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Autore: Fear    21/06/2013    13 recensioni
Rein e Fine amiche d'infanzia fino alla scuola superiore, sono morte tutte e due nello stesso giorno per una ragione sconosciuta. Dopo la morte, sono andate tutte due rispettivamente al Paradiso e all'Inferno, diventandone le sovrane.
Dopo quasi un anno senza vedersi, le principesse devono accettare una missione dove, tra chi delle due vincerà potrà tornare a casa e avere una nuova possibilità, una nuova vita. Ma solo una di loro sarà la vincitrice. Chi?
Cit/: Molte volte il desiderio di essere una ragazza normale l'aveva attirata con sé, ma era per lo stesso desiderio che certe volte si rifugiava nella sua stanza e riempiva il cuscino di lacrime, lacrime di un capriccio che non sarebbe mai stato accontentato. [...]
[ Romantica, triste, AU ― incentrata sulla coppia Rein/Shade ]
♣ Citazione tratta dalla sezione iniziale del capitolo diciassette, storia completa
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Nuovo Personaggio, Rein, Shade
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16 – The distant echo



La via verso il Toronagashi non era lunga, il treno non era necessario. Il cinguettio dei passerotti accompagnava i ragazzi e solamente il rumore delle infradito faceva da eco sulla loro strada. Dei vecchi lampioni illuminavano indiscriminatamente la strada, senza rubare la scena alla luna che illuminava insieme a tanti puntini. Le stelle si riflettevano negli occhi chiari di Rein, nei quali si poteva notare un piccolo tremolio d’emozione. Nessuno proferì parola fino a che non si videro delle grandi varietà d’alberi spuntare da dietro centinaia di case grigie e fili della corrente che vagavano per tutta la città.
Maestose querce, meravigliosi aceri rossi e rododendri profumati. Nascosti tra le chiome di questi alberi, i prunus, più comunemente conosciuti come ciliegi, aspettavano il loro momento di gloria. Adesso erano solo degli arbusti secchi, ad un occhio inesperto potevano quasi sembrare morti, ma Rein poteva intravedere delle piccole gemme color smeraldo proprio sui rami pietrificati.
Silenziosamente, il cielo divenne scuro in poco tempo. Ormai le luci soffuse del Toronagashi erano ben visibili e in pochi minuti i ragazzi furono circondati da alberi decorati con lanterne, nastri color pastello e piccoli oggettini che ciondolavano dappertutto.
La gente era riunita vicino a quelle poche bancarelle che vendevano zucchero filato o dei semplici spuntini per i turisti che erano venuti ad assistere ad uno spettacolo così singolare quale era il Toronagashi.
Fine appena vide lo zucchero filato si allontanò dal gruppo, lei amava le feste e la gente così allegra. Tutti sorrisero nel vederla tornare con una gigante nuvola rosa fatta completamente di zucchero in mano, era talmente grande che non sapeva da dove cominciare. Sicuramente in quel momento si stava lamentando di quanto fosse troppo grosso, ma Rein sapeva benissimo che l'avrebbe finito senza problemi.
-Ne volete un po'?- domandò lei porgendo la stecca di zucchero filato. Gli altri scossero la testa e ridacchiarono a Fine che, alzando le spalle, ricominciò a mordicchiarlo con una faccia da bambina con in mano il suo giocattolo preferito.
-Dove vogliamo andare?- chiese Vera.
Il cielo era già abbastanza scuro, la luna e le stelle erano scomparse e solo le luci decorative degli alberi facevano luce, anzi no, anche una deliziosa bancarella situata vicino al fiume che si poteva notare in lontananza. Quello ero probabilmente il posto dove si potevano comprare le lanterne e le candele da usare poi, durante il rito.
-Andiamo lì.- propose Shade indicando proprio quel banco.
-Ok, coraggio Vera!- annuì sicura Rein prendendo Vera per mano e trascinandola nel posto indicato, dove Fine era già arrivata.
Gli occhi di Rein si illuminarono quando arrivò. C'erano lanterne di tutti i tipi; da quelle più grandi a quelle più piccole, da quelle più colorate a quelle semplici e raffinate. C'era anche una varia scelta per quanto riguardava le candele. Alcune profumavano di ciliegia, altre di giglio e alcune di rosa. Rein prese subito il suo piccolo borsellino di pezza dalla tasca dello yukata e con un sorriso a trentadue denti puntò una lanterna semplice, color ocra, e una candela celeste al profumo di lavanda. Fine invece aveva optato per una lanterna con un colore un po' più sul rosso e una candela al profumo di fragola.
Le due principesse chiamarono anche Vera e Shade e li lasciarono scegliere. Vera aveva comprato una candela bianca, Shade una simile a quella di Rein, ma di colore più scuro. Le lanterne erano semplici, color papiro.
Scambiandosi un sorriso, i ragazzi si diressero al fiume. L'area era piuttosto grande, tanto che il fiume sembrava quasi un lago.
In poco tempo il posto si riempì di gente, l'atmosfera non era quella di una festa, c'era odore d'incenso nell'aria e l'ambiente era solenne. Facendo un grande respiro, tutte le persone, piano a piano si chinarono alla riva del fiume accendendo le proprio candele e posizionandole all'interno delle lanterne, dando poi una piccola spinta e lasciarle andare nelle acque del fiume.
“Quando gli spiriti degli antenati riemergono dall'oscuro regno delle ombre e tornano a camminare tra le strade e i paesi, per far visita ai vivi, le lanterne illumineranno il percorso delle anime, facendole ritornare nell'altro mondo.”
Questo era ciò che il cartello impiantato nel terreno a pochi metri dalla riva spiegava.
Anche Fine e Vera si aggregarono all'altra gente. Rein rimase in piedi, a chi avrebbe dovuto mandare la sua lanterna? A sé stessa probabilmente, ma sarebbe stato da egoisti.
Shade si avvicinò alla ragazza che si era da poco abbassata sulle sponde del fiume. La sua lanterna era accesa, ma c'era qualcosa che la turbava.
Shade accese la sua e sfiorò la mano di Rein, lei arrossì lievemente e lo guardò. Aveva un dolce sorriso sul volto.
-Lasciamole andare insieme.- Rein accennò un'espressione sorpresa. Shade aveva il potere di rendere tutto così speciale, tutto così importante anche con solo tre parole. Quanto avrebbe voluto, Rein, che quelle tre parole fossero altre...
Rein fece un cenno con la testa e si alzò in piedi, si tolse le infradito e fece un passo nell'acqua non troppo fredda.
-Che cosa stai facendo, Rein?- chiese Shade. Rein non rispose e continuò ad avanzare nell'acqua trascinando la sua lanterna e quella di Shade. Quando l'acqua le fu al petto si fermò e con potenza, ma anche delicatezza spinse la sua lanterna e quella di Shade. Arrivarono più lontane di tutte le altre che si erano appena iniziate a muovere grazie al leggero venticello, appena alzato.
Uscì dal fiume tutta inzuppata, con lo yukata gocciolante, ma con il sorriso sul volto. Shade le venne incontro.
-Ma sei impazzita? Ti sei bagnata tutta.- Rein non rispose, ma spostò lo sguardo altrove.
-Dovevo farlo. Così avrai un bel ricordo di me quando me ne andrò.- sussurrò con sguardo improvvisamente triste, Rein.
Shade posò le mani sulle sue spalle e la spinse di getto sul suo petto. Rein iniziò a piangere per l'ennesima volta.
-Tu non te ne andrai, resteremo insieme, sempre.- Shade non sapeva il significato della parola sempre, ma la usò per quella volta, con Rein.
No, no, no. Rein aveva uno strano presentimento.
Shade non doveva dire queste cose, Rein non poteva infrangere la regola più importante, non poteva, assolutamente.
-Perché io ti amo, Rein.-
Quel dolore.
Le sue guance divennero rosse dal pianto che stava per emergere dal suo cuore. Quel dolore poteva significare solo una cosa. Strinse il lembo dello yukata di Shade, un po' per la tristezza immensa e un po' per il dolore lancinante che stava provando. Avrebbe scoperto il suo segreto? Ma perché? Era ingiusto. Perché avevano scelto lei per diventare la principessa? Perché? Perché?
-Rein, che cos'hai?- chiese Shade allontanandola leggermente da sé. Rimase allibito quando vide la faccia della ragazza piene di lacrime.
Rein lanciò un urlo di dolore.
Cadde inginocchio insieme a Shade e strinse ancora di più la veste.
-Mi dispiace tanto, Shade, ti prego, perdonam- La frase fu tagliata da un altro urlo. Shade impallidì, la gente intorno a lui sembrava non accorgersi di niente.
-Rein che cos'hai? Rispondimi, ti prego!- I suoi occhi oltremare divennero lucidi.
Ed eccole. Ecco la luce celestiale, ecco le candide piume, ecco la sua rovina.
Quando Shade vide quello che non avrebbe mai dovuto vedere spalancò gli occhi e Rein si mise le mani sul volto, come se volesse nascondersi dall'oscura realtà.
Le mani sulla sua pelle, il suo cuore che batteva, il suo calore, il suo amore. Non li avrebbe mai potuti avere, mai.
Rein si tolse le mani dal viso e incrociò per un'ultima volta il suo sguardo, provò a sorridere ma non ci riuscì.
-Addio, principe mio.-
Fu con queste parole che Shade si ritrovò tra le braccia il semplice nulla. Nessuno di fianco a lui, nessuno intorno a lui.
Le lacrime uscirono impavide dai suoi occhi e con dei cenni disperati delle braccia cercò il contatto del corpo di Rein, ma non c'era. Non c'era.
-REIN!- Un urlò disperato si alzò oltre le nuvole.

Intanto Vera si era diretta verso le bancarelle per cercare Fine, invano.







 

Accipigna ragazze mie. Sono veramente sconcertata. I-io non credevo che avrei mai pubblicato questo capitolo.
Probabilmente non sono brava con le scene strappalacrime, ma io ho fatto del mio meglio.
Sono a casa da sola ed è per questo che mi sono messa di buon impegno, nessuna distrazione.
Questo capitolo è dedicato a tutte le ragazze che hanno recensito la storia e in particolare a Nicolas (Winter Kaito) soprannominato la femminuccia ♥
Mamma mia. Un bel colpo è stato per me... vedremo cosa succederà nell'ulti-ultim-non riesco a dirlo!
Vi saluto qua.
Fear è molto schockata dal suo capitolo (ho cambiato nickname, si nota vero?)
Stay strong.
Bacini e cuoricini da Miku

   
 
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