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Autore: Rowan936    22/06/2013    4 recensioni
Uscendo dalla Gravity Room, senti il pianto di un bambino, del tuo bambino. Quel mocciosetto minuscolo ma già potente, a giudicare dalla sua aura.
Non puoi fare a meno di provare una punta di orgoglio per quell’esserino, ma non vuoi ammetterlo, neppure a te stesso.

[...]
Ti osservi le mani, come se le vedessi per la prima volta e le scopri tinte di rosso. È il sangue delle tue vittime, il sangue degli innocenti che hai ucciso. Quante ragazze come Bulma hai strappato alla vita? Quanti bambini come Trunks hanno smesso di respirare per colpa tua? Quanti?
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Piccola Mirai!Bulma/Mirai!Vegeta, che parla dell'inizio del rapporto tra Vegeta e la sua famiglia, nel periodo in cui nell'altra dimensione arriva Mirai!Trunks.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Mirai!Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Saresti in grado di rappresentare il sole per qualcuno?¹

 

 

 

« Non mi abbandonare. Resta con me. »

La voce di Bulma ti riecheggia nella testa, mentre ti alleni nel tentativo di lavare via quelle strane sensazioni con il sudore.

Nessuno ti aveva mai chiesto una cosa del genere.

Durante la tua vita, hai udito suppliche di diversa natura, minacce, ordini. Ma quelle due piccole frasi non rientrano in nessuna di queste categorie.

Non ti aveva supplicato.

Non te l’aveva ordinato.

Non ti aveva minacciato.

Semplicemente, te l’aveva chiesto, fissandoti con quegli occhi dal colore anomalo che ti hanno incuriosito sin da subito.

Non avevi risposto, perché il suo sguardo aveva lavato via le parole in un battito di ciglia, togliendoti la tua arma più potente. Perché, ormai ne sei consapevole, l’unica cosa che puoi fare è minacciarla con parole vuote, non le faresti mai del male.

 

Si era accoccolata sul tuo petto, interpretando il tuo silenzio come una risposta affermativa, mentre tu avevi continuato a fissarla, immobile. Il tuo viso impassibile non lasciava trasparire la tempesta che si stava scatenando dentro di te.

 

Uscendo dalla Gravity Room, senti il pianto di un bambino, del tuo bambino. Quel mocciosetto minuscolo ma già potente, a giudicare dalla sua aura.

Non puoi fare a meno di provare una punta di orgoglio per quell’esserino, ma non vuoi ammetterlo, neppure a te stesso.

Perché l’ultima persona a cui hai donato affetto e fiducia incondizionati è stato tuo padre e lui si è lasciato battere da Freezer, ti ha consegnato a quel mostro. Quando hai cominciato a lasciarti andare con Bulma, lei è rimasta incinta. E proprio per questo hai deciso di andartene, di concentrarti sugli allenamenti e sul tuo obiettivo di diventare Super Saiyan. Non vuoi affezionarti a qualcun altro. Finché eravate solo tu e Bulma, potevi illuderti che fosse solo sesso, ma un figlio… Come puoi impedirti di affezionarti a tuo figlio? Non puoi, eppure vuoi.

Un po’ per paura di soffrire, un po’ perché non sai se sarai in grado di proteggerlo. E non vuoi perdere nessuno per la tua debolezza. Non puoi permetterlo.

Bulma non sembra avere di questi problemi.

Lei si è donata completamente a te, dipende dalla tua presenza, ogni tua attenzione la rende felice. Sei il suo sole, Vegeta. Ma non è facile essere il sole di qualcuno. Tu non ti senti in grado.

E come darti torto?

Hai passato una vita provando solo odio, rancore, desiderio di rivalsa e frustrazione, come potresti sentirti all’altezza di un compito tanto importante?

Perché essere il sole di una persona significa essere al primo posto nel suo cuore, significa essere tutto per lei, significa dover dosare ogni parola o gesto per non farla soffrire. Chi te lo fa fare?

Se fossi il Vegeta di un tempo, l’avresti uccisa ancora prima di portartela a letto. Ma non l’hai fatto e questo dimostra quanto tu sia già cambiato, anche se non l’hai ancora capito. Ma se non sei già più quello di un tempo, che senso ha tenersi lontano da Bulma e da tuo figlio?

 

Ti osservi le mani, come se le vedessi per la prima volta e le scopri tinte di rosso. È il sangue delle tue vittime, il sangue degli innocenti che hai ucciso. Quante ragazze come Bulma hai strappato alla vita? Quanti bambini come Trunks hanno smesso di respirare per colpa tua? Quanti?

Troppi.

Così tanti, che il loro sangue non può scorrere solo tra le tue dita, ma cola anche sulle tua braccia, sul petto nudo, sulle gambe.

Riesci quasi a sentirne l’odore ferroso, pungente e tragicamente familiare.

 

Alzi lo sguardo verso Bulma che dà da mangiare a vostro figlio, sorridendo felice e sussurrandogli qualcosa che non riesci ad afferrare.

Nella tua mente, si materializzano le esplosioni, i lampi, i pericoli, che potrebbero ucciderli.

Riusciresti a proteggerli?

Lo sguardo ti cade di nuovo sulle tue mani e trovi la risposta.

No, non ci riusciresti.

Non saresti in grado di proteggerli né di amarli come meritano, perché, con quelle mani sporche di sangue, non puoi stringere nessuno a te.²

 

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Note:

 

¹ Citazione di Saiyuki, Minekura Kazuya

² Rivisitazione di una citazione sempre di Saiyuki, Minekura Kazuya

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Angolo Autrice

 

Ehm, salve! ^^

Sono tornata con un’altra Mirai!Bulma/Mirai!Vegeta… che ovviamente non mi soddisfa XD

Non so, inizio a pensare di esser un po’ troppo perfezionista con le mie storie: possibile che non me ne piaccia nessuna? -.-

Bah…

Quest’idea è partita dalla citazione che ho deciso di usare come titolo. L’ho trovata per caso su Internet e nella mia testa si è accesa una lampadina che urlava “VEGETAAAAA!” e allora ho iniziato a buttare giù questa cosa. Inutile dire che quando l’ho scritta per la prima volta non fosse così, sarà stata lunga all’incirca la metà XD

Non penso che riuscirei a migliorarla ancora, quindi la pubblico così, sperando che non faccia troppo schifo. ^^

Ovviamente, le critiche costruttive sono ben accette ^-^

Ah, dimenticavo: questa storia parla di una mia personalissima visione dell’inizio del rapporto tra Vegeta e la sua famiglia, che nell’universo Mirai non si è mai sviluppato del tutto. Con “personalissima” non voglio dire che sia originale, intendo dire che può essere condivisibile come no, ecco. Ho sempre pensato che Vegeta avesse un po’ paura di lasciarsi andare ai sentimenti, a causa della delusione datagli dal padre. Ho sempre pensato (ancora una volta, mio punto di vista) che Vegeta vedesse in suo padre una specie di eroe quando era sul suo pianeta di origine, un po’ come ogni bambino, ma che, quando il suo invincibile e orgoglioso padre si era fatto sottomettere da Freezer, fosse rimasto molto deluso… Insomma, che gli fosse crollato un mito. Penso che non abbia smesso di “volergli bene” – per quanto un Saiyan possa amare il proprio padre – , anche se lo ha consegnato a Freezer, ma che gli sia rimasta un po’ la paura di lasciarsi andare… Credo, insomma, che la delusione e il periodo passato al servizio di Freezer lo abbiano indurito. Ovviamente, ci sono anche motivazioni di orgoglio, ma penso che questa sia la più importante. Ripeto: mia opinione, ma dovevo farvela presente per spiegare il pezzetto in cui si parla del padre di Vegeta :’)

Ok, penso di aver finito ^^

A presto, recensite, mi raccomando! :D

  
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