Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Julia_Fred Weasley    23/06/2013    10 recensioni
Salve :D questa è una One Shot di Fred e Hermione ambientata nel 6° libro ma ci sono alcuni cambiamenti: Fred rimane a scuola anche se continua a gestire il negozio e cosa più importante, non ci sono riferimenti alla sua morte. Mentre Hermione dovrà partire con Harry alla ricerca degli Horcrux. Riusciranno i nostri eroi a capire il loro amore e ad affrontare la battaglia?
Per le amanti del rock, ho inserito anche una frase di Jim Morrison
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sorridi sempre
 


Image and video hosting by TinyPic


Era arrivato. Sì, lui… Voldemort. Aveva raso al suolo Hogwarts, i suoi mangiamorte non si fermavano davanti a nessuno. Il primo che vedevano lo uccidevano, senza scrupoli. Piton aveva fatto un buon lavoro, aveva reso un buon servizio al Signore Oscuro. Harry non si era fatto vedere da un pezzo e Hermione cominciava a preoccuparsi e di certo Ron che si lamentava con lei non le era certo d’aiuto. Anche Hermione stava aiutando in quella piccola battaglia che si era creata ad Hogwarts, ma si teneva più alla larga da Bellatrix, per lei era troppo pericolosa. Ron e Hermione schivavano schiantesimi e maledizioni correndo il più velocemente possibile fuori da Hogwarts, scorsero la McGranitt nel cortile, sotto la torre di astronomia, insieme ad altri loro compagni.
- Professoressa avete visto Harry? – chiese Hermione ansiosa, il petto che le si muoveva freneticamente
- Che sta succedendo? – Ron non fece neanche rispondere la McGranitt
- Pare che Harry sia lì sopra – fece Fred che era dietro la professoressa, Hermione lo notò solo adesso e le mancò l’aria. Due anni fa c’era stato qualcosa tra di loro. Gli occhi complici di lui, i sorrisi che si scambiavano nei corridoi. Quei piccoli gesti e quei momenti in cui si toccavano facevano nascere il loro desiderio, fino a quando in un turno da Prefetto, c’era Fred che girava per i corridoi. Voleva incontrarla. E fu lì che accadde, lui la baciò all’improvviso facendo incontrare la schiena della ragazza al muro, prendendole il viso e assaggiando le sue labbra che lui già desiderava da tanto tempo e che finalmente erano sue. Poi successe qualcosa, qualcosa che Hermione non sapeva spiegarsi, il suo cuore batteva anche per un’altra persona che era stata sempre di fronte a lei ma che lei era troppa ceca da non vederlo. Ron… in quegli ultimi anni era stato molto gentile con lei e Hermione si era quasi dimenticata di quelle sue imprecazioni e lamentele che faceva di solito, notò di quanto fosse interessante con la sua buffonaggine. Ma non era solo quello, stare con Fred in quei giorni lo trovò strano, nessuno si era interessata a lei in quel senso e vedere un ragazzo così bello e anche divertente e intelligente che la baciava, l’accarezzava la faceva sentire felice, era strano per lei, ed ecco che Fred dovette combattere con quella frase:” Ci devo pensare”. Hermione e la sua insicurezza, praticamente inseparabili, si era pentita molte volte delle scelte che aveva fatto a causa di essa e ancora se ne pentiva anche perché Ron non aveva mosso neanche un dito su di lei. Fred appena la vide la guardò, non si era mai dimenticato di Hermione, ma al posto suo cercava di andare avanti, incontrando persone nuove e facendo nuovi progetti. Da quel momento non si erano né più visti né sentiti ma, adesso, lì, mentre c’era la McGranitt a dividere quel piccolo spazio tra loro sembrò non essere mai successo. La professoressa alzò gli occhi al cielo, frustrata del fatto che nessuno le faceva proferir parola.
- Sì, si sta schiantando le chiappe – intervenne George
- Allora! – grido Minerva – volete continuare con i vostri discorsi oppure vogliamo salvarci la pelle?
- Ehm… si certo, facciamo come dice lei – rispose George indifferente, la McGranitt lo guardò arresa
- Attenti! – gridò Minerva vedendo alcuni Mangiamorte che li prendevano di mira, un anatema volò dritto su di loro ma la McGranitt fu subito pronta ad erigere un campo di forza – Appena lo annullerò, voi dividetevi, così si divideranno anche loro e saranno deboli, pronti?
- Ma professoressa, lei… da sola…
- C’è la farò Granger, non sanno con chi hanno a che a fare, via! – la cupola si diffuse nell’aria e le maledizioni degli avversari furono di nuovo pronte a sfidarli. Ron in fretta e furia si tirò Hermione cercando di proteggerla ma qualcuno più veloce di lui la prese e le fermò il collo con l’avambraccio
- Ron… - chiamava lei con difficolta dato che non riusciva a respirare, ma lui non la sentì era preso nel salvarsi la vita e ad ascoltare i comandi della McGranitt. Ma poi il mangiamorte che la teneva prigioniera si accasciò al suolo, liberandole le vie respiratorie, si girò intorno
- Fred! – esclamò assorta
- Dai, andiamo! – le prese la mano e andarono insieme agli altri. Dov’era Ron? Hermione lo cercò con lo sguardo ma non c’era nessuna traccia di lui. – Attenta! – le gridò Fred mettendole una mano dietro la schiena tirandola a sé e facendola abbassare dietro una colonna del castello, Fred sfoderò la bacchetta e lanciò uno schiantesimo al mangiamorte che aveva scagliato quella maledizione. Fred si domandava dove Hermione aveva la testa, di solito era sempre preparata e coraggiosa ad affrontare quelle situazioni senza paura ma adesso cosa le capitava? Prima di uscire da dietro quell’unica protezione che avevano trovato durante il tragitto, Fred si guardò intorno assicurandosi che fossero al sicuro. Notò che la maggior parte dei mangiamorte erano rasi al suolo, altri invece cercavano di alzarsi in piedi ma erano stremati. – Dai, entriamo dentro – disse a Hermione prendendole la mano. Entrarono nel castello, tutto era distrutto, nella Sala Grande, i vetri, i lunghi banconi, gli stendardi e gli arazzi, le clessidre, tutto! Tutto quello che faceva parte di lei in quegli anni. Ma poi trovò la McGranitt e fu tutto dimenticato, si scaraventò su di lei.
- Ron? Dov’è Ron? – domandò ansiosa, Fred era dietro di lei con un’espressione fastidiosa sul viso, irritata.
- L’ho visto che stava correndo sulla torre di Astronomia – rispose Minerva, Hermione corse immediatamente da lui non badando più a nessuno, neanche Fred.

                                                                                                                                                     *********************

Minerva alzò la bacchetta al cielo pronta per onorare il preside, Albus Silente, adesso disteso a terra, vicino alla torre di Astronomia, morto. Harry era su di lui che piangeva confortato da Ginny. Hermione aveva sempre amato quel preside, era saggio, scaltro e sapeva anche scherzare, aveva governato quella scuola come nessun altro e la aveva aiutata in molte situazioni e adesso vederlo lì, era quasi surreale, non poteva crederci, i tempi erano cambiati e Hermione già lo sapeva dal terzo anno. Voldemort era tornato, la vita era in pericolo per tutti  loro e la sua paura aumentava di più. Insieme alla McGranitt tutti alzarono la bacchetta, lei fu la prima, Hogwarts aveva perso un eroe quella notte. A Hermione scappò una lacrima, l’avevano sempre sconvolta quelle scene e odiava guardarle. Fred era vicino a lei, notò le sue guance umide, anche lui aveva la bacchetta alzata, l’altra sua mano si avvicinò a quella della ragazza afferrandola, intrecciando le dita con le sue, quanto gli mancava quel contatto, continuò a tenere lo sguardo su Silente, quel preside era ammirato anche da Fred Weasley, e si vede che quel preside aveva conquistato il cuore di tutti. Quando finì il funerale il giorno successivo, Hermione si sentiva ancora stordita, sembrava che quelle catastrofi stavano accadendo troppo in fretta e non voleva accettare la realtà. Harry le raccontò il motivo della sua assenza, stava cercando un Horcrux, insieme a Silente. Erano vicini alla soluzione per sconfiggere Voldemort e Harry non se la sarebbe fatta scappare dopo tutto quello che aveva passato. Hermione capì che aveva bisogno di lei e anche di Ron, per cercare quei pezzi d’anima nascosti chissà dove. Era quasi finita. Dopo aver fatto una lunga conversazione con il suo amico, voleva rivederla per l’ultima volta, voleva rivedere la sua stanza nel dormitorio femminile, lì aveva passato tutta la sua vita in quegli ultimi anni e adesso che se ne doveva andare… le sembrò strano, ma decise di farlo lo stesso. Mentre percorreva il corridoio alcune lacrime cominciarono a scenderle per le guance, lei se le asciugò col pollice ma continuavano a non fermarsi.
- Granger? – fece Fred che sentiva strani suoni nel corridoio
- Fred – disse lei con voce sommessa ancora asciugandosi le lacrime
- Cos’hai? – le chiese
- Me n-ne devo andare Fred – rispose tirando su col naso
- E allora?! Pagherei per andarmene da questa scuola, guarda cos’è successo!
- T-tu non capisci Fred, la nostra vita è in pericolo! La mia, quella di Harry, quella di Ron… anche la tua – lo guardò negli occhi, lui si avvicinò… forse anche troppo
- Tanto a te che importa! Ti ricordi… ti ricordi quando mi hai lasciato con quella frase, io ti ho lasciato fare credendo che poi saresti ritornata da me, ma hai preferito Ron, dimmi sta succedendo qualcosa adesso, tra di voi? A me non sembra
- Si, hai ragione, mi dispiace… ma adesso… adesso ho paura di perderti, io me ne andrò tu resterai qui e non posso mandarti neanche un gufo altrimenti seguiranno le tracce – rispose Hermione
- Tu non mi perderai, Hermione, mai! Io da quella volta ho sempre desiderato che tornassi da me, cosa ci trovavi poi in uno come… Ron?! – Hermione rise, ricordandosi dei vecchi tempi, di quando stava con lui ed era tutto così… divertente! Fred si avvicinò a lei toccandole la fronte con la sua. – Io vivrò, ricordandomi di te, altrimenti vado al negozio così incontro qualcun’altra – scherzò, lei rise
- Fred, come fai? A ridere sempre, anche in situazioni come queste, io non capisco – Fred non rispose e la baciò, le prese il viso come faceva sempre quando si frequentavano e andò alle sue labbra, quelle sue labbra che lui adorava, così morbide e che nessuno avrebbe baciato a parte lui, perché erano le sue, lei era sua e non l’avrebbe mai abbandonata, anche se a dividerli era una guerra come quella.
- Perché, Hermione, bisogna sorridere sempre, anche se è un sorriso triste, perché più triste di un sorriso triste c’è la tristezza di non saper sorridere – le sussurrò alle labbra e lei sorrise, Fred le asciugò quelle ultime lacrime che le restavano. Hermione, d’ora in avanti, non fece altro che quello, sorridere, Harry e Ron non la scorgevano mai, durante il loro viaggio, triste o imbronciata o stanca, ma solo sorridente. Lei si ricordava di quello che le aveva detto Fred e notò che era più facile affrontare i cambiamenti, essere ottimista e la cosa più importante era pensare che avrebbe condiviso quel sorriso con Fred una volta tornata dal viaggio, anche se per comunicare usavano la radio, Fred a volte diceva parole in codice, parole che capivano solo loro e che avrebbero fatto parte di loro anche una volta dopo usciti da quella situazione. Perché si amavano già da molto tempo.
 



P.S -  Se siete arrivati a questo punto, beh... grazie mille per aver letto e se volete lasciare una recensione mi farebbe piacere, spero che questa piccola storia non sia stata noiosa o scontata e soprattutto spero che vi sia piaciuta, perciò preferirei che recensiste ^^ grazie mille!!
RECENSIRE! <--------

 
  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Julia_Fred Weasley