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Autore: Laylath    21/06/2013    5 recensioni
"Ragazzi, secondo voi chi è più alto tra Fury e Acciaio?”
Come una sosta ad East City può diventare pessima per l'Alchimista d'Acciaio.
In fondo è questione di centimetri.
La prima ff in cui fuoriesco leggermente dal team di Roy per inserire anche Ed :P
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Elric, Kain Fury
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Military memories'
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Questione di centimetri




Edward Elric stava davanti alla scrivania del Colonnello Mustang, aspettando con impazienza che questi finisse di leggere il rapporto sulla sua ultima missione e gli concedesse di andare. Vedeva gli occhi neri e sottili dell’alchimista di fuoco muoversi con deliberata lentezza sulle pagine del fascicolo, come se ci godesse a perdere tempo su quella formalità.
Era già notevolmente irritato: l’ultimo tentativo suo e di Al per trovare la pietra filosofale si era rivelato un fallimento e quella tappa forzata ad East City aumentava il suo malumore. Il treno che doveva prendere insieme ad Al partiva una sola volta al giorno, di mattina prestissimo ed ormai l’avevano perso: sarebbe toccato loro passare la notte negli alloggiamenti militari.
Sospirando lanciò una rapida occhiata alle sue spalle, nell’ufficio di Mustang: in quel momento c’erano solo Fury e il tenente Hawkeye; era così presto che gli altri non erano ancora arrivati. Sembrava che anche la donna fosse impaziente come lui: il Colonnello lo stava facendo apposta a far perdere tempo a tutti loro. Sicuramente non aveva nessuna voglia di lavorare e quindi stava cercando di rimandare l’inizio della mattinata d’ufficio.
Dopo qualche minuto la porta si aprì ed il resto della squadra dell’alchimista di fuoco entrò.
“Buongiorno a tutti. - disse la voce di Breda - Ehilà, piccoletto, come va oggi?”
Quella frase fu la goccia che fece traboccare il vaso e la pazienza residua di Ed si esaurì nell’arco di pochissimi centesimi di secondo.
“A chi hai detto piccoletto?! Chi sarebbe così minuscolo che…” si girò verso il sottotenente con il volto rosso per l’ira e le mani serrate a pugno, ma si dovette bloccare immediatamente. Con imbarazzo notò che Breda si era rivolto al sergente Fury, infatti la sua mano era ancora impegnata ad arruffare i capelli dritti del soldato più giovane.
“Che succede, capo Acciaio? – chiese Breda, portandosi le mani ai fianchi – Non posso chiedere a Fury se va meglio rispetto a ieri che era un po’ raffreddato?”
“No… ma figurati. Ho solo frainteso per un secondo…” mormorò Edward, fissando il vuoto con aria scocciata
Ma il Colonnello aveva posato il rapporto nella scrivania e ora, stava con il mento poggiato sulle mani e spostava maliziosamente lo sguardo da lui a Fury.
“Ragazzi, secondo voi chi è più alto tra Fury e Acciaio?”
“Cosa? Ehi, colonnello! Non mi pare il caso di fare simili scherzi! – protestò l’alchimista biondo, arrossendo violentemente – Se ha finito con il mio rapporto io avrei altro da fare! Al mi sta aspettando”
“Io punto su Acciaio – disse Havoc, come se Ed non avesse parlato – di pochissimo ma credo sia più alto lui”
“Io invece scommetto su Fury. – scosse il capo Breda con un sorriso divertito – Il ciuffo biondo non vale ai fini dell’altezza!”
“Io credo siano uguali – propose pensoso Falman – se non dobbiamo considerare il ciuffo di Edward, non valgono nemmeno le punte dritte di Fury”
“Se invece di pensare a queste cose potessimo tornare a lavorare; – propose il tenente, schiarendosi la gola – e comunque sono d’accordo con Breda, il sergente è più alto”
Edward avrebbe voluto far esplodere quell’ufficio insieme a quei soldati. Ma con suo sommo terrore vide che tutti si erano avvicinati a lui e lo fissavano con attenzione.
“Va bene: Breda, il tenente ed io puntiamo sul sergente; – dichiarò Mustang, alzandosi dalla scrivania e andando davanti ad Acciaio – Falman propone parità e Havoc propende per Acciaio. Risolviamo questo grande quesito: sergente, vieni qua, proprio accanto ad Edward”
L’espressione imbarazzata di Fury contrastava nettamente con quella terrorizzata di Edward, quando i due vennero messi uno accanto all’altro. L’alchimista scoccò un’occhiata all’occhialuto soldato… non gli sembrava di dover alzare lo sguardo per arrivare ai suoi occhi. Forse erano alti uguali o magari era persino più alto lui… magari!!!
“Allora?” chiese Breda
“Mah, tenendo conto che hanno entrambi la giacca… di spalle sembrano uguali – disse Falman, osservando con attenzione i due giovani – se c’è differenza è nell’altezza totale. Teniamo conto che hanno anche la stessa suola di scarpe: quindi non ci sono da fare sottrazioni di centimetri”
“Perfetto: – annuì Mustang, portandosi davanti a Fury ed Edward e posando una mano sulle loro teste – schiene dritte, e niente testa piegata, giovanotti. Havoc, prendi quella riga che sta sulla tua scrivania… mi serve solo la conferma finale, ma direi che è Fury a vincere”
“E’ vero – ammise con un sospiro Havoc, livellando la riga sulle teste dei due ragazzi – accidenti mi ha fregato il tuo ciuffo, Edward.”
“Un centimetro e mezzo circa di differenza. – dichiarò Breda guardando le tacche del righello – erano i capelli dritti di uno e il ciuffo dell’altro che potevano creare confusione. Bene! Ora che questo mistero è stato risolto, direi che possiamo andare a fare colazione, no? E tu, caro Havoc, stasera mi devi un bicchiere!”
“Non abbiamo scommesso niente, mi pare” protestò il biondo, avviandosi con lui e Falman verso la porta
“Questo è quello che dici tu! Forza, Fury, vieni pure tu”
“Eccomi. Ehm… allora ciao, Edward.”
L’alchimista d’Acciaio non rispose minimamente a quel saluto.
Adesso era ufficiale: era più basso anche del sergente Fury.
Questo era un altro pessimo scherzo del destino.
 
“Non solo abbiamo perso il treno per colpa di quell’imbecille! – sbottò l’alchimista d’Acciaio, quella sera mentre cenava alla mensa dell’esercito – Ma mi sono dovuto sottoporre a quella maledetta sfida tra di loro!”
“Secondo me te la sei presa solo perché sei risultato più piccolo del sergente, fratellone. – disse Alphonse, seduto davanti a lui – Fossi risultato tu il più alto saresti stato ben felice, ammettilo”
“Non è questo il punto, Al!”
“Ehi, Edward, Alphonse! – salutò Fury, portandosi davanti al loro tavolo – Meno male che vi ho trovato: temevo foste già partiti per un nuovo viaggio”
“Che c’è sergente? – sospirò Ed senza nemmeno guardalo… con il suo centimetro e mezzo di altezza in più – Il Colonnello ha qualche altro giochetto da proporre?”
“No, assolutamente. – arrossì il giovane – Volevo solo chiederti scusa per quanto successo oggi. Mi dispiace che tu ci sia rimasto male, so che la tua altezza è un argomento che ti rende suscettibile. Ma sono sicuro che gli altri non avevano cattive intenzioni, sul serio”
Ed alzò lo sguardo su Fury e vide che questi sembrava sinceramente rammaricato per quanto erano stati costretti a fare.
Facendo due conti si trovò a pensare che forse anche il sergente aveva qualche difficoltà nel rapporto con la sua altezza non proprio eccezionale. Come lui si trovava ad essere più basso anche di Winry, Fury si trovava ad essere superato in altezza dal tenente Hawkeye: forse… forse aveva trovato un compagno di sventure che poteva comprendere la sua tragedia.
“Eh, senti un po’, sergente, non ti fa arrabbiare quando ti chiamano piccoletto?” chiese, facendo segno al soldato di sedersi accanto a lui
“No, perché dovrebbe?” sorrise Fury con sincerità
“Come sarebbe a dire? – si sorprese Ed – E’ un insulto, no? Non è bello ricordare a una persona che è bas… ehm, non è propriamente alta”
“Oh, ma io sono abituato ai nomignoli che mi danno gli altri: nanetto, piccoletto, tappo, ragazzino, soldatino: da quando sono nella squadra del Colonnello ci sono giorni in cui il mio nome non viene pronunciato manco per sbaglio. E’ il loro modo di, uhm, vediamo… coccolarmi un po’, perché mi conoscono da quando ero appena uscito dall’Accademia.” si passò una mano tra i capelli corvini con una risatina imbarazzata.
“La sua altezza non le crea problemi, vero sergente?” chiese Al
“Ma no, sono sempre stato piccolino, in questo ho preso da mia madre. Il sottotenente Havoc mi solleva con una mano sola da quanto sono leggero”
“Come fa a non darti fastidio tutto questo?!” esclamò Ed, fissando Fury come se fosse un santo
“Oh, andiamo, anche se mi chiamano ragazzino o piccoletto mica sminuiscono il mio ruolo o il mio lavoro. – spiegò lui con un sorriso – So che il Colonnello e gli altri si fidano di me e contano sulle mie capacità: non è l’altezza a rendere loro miei colleghi o amici. E poi tutti noi abbiamo delle caratteristiche particolari, no? E’ il bello di essere tutti diversi”
Ed scosse la testa sconsolato, mentre terminava di mangiare. Non c’era nessuna possibilità di dialogo con il sergente: era una persona troppo buona per prendersela per questioni come quella.
“Ho capito. – sospirò alzandosi – Grazie per essere venuto a scusarti, sergente. E’ stato un bel gesto. Adesso è meglio che io e Al andiamo a riposare un po’: domani abbiamo il treno molto presto”
“Ma certo – sorrise con comprensione Fury, alzandosi assieme a loro – Vi auguro una buona notte”
“Buona notte, sergente. Spero di rivederla presto” salutò educatamente Alphonse
I due fratelli si avviarono verso l’uscita della mensa quasi del tutto vuota, quando Fury li richiamò
“Ehi, Edward! – disse, raggiungendoli – Comunque se ti da fastidio essere così basso, guarda che hai quindici anni ed è molto probabile che tu cresca ancora… anzi ne sono certo”
“Lo credi davvero!?” esclamò Ed estasiato, girandosi verso di lui
“Ma certo! Pensa che ora ho ventuno anni, ma quando entrai nella squadra del Colonnello che ne avevo diciotto, ero ancora più basso, forse più di te. In circa tre anni sono cresciuto di quasi due centimetri”
“Sul serio? Quindi c’è possibilità di crescita persino dopo i diciotto anni?”
“Beh, che io sappia sì – ammise Fury sorridendo – Penso che fino ai vent’anni e forse anche oltre si possa crescere… eh, Ed? Va tutto bene?”
L’alchimista d’Acciaio abbracciò il sergente con entusiasmo
“Tu mi hai appena dato la più bella notizia del mondo, sergente! Grazie!”
Vent’anni e oltre… e lui ne aveva solo quindici! Aveva un sacco di tempo per diventare più alto: persino di Havoc e di Falman!
In fondo era solo questione di centimetri.
  
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