Stupida
sveglia mattutina.
Stupida scuola che mi
costringe ad alzarmi alle sette di lunedì mattina.
Stupido sogno.
Era l'ennesima volta che
ormai sognavo la sempre la stessa cosa, io e lui
davanti alla nostra vecchia scuola: ci guardiamo negli occhi, ci
scrutiamo
dentro, lui sa leggermi dentro così come io posso farlo con
lui, e lui mi dice
che ha bisogno di me. Puntualmente la sveglia suona, suona per farmi
capire che
non è reale, suona per farmi capire che lui non è
qui, suona per farmi capire
che è giunta l'ora di affrontare un'altra stupidissima e
noiosissima giornata
qui a Wolverhampton.
-Francesca, vuoi
scendere? Farai tardi a scuola! Muoviti!- le urla di mia madre
dal piano di sotto mi giunsero forti all'orecchio come se lei fosse
proprio
seduta affianco a me sul letto.
-Scendo! Ma smettila di
urlare, ti prego!- mi alzo, mi vesto, vado in bagno, mi
sistemo i capelli, tento di darmi un aspetto almeno decente per poi
scendere in
cucina e bere la mia solita tazza di thè.
-"Grazie mamma"- disse
lei quando ero ormai ad un passo dalla porta
di casa. Tornai indietro, sapevo cosa volesse e beh, aveva anche
ragione a
pretenderlo. L'abbracciai forte per poi schioccarle un grosso bacio
sulla
guancia.
-Grazie mamma...e scusa-
-Vai ora, o farai
tardi...ruffiana- mi prese in giro, come faceva sempre e
vedere quel grande sorriso sulla sua faccia per me era l'ottava
meraviglia del
mondo.
Da quando mio padre ci
lasciò sole a casa portandosi via mio fratello, eravamo
diventate l'una la forza dell'altra, molto di più di quanto
non lo fossimo già.
Quello stronzo si era trovato un'altra donna, "si era innamorato"
diceva, bah, tutte cazzate, l'amore non esiste. Perché
parlare di un qualcosa
che non c'è? Era riuscito ad avere la custodia di Mark, mio
fratello, con la
scusa che mia madre da sola, con un mutuo da pagare e un lavoro
part-time, non
sarebbe mai stata in grado di badare a due bambini, che io poi tanto
bambina
non ero quando successe tutto questo casino.
Sono passati cinque anni
fa, quando ancora c'era lui...oh basta adesso! E'
stato solo un sogno, stop!
Mi decisi a salire in
macchina e ad accenderla dando giri al motore; quella
mattina avevo voglia di correre, volevo solo riuscire a liberare la mia
testa
dai mille pensieri che la affollavano. Arrivai a scuola in poco tempo,
proprio
come mi aspettavo.
Ero all'ultimo anno,
l'ultimo anno di liceo: esami, esami e ancora esami. Sono
sempre stata un ottima studentessa, avevo a media del nove, mi ero
imposta di
essere così per mia madre, non potevo di certo darle altre
preoccupazioni, e la
mia popolarità a scuola era nella media. Tutta la mia vita
era nella media.
-Hai corso
anche stamattina per arrivare a scuola in anticipo?- Liam
Payne, compagno di classe e uno dei miei migliori amici: Liam
era una
persona fantastica, tutto ciò che una ragazza poteva
desiderare, paziente,
buono, sensibile, sempre disponibile, ma anche lui sapeva tirare fuori
gli
attributi all'occorrente.
E' davvero un ottimo
amico.
-Beh, come sempre. Ti
ricordo che hai una vecchia utilitaria sotto il culo, non
una Ferrari!- e questa qui è Sara, una sorella mancata. Lei
è sempre stata un po’
l'opposto di Liam: doveva avere sempre l'ultima parola, orgogliosa e
puntigliosa, ma anche molto dolce, sognatrice, romantica, la tipica
adolescente
insomma e no, Liam e Sara non stavano insieme; c'hanno provato, ma non
si
notava molto la differenza rispetto a prima che diventassero una coppia
e
infatti ora sono tornati ad essere semplici amici, come prima...ok,
forse non
proprio come prima. Sono amici un po’ intimi, diciamo...un
po’ tanto intimi.
-Il mio gioiellino qui
è molto meglio di una Ferrari, miei cari. Comunque
buongiorno-
-Buongiorno? Ma dove!
Hai una faccia da funerale!-
-E' che ho rifatto
ancora quel sogno Liam-
-Ancora lui?- intervenne
Sara, mettendomi poi una mano sulla spalla.
-Sì. Ancora
lui- le loro facce diventarono cupe, malinconiche. Sapeva bene chi
era "Lui", lo stesso lui che ci aveva lasciato due anni fa con la
promessa che sarebbe ritornato, che non sarebbe sparito nel nulla, lui
che
aveva portato via con sé ogni cosa, le sue foto, il suo
odore, la sua voglia di
vivere. Quello stesso Lui che, andandosene via, mi ha svuotato portando
con sé
il mio cuore.
-Fra, la
campanella...è suonata- disse Sara risvegliandomi dal mio
flusso di
pensieri.
-Ok, sì.
Entriamo-
A metà del
corridoio ci salutammo: Sara non era in classe con noi, così
ci
lasciò andare con un bacio ciascuno sulla guancia prima di
buttarsi
letteralmente addosso a Zayn Malik, suo compagno di classe e
nostro amico
che, voltandosi verso di noi, ci salutò con un grande
sorriso e con un gesto
della mano.
Con lui avevo avuto una
specie di storia; ci siamo frequentati per circa
quattro mesi. Uscivamo insieme, mi baciava in un modo molto tenero, lui
era
molto dolce, ma alla fine mi accorsi che ciò che
io provavo per lui era
solo un grande affetto, una forte amicizia e lui lo aveva capito,
tant'è che
ora usciamo insieme come ottimi amici, senza nessun rancore. Tengo
davvero
molto a quel ragazzo.
Arrivare in ritardo era
tipico di Zayn, era piuttosto raro riuscire a stare un po’
con lui prima che iniziassero le lezioni, infatti ci aspettavamo sempre
fuori,
al parcheggio, alla fine delle ore di scuola.
-Che cosa abbiamo alla
prima ora?-
-"Andiamo in
minieeeeeeeeera"-
-Geologia? Ma che
diamine!- odiavamo quella professoressa: era acida, cinica e
si divertiva a prenderci per i fondelli (giusto per essere delle
persone
educate) -Non ho alcuna voglia di sentire le sue lamentele su come il
mondo va
a puttane, lo so già di mio!-
-Payne, queste parole!-
-Harry!- Harold Styles,
chiamato da tutti Harry più per comodità che per
altro
e poi lui odiava il suo nome per intero (e a dirla tutta nemmeno a noi
faceva
impazzire).
-Buongiorno Fra!- disse
lui cingendomi i fianchi con le sue mani grandi -e
buongiorno anche a te Liam!- aggiunse poi battendo il cinque al castano.
Harry Styles era un
altro membro della nostra compagnia, nonché compagno di
classe mio e di Liam. Aveva la nostra età, ma sembrava molto
più piccolo: aveva
dei tratti talmente delicati da sembrare un bambino. A scuola aveva la
fama di
essere un donnaiolo /effettivamente poteva avere quante ragazze
voleva), ma la
realtà era ben diversa; Harry stava cercando la ragazza
giusta, quella che gli
avrebbe fatto perdere la testa, ma la ricerca era tutt'ora in corso.
-Entrate in classe o
pensate di passare qui fuori l'intera giornata?- Lisa
Thompson, la classica secchiona rompiballe. Arrogante, presuntuosa e
miss
"so tutto io" della scuola. E' sempre stata così
insopportabile!
Quest'anno era pure riuscita, non so come, a diventare rappresentante
di classe
e, essendo io il secondo rappresentante in carica, ero obbligata a
dover passare
del tempo con lei anche oltre l'orario scolastico.
-Ma come fai?- mi chiese
Liam all'orecchio, mentre Harry sghignazzava dietro di
noi divertito.
-Muovetevi,
va’!-
-E quindi, sarebbe
davvero una gran cosa vedervi lavorare in miniera o nei
campi, perché vedete ragazzi quando sono andata a Rio...-
che palle, era la
centesima volta nell'arco di una settimana che ormai ripeteva la stessa
identica storia!
Liam dall'altra parte
della classe mimò un piccolo suicidio utilizzando una
penna come fosse un coltellino facendomi scappare una piccola risata,
mentre
Harry, nel frattempo, stava messaggiando al cellulare con chi sa chi
dall'inizio dell'ora.
Ad un certo punto la
professoressa si fermò, cominciando a parlare di
tutt'altro con nostra grande sorpresa.
-Ragazzi un
po’ di silenzio. Devo presentarvi una persona. E' un ragazzo
di un
anno più grande di voi e a causa di motivi familiari
è stato costretto a
ripetere l'ultimo anno, quindi mi aspetto da parte vostra un
comportamento
maturo e disciplinato. Qualcuno di voi magari lo conoscerà
anche, poiché aveva
iniziato gli studi superiori in questa scuola- un nuovo compagno di
classe a
questo punto dell'anno? La scuola era già iniziata da un
mese, doveva essere
proprio un tipo tempestivo il ragazzo! Sbuffai, non era proprio la mia
migliore
giornata questa -Louis prego, entra pure-
Che cosa?
-Lui è Louis
Tomlinson e resterà con noi fino alla fine di quest'anno-
No, decisamente non era
la mia giornata fortunata.
*Spazio Autrice*
KABOOOOOOOOOOOOOOOOO!
Salve a
tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiii! Sono tornata dal mio letargo, ve l'avevo
promesso no? uu
Come state? Spero tutto
bene!
E per chi è
sotto esami, state tranquilli, pensate al fatto che poi è
tutto
finito uu lol
Allora, passando a cose
serie (?), eccomi tornata con una nuova long.
Vi avevo avvertito del
mio progettino, beh, questa è la seconda storia, che non
c'entra niente con la storia precedente, ma ritroviamo alcuni
personaggi anche
se in ruoli diversi lol
Tranquilli, se non avete
letto la storia che ho pubblicato prima di questa, non
fa niente, non c'entra nulla lol
Che vi sembra? Ci
saranno tutti, non vi preoccupate, arriverà anche quel pezzo
di Irlandese chiamato comunemente Niall lol
Che posso dirvi, il mio
solito capitolo di presentazione lol
Cercherò di
pubblicare con regolarità dato che la storia è
già scritta, e come
sempre due volte a settimana c:
Beh, per qualsiasi cosa
sono qui su efp oppure qui su twittah al nome
@Liberty191
Ora vi lascio in pace,
al prossimo capitolo!
Un bacio,
KaananX3