già compiuto venticinque anni, quando Chris ha deciso di venire alla luce.
Zena era stesa su un lettino e piangeva, terrorizzata e totalmente sola – senza più un ragazzo, senza migliore amico, senza Liam. Erano solo lei e un bambino non ancora nato.
Sua sorella maggiore ha allertato tutta la famiglia, ha chiamato Niall, le ha proposto di farle compagnia in sala parto, ma Zena ha rifiutato.
Poi, dal nulla, è arrivato Liam. La prima cosa che ha fatto Zena, quando l'ha vista, è stata chiedere chi l'avesse cercato.
Niall” ha risposto lui con la sua solita genuinità, accostandosi al lettino. Le ha preso una mano, spostato i capelli dalla fronte e “Come stai?” le ha chiesto.
Liam e Zena non si vedevano dal giorno del matrimonio e Zena ha sempre detto di esserne contenta. In verità le è mancato da morire. “Come vuoi che stia?” ha ringhiato, stizzita. Poi è stata pugnalata da un'altra contrazione, ha gridato; Liam si è fatto serio, le ha stretto la mano nella propria. “Sta' tranquilla, ci sono io”.
Non sono sicura che sia una buona idea” ha singhiozzato lei a denti stretti, senza riuscire però a lasciare la sua mano.
Non mi importa” è stata la perentoria risposta di Liam.
Il primo volto che Chris ha visto, subito dopo le mani dell'ostetrica e dell'infermiera, è stato quello di Liam. Poi il sorriso rigato di lacrime di sua madre.
 
Avevano quasi ventisette anni, quando Liam ha per la prima volta baciato le labbra di Zena senza la mediazione dell'alcohol. È stato un bacio delicato e rapido, posato mentre le prendeva Chris dalle braccia.
Zena l'ha fissato in silenzio qualche istante, paralizzata dalla sorpresa, poi ha distolto lo sguardo sorridendo timidamente. Liam le ha carezzato il volto con il dorso della mano calda e sprovvista di fede nuziale da ormai un anno, poi le ha alzato il mento perché lo guardasse negli occhi.
Zena è arrossita, Chris ha cominciato ad agitarsi e Liam ha sorriso.
Se... Se vuoi possiamo far finta di niente” ha sussurrato lei flebilmente, sperando con tutta se stessa che Liam rifiutasse. Aveva un bambino, non pretendeva che Liam si prendesse l'impegno di badare a lui. Impegno che si era già preso, forse, ma come amico, niente di più.
Lui s'è imbronciato, si è sistemato il bambino tra le braccia e gli ha posato un bacio sulla fronte. “Perché?” ha domandato, guardando Chris: “Sono sicuro che sia stata un'ottima idea”.
 
Oggi Liam e Zena hanno trent'anni e le cose stanno più o meno così: hanno un bambino che è figlio solo di uno di loro, abitano una casa che è stata pensata per il matrimonio con un'altra persona, nella stanza degli ospiti dorme uno sconosciuto del Cheshire, abbandonato lì da Niall, perché nel proprio monolocale non ha trovato spazio per lui.
Zena pensa che sia una pessima idea ospitare quel ragazzo; Liam risponde che almeno bada a Chris e a lui piace: non può essere così male. “E poi ha le fossette” aggiunge, sperando che lei non senta.
Ma Zena sente, ride e scocca un bacio sulle labbra del suo compagno. Senza dire nulla, poi, torna in salotto a controllare che l'amico di Niall non faccia danni con suo figlio.
Liam la guarda allontanarsi e sospira. Negli anni ha imparato una cosa: se Zena pensa che sia una buona idea, tu fa' l'esatto contrario. Ecco per Harry abita a casa loro già da tre mesi. 



Niente, ora me ne torno a studiare. Alla sera devo pur far qualcosa, no? XD
Spero che a qualcuno sia piaciuta. :)
  
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