Era senza dubbio una ragazza stupenda, magra e alta, aveva i capelli liscissimi e di un biondo simile all'oro risaltato da qualche riflesso rosso e blu proiettato grazie alle luci del locale. I lineamenti del viso erano praticamente perfetti e quegli occhi azzurri completavano il quadro di un pittore che sembrava volesse dipingere la classica bellezza probabilmente estistente solo nella sua fantasia. Muoveva il corpo in un mondo talmente sensuale che nessuno osava, in sala, disturbarlo, neanche con il battere delle ciclia; infatti tutti silenziosamente la guardavano finire lo spettacolo, me incluso.
Si chiama Mary, aveva 20' anni e lavorava come danzatrice di Burlesque in un locale notturno di Chicago.
Ah già dimenticavo.. per introdurre la mia storia ho dimenticato di presentarmi; il mio nome è Jack ho 28 anni e e momentaneamente sono uno scrittore principiante, ho fatto diversi colloqui a Chicago negli ultimi due anni e tutti falliti miseramente tanto che mi sono dovuto trasferire negli Stati Uniti per ricominciare una nuova vita e iniziare una carriera. Trasferitomi comunque continuai con i colloqui e adesso ho trovato un contratto di due settimane in un piccolo giornale, il quale prevede che io scriva un articolo su di me e su cosa mi abbia portato ad essere ciò che sono oggi.
In ogni caso avrete modo di conoscermi durante il racconto per ora preferisco tornare a quella sera:
Lo spettacolo finì all'incirca verso le 3 di notte e tutti i presenti pagarono la loro abbondante quota e tornarono a casa completamente ubriachi. Anche io pagai e cercai la strada di casa, ma mezzo barcollante e mezzo ubriaco ricordo che feci parecchia fatica però c'è una cosa che sicuramente ricorderò per tutta la vita; stavo camminando quando all'improvviso ho alzato una mano per coprirmi gli occhi dalla forte luce di un lampione sopra di me e guardando il ciglio della strada vidi una macchina nera e una ragazza che camminava verso essa.. capì immediamente che era lei, la stessa ragazza mozzafiato che qualche minuto prima aveva calcato il palco lasciandomi senza parole. Gridai qualcosa probabilmente di poco sensato ma ignorandomi, lei salì in macchina con un uomo tutto elegante e se ne andò. Tornato a casa, mi gettai sul letto e mi accorsi che erano le quattro così ormai troppo stanco e consapevole che tra solo due ore sarebbe suonata la sveglia crollai. Mi alzai razzionalizzando che mi aspettava l'università, quindi cercai di mettere su un pò di cera nel mio viso e assunsi talmente tanta caffeina da tener sveglio un esercito per giorni e con lo zaino in spalla andai all'università di Chicago. La settimana entrata fu dura, mi cimentai subito in tutti i miei corsi come facevo ormai da mesi ma se c'era una cosa a cui non rinunciavo era la mia dovuta pausa in cui ripensavo a quella notte, probabilmente a voi sembrerà una sciocchezza ma non riuscivo a togliermi quella ragazza dalla mente, i suoi occhi soprattuto mi avevano catturato, erano bellissimi e allo stesso tempo tristi e spenti tanto da formare un contrasto con la sua bellezza esteriore. Mi promisi quindi che sarei tornato da lei finita la settimana, per rivederla.
Ero ancora troppo lontano dal cambiare la mia vita.