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Autore: VioValo_Villina    22/06/2013    0 recensioni
Ville e una ragazza che crede di conoscere. Una sensazione di déjà-vu che non lo molla neanche un attimo. Chi sarà mai questa ballerina di burlesque che tanto lo tormenta nei pensieri? Scoprire la sua identità potrebbe cambiare il suo passato... O forse no?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jonne osservava Luna e il suo migliore amico parlottare. Sembravano davvero così intimi. Forse aveva sbagliato a giudicare i loro sentimenti, forse non era solo attrazione fisica la loro, forse c’era di più. Certo con tutti quei “forse” non sarebbe andato da nessuna parte, doveva scoprire se tra loro si stava davvero instaurando qualcosa di più profondo, solo allora sarebbe riuscito finalmente a sentirsi tranquillo. A quel punto il problema “Ville Valo” sarebbe stato solo un ricordo.
Era così perso nei suoi pensieri da non essersi reso conto che la sua migliore amica era lì, al suo fianco. –Scusa.. stavi dicendo?- chiese arrossendo.
-Io devo andare Jonne...- mormorò dispiaciuta. La voglia di presentarsi a quell'esame proprio non ce l'aveva, ma non poteva far altro. -Mi è piaciuta tanto questa mattinata... siete bravissimi, come sempre del resto...-
La ragazza gli schioccò un bacio sulla guancia e gli sorrise all'improvviso radiosa. -Sono sicura che il video sarà magnifico: non vedo l'ora di vederlo finito.- Raccolse la tracolla e si alzò per andare a salutare gli altri.
Il ragazzo la osservò allontanarsi. Maledetto esame, maledetto professore che non le aveva dato la possibilità di anticiparlo, che gliel’aveva portata via in un giorno tanto importante. Sbuffò passandosi una mano tra i capelli. –Kris.. posso parlarti?-
Il chitarrista rivolse un’occhiata al suo migliore amico. La sua espressione seria lo allarmò. –Ehi biondo che ti prende? Qualcosa non va? C’è.. c’è qualcosa che non ti convince per..-
-Vuoi lasciarmi parlare?- lo interruppe Jonne tappandogli la bocca con una mano. Quando Kristian annuì, lo lasciò andare. –Non c’è niente che non va.. non là dentro almeno- riprese calmo. –Mi stavo solo chiedendo se tu e Luna.. beh.. se voi due avete..-
Kristian ridacchiò. –Vuoi sapere se stiamo insieme?- chiese senza mezzi termini. Jonne annuì senza riuscire a guardarlo negli occhi. –Non ne abbiamo ancora parlato ma.. ammetto che la cosa non mi dispiacerebbe. C’è forse qualcosa che devi dirmi?-
Il cantante scosse la testa. –No, niente di che..- Finalmente alzò lo sguardo inchiodandolo a quello dell’amico. –Solo una cosa- disse poi. –Non farle del male, ti prego-
Kristian sgranò gli occhi a quelle parole. –Non lo farò, puoi starne certo Jonne. Non potrei mai farle del male- lo rassicurò stringendogli una mano con la sua.
 
Aveva avuto soltanto il tempo di fiondarsi a casa, farsi una doccia veloce e cambiarsi e poi era dovuta volare, letteralmente parlando, in università per dare quello stramaledetto esame che tanto l’aveva tormentata, ma era fiduciosa: lo avrebbe passato.  Entrò in segreteria e si sedette, aspettando il suo turno. Passò circa un’ora e mezza prima che la segretaria del professore la chiamasse.
-Signorina Mäkinen, prego si accomodi…-  Con passo nervoso, Luna entrò nell’aula e si preparò ad affrontare l’orale, probabilmente, più lungo della sua vita.
Due ore e un quarto, minuto più minuto meno…
Luna credeva di svenire da un momento all’altro. L’aveva torturata fino allo sfinimento quell’uomo e lei aveva combattuto, combattuto fino a strappargli dalla bocca un 26/30. Di più non era riuscita a fare: quel docente era proprio ossessionato dall’idea che nessuno dei suoi studenti, lei in primis, potesse passare con voti degni di nota quell’esame a suo dire elementare.
-Brutto vecchio cafone con un piede nella fossa… ti strozzassi con il tuo tè verde fatto solo con foglie naturali e mezzo cucchiaino di latte...- La ragazza borbottava maledizioni tra se e sé mentre usciva dal cancello dell’università e non si accorse del peso che le era praticamente volato addosso.
-Brutta disgraziata.. vuoi dirmi perché non mi hai avvertita che avevi spostato l’esame??? Hai una vaga idea di come mi sia sentita non vedendoti arrivare???-
Leeni, la sua migliore amica, la stava quasi stritolando. Una ragazzina di appena diciannove anni, piccoletta e minuta ma con una forza non indifferente. I grandi occhi verdi che la fissavano avevano la stessa espressione da cucciolo abbandonato che tanto riusciva bene a Jonne. –Mi sono sentita sola, terribilmente sola. Per non parlare di David che.. che..- sbuffò. –Ti giuro Luna, se non l’ho strozzato questa mattina..-
David, il ragazzo di Leeni, una vera piaga. Era il classico belloccio universitario che credeva di essere il meglio del meglio. Come Leeni si fosse potuta mettere con uno come lui ancora non se lo spiegava, non avevano assolutamente niente in comune e, come se non bastasse, lui la trattava malissimo. La frase “l’amore è cieco” in questo caso era veramente azzeccata.
-Allora?? Vuoi dirmi che ti è successo di così.. così.. insomma perché hai spostato l’esame? E perché non mi hai avvisata???- ripeté nuovamente la ragazza con le labbra incurvate in un adorabile broncetto.
-Ehm... ahm...- Luna non sapeva proprio come iniziare il discorso. Stava rischiando la pelle, se lo sentiva. -..Io te lo dico ma... prometti di non dare in escandescenze e di non farlo sapere al mondo intero con un solo urlo ok?-
La guardò per qualche secondo. -Io...ecco... Jonne... mi ha invitata alle riprese del primo video dei Negative... questa mattina.- ammise la ragazza. Si tormentava i lunghi capelli biondi con le mani. -Fra lavoro e studio e la tesi che sto iniziando a scrivere proprio non sono riuscita ad avvisarti... scusa...-
Leeni spalancò gli occhi. –Jonne?? I.. i Negative??- mormorò. –Mi stai davvero dicendo che ci sono riusciti?? Stanno seriamente girando il loro primo vero video?? Oddio che bello!!!-
La ragazza conosceva i Negative grazie proprio a Luna. La loro musica le piaceva moltissimo, erano bravi e talentuosi e l’idea che presto sarebbero stati lanciati nel vasto mondo delle celebrità la riempì di gioia. Ok, era una gioia riflessa, dato che non li conosceva di persona, ma era pur sempre felice per loro.
-Beh.. in questo caso..- scrutò l’amica che ancora la guardava con aria colpevole. –Ti perdono- disse sorridendo. –Hai fatto bene ad andare.. se fosse capitato a me, avrei fatto lo stesso! Averli degli amici così..- mormorò infine abbassando lo sguardo.
-Chi lo sa... magari un giorno te li presento.- Luna sorrise alla sua migliore amica. -Senti ma... David: quando hai intenzione di lasciarlo? Non mi piace come ti tratta. E' spocchioso e arrogante... e pieno di sè...-
La ragazza sospirò. –Sì beh.. forse hai ragione ma io..- fece spallucce. –Non lo so Luna.. lui.. è l’unico ragazzo che..- scosse la testa. –Lasciamo perdere-
Non sapeva proprio come spiegarsi. David sapeva essere davvero arrogante a volte, ma era anche vero che non c’era stato nessun altro ragazzo ad interessarsi a lei oltre a lui. Alto, castano, occhi grigi e fisico atletico, tutte le ragazze del suo corso erano interessate a lui e invece, con tutto quel ben di Dio a disposizione, David aveva scelto proprio lei, la più anonima tra le tante, l’unica che non si era mai messa in mostra, l’unica che non gli aveva mai dato modo di pensare che fosse interessata. E adesso, a distanza di due anni, in qualche modo la faceva sentire ancora speciale, ed inoltre lei era terrorizzata all’idea di ritrovarsi sola e con il cuore spezzato.
-Non c'è solo lui al mondo, lo sai vero?- le disse, nonostante lei volesse sorvolare sull'argomento. -Lo capisco anche io... non posso certo negare che sia bello... proprio no, però... non lo so... non lo vedo giusto per te... ho come la sensazione che ti stia usando... come un trofeo di caccia.- e chiuse il discorso. Non era affar suo quello che voleva farne Leeni della sua relazione con David: solo che le voleva bene e quindi si preoccupava per lei.
-Ora devo proprio scappare, Leeni. Magari ti faccio sapere per uscire un giorno...ciao!-
La ragazza annuì. –Prometto che ci penserò- sorrise. –E comunque non credere che non abbia capito che vuoi presentarmi i tuoi amici.. l’ho sentita quella parte- le fece l’occhiolino poi l’abbracciò. –Mi piacerebbe davvero conoscerli finalmente, così potrei abbinare un volto ad ogni nome.. non sarebbe male come cosa- ridacchiò. –Dai.. corri a casa, vai da loro, noi ci sentiamo- le schioccò un bacio sulla guancia e corse alla fermata dell’autobus.
Luna scosse la testa e si avviò verso casa. Lungo il tragitto si fermò a prendere tre pizze. Jonne e Kristian avevano detto che pensavano di essere a casa per le 19-19:30 e lei di cucinare proprio non ne aveva voglia, nè ispirazione. Arrivata a casa mise le pizze nel forno e, dopo essersi messa una tuta comoda, si accoccolò sul divano a guardare la tv.
 
Finalmente il regista sembrava essere soddisfatto e aveva dato loro il permesso di tornarsene a casa. Con calma tutti quanti recuperarono le loro cose e uscirono dall’edificio. Jonne e Kristian furono gli ultimi due. Entrambi con una sigaretta tra le labbra scesero le scale e una volta fuori si sedettero su una panchina lì vicino, totalmente in relax.
-Wow... – esordì Kris. –Sono stanco morto… quel tipo è uno che non scherza… mi ha sfinito...- aspirò del fumo dalla sua sigaretta. –Kristian spostati qui… no girati di là… aspetta guarda la camera… bene perfetto… cavolo no, non mi piace… taglia… dobbiamo rigirare lo spezzone…- gettò la testa all’indietro lasciandola ricadere sulla sommità dello schienale della panchina.
Jonne ridacchiò. –Sì è vero, è un tipo tosto- ammise. –Ma pensaci Kris.. questo è il nostro primo video, il video con cui riusciremo ad arrivare nelle case della gente- aveva gli occhi che brillavano dall’emozione. –Non.. non ti fa impazzire di gioia questa cosa??-
Il chitarrista lo guardò, allarmato. -Ehi Jonne…  respira. Certo che mi piace questa cosa... solo beh… ecco lo sai come sono fatto... m'incazzo dopo un po' che rompono le palle...- ammise ridacchiando. -non so ancora come ho fatto a resistere…-
Il cantante sospirò. –Probabilmente ce l’hai fatta perché sapevi che era importante arrivare fino in fondo- disse serio. –E ti ringrazio per questo, davvero-
-Mmmhh..- mormorò Kris finendo la sua sigaretta. -Forse è il caso se rientriamo... Luna... insomma, sarà preoccupata... non l'abbiamo nemmeno avvisata degli imprevisti che abbiamo avuto...- Quelli, e non solo, erano i pensieri che passavano per la testa di Sir Christus in quel momento. Aveva voglia di riabbracciare quella ragazza, di starle vicino... di coccolarla...
Jonne annuì. –Hai ragione, sarà furiosa- Si sentì improvvisamente una vera merda per non averla avvertita del gigantesco ritardo, ma non ne aveva avuto davvero il tempo. –Dai.. andiamo-
Proprio nel momento in cui i due ragazzi decisero di incamminarsi, una voce alle loro spalle li fece irrigidire. –E così è vero.. state girando il vostro primo video-
Jonne si voltò di scatto, inchiodando gli occhi a quelli del nuovo arrivato. –Stavamo girando- ribatté. –Che diavolo ci fai qui, Ville?-
Kristian scrutò confuso l’amico. Ok, Ville Valo non piaceva un granché nemmeno a lui, ma non riusciva davvero a capire tutto quell’astio nei suoi confronti.
Dal canto suo, il cantante degli HIM fece un sorrisetto divertito. –Te l’avevo detto che ci saremmo rivisti, o sbaglio?-
Jonne fece un respiro profondo prima di rispondere. –Oh sì certo, peccato che scegli sempre il momento sbagliato per farti vivo-
Ville lo guardò confuso. –Come scusa?-
Il ragazzo fece spallucce. –Ce ne stavamo andando perché sai.. è tardi, siamo stanchi.. chiaro il concetto? E comunque non c’è proprio niente di cui dobbiamo parlare, Valo. Io non ho nessuna intenzione di parlare con te- e senza aspettare una risposta, tornò sui suoi passi immediatamente seguito da Kristian.
"Oh no... no no no no no... questa volta non mi lascerà così su due piedi.."
-Senti biondino... io vorrei solo farti qualche domanda su quella tua amica... Lulù... come mai sei amico di una showgirl che fa burlesque... insomma.. da qualche parte l'avrai conosciuta, no?- alzò la voce Ville per farsi sentire dai due che se ne stavano andando. Sì, era leggermente spazientito dal modo in cui lo trattava il cantante dei Negative.
Jonne si gelò sul posto alle parole del cantante degli HIM. –Non credo siano affari tuoi, spilungone- ringhiò.
Anche Kristian si era irrigidito. Silenzioso ma con sguardo serio, forse troppo serio, si voltò nella direzione di Ville Valo. –Cosa vuoi da Luna??- chiese con voce cupa.
-...Luna...si chiama Luna? Ho già sentito questo nome...- Ville li guardò incuriosito. -Ed è amica vostra...- riflettè tamburellandosi il mento con le dita. Poi si ricordò della domanda di Kris. -Ah? Nulla di che... solo conoscerla... non lo so.. uscire a berci un caffè insieme... fare quattro chiacchiere...è forse un reato?- chiese stupito dal loro atteggiamento scostante e seccato... e protettivo nei confronti della ragazza.
Jonne si sentì ribollire il sangue nelle vene. La reazione di Ville, alla rivelazione del tutto innocente di Kristian, non gli era piaciuta per niente. Stava certamente arrivando alla verità, e il fatto che volesse conoscere Luna, farci quattro chiacchiere e addirittura uscirci, lo infastidì ulteriormente. –Strano- sibilò. –E dire che già dovresti conoscerla-
Ville lo guardò, incuriosito. -Dovrei? Beh se la conoscessi davvero, ora non starei qui a farmi insultare dal tuo tono arrogante, ragazzino.- sbottò acido il cantante degli HIM -Sì ok, mi pare di conoscerla e sto tentando di capire il perchè... ecco appunto il perchè vorrei chiederle di vederci per un caffè, in modo da parlare e chiarire dove ci siamo già incontrati... ma tu sembri volerla proteggere a tutti i costi... è forse la tua ragazza?- chiese rivolto al biondo.
Jonne era già pronto a scattare quando Kristian lo anticipò. –In verità, se proprio ci tieni a saperlo, è la MIA ragazza!- sbottò. –Quindi spalanca le orecchie, Valo.. lasciala in pace, chiaro??-
-Mi pare che tu abbia già fatto anche troppi danni con Luna- infierì Jonne. –Non ti è mai importato di lei, dei suoi sentimenti..- gli puntò un dito contro. –Non hai mai voluto far parte della sua vita, beh.. continua a starne fuori!-
Ville era confuso dalle reazioni concatenate dei due ragazzi. -Perchè avrei dovuto farle del male... non mi ha fatto nulla.. almeno non che io ricordi... non ancora.. e comunque.. di certo non ho intenzione di portartela via, caro Sir Christus... comunque grazie delle informazioni... buona giornata..- e così com'era arrivato, il cantante degli HIM aveva preso la strada del ritorno, lasciando i due amici lì a fissarlo andare via.
Jonne serrò i pugni. –È insopportabile- ringhiò.
Kristian annuì. –Già- mormorò. –Senti.. ti spiace spiegarmi cos’è questa storia di cui parlavi? Non ci ho capito niente-
Il cantante sospirò. –Ok, senti.. è giusto che tu sappia ma.. non dirle che te l’ho raccontato e.. non dirle di Ville e di quello che è successo prima, per favore-
Lo sguardo implorante dell’amico lo fece annuire. –Promesso-
Jonne si passò una mano tra i lunghi capelli biondi. –Per fartela breve.. Luna e Ville si sono conosciuti qualche anno fa-
Durante il tragitto verso casa della ragazza, il cantante raccontò tutta la storia al chitarrista che rimase in silenzio, assorbendo ogni cosa, cercando di non ascoltare la voglia improvvisa di tornare indietro, trovare Ville Valo, e fargli rimpiangere il giorno in cui aveva fatto soffrire Luna.
-È stato orribile vederla stare male in quel modo- mormorò infine Jonne. –Non voglio che le succeda di nuovo, ecco perché ti ho chiesto di non farla soffrire-
Il chitarrista lo fermò, posandogli le mani sulle spalle. –Ho promesso che non l’avrei fatto, e io sono uno che mantiene sempre le promesse, lo sai-
Jonne annuì. –Sì, lo so-
 
Luna era stesa sul divano, raggomitolata sotto un plaid azzurro chiaro, la testa mollemente poggiata su un cuscino che abbracciava quasi convulsamente. E sognava... sognava che tutto quello che era successo anni prima non fosse mai accaduto... non voleva stare male ancora, ma non faceva che pensare a lui e a come sarebbe potuto essere starci assieme. Ma i sogni si possono sempre avverare, no? E lei di sicuro non sarebbe riuscita a svegliarsi...  non di lì a poco almeno.
Le chiavi erano sempre al solito posto. Jonne le prese e aprì lentamente la porta. –Forse dorme- mormorò all’amico. –Meglio fare piano-
Una volta entrati in casa, la ritrovarono effettivamente addormentata sul divano. Rimasero a guardarla per un paio di minuti, poi Kristian decise di fare qualcosa. –Senti.. perché tu non te ne vai a letto? Io porto Luna in camera sua e ti raggiungo, ok?-
Jonne annuì. –Sì, mi sembra un’ottima idea- sussurrò.
In un batter d’occhio, il cantante era scomparso nella camera degli ospiti e Kristian si era avvicinato al divano. Cercando di fare piano e di non svegliarla, prese la ragazza tra le braccia e si incamminò verso la sua camera da letto. Un mugolio contro il suo petto lo fece sorridere. –Scchh- mormorò. –Tutto bene piccola, sono io-
-Kris... Siete... siete tornati solo ora?... è... successo qualcosa?- chiese dischiudendo di qualche millimetro le palpebre cercando di capire dove fosse effettivamente. -Mettimi giù... ce la faccio...- mormorò imbarazzata. Si, ci era quasi finita a letto, ma quel contatto così intimo... la metteva a disagio... un bel disagio però... almeno questo era quello che il suo stomaco ingarbugliato e il suo battito cardiaco frenetico le stavano suggerendo.
-È tutto a posto, le riprese si sono dilungate più del previsto- Era una mezza verità, ma aveva promesso a Jonne di non rivelarle nulla di quello che era successo con Ville. –Ne riparliamo domani, non ti preoccupare- l’adagiò delicatamente sopra il letto, rimboccandole le coperte. –Ora dormi. Buona notte.. dolce Luna- le sfiorò delicatamente le labbra con le sue, spense la luce e uscì dalla stanza.









Angolino delle autrici:
Ed ecco la seconda parte di Delirium
Le cose cominciano ad intricarsi (oh sì... è solo l'inizio.. muahahahhahaha *ridono sadiche*)
diteci cosa ne pensate e rendeteci pure partecipi delle vostre supposizioni sul continuo della storia.
un bacione a tutte quelle che recensiscono e ci seguono... e anche a chi semplicemente legge in silenzio.
Alla prossima 
Vio e Lau
  
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