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Autore: spoons_pe    21/06/2013    0 recensioni
Alex è una ragazza semplice che è stata stravolta da un'avvenimento per lei distruttivo ha solo bisogno di qualcuno che l'aiuti a suerare tutto questo
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Rosa fece accomodare i due signori sul divano e andò in cucina a chiamare i fratelli
"Ragazzi credo sia meglio che veniate" disse un po' preoccupata. I due gemelli si alzarono e la seguirono in salone. Alex ,guardò i due agenti, preoccupata. Quando furono tutti seduti uno dei due parlò con una voce grave
"Non è una cosa facile da spiegare a degli adulti e tanto meno a tre ragazzi"
"Cosa è successo" quasi gridò Emmet con una nota irritata nella voce, Alex gli posò una mano sulla spalla per tranquillizzarlo
"Purtroppo i vostri genitori – intervenne l'altro uomo– hanno avuto un incidente.." Non terminò la frase le lacrime cominciarono a bagnare il viso di Rose, Alex fissava il pavimento e Emmet pareva ancora confuso.
"È stato un incidente molto grave … e vostro padre non ce l’ha fatta, vostra madre è in coma " terminata quella frase la mente di Alex si svuotò da ogni pensiero futile, davanti le passarono delle immagini di quando il padre con tanta pazienza aveva insegnato a lei ed al fratello ad andare in bici sulla strada di fronte il palazzo dove abitavano o di quando la madre le aveva medicato il ginocchio sbucciato a 7 anni le aveva asciugato le lacrime o di quando poco tempo prima li aveva visti baciarsi in quella stessa casa davanti le scale con le chiavi in mano, non piangeva solamente rimaneva a fissare il pavimento gli occhi vuoti. Emmet nel frattempo si era alzato ed era andato in cucina si senti un rumore forte, aveva sbattuto i pugni contro il tavolo piangeva le lacrime rigavano il suo viso e poi cadevano silenziose sul tavolo. Rose si era alzata in piedi “devo andare da mai madre” gridò
Uno dei due uomini le toccò una spalla “non servirebbe a nulla aspetteresti fuori meglio stare tutti uniti qui” disse, Rose si rimise seduta senza fare storie aveva le mani sul viso le sue spalle si alzavano ripetutamente a causa dei singhiozzi.
 Il silenzio era smorzato solamente dai ripetuti singhiozzi di Rose.
"Faccio un tè" disse uno dei due uomini che si alzò e andò in cucina, dove ancora c'era Emmet seduto al tavolo con la testa tra le mani e i gomiti sul piano. L’uomo mise l’acqua sul fuoco fece come fosse a casa sua e non si comportò in maniera innaturale anzi sembrava che ogni giorno andasse nelle case altrui a preparare il tè.
Quando il tè fu pronto Rose si era leggermente calmata, l’uomo rientrò  in salone con un vassoio in mano, porse una tazza ad Alex che la prese senza staccare lo sguardo dal  pavimento e una a Rose che la strinse tra e mani. Alex ora posò lo sguardo nella tazza su quel liquido fumante.
“come?” si sentì una voce e tutti tranne Alex spostarono lo sguardo verso la porta della cucina, appoggiato allo stipite, c’era Emmet gli occhi rossi le guance bagnate e le labbra gonfie.
“come ? – ripetè – come è successo?” terminò
“ beh – uno dei due agenti prese un bel respiro – un uomo … un uomo sotto effetto di stupefacenti credo, ha sbandato sull’atra corsia e tuo padre non è riuscito a deviarlo”
Alex lasciò la tazza che cadde rovesciando il suo contenuto sul tappeto bianco. Si alzò andò verso il fratello e lo abbraccio che la strinse sul suo petto, Alex non piangeva guardava solo il vuoto nelle braccia del fratello. In quel momento il telefono di Alex squillò sul tavolo in cucina. Alex non si mosse rimase ad abbracciare il fratello, immobile, lo sguardo spento. Si sentiva come se qualcuno l’avesse svuotata come se le avessero tolto l’anima. Chi l’avrebbe consolata nei momenti di conforto chi l‘avrebbe fatta ridere fino alle lacrime, e in quel momento dopo essere sembrata ferma distaccata da quella notizia, cadde a terra in ginocchio le bagnavano il viso, i singhiozzi le facevano alzare le continuamente. Emmet si chinò su di lei e l’abbracciò .
“perché?” sussurrò lei “perché?” ora gridò. Emmet lasciò un leggero bacio sulla sua tesa mentre lei affondava il suo viso nell’incavo tra il collo e la spalla.
Rose si alzò “portatemi da lei” disse calma
“non credo sia il …” cominciò uno dei due.
“non mi importa quello che credi tu, portami da lei” disse di nuovo più nervosa e autoritaria. Quella era una Rose che compariva raramente, era la Rose migliore. I due si alzarono obbedienti e Rose li seguì, uscirono chiudendosi la porta alle spalle lasciando i due gemelli in ginocchio a terra. Dopo pochi secondi Emmet si alzò portando con se anche la sorella. Alex si mise seduta sul divano, Emmet raccolse la tazza caduta a terra e andò in cucina. Posò la tazza nel lavandino e si guardò a torno ora quella casa sembrava vuota come se tutti i sorrisi di cui si era riempita in poco tempo fossero svaniti, come se ora senza suo padre nulla sarebbe stato più divertente. Tornò in salone dove Alex ancora seduta sul divano sfogliava un raccoglitore di foto. Emmet si mise vicino a lei e insieme guardarono le foto.
“oh qui era quando finalmente due anni dopo di me hai imparato ad andare in bici” rise Emmet, e Alex gli diede una botta sulla spalla.
“queste sono recenti” disse Alex con una nota amara nella voce.  Una foto ritraeva i due genitori abbracciati con le chiavi della casa in mano, una lacrima scese lentamente sul viso di Alex cadendo sulla foto. In quel momento si passò una mano sulla guancia asciugando  la scia umida che aveva lasciato la lacrima, chiuse il libro e lo appoggiò sul tavolino di fronte al divano.
“ho sonno” sospirò, Emmet si spostò un po’ e Alex si sdraiò e il sonno la rapì facilmente.


angolo dell'autore
scusatemi anche queto è mooollllttttoooo corto. Lo so sono una brutta persona per aver fatto soffrire così i protagonisti. spero che apprezziate però *W* AMO EMMET VOI NO? *W*
  
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