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Autore: Kyurem    22/06/2013    0 recensioni
Il testo è ambientato alla Gakuen Hetalia.
Il PrussiO si trova nei panni di uno studente.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                                                                Oh my!
                                                                                                                                                                 Feels just like  I don't try                                                                                                                                                                            
                                                                                                                                                                 looks so good I might die
                                                                                                                                                                         All i know is
                                                                                                                                                                   everybody  loves me.





E' il primo giorno di scuola alla Gakuen Hetalia, la scuola delle nazioni.

Gilbert, ovvero Prussia, scende da un'auto nera e lunga, con rifiniture in grigio metallizzato davanti i cancelli dell'edificio. Suscita sospetti per i vetri oscurati, difatti molti ragazzi che camminano per caso lì davanti, si girano a fissare l'albino mentre saluta il conducente dell'automobile.
Il ragazzo indossa una camicia interamente bianca, non abbottonata fino al collo, giusto un po' più giù e una cravatta rossa messa giusto per fare un piacere alle regole dell'istituto. Sopra la camicia porta una giacca rossa, da un punto di vista elegante, che fa pendant con il cravattino.
I pantaloni sono lunghi e dello stesso tessuto dei jeans, solo che ha una fantasia ben diversa. Probabilmente sono una delle cose più strane in quella scuola, dato che sono bianchi a strisce rosse e grigie che incontrandosi formano quadrati bianchi. Una fantasia simile a quella scozzese, diciamo.
Gilbert porta con sé una borsa nera a tracolla e, con le mani in tasca, si avvia verso l'entrata dell'edificio a tre piani con un giardino immenso. Molte ragazze puntano gli occhi sopra di lui e , compiaciuto, ricambiava lo sguardo su di loro, sorridendo e mandando occhiolini a caso. E' un tipo egocentrico e quando riceve attenzioni si può dire che finisce il mondo. Si monta la testa facilmente.
Appena varca la soglia del portone d'entrata, una voce roca, ma chiara annuncia:
 
- Gli studenti del primo anno sono pregati di recarsi nell'edificio A3 adibito a feste e cerimonie. Grazie.-
 
Prussia frequenta il primo anno, già. Sembra molto più grande e nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Per fortuna conosce poche persone, giusto di vista e, spera con tutto il cuore, di non ritrovare i suoi vecchi compagni d'infanzia.
Il ragazzo nota all'entrata un depliant e si avvicina per prenderlo. Lo apre e nota una piantina dell' istituto con i vari edifici scolastici. Ogni settore ha un colore identificato anche con una lettera ed un numero. In quel momento è davvero di aiuto, perché non conosce nulla, anche se dalla convinzione con cui cammina pare il più esperto. All'occhio colpisce proprio il settore A3 colorato di blu, dove deve recarsi. Seguendo le indicazioni riportate sul volantino si trova dall'altra parte dell'entrata, davanti ad un'enorme costruzione a parte. 
Molti gruppi di studenti si stanno recando all'interno e pensa di aver proprio azzeccato, mentre nella sua mente si autocomplimenta. 
L'albino si sente un po' in disparte, visto che tutti hanno almeno un compagno con cui parlare e lui no. 
Passata l'entrata della grande costruzione, rimane quasi allibito da quello che gli si para davanti. 
Al centro c'é una via di passaggio e ai lati destro e sinistro ci sono file di sedie blu. In alto scendono festoni colorati o fatti interamente di fiori di ciliegio. Il palco gigantesco prende il sopravvento nella scena, in fondo alla stanza. A destra e a sinistra di esso si presentano due grandi tende color bordeaux ed in alto uno striscione con scritto ''Welcome'', decorato da fiorellini. Sulle pareti c'é una serie di finestre non molto grandi, ma adatte a far entrare la luce del sole che serve per vedere ciò che circonda una persona.
Prussia cammina lentamente in avanti, verso la via centrale, ma nel frattempo si osserva intorno quasi stupito. Non ha mai visto una scuola del genere. Appena finisce l'ispezione, prende posto in una sedia sul lato destro, verso il centro. 
 
- Girls and Boys vi preghiamo di prendere posto nella sala. La cerimonia di benvenuto sta per iniziare.-
 
La stessa voce maschile di prima fa un nuovo annuncio.
 
Quel brulicare di ragazzi in meno di un secondo cessa. Il silenzio incombe sulla stanza ed i ragazzi hanno tutti il volto puntato verso il palco, sul quale c'era una specie di mobile con un microfono per le conferenze.
Dopo qualche minuto di attesa e di quiete, un botto distoglie lo sguardo di tutti gli studenti, ormai incantati a guardare avanti a loro.
Da ambi i lati in alto alle tende , escono coriandoli colorati ed una musica solenne parte dopo il trambusto creato. 
Il preside corre al mobile. E' un uomo né troppo giovane , né anziano. Ha sì e no 45 anni ed é piuttosto simpatico, un tipo giocherellone che sa essere serio quando serve. Prussia pensa che tutto sommato, questa scuola è quella in cui tutti vorrebbero studiare, la scuola dei sogni.
L'uomo fece un discorso di circa un'ora e mezza o due e poi dopo aver ringraziato i presenti, tutti si dileguarono verso le loro stanze.
 
Gilbo esce, a testa bassa e nella solita posizione, ma ad un certo punto sente qualcuno che lo chiama poco distante da lui. 
 
- Ehy, Gilbert! - 
 
Il ragazzo dai capelli biondo platino alza lo sguardo, notando una ragazza dai lunghissimi capelli castani ed un fiore come accessorio. Lo saluta sventolando un braccio nell'aria. 
A Gilbert va la saliva di traverso e spalanca gli occhi.
 
- Elizaveta... ! -
 
Il ragazzo, dopo aver detto queste parole quasi a bassa voce, fa retro front ed inizia ad aumentare la velocità della camminata.
 
- G- Gilbert... - 
 
Ungheria, resasi conto del comportamento di Gilbert, abbassa la mano e l'espressione del suo volto passa da sorridente a "sguardo omicida".
 
-Prussiaaaaaaaa!!- 
 
Urla la ragazza, rincorrendo a tutta manetta il ragazzo albino.
 
Prussia con la coda dell'occhio scarlatto se ne accorge e comincia a correre il più velocemente possibile per scappare dalla "ragazza delle padelle". Troppi traumi inflitti da lei.
 
Alla fine, quando Ungheria sembra essere ad un passo da lui, riesce ad entrare nel territorio del dormitorio maschile nel quale le ragazze non possono mettere piede per rischio di espulsione, nel caso al preside giri male.
Gilbert lancia un respiro di sollievo e subito dopo con tono di sfida dice:
 
-Kesesese..Alla prossima, Ungheria! -
 
Sfoggia il suo sorriso strafottente , mentre la ragazza impallidisce dalla rabbia, ma è costretta a tornare indietro.
 
-Non la farai franca la prossima volta, Gilbert. - 
 
Dice con tono di avvertimento, Ungheria.
 
Il ragazzo si guarda intorno e fa caso ad una bacheca con su affisso i nomi dei ragazzi e le stanze assegnate. 
Una piccola nota c'é in basso al foglio. 
 
"Le chiavi sono riposte sotto il tappeto davanti la porta della stanza. Abbiatene cura."
 
L'albino si avvia verso la propria stanza, la 69, proprio al secondo piano. 
Alza il tappeto e prende la chiave, in seguito apre la porta.
Dopo essere entrato la cosa che lo colpisce di più è sicuramente il fatto che c'é un letto soltanto, quando di solito la stanza si condivide. Era una specie di piccolo appartamento in stile moderno, con un piccolo balcone.
 
- E' il caso di farsi una doccia, dopo quella corsa il Magnifico ha bisogno di riposo.-
 
Pensa ad alta voce il ragazzo dagli occhi rosso rubino.
 
Butta la borsa sul letto, come se non gliene importasse nulla e velocemente si spoglia. 
Acciuffa un asciugamano nell'armadio e si precipita al bagno. Dopo aver aperto l'acqua, nell'attesa che venga calda, si osserva intorno e sussulta a causa dello specchio a fianco a sé. 
 
- Oh santo Fritz, e tu chi sei?! Sei uguale a me! - 
 
Guarda stupito il suo riflesso nello specchio e dopo assottiglia lo sguardo, portandosi una mano sotto al mento.
 
-Ho capito.. Kesesese!! Mi stai imitando. Lo so che sono talmente figo che tutti vorrebbero essere come me, ma io sono l'unico ed inimitabile. Io sono il Magnifico!! Kesesesesese. -
 
Il prussiano si perde nella sua risata e poi tocca il vetro dello specchio.
 
-Aspetta..Ma tu non sei una vera persona. Non è che... Sei un me del futuro?! Certo che però sono molto più magnificamente figo ora che lì. Che orrore! Non farti vedere mai più. Che brutta copia di me.-


*Spazio autore*


Questa storia doveva essere molto più breve, per cui mi scuso se magari risulta lunga visto che la fine è una stupidaggine. 
Bé, spero vi sia piaciuta. Non pretendo che vi abbia fatto ridere, perché mi manca l'umorismo, comunque ringrazio con tutto il cuore chi l'ha letta.
Accetto recensioni di qualsiasi tipo, per cui se volete farne una non ho problemi ad accettare il vostro parere.
 

Kiss kiss 
Kyurem ♥
  
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