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Autore: enrico_res    22/06/2013    1 recensioni
Quattro piccole storie, quattro piccoli amori, quattro amabili silenzi...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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il resto della notte si riassunse in un fugace bagliore arancio, forse l'alba, forse le luci di un auto. ciò che so è che dopo fu mattino. Decisi che il mio trasloco sarebbe avvenuto solo nella tarda sera quando, probabilmente il lampione rotto avrebbe riportato in me il ricordo di quella calda e tormentata notte d'agosto, cosi preso piu dalla noia che dalla bellezza che ha da offrire una città in cui i prati sono cenere decisi che mi sarei incamminato sui bordi di quella folle cornice di vita limite della mia solitudine. feci pochi passi, ed entrai nel primo locale aperto che incontrai, probabilmente era piu un ristorante che un vero e proprio bar, un locale pieno di luce, dai colori sgargianti, al cui interno oltre ad una giovane cameriera vi erano solo un giovane dai capelli dorati, una donna col proprio figlio e un goffo uomo sulla trentina grassoccio e bruttino, che sedeva nervoso nell'angolo piu buio e solitario che il locale aveva da offrire . mi sedetti al bancone. ordinai qualcosa da bere. osservai la cameriera, bella, alta, sorridente, servizievole, imbarazzata, triste. La osservai ancora e ancora , decisi che me ne sarei innamorato. Studia tutti in quel cosi variopinto mosaico di uomini. Il ragazzo biondo lo analizzai per primo, anch'egli era alto. il volto curato e il modo di vestirsi facevano trasparire in lui un certo alone hipster.il modo che aveva di sedere e muoversi erano indice della sua natura provinciale. Si piaceva. Molto. L'uomo grasso sulla trentina era tra i piu interessanti, aveva uno smoking e un buffo pappilon rosso alle 9:30 del mattino, non ci misi molto a capire che si era appena innamorato della donna che sedeva a tre tavoli da lui e che forse prima di quel giorno non aveva mai visto. Nei suoi occhi lo sguardo perso di chi sogna traguardi mai segnati, nei suoi movimenti il desiderio piu umano e carnale prendeva forma, le sue labbra serrata chiudevano parole forse mai dette, forse mai battute forse mai pensate. Naturalmente poi studiai la donna con il bambino, il ragazzo era piccolo e scuro , esattamente come la madre. Si lamentava di qualcosa,non capii bene cosa , non lo saprò mai.La madre, incantata del fanciullo, teneva in mano una rosa di carta e ne odorava il profumo, mai esistito, mai trovato ed eppur amato. Piccola nota dell'autore :) ho scritto questo testo con il cellulare in autobus... Quindi vi prego di perdonare errori grammatico/sintattici presenti.
  
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