Ero nuova in città. Non conoscevo nessuno, anche se ero arrivata lì da già tre settimane. Il fatto che io in quella città sperduta di merda non ci volevo andare. Stavo bene a Londra, a casa mia, con Hope e Susy, le mie amiche. Appena arrivata in questa schifosa casa mi chiusi nella mia schifosa camera.
“Lily, esci da lì dai! Vai a farti una passeggiata, su!” mi diceva mia madre.
“Uscirò da questa stanza solo per tornare a Londra!” le rispondevo.
Una sera i miei genitori uscirono e io rimasi sola a casa. Mi misi a vedere la tv piangendo, pensando alle mie amiche. Suonarono alla porta. Mi alzai e asciugai le mie lacrime. Aprii la porta, un ragazzo riccio con gli occhi verdi, aveva all’incirca due anni più di me.
“Che c’è?” gli chiesi, forse un po’ sgarbatamente.
“Sono Harry, il figlio dei vicini. Sono venuto a darvi il benvenuto. Ti piace la città?”
“Veramente no, non l’ho visitata neanche un po’ e spero di tornare a Londra al più presto.”
“Perchè non dai una possibilità a questo posto? E’ piccolo, ma è molto bello, sul serio. Come ti chiami?”
“Lily.” risposi.
“Perchè domani sera non esci con me? Ti faccio fare un giro.”
“Non so.”
“Dai, non puoi rimanere chiusa in questa casa per sempre. Ti prego.”
“...Ok.”
“Passo a prenderti alle sette?”
“Sì. Ciao.”
“Ciao.”
Quella sera pensai molto a quel ragazzo. Aveva un modo di fare molto diretto, forse un po’ troppo. All’inizio non sapevo nemmeno se mi stava simpatico o no.
“Domani esco...” dissi a mia madre mentre cenavamo.
“Davvero? Con chi?”
“Con il figlio dei vicini. Harry. Passa a prendermi alle sette.”
La sera dopo misi un bel vestito. Non il più bello, ma uno abbastanza carino. Lui suonò al campanello. Io aprii e lo squadrai.
“Carino.” pensai guardandolo dalla testa ai piedi.
“Ehi, Lily stai benissimo!”
“Grazie.” dissi arrossendo. Salimmo sulla sua macchina, ma mentre guidava si girava a fissarmi. Un po’ mi infastidiva.
“La smetti di guardare me? Pensa alla strada!” sbottai. Lui accostò e tolse le chiavi dal quadro.
“Qual è il tuo problema? Perchè sei così...”
“Così cosa? Acida? Cattiva? Insopportabile? Forza, dillo!”
“Perchè ti comporti così? Fai la stronza solo con me? Ti sto antipatico?”
“Non sei tu, è questo posto! Io volevo rimanere a Londra, con le mie amiche, non volevo venire in questo posto! Io stavo bene dove stavo!” gridai piangendo. Il trucco si sciolse tutto, scivolandomi sulle guance assieme alle lacrime. Rimanemmo in silenzio. Lui mi fissava. Io singhiozzavo.
“Sei anche più bella quando piangi...” sussurrò baciandomi con passione. Fu un bacio fantastico, speciale. Il primo.

Ciao :D
Allora, ho voluto provare a buttarmi in questo esperimento, ovvero una One-Shot. Grazie a chi la legge e anche a chi lascia una piccola recensione. Se poi non è troppo disturbo, passate dalla mia FF lunga 'Let it Be Love'.
Ri-grazie :3