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Autore: fearless13k    22/06/2013    1 recensioni
Ed eccomi di nuovo qua con uno dei miei film mentali sui miei adorati Taylor Swift e Liam Payne, mi sembra evidente che ho un debole per loro due separati e insieme! In questo testo ho immaginato come potesse essere nata un'amicizia così improbabile e come avesse potuto cambiare entrambi, nel giro di vari anni. Adesso Taylor sta per compiere il suo ventinovesimo compleanno e spero che presterete lei attenzione.
(Dio Santissimo, devo smetterla di scrivere da sola le mie introduzioni, fanno scappare le lettrici! Vi prego, non fatevi influenzare da questa intro. Fatevi guidare dai vostri sensi! baci baci, LA)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Sembrava incredibile. Stavo per compiere ventinove anni. Come era possibile che il tempo volasse in fretta a questa maniera?
-Ciao, Abs, come stai?- dissi parlando al telefono. Non mi sentivo con Abigail da circa tre mesi, da quando ero stata al battesimo di suo figlio James. Era incredibile che fosse già mamma, mentre io non ero neanche fidanzata. Era moltissimo tempo che non avevo un fidanzato, era moltissimo tempo che nessuno riusciva a farmi battere forte il cuore come succedeva quando avevo poco più che vent’anni.

-Hey, Taytay ! Tutto bene, sono un po’ impegnata ultimamente, tra il lavoro, tra Bill che deve ottenere una promozione e Jimmy che mi fa sudare dodici camicie ogni giorno... da quando ha imparato a camminare non ho mai un momento libero! Come stai tu, dolcezza?- mi rispose con un po’ di affanno. Sorrisi al pensiero di Abbie che faceva la mamma.
- Tutto bene anche io, ultimamente mi sono presa un po’ una pausa dalla sala di registrazione, scrivo canzoni, ma non sono in vena di registrarle. Mi sento strana, hai presente? – dissi sospirando e guardandomi nello specchio di una vetrina. Stavo camminando tranquilla per le strade di New York per trovarmi con il mio migliore amico.
- Oh, Taylor, sei ancora un po’ angosciata, eh? Io non credo ci sia nulla di sbagliato nel fatto che tu sia single. Hai avuto fin troppi fidanzati, è giusto che tu ti prenda un po’ di tempo per stare con te stessa e per capire cosa vuoi davvero. Insomma io a volte pagherei oro per avere la libertà che hai tu, invece che trovarmi sempre a dover tirare su da terra mutande e accappatoi.- disse Abigail con il suo tono di voce indignato/ironico. Riuscì a strapparmi un sorriso e a tirarmi su il morale almeno per il momento.
- Appena posso vengo a Tampa a trovarti, d’accordo? Ho proprio bisogno di un po’ di sole. Qui a New York si muore di freddo!- commentai, immaginandomi le calde spiagge della Florida.
- Sei sempre la benvenuta in casa mia, contaci. E mi raccomando di non esitare a chiamarmi in qualsiasi momento, quando hai bisogno. Anche la notte alle tre, tanto sono abituata  a svegliarmi  di soprassalto. A Jimmy piace fare dei concerti privati per noi verso quell’ora.- continuò Abbie con voce scocciata, ma sapevo che stava ridendo. Risi anche io.
- Mi vedo con Liam, Abs. Ci sentiamo presto e aspettati un bel regalo di Natale! Manca poco!- la salutai, chiudendo la chiamata. Ero arrivata al nostro Starbucks preferito e Liam era già seduto lì, al tavolo di fronte alla vetrina.
 
Incredibile come possano nascere certe amicizie e come esse possano diventare, contro ogni pronostico, veramente importanti.
Avevo conosciuto Liam in un periodo che avrei preferito cancellare dalla mia vita. Non so cosa mi fosse preso, ma verso il ventitré anni, mi ero follemente innamorata di Harry Styles, uno dei famosi One Direction. Ripensandoci adesso era davvero una cosa assurda. Al di là della differenza d’età, aveva tutto quello che detestavo in un ragazzo, ma ero persa di lui.
Purtroppo "gli opposti si attraggono" non era stato il nostro motto tanto a lungo e le differenze dei nostri caratteri non erano stati il punto forte della nostra relazione, durata poco più che una stagione. Alla fine il mio buon senso e i consigli di Selena e Emma (al tempo non sentivo molto Abigail) mi avevano spinto a lasciarlo. 
Best decision of my life.
Durante quei mesi che avevo passato insieme  a Harry, non solo avevo conosciuto i suoi lati negativi, ma ero stata anche presentata, senza dir nulla alla stampa, al resto del gruppo. Quei ragazzi erano davvero simpatici, niente da ridire, in particolare avevo stretto con Liam, che si era dimostrato assieme a Zayn e Niall, davvero gentile e amichevole. L’unico che mi era rimasto un po’ antipatico era Louis, il quale tentava malamente e diplomaticamente di non farmi vedere che in realtà non gli stavo simpatica. Continuava a fare battute dal gusto discutibile su di me, sul mio stile di vestirmi, sul mio stile di musica, sulla mia statura e sul fatto che avessi ventitré anni. Insomma era una situazione imbarazzante quando nella stanza c’erano sia Harry che Louis, il perché sarebbe venuto fuori solamente qualche anno dopo la nostra rottura e io avrei dovuto immaginarlo o perlomeno capirlo.
Dopo la rottura con Harry io e Liam avevamo continuato a sentirci, perché stranamente ci eravamo rimasti molto simpatici e il suo carattere era molto più simile al mio di quello che avrei potuto immaginare. Tra l’altro avevo avuto occasione di incontrarlo più volte a casa di un altro mio carissimo amico, Ed.
Non so che cosa mi avesse spinto ad avvicinarmi tanto a Liam, fatto sta che la nostra amicizia durava da bene sette anni e non accennava a rompersi.
Dopo lo scioglimento degli One Direction, Liam si era trasferito qui a New York per coltivare il suo sogno di esibirsi a Broadway nei migliori musical e adesso si era preso una pausa dopo l’ultima stagione di spettacoli che lo aveva impegnato per tutta l’estate.
 
Quando Liam mi vide dalla vetrina dello Starbucks mi regalò uno di quei suoi sorrisi da bambino che adoravo. Non credevo che un sorriso potesse davvero cambiare tutto il corso di una giornata, ma il sorriso di Liam aveva quel potere. Entrai nel locale e Liam si alzò per spostarmi la sedia, era una cosa che faceva da sempre e che diceva gli era stata insegnata da suo nonno. Ogni volta commentavo “Che persona di gran classe il nonno Payne!” e lui sorrideva fiero.
-Ciao, Taylor- mi disse, mentre mi sporgevo per dargli un bacio sulla guancia.
-Ciao, Liam. Freddino oggi, eh?- commentai, levandomi tremante i guanti e il capello. Adoravo indossare cappelli. Guardai la cameriera che ci passava accanto.
-Hai già ordinato?- domandai, desiderando ardentemente qualcosa di caldo per scrollarmi di dosso il gelo newyorchese. Liam prontamente annuì, continuando a guardarmi con i suoi occhi color nocciola.
- Sicuro. Ti ho preso un chai tea, va bene? E poi ho ordinato anche un muffin da dividere. – mi informò, controllando un messaggio sul suo telefono.
- Perfetto come sempre! Allora ti sei liberato per il mio compleanno?- gli chiesi, visto che ci tenevo davvero tanto ad averlo con me in quel giorno. Ed e Selena mi avevano dato buca, impegnati con i loro tour, Emma era in luna di miele, felicemente sposata da qualche settimana con Andrew e Abbie naturalmente era bloccata con la sua adorabile famiglia in Florida.
- Ho cancellato degli impegni. Giusto perché sei tu e non erano cose troppo importanti, ecco.- mi disse ironico, sorridendomi. Poi mi guardò meglio.
- Ritorni dal passato?- mi domandò, accennando ai miei capelli. Non portavo più la frangetta da un paio di anni e qualche volta, mi piaceva lasciare i capelli riccioli, invece di lottare per farli stare lisci. Annuii arrossendo, piacevolmente sorpresa che se ne fosse accorto.
Finalmente arrivarono le nostre ordinazioni e assaggiai golosa il muffin.
-Sai, Zayn sta scrivendo il suo nuovo album e i critici iniziano a definirlo come il nuovo Justin Timberlake. Sembra passato un sacco di tempo da quando cantavamo insieme io  e i ragazzi. Mi manca un po’.- disse Liam, scrutandomi mentre beveva il suo Americano.
- Forse potreste ritrovarvi ogni tanto, come si fanno le reunion delle classi del liceo, voi potreste farlo per la band, no?-  proposi, del tutto in buona fede.
- Attenta, Tay, ho detto un po’, non tanto. Suppongo che se ci siamo lasciati ci fosse un motivo.- mi rispose con un po’ di nostalgia e un po’ di malinconia nello sguardo. Sospirò.
- In sette anni che ti conosco e in tre che la band si è sciolta, non mi hai mai detto il perché.- commentai, cercando di non far trapelare la mia curiosità, ma sporgendomi in avanti sopra il tavolo.
- Oh, non me lo ricordo neanche più . . . ma credo sia stato meglio così, anche perché i rapporti con Harry e Louis non erano più gli stessi. Era strano.- , ci fu un attimo di silenzio, entrambi stavamo bevendo.
- Allora, cosa avevi intenzione di fare per il tuo ventinovesimo compleanno, vecchietta?- mi domandò Liam, recuperando il sorriso. Sogghignai, visto il modo in cui mi aveva chiamata.
- Sai che sei proprio uno stronzetto, Liam Payne?-
Mi sorrise ancora di più e non potei non ricambiare. – Non pensavo a grandi cose, ne ho abbastanza di super festeggiamenti, ogni volta succede qualche imprevisto e non mi va di invitare un sacco di gente senza riuscire a  parlare con tutti, tra l’altro mancheranno Selena e Emma e Ed e Andrew e Abbie, insomma un sacco di gente importante, quindi non ne vale la pena!-
-E in tutto questo discorso, sei riuscita a dire tutto e niente. Restiamo a casa tua o vuoi che prenoti da qualche parte?- mi propose Liam, iniziando a giocare con gli anelli sulla mia mano. Le sue dita erano straordinariamente calde in confronto alle mie.
-Liam, secondo me sei un licantropo. Di quelli di Twilight, intendo, che sono sempre caldissimi. Come mai a me non succede??- commentai esasperata, al pensiero del freddo che pativo ogni inverno a New York. A sentire le mie parole Liam scoppiò a ridere, senza lasciare la mia mano.
- Magari fossi un licantropo! Così potrei andare a petto nudo nella neve. Non so a quale scopo, ma so che sarebbe figo. Comunque non hai risposto alla mia domanda, cosa vuoi che organizzi per il tuo compleanno, per l’ultima volta?- continuò Liam, prendendo un altro sorso del suo caffè. Feci una faccia pensosa, storcendo la bocca e guardando le nuvole bianche che minacciavano neve, fuori dal locale, alte nel cielo.
- Mi basta che vieni, al resto penso io. E soprattutto vieni a stomaco vuoto, capito?- lo ammonii, visto che era capitato altre volte che lo invitassi per una serata cinema a casa mia e che lui avesse già mangiato, smusando i miei buonissimi biscotti.
- Va bene, boss. Farò il possibile. Ti dispiace se andiamo? Ho un appuntamento con Andy.- mi disse, arricciando il naso in segno di scusa. Sorrisi per quell’espressione buffa.
- Sicuro, andiamo pure. Aspetta solo che mi imbacucchi per bene!-
 
Camminammo per un paio di isolati, era uno dei nostri passatempi preferiti, visto che la metropolitana mi disgustava a causa dei batteri e trovare un taxi era troppo impegnativo per due sfaticati come noi. Liam teneva un braccio intorno alle mie spalle e io ero abbracciata alla sua vita. Erano anni che ci abbracciavamo camminando in tutta tranquillità.
-Sai, Taylor, volevo dirti una cosa. È un po’ di tempo che voglio dirtela.
Liam interruppe il piacevole silenzio e, visto che avevo la testa accanto al suo petto, sentii il cuore che cominciava a battergli più forte. Mi spostai per poterlo guardare negli occhi. C’era qualcosa di diverso e quello sguardo così profondo e preoccupato mi fece scattare dentro qualcosa, qualcosa che non avevo idea di cosa significasse e che non avevo mai provato. Insolito.
- Ci penso da un po’ di tempo e credo che sia giunto il momento di dirtelo.- disse e prese un grande respiro. In quel momento un pensiero fugace si insinuò nel mio cervello: quanto era sexy l’accento inglese. Lo accantonai momentaneamente per concentrarmi al meglio sul discorso che Liam si stava sforzando di fare.
- È piuttosto difficile dirti quello che sto per dirti, visto che siamo amici e non voglio rovinare assolutamente il nostro rapporto, perché ci tengo moltissimo e mai avrei pensato che potesse diventare qualcosa di così importante per me. Cazzo, è davvero assurdo.-
Liam si zittò tutto insieme, lasciandomi con il fiato sospeso e la fronte aggrottata nell'attesa. Non riuscivo a pensare a quale potesse essere l’argomento della conversazione. Insomma, non c’erano mai stati problemi del genere fra me e Liam, ci eravamo sempre detti tutto con molta calma, perché sapevamo di poterci fidare l’uno dell’altra. Liam si staccò da me, mettendosi entrambe le mani nelle tasche del giacchetto.
- Liam, tranquillo. Puoi dirmi tutto, prenditi il tempo che ti serve. Davvero, non c’è fretta.- gli dissi, tentando di calmarlo, prendendolo dolcemente per le spalle e piazzando il mio sguardo nel suo.
- No, Taylor. È qualcosa che devo fare ed è così dannatamente importante che. . .-.
Per un attimo Liam guardò da un’altra parte, poi si passò una mano fra i capelli, che per mia sfortuna teneva ancora piuttosto corti. Quando meno me lo aspettavo si voltò verso di me e si catapultò all’improvviso sulle mie labbra.
I pensieri si rincorrevano frenetici nella mia mente, senza trovare pace. Che cosa stava succedendo? Liam, il mio migliore amico, mi stava baciando? E io non mi scostavo? Ma noi eravamo amici! E per dolorosa esperienza sapevo fin troppo bene che spesso l’amicizia e l’amore non vanno d’accordo.
Lo scostai il più dolcemente possibile, non poteva accadere.
-Liam, cosa stiamo facendo?- gli domandai, tentando di non sembrare una stronza. Nei suoi occhi lessi l’eccitazione, la tristezza e la consapevolezza. Mi guardò un attimo in silenzio e dopo aver bisbigliato un “Non lo so”, fuggì.

-Emma, è una settimana che non sento Liam. Non succedeva da un sacco di tempo.- dissi avvilita alla mia amica, che mi aveva chiamata dalla Toscana per chiedermi che numero di scarpe indossassi.
-Darling, davvero non sospettavi nulla di tutto questo?- Emma sembrava piuttosto sconcertata perché questa “verità” era venuta fuori mentre lei non c’era.
-Io non ne avevo idea! Non avevamo mai parlato di uscire in quel senso, né del fatto che potessimo piacerci in quel senso!- replicai facendo una smorfia a Meredith che mi guardava dalla sua postazione sul divano.
-Tay, non ti senti un po’ una tonta? Io credo che tu piacessi a Liam da tipo almeno cinque anni.- mi disse per niente consolatoria Emma, mentre mi immaginavo la sua espressione.
-Certo che mi sento una tonta! Perché non mi hai mai detto una cosa del genere? Almeno sarei stata pronta, no?- la accusai, visto che davvero non sapevo che fare.
-Darling, davvero pensi che saperlo avrebbe cambiato le cose? Al massimo le avrebbe peggiorate, mettendoti in imbarazzo tutte le volte che lo avessi visto, non credi?- mi fece notare la mia astuta amica dai capelli rossi.
-Perché devi sempre avere ragione? Ti odio, Em.
 
“Ma a te non è mai piaciuto? Secondo me sei matta.”. I messaggi di Selena non erano mai molto d’aiuto in queste situazioni. Per carità, quando c’era bisogno di prendere in giro in nostri ex o tirarsi su di morale dopo una rottura, era geniale, ma per il resto non sapeva bene come districare i nodi dei miei pensieri, purtroppo.
“Non ci ho mai pensato! Lo sai come sono fatta, non penso subito a quello!!!” le risposi sul cellulare, mentre preparavo dei muffin. Erano già dieci giorni che non parlavo con Liam e che lui non si faceva vivo. Stavo iniziando a crogiolarmi nel mio dolore, visto che da un sacco di tempo ormai ero abituata a sentirmi con Liam almeno due volte a settimana, se non di più. Per consolarmi sfornavo dolci a palate. Avrei potuto diventare una concorrente sul mercato pasticcero di Buddy Valastro!
“È proprio perché ti conosco che ho pensato che almeno una volta avessi pensato a lui in QUEL senso!” fu la sua risposta e mi lasciò spiazzata. Perché con Liam non avevo mai pensato di poter avere una relazione al di là dell’amicizia? Dopo aver messo in forno la teglia con i pirottini per i dolci, mi appollaiai sul divano bianco in mezzo al soggiorno, Meredith mi venne accanto. Ero grata per il fatto che la mia gattina fosse accanitamente attaccata alla vita e che puntasse ad arrivare ai cento anni, pur di starmi accanto.
La accarezzai dolcemente e presi a suonare, era una delle poche cose che sembrava avere senso in quella settimana assurda. Nessuno riusciva a darmi risposte e probabilmente soltanto una cosa poteva darmele, quella a cui mi ero affidata da sempre: la musica.
Caspita, stava per arrivare il mio ventinovesimo compleanno e non avrei avuto accanto nessuna delle persone che amavo. Mi misi a piangere, una cosa che facevo spesso nei miei vent’anni, mi aspettavo di piangere ogni volta che ero felicissima o tristissima. Per Liam ancora non avevo pianto neanche una volta, neanche una volta prima di quella sera. 

Quella notte pensai, pensai moltissimo. Mancavano solo due giorni al mio compleanno e mi sentivo in preda al panico. Come era possibile che a ventinove anni non fossi ancora riuscita a costruirmi una famiglia come si deve? Io che già a sedici anni sognavo una casa in riva al lago, un dondolo e una schiera di bambini e bambine tutti che somigliassero a me e al padre, che al tempo desideravo fosse Justin Timberlake. Tra le lacrime sorrisi al que vago ricordo.
Con Liam era sempre stata tutta un’altra cosa, come se ci fossimo conosciuti da sempre, come se lui avesse da sempre saputo tutto di me ed era una cosa reciproca. Con lui non avevo mai avuto il problema di decifrare i suoi pensieri, di stare le notti sveglia a pensare che cosa avesse significato un suo sguardo o una sua frase. Tutto era comprensibile per me e spesso condivisibile e anche quando non concordavamo su qualcosa, tutto quadrava perfettamente.
“Mi manca il mio migliore amico”. Scrissi il messaggio colta da una strana frenesia e solo quando ebbi premuto il tasto “invio” mi resi conto che forse  non era quello che Liam voleva sentirsi dire.
Piansi ancora a lungo, in compagnia di Meredith e della mia chitarra. Sembrava un tuffo nel passato.
 
Era il giorno del mio compleanno. Quel fatidico 13 dicembre era già arrivato. Uno dei miei giorni preferiti e uno dei più temuti di sempre. Ventinove. Mi alzai stropicciandomi gli occhi distrattamente. Non avevo idea di come sarei sopravvissuta. Per fortuna avevo passato la mattina in studio di registrazione e la band era stata ben lieta di riaccogliermi, tirandomi su il morale. Quando ero tornata a casa non avevo avuto la forza né di leggere le cartoline di buon compleanno che mi avevano inviato le mie amiche (avevo abolito gli auguri via mail e messaggio perché li consideravo troppo impersonali) e sapevo che nemmeno guardare Law & Order in televisione mi avrebbe dato sollievo. Quindi mi ero accasciata sul letto e distrutta dalle notti insonni che avevo passato durante la settimana precedente, mi ero addormentata profondamente.
Non ero mai stata una gran dormigliona, ma quando mi svegliai vidi che erano già le undici di sera. Davvero avevo dormito così poco nelle notti prima da poter passare nove ore a poltrire? Caspita, la vecchiaia si faceva sentire.
Fuori pioveva, tanto per rallegrarmi il morale e io avevo in mente solo una cosa. Indossai degli stivali, un giacchetto pesante e presi un ombrello. Adesso tutto sembrava più chiaro, con Liam era sempre stato tutto così facile perché in qualche modo ci appartenevamo reciprocamente, perché io ero sempre stata sua e lui sempre mio, perché sebbene fossimo “solo” amici, il nostro rapporto era come quello di una coppia, senza la parte dei baci sulle labbra. Quanta stupidità poteva contenere la mia testa per concepire questo pensiero solo adesso? Come era possibile che solo a ventinove anni io mi ero resa conto che la mia anima gemella era accanto a me da ben sette anni?
-Mere, augurami buona fortuna, perché non ho assolutamente idea di quello che sto per fare.- dissi alla mia gattina, poco prima di uscire. Miagolò, facendomi intuire che la sua risposta era “Qualunque essa sia, è la cosa giusta”. E con le perle di saggezza di una gatta in pensione, mi scaraventai sotto il diluvio universale in direzione della casa di Liam.
Come nel miglior film romantico, ci incontrammo a metà strada, nel nostro punto preferito di Central Park. Riconobbi subito il suo ombrello con la bandiera inglese, una delle poche cose che volutamente gli ricordavano la madrepatria. Anche in quello ci somigliavamo, le passeggiate sotto la pioggia, Central Park, le azioni insensate per le persone che amiamo.
-Ho riconosciuto subito il tuo ombrello con i gatti.- mi disse, accogliendomi sotto il suo ombrello. Lo guardai negli occhi. Come potevo aver sprecato tutto quel tempo?
-Taylor, ti prego, perdonami per questo silenzio. Non avevo idea di come comportarmi, pensavo che nulla sarebbe stato come prima, che tu non provassi lo stesso, che non fosse il momento adatto. Ma era il momento adatto per me. Scusa se ci ho messo tanto.
-Liam, tu non hai fatto niente che non avrei fatto anche io. So che non siamo mai stati soltanto amici. Me ne rendo conto solamente adesso e mi dispiace. – riuscii a dire, tentando di sovrastare il fragore della pioggia.
-Taylor, non mi importa niente di quello che abbiamo perso, mi importa solo di tutto quello che abbiamo costruito insieme e mi scuso, per non avere fatto l’uomo prima e per non essermi fatto avanti quando mi sono reso conto che tu non eri solo la mia migliore amica.- mi disse lui, avvicinandosi di più al mio viso.
Tutto quel tempo, realizzai nell’istante in cui le nostre labbra si incontrarono per la seconda volta, Liam era stato indirettamente il mio ragazzo. Il magone che provavo quando non ci sentivamo da un giorno appena, le farfalle nello stomaco quando lo incontravo da Starbucks, la gioia di ogni abbraccio e di ogni sorriso reciproco. E quel bacio sotto la pioggia sembrava rispecchiare assolutamente in tutto e per tutto, quelli che a lungo e ripetutamente avevo descritto nelle mie canzoni. Passionale, romantico, dolce e tanto tanto atteso. 
Mi staccai giusto il tempo per dire, -Tutto questo tempo, sei sempre stato tu.- 



 

Non ho sinceramente idea del perché Tay e Liam mi sembrino perfetti l'uno per l'altra,
ma è così e non posso fare a meno di condividere i miei film mentali con qualcuno che
magari la pensa come me :)
Ci sono vari richiami a vicende veramente accadute a Taylor,
alle sue canzoni (Vedi Begin Again e Teardrops on my guitar)
e ancora delle previsioni che ho fatto nei miei sogni mistici :)
Naturalmente se un domani Taylor e Liam si dovessero davvero mettere insieme
(anche se sto iniziando a shippare troppo Sweeran)
farei i salti di gioia e andrei in giro a dire "IO LO AVEVO PREDETTO!!",
ma fino ad allora, continuo a vivere nelle mie fantasie
e a farci vivere anche voi :)
Grazie per aver letto la OS,
e se proprio non avete nulla da fare ecco i link per le mie altre ff 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1189303&i=1 <
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1464100&i=1 << Attuale ff su Xander Ludwig (gran fico), Harry Styles e Taylor + un nuovo personaggio
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1807961&i=1 << FF su vari youtubers inglesi, a cui tengo tanto
Un bacione immenso,
LA

 

  
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