Fanfic su attori > Ben Barnes
Ricorda la storia  |      
Autore: Nadie    22/06/2013    3 recensioni
«Un caffè, grazie.» un voce femminile mi fa riemergere di un poco dalla mia dimenticanza, mi volto e alla mia destra c’è una ragazza che mi fissa, ha gli occhi blu e sono gli occhi blu più belli che io abbia mai visto.
«Bevi per festeggiare, dimenticare o altro?» chiede ad un tratto e quel blu non accenna a staccarsi da me.
«Bevo perché odio essere sobrio.»
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Le tre e trentasei
 

Piove.
Come sempre d’altronde, a Londra.
L’acqua ticchetta insistente sui vetri delle finestre e cade copiosa, bagnando l’asfalto.
Dopo solo qualche minuto sono già fradicio. Chissenefrega.
Cammino per strada, senza una meta, le gambe vanno, non mi interessa dove, purché sia lontano, lontano da quella strada, lontano da quella storia, lontano da quella ragazza.
Se ci penso, non posso credere di aver passato due anni ad ascoltare le sue stronzate, lei aveva già pianificato tutto: la mia vita, il mio matrimonio, la mia carriera, forse persino la mia morte.
Ma le importava ben altro.
Quanto vorrei non essere "Ben Barnes", almeno per una volta.
Quanto vorrei svegliarmi una mattina, scendere per strada ed essere un coglione qualunque, una di quelle persone invisibili, che si confondono nella massa. Ma non posso.
Buffo, solo dieci anni prima ero "lo sfigato che ascoltava Stevie Wonder alla fermata del bus" ed ora... Guarda un po’ dove ti porta la vita!
Sono le tre e trentasei, è buio e continua a piovere.
Vedo un pub squallido e ci entro, ordino una bionda e me la bevo, in un colpo solo.
Ne voglio un’altra.
Butto giù anche quella, e quella dopo, l’alcol comincia a farsi sentire.
Avverto uno strano calore divampare nel petto, e la mente, a poco a poco, cade nell’oblio.
E tutto sembra così lontano da me, e quell’ennesima storia andata storta non mi appartiene più, non è più un mio problema, finché l’illusione dura.
«Un caffè, grazie» un voce femminile mi fa riemergere di un poco dalla mia dimenticanza, mi volto e alla mia sinistra c’è una ragazza che mi fissa, ha gli occhi blu e sono gli occhi blu più belli che io abbia mai visto.
«Bevi per festeggiare, dimenticare o altro?» chiede ad un tratto e quel blu non accenna a staccarsi da me.
«Bevo perché odio essere sobrio».
Lo dico con naturalezza, perché so che è vero e la vedo ridere, e in quel momento sono sicuro di non aver mai sentito nessuno ridere in quel modo. O forse è solo la sbronza.
Il barista le mette sotto il naso una tazza fumante di caffè, lei ringrazia e soffia per farlo raffreddare, con quelle labbra carnose. Vorrei baciarle, non c’è nulla che voglia di più al mondo, adesso.
Ne beve un sorso, poi il suo sguardo ritorna su di me.
«Come ti chiami?» chiede.
«Non è importante» già, perché stasera voglio essere nessuno.
«Come ci sei finito in un pub così ributtante a sbronzarti alle tre del mattino?» ordino un’altra bionda, l’ennesima, poi mi volto, le sorrido e le racconto tutto.
Le racconto di quanto sia squallida la mia vita privata, di quanto faccia schifo la sensazione di vivere bloccato in un brutto film senza macchina da presa, la faccio ridere, più volte, tanto che quando esco da quel putrido pub lei è ancora al mio fianco, a sentire le mie idiozie, e mi ascolta, davvero.
Camminiamo sotto la pioggia, non so dove diavolo stiamo andando, ma so che mi sento bene.
Mi sento di nuovo me stesso, non "Ben Barnes", solo "Ben".
E so che è per lei, per una sconosciuta incontrata per caso. Mi sorride, ed è bellissima.
Si ferma davanti ad un portone, tira fuori delle chiavi dalla borsa e le rigira nella serratura.
«Sai è stato…divertente, sconosciuto alcolista anonimo. Che ne dici: ti andrebbe di salire?» La guardo, è la creatura più bella che abbia mai visto, è appoggiata allo stipite della porta, è completamente bagnata, si morde il labbro inferiore e con una mano si tira indietro i capelli chiari mossi dal vento. La desidero.
So che è sbagliato e so che se oltrepasso quella porta poi non torno indietro, ma è questo il punto: non voglio tornare indietro.
La spingo dentro e mi chiudo la porta alle spalle.
E improvvisamente, tutti i problemi vengono meno.




Buonsalve amici(?)! Okay, questa one-shot(se così si può chiamare) è stata la mia prima creaturina, scritta un paio di anni fa e lasciata a poltrire nel computer, anche se ho scritto di meglio, ci sono particolarmente legata perché è grazie a lei se ho partorito anche tutti gli altri mostriciattoli che ora occupano la memoria del mio PC sgangherato, quindi, se potete, siate gentili con lei(?)
Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di Ben Barnes, né offenderlo in alcun modo.
Detto questo, ringrazio tutti i lettori, silenziosi e non, e tolgo il disturbo.
Adieu! c:



  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Ben Barnes / Vai alla pagina dell'autore: Nadie