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Autore: Aj Lee    22/06/2013    6 recensioni
Caroline è costretta a fuggire dalla sua città natale a causa della sua eterna giovinezza rifugiandosi a New Orleans dove ritroverà due partiti. Quello di Marcel e quello della famiglia ‘’Innominabile’’ che da tempo era sparita da New Orleans permettendo a Marcel di espandere i suoi poteri allenando persino Caroline che diventa stretta consigliera di quest’ultimo. Ma cosa succederà il giorno in cui si fronteggerà con la ‘’Famiglia Innominabile’’? Chi si ritroverà davanti?
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline, Forbes, Klaus
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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                                                                                          New Orleans
                                                                                                                         1. La guerra ha inizio (Prologo)
I’ve seen the world, lit it up as my stage now
Channeling angels in, the new age now
Hot summer days, rock and roll
The way you’d play for me at your show
And all the ways I got to know
Your pretty face and electric soul

-Lana del rey.
 

Era ormai un anno che Caroline Forbes era giunta a New Orleans, senza saperlo, perché, quella stessa notte, si era ritrovata a girovagare per le strade solitarie ed era giunta lì, trovando miriadi di vampiri che senza preoccuparsi di poter essere scoperti saltavano da una parte all’altra della città, si nutrivano, ridevano ed uccidevano.

Caroline ci mise qualche mese per capire che quella sarebbe stata la città in cui avrebbe finalmente trovato una vera e propria famiglia dove poteva non vergognarsi di essere una vampira, di uccidere, di bere sangue umano. Eppure, anche quando aveva appreso tutto ciò aveva sempre bevuto solo e solamente sangue animale, come a difendere la sua umanità, quella che la rendeva ancora la stessa di Caroline di molti anni fa.
Era molto benvoluta in quella società anzi, in quel partito.
Era diventata il braccio destro di Marcel poiché fu benvoluta persino dalle streghe che, da tempo, erano state più che nemiche con quest’ultimo.  Aveva conseguito a creare nuove regole che davano anche a favore di quest’ultime ed era per questo che la consideravano una donna dall’estrema bellezza e intelligenza, come una capo gruppo insieme al suo amico Marcel.
Era vero, d’altronde, Caroline era maturata in una maniera straordinaria, riusciva a capire tutto solamente guardando negli occhi una persona, sapendo che quelli erano la porta dell’anima d’ognuno.
Adesso era lì, ferma davanti ad uno specchio contemplando i pensieri che veloci si dissolvevano nella sua testa però, almeno per oggi, si sarebbe dovuta concentrare solo e solamente sulla guerra che stava per crearsi.
La famiglia ‘’Innominabile’’ stava per ritornare in città. Tutti la conoscevano tranne i novellini alla quale non svelavano mai il vero nome di quest’ultima poiché avrebbe fatto così troppa paura da farli scappare.
La bionda aveva passato giornate intere a pensare a chi potesse essere, eppure, non lo aveva ancora capito e questo la faceva innervosire fin troppo.
Sospirò, sistemando il vestito che aveva addosso e pensandoci bene anche la sua idea di ‘’look’’ era cambiata.. Era sempre vestita elegante, con indosso un abito da sera, un abito per il giorno ed uno persino per il pomeriggio.
A Caroline, di questo, non importava granché ma dicono che quando dentro di noi avviene un cambiamento sentiamo la necessità di condividerlo esteticamente anche con gli altri ed è proprio questo che la bionda, voleva far vedere.
La Caroline insicura, la Caroline superficiale, la Caroline troppo immatura per poter capire e affrontare i problemi non esisteva più.
Caroline Forbes era diventata una persona nuova, con una vita diversa e dei nuovi obbiettivi.
Sorrise soddisfatta prima di voltarsi verso la porta sentendo i passi di Marcel avvicinarsi sempre di più per poi aprire bruscamente la porta.
Lui la guardava come se fosse la prima volta incantato dall’energia che emanava quella donna così solare e piena di gioia.

‘’Caroline, è ora di andare..’’ Disse, sorridendo soddisfatto aspettando che Caroline si avvicinasse così da poter fuoriuscire dall’appartamento.

’Cosa faremo quando ci si presenteranno davanti?’’ Disse, con fermezza, camminando fianco a fianco con lui a passo veloce.
 Quando finalmente furono usciti urli d’acclamazione giunsero alle loro orecchie e dopo un sospiro Marcel si girò nuovamente verso di lei.

‘’..Entreremo in scena.’’ Disse, prima di saltare e divertirsi con i compagni troppo eccitato per quella notte.

La bionda, intanto, continuava a camminare non godendosi la serata come avrebbe fatto pochi giorni prima, bensì, si soffermò ad osservare la massa enorme di vampiri che si era venuta a formare in mezzo alla piazza lasciando uno spazio vuoto al centro.
Con velocità e forza sovrannaturale si ritrovò sopra il tetto di uno dei palazzi più grandi notando il suo mentore, Marcel, avanzare verso il varco venuto a crearsi. Sospirò curiosa più che mai di vedere quella famiglia così temuta ma tenendosi pronta per quando sarebbe dovuta intervenire.

                                                                        ***

 
Lui, il capo della famiglia ‘’Innominabile’’, così li avevano chiamati.. Sul serio? Klaus rise quando la sorella Rebekah gli aveva dato quella stupida notizia. Anche Elijah, sempre serio, aveva steso le labbra riempiendo la stanza con una risata più che fragorosa.
Stavano ritornando a New Orleans e se la sarebbero ripresa, non importava quanto ci fosse servito ma Klaus aveva giurato che quella città sarebbe diventata nuovamente sua.
Stese le labbra in un sorriso mentre il vento gli sbatteva in faccia vista la corsa che da pochi minuti avevano preso i tre fratelli originali. Si sarebbero presentati in gran stile, come sempre. Avrebbero ucciso qualcuno senza pietà per dimostrare la loro potenza, dissolvendo ogni più piccolo dubbio riservato alla loro umanità.
Non erano umani.
Non più.. Non dovevano conservare neanche un briciolo delle loro emozioni se volevano avere il potere più assoluto. Eppure, qualcosa in ognuno di loro riecheggiava sempre nei loro cuori.
Rebekah la ragazza che voleva avere una vita normale, la ragazza che voleva essere umana.
Elijah l’uomo con dei sacri principi e doveri dalla portata eleganza e dalla capacità, ancora, d’amare.
Ma Klaus? Come si poteva redimere? Come avrebbe potuto un uomo così crudele redimersi? E’ vero, aveva tutta l’eternità a suo favore ma.. Ce l’avrebbe fatta? Il male che lo consumava sarebbe scomparso? No, perché lui non lo voleva. Lui non voleva essere il debole, l’incompreso, il ferito, il non amato da nessuno.. Quello era Niklaus ma lui non era più così e non doveva più esserlo.
Ghignò quando si fermarono, tutti,  alle porte di New Orleans notando, già da lì, la folla che si era venuta a creare e sapendo che in un piccolo spazio vuoto sarebbero dovuti comparire loro e chi erano loro per farsi aspettare?
Klaus stese le labbra in un sorriso malefico e sadico e con velocità sovrannaturale uccise qualche vampiro che oltraggiava il passaggio e quando ebbero la strada libera egli si pulì una goccia di sangue che, leggiadra, scivolava sul suo mento.

‘’Vi abbiamo aspettato con ansia.’’ Disse Marcel facendosi largo tra la folla e guardando Klaus negli occhi.

Quest’ultimo sorrise sadicamente e avvicinandosi schioccò la lingua fra le labbra prima di continuare a parlare. ‘’Spero di non avervi fatto aspettare tanto.’’ Disse con fermezza.

‘’Non troppo, sei arrivato giusto in tempo per essere ucciso.’’ Marcel era stato fin troppo impulsivo e Klaus, senza porre indugi, levò quel suo sorriso dal volto e prese Marcel per il collo sentendo i brusii dei vampiri lì intorno.

‘’Oh, mio caro.. Non sai quanto ti sbagli.’’ Disse, preparandosi a spezzare il collo del suo avversario.

                                                                         ***

Caroline non poteva vedere oltre. Marcel era stato troppo impulsivo e per questo la stava pagando. Non aveva ancora identificato bene chi fosse quella famiglia ma sapeva che adesso ne avrebbe avuto la possibilità.
Con agilità saltò nel bel mezzo del cerchio prese con forza la mano dell’uomo che teneva per il collo Marcel senza neanche guardarlo in faccia e cercò di lanciarlo verso il muro ma quest’ultimo, con forza mai vista, l’aveva spinta verso il muro e messo una mano sul collo.
Il suo respiro era accelerato e gli occhi erano rimasti chiusi ma la mano che prima, sul collo, era stretta e forte adesso stava diminuendo la presa. Sorpresa, la bionda, sgranò gli occhi e non si sarebbe mai aspettata di vedere Niklaus Mikaelson stringerle il collo, nel bel mezzo di quella cerchia.

’Caroline..’’ Sentì il suo sussurro sul suo collo e questo la fece rabbrividire.

Sfruttò, però, l’occasione per colpire l’originale con un calcio alle caviglie facendogli perdere l’equilibrio e tornando affianco a Marcel che la guardava sorpreso. Sicuramente aveva sentito come l’ibrido l’aveva chiamata e aveva capito che, purtroppo, i due, si conoscevano. Quando Klaus le diede l’ultimo saluto, a Mystic Falls, le aveva dichiarato tutto il suo amore per lei e a quel punto lei aveva deciso di rimanere single, senza Tyler, senza Klaus, solo per capire. Ma poi, poco dopo, si era ritrovata a partire, a lasciare tutto, a lasciare ogni ricordo ma ecco che il ricordo più brutto quanto bello gli si ripresentava davanti con un sorriso di scherno e beffardo, allo stesso modo.
Rebekah, si era avvicinata al fratello e con superiorità aveva portato le mani ai fianchi.

’Barbie, non ci sei mancata affatto.’’ Disse scherzando e Caroline sapeva cosa voleva veramente Bekah. Voleva notizie di Matt ma, purtroppo per lei, neanche Caroline sapeva più cos’avesse fatto della sua vita e, per questo, si pentiva ogni giorno d’aver lasciato Mystic Falls. La bionda non poteva lasciare che le parlassero così, non davanti a tutti, quindi, inclinando il volto e poggiando le mani sui fianchi rispose in tono autorevole e saccente.

‘’Cosa volete da noi?’’ Le avevano raccontato molte storie su quella famiglia, non sapeva se fossero inventate oppure no ma, da quando era arrivata, quella famiglia era così cattiva da non poter nemmeno essere nominata.

’Marcel non ti ha detto niente, love? Questa è la nostra città!’’Irruppe nel silenzio creatosi la voce di Klaus che, con le mani dietro la schiena, scrutava tutti i presenti girando su se stesso. ‘’Le nostre regole, le nostre streghe, l’abbiamo creata noi e noi riporteremo l’ordine.’’ Disse, sorridendo, beffardo e quando ebbe finito il giro avanzò su Marcel e Caroline che, però, non indietreggiarono.
Le iridi azzurre di Klaus scalfirono solo quelle di Caroline come se lì, in quel momento, non ci fosse nessuno se non loro. Come se l’odio lo stesse riserbando solo e solamente a lei. La bionda trasalì, ma con occhi duri e freddi fece un passo verso di lui, combattiva ma lui, avanzando con il viso, passò le labbra sul suo orecchio e sussurrandogli alcune poche parole.
‘’La guerra è iniziata, love.’’ Detto questo, la famiglia originale scomparve nel nulla lasciando la folla stupita e, buona parte, impaurita. Ma Caroline sorrise, mostrando la sua durezza e, insieme a Marcel, si fece largo nella folla camminando a passi veloci e decisi, poi, proferì parola.
’Questa è la nostra città.’’ Detto questo urli e cori s’innalzarono per le strade di New Orleans lasciando ogni piccolo dubbio da parte. Si sarebbero ripresi la città, costi quel che costi.



Angolo autrice. 
Ciaaao! 
Okay, questa è un'idea malsana che mi è balenata in testa e quindi, ieri sera, armata di tastiera ho deciso di scriverla. u.u Spero vi piaccia e al prossimo capitolo! 
(La continuerò in base al gradimento personale. <3 )
  
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