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Autore: Sakura Honda    22/06/2013    1 recensioni
{Dal Testo}
Forse non era Ludwig, il fratello minore di Gilbert, a esserci rimasto male per la disgregazione della Prussia.
Non era Elizabeta, che amava l’albino con tutta se stessa.
Non era neanche Gilbert stesso.
Ma erano Antonio e Francis, gli amici di una vita, a soffrirne di più di tutti.
E questo Gilbert lo sapeva.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bad Friends Trio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rimarrai sempre nei nostri cuori, Gilbert Beilshmidt.



“Ragazzi, è finita davvero.”
Chissà quante volte Francis e Antonio sentirono Gilbert pronunciare quelle dannate parole. Parole di fuoco, parole che ti entravano dentro come una lama nel petto, parole che facevano male davvero.
La Prussia, come nazione, non esisteva più.
Gilbert, invece, era ancora vivo. Vivo come persona fisica.
Solo che… era… diverso.
Era vivo fisicamente, ma morto dentro.
Aveva passato tutto il tempo a crogiolarsi nei ricordi.
A pensare alle cose belle e brutte che ha fatto.
A pensare a se stesso.
Stringeva ancora la sua collana, la Croce dei Cavalieri Teutonici, quasi a conficcarsi gli spigoli nella mano. I suoi occhi rossi, un tempo, sprigionavano tutta la sua “Magnifica Magnificenza”. Adesso, sprigionavano solo dolore.
“Lui è il Gilbert che conosciamo?”
Antonio e Francis se lo chiedevano sempre.
Si ricordavano di quando Gilbert era felice e spensierato. Tutte le volte che sentivano il suo “kesesese”, tutte le sue sparate, i suoi scatti di Magnificenza, le padellate che riceveva da Elizabeta, le risate con Francis nei momenti in cui Lovino faceva una sfuriata ad Antonio o quando il francese litigava con Arthur, le sbronze, le serate, i meeting passati sempre insieme.
Fino a quel 1949, quando il Libero Stato di Prussia fu disgregato.
Da quel momento in poi, tutti quei bei momenti cessarono di esistere.
Niente più padellate.
Niente più risate.
Niente più pomodori tirati ad Antonio il giorno del suo compleanno.
Niente più “kesesese”.
Niente più Gilbert.

“Dove sei finito, Gilbert?”
Da bambini si fermavano vicino a uno strapiombo a guardare il tramonto.
Era il loro posto preferito, ci andavano spesso per stare solo loro tre, quello che una volta era il Bad Touch Trio. E quello che in fondo erano ancora.
Ne avevano fatta di strada.
Erano cresciuti, quei tre bambini.
Il ragazzo dagli occhi blu oltremare, Francis Bonnefoy.
Il ragazzo dagli occhi verde smeraldo, Antonio Fernandez Carriedo.
Il ragazzo dagli occhi rosso cremisi, Gilbert Beilshmidt.
Il romantico, il passionale e il magnifico.
Sempre insieme nelle difficoltà e nelle sbronze.
Sempre il Bad Touch Trio.
Quante ne avevano passate, quei tre!
Rivedevano le vecchie foto, ancora con abiti antichi, o quelle durante la guerra, o dopo i meeting. Gilbert c’era sempre, faceva parte della Germania, ormai, riunito a suo fratello minore Ludwig, il suo caro Bruder.
Si ritrovarono ancora lì, in quello strapiombo, dopo tanti anni.
Stavolta guardavano quel panorama in modo diverso.
C’era un silenzio talmente fitto che si poteva tagliare.
Ad Antonio, il più emotivo dei tre, pizzicavano gli occhi. Aveva voglia di piangere.
Forse non era Ludwig, il fratello minore di Gilbert, a esserci rimasto male per la disgregazione della Prussia.
Non era Elizabeta, che amava l’albino con tutta se stessa.
Non era neanche Gilbert stesso.
Ma erano Antonio e Francis, gli amici di una vita, a soffrirne di più di tutti.
E questo Gilbert lo sapeva.
Francis guardava Antonio, aveva gli occhi lucidi.
-Antoine? – chiese Francis - Quel est le problème?
-No hay problema, no te preocupes – rispose Antonio secco.
Gilbert non lì notò nemmeno.
-Gilbert? – chiese Antonio – che hai?
-Niente - rispose Gilbert secchissimo.
Calò il silenzio più assoluto. Gli uccellini cinguettavano allegramente, facendo un dolce sottofondo a quel quadretto, tanto familiare al francese e allo spagnolo, tanto strano al prussiano.
Il sole stava tingendo il cielo di un arancio infuocato, visuale familiare ad Antonio che gli ricordava infatti i colori della bandiera spagnola. Gli ricordava i pomeriggi a giocare in quell’angolo di paradiso a loro tanto caro.
 
(flashback)
-Guarda che ti prendo, Antonio! – esclamò Gilbert cominciando a correre.
 -Povero illuso! – rispose Antonio.
-Kesesese! Antonio! Ti prendo! – il piccolo prussiano afferrò per la collottola della giacca il malcapitato spagnolo, bloccando la sua corsa. Il castano cercò di liberarsi, senza successo.
-Queste cose le potete fare solo voi – commentò bonario Francis.
-Tu perché non ti vuoi sporcare! – esclamò Gilbert ridendo – sembri Arthur a volte!
Francis si accigliò – non mi paragonare a quello lì! – e il francese cominciò a rincorrere il prussiano, con sottofondo le risate di Antonio, che li rincorreva.
Dopotutto, erano solo bambini.
Alla fine, dopo un quarto d’ora di rincorrersi, i tre caddero sull’erba, spossati dalla corsa, ma ridendo ancora.
-Non farlò mai più, Gil – commentò Francis ansimando dalla stanchezza.
-Tu corri di più, Fran, che la vita è bella! Kesesese! – esclamò Gilbert.
-Anto, tu come ti senti? – chiese Francis.
-Amico mio posso farmi una dormita di quattro secoli? – chiese Antonio ridendo.
-Ma Antonio chissà se fra quattro secoli esisteremo ancora! – esclamò l’albino.
Calò il silenzio.
I tre si misero a sedere.
-Gilbert? – chiese il castano – che vuoi dire?
-Dico solo, caro Antonio – rispose Gilbert – che ancora non siamo sviluppate come nazioni, ma chissà se tra quattro secoli esisteremo! Come nazioni intendo! – l’albino si passò una mano tra i capelli.
-Quindi tu stai dicendo che noi nazioni saremo destinate a scomparire, prima o poi? – chiese ancora Antonio – ma Gilbert hai idea della cavolata che hai detto?
-Già amico! – esclamò Francis – chi te lo ha detto che le nazioni sono destinate a scomparire? Siamo forti, potenti e imbattibili! Terremo testa prima all’Europa e poi al mondo! Perché nazioni potenti come noi sono destinate a scomparire?
-Sai, Francis - rispose l’albino – a volte sembri me, sai? Sono pienamente daccorso su ciò che hai detto, una nazione magnifica come me non svanirà mai! Kesesese! Ma fateci caso, con tutte le guerre che ci saranno, un po’ di paura non l’avete? E se un giorno delle nazioni potenti, come noi, o come l’Inghilterra o il Sacro Romano Impero, saranno smembrate, che succederebbe? Io me lo chiedo spesso, oh si! E anche se è impossibile che una nazione magnifica come me, o voi, o l’Inghilterra o il Sacro Romano Impero come nazioni siano smembrate, che succederebbe se diventasse realtà? Il mondo come lo conosciamo cambierebbe drasticamente. Però c’è una cosa che nessuno leverà a coloro i quali sono rimasti…
-Il ricordo, vero? – chiese Antonio.
-Esatto, Antonio – rispose l’albino – il ricordo di una persona, o di una nazione, resterà nel cuore della gente per sempre, anche se non ci sarà fisicamente.
-Quindi se uno di noi dovesse non esistere più come nazione - disse Francis – il ricordo rimarrà impresso nella mente e nessuno ce lo potrà togliere… vuoi dire questo, Gilbert?
-Esatto – rispose l’albino – ehi! Che ne dite di farci una promessa?
-Quale promessa? – chiese Antonio.
-Ragazzi promettiamoci che nella buona o nella cattiva sorte, nel caso in cui diventeremo nazioni potentissime o che saremo smembrate, anche solo uno di noi, resteremo insieme per sempre! – esclamò Gilbert.
-Ehi Gil ma che ti è successo? – Francis rise – tu che fai il saggio è una cosa paradossale!
-Voglio solo dimostrarvi che siete i migliori amici del mondo! – rispose Gilbert – allora ci state?
-Si! – risposero Francis e Antonio in coro.
-Ci serve un nome… un nome magnifico per un gruppo magnifico! – Gilbert sorrise.
-Bad Touch Trio – propose Antonio – ci state?
-Perfetto! – esclamarono il biondo e l’albino.
-BAD TOUCH TRIO! – esclamarono i tre, al tramonto.
(fine flashback)
 
-Antonio? Antonio? – chiese Francis, davanti alla faccia dello spagnolo, schioccando le dita.
-Oh sì, Francis – rispose Antonio scuotendo la testa – stavo solo pensando.
-Pensando a cosa? – chiese il biondo.
-A quando eravamo piccoli – a queste parole, Gilbert parve destarsi dai suoi pensieri.
-Quando eravamo dei pivelli – commentò l’albino.
Antonio rise – quanti ricordi che suscita questo posto, quante risate, quante corse…
-Già… - Gilbert fece un mero sorriso.
-Ehi Gil, cosa ti turba? – chiese Francis.
Gilbert sospirò – mi sono ricordato che una volta vi accennai su delle nazioni che…
-Il discorso sulle nazioni smembrate? – chiese Antonio – era proprio quello che stavo pensando anch’io. Tu avevi detto che le nazioni non si potevano smembrare e...
-E invece Sacro Romano Impero non c’è più!- esclamò il Magnifico – e neanche io ci sono più! Non esisto più come nazione! Mi chiedo ancora come faccio a esistere come persona! Mi rendo conto di esistere per niente!
-Gibert! Non è da te! – esclamò Francis sconvolto – non eri tu quello che diceva “il ricordo di una persona, o di una nazione, resterà nel cuore della gente per sempre, anche se non ci sarà fisicamente”?
-Ehm… quando l’ho detto? – chiese Gilbert facendo un mero sorriso. Gli altri due, con risposta, scoppiarono a ridere.
-Ma non ti ricordi neanche quello che dici? – chiese Antonio.
-Ma se non mi ricordo neanche che ho mangiato a pranzo! – rispose l’albino.
-Hai poca memoria, caro mio! – commentò Francis
Gilbert tornò a fare il serio – Sacro Romano Impero non c’è più… io non esisto più come nazione… ancora non capisco perché siete ancora qui con me…
I due si misero ai lati dell’albino, Antonio a destra, Francis a sinistra, mettendogli una mano sulla spalla. Sorrisero, Gilbert ricambiò, aveva le lacrime agli occhi.
Gilbert che piangeva? Allora la cosa era grave.
-Gil – esordì Antonio – come nazione non esisterai più… ma sei qui, come persona fisica. Adesso non piangerti addosso… ne abbiamo passate tante ma non devi abbatterti… Hai Elizabeta, che ti ama, hai Ludwig tuo fratello, hai… noi. E… - Antonio non trattenne più le lacrime.
-E soprattutto sei vivo! – finì Francis, anche lui con le lacrime agli occhi – ti rendi conto, razza d’idiota, che sei vivo?! Alla fine fai parte della Germania, no?! Ma sei ancora vivo!
Gilbert non sapeva cosa dire. Si limitò a sorridere, davanti ai suoi amici di una vita, con le lacrime agli occhi anche lui.
-Asciugatevi quelle cazzo di lacrime – commentò l’albino – non siete magnifici con gli occhi lucidi, sembrate delle femminuccie – e, stranamente, quel ragazzo dagli occhi rosso cremisi abbracciò il ragazzo dagli occhi blu oltremare e il ragazzo dagli occhi verde smeraldo. Era una cosa strana vedere il Bad Touch Trio stringersi in un abbraccio. Ma in quella dimostrazione di affetto, tanto piccola e insignificante, c’era tutto il bene che si sono voluti, si vogliono e si vorranno per sempre.
-Una persona o una nazione anche se muore rimarrà per sempre impressa nei ricordi della gente… - ripetè Antonio.
-Ehi, Gil – disse Francis.
-Cosa? – chiese Gilbert.
 Francis guardò sorridendo Antonio, che, in segno d’intesa, ricambiò il sorriso -Rimarrai sempre nei nostri cuori, Gilbert Beilshmidt! – esclamarono in coro i due.
Il sole stava tramontando su quello strapiombo, ma due cose non erano mai tramontate.
Il Magnifico Gilbert Beilshmidt e il Bad Touch Trio.
E si mormora che, da qualche parte, si poteva sentire un grido che faceva “il Magnifico Gilbert Beilshmidt è tornato! Kesesese!”
Finalmente, Gilbert era tornato quello di una volta.
E il Bad Touch Trio divenne ancora più unito nel segno della passione, dell’amore e della magnificenza.
 
 

“Preparatevi gente! Il Magnifico Gilbert Beilshmidt è tornato con la sua Magnifica Magnificenza! Ammiratelo in tutto il suo splendore! Kesesesese!”




-Angolino dell'autrice-
Ciao a tutti C: si sono di nuovo io, la pazza Sakura Honda passata alla storia per essere il "computer" di _Chibitalia_ xD oh darling, sei un mito!
Comunque, parlando della storia, sono sicura che adesso NON ci saranno errori di battitura (dicasi "riposo" al posto di "risposto" in "Il vero eroe sei tu, Matthew!") ma se ce ne sono ditemi pure xD
Questa è la mia prima storia con protagonisti il BTT, ho seguito pochissimo Wikipedia per quanto riguarda i fatti storici della disgregazione della Prussia, mi sono voluta concentrare di più su un Gilbert abbattuto da quello che è successo alla sua nazione e su Antonio e Francis che cercando di consolarlo, sono tenerissimi *w* e poi io li amo, soprattutto Spain *ç* 
Spero che vi sia piaciuta questa mia scemenza storia. Recensite in tanti C:
Alla prossima!
Sakura Honda
 
   
 
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