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Autore: Frency94    23/06/2013    3 recensioni
Breve One Shot che mi è venuta in mente ascoltando La Cura di Battiato.
So che è un Missing Moment scontato ma ho voluto comunque descrivere la mia versione dell’arrivo di Ron ed Hermione a Villa Conchiglia, dopo la fuga da Villa Malfoy.
Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate J
Baci
Frency94
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La cura
 

 


“Ron, prendi… e VAI!” urlò, lanciandogli una bacchetta;…
 
 
Non appena ebbe estratto Hermione da sotto il pesante lampadario si smaterializzò, tenendo la ragazza stretta a sé, diretto a Villa Conchiglia.
 
Si ritrovò in un attimo sulla spiaggia, era una giornata nuvolosa e fredda, il vento alitava forte e gelido facendogli increspare la pelle di brividi.
Sentì l’esile corpo di Hermione tremare fra le sue braccia, non aveva ancora avuto modo di guardarla da quando era fuggito da Villa Malfoy, era pallida, il volto coperto da graffi e dal sangue che continuava a uscirle dalle ferite.
Gli si strinse il cuore a vederla così debole, indifesa, senza la solita espressione da Hermione.
Si alzò in piedi, le gambe ancora tremanti, portando con sé la ragazza ancora svenuta.
 
Non appena raggiunse la soglia di casa vide Bill venirgli incontro “Ron ma cosa sta… cos’è successo a Hermione?” 
Ron non riusciva a parlare, era troppo preoccupato per riuscire a dire o fare qualsiasi cosa che non fosse preoccuparsi della sua amica.
Bill chiamò Fleur che si trovava in cucina a preparare qualcosa per Luna e Dean, viste le condizioni di Hermione non esitò a farla portare nella grande sala dove venne stesa su un divano.
I coniugi lasciarono i ragazzi da soli mentre andavano verso la spiaggia dove avevano intravisto Harry.
 
Hermione, stesa sul morbido divano sotto lo sguardo vigile di Ron, si mosse, lentamente cercò di aprire gli occhi che le si velarono subito di lacrime.
Le fu subito accanto, abbracciandola “Hey, hey, tranquilla… siamo al sicuro adesso”
Hermione, disorientata da tutti gli avvenimenti delle ultime ore, si strinse a lui, nascondendo il volto rigato dalle lacrime che imperterrite continuavano a scivolare dai suoi occhi.
Ron la teneva stretta a se, mentre le accarezzava delicatamente i capelli cercando di calmarla in qualche modo “Siamo al sicuro, a Villa Conchiglia, da Bill e Fleur. Non devi più preoccuparti”.
La guardò negli occhi, il terrore e il dolore provati durante la tortura non se n’erano ancora andati, così come i singhiozzi che scuotevano la sua esile figura.
Con immensa dolcezza le asciugò le lacrime dal volto, accarezzandole delicatamente le guancie, senza smettere mai di guardarla negli occhi, cercando di rassicurarla.
“Ron…” si sforzò di parlare per la prima volta dalla loro fuga.
“Sì?” 
“Grazie…” la sua voce suonava stanca, era flebile e sommessa.
“E di che?” rispose lui sorridendole e stampandole un bacio sulla fronte “Sei stata coraggiosissima, mitica! Non hai ceduto neanche un momento mentre Bellatrix, beh mentre lei…” non riusciva neanche a parlare della tortura dopo gli attimi di terrore che aveva vissuto nel timore di perdere Hermione, la sua Hermione “beh, lo sai.”
Lei annuì, distogliendo lo sguardo.
Ron le fece alzare il volto per poterla guardare ancora negli occhi “mezzo mondo magico ti deve la vita, ne sei consapevole?!”.
Lei gli sorrise “ sono tanto stanca…” disse mentre gli occhi le si chiudevano.
“ti lascio riposare” cominciò Ron mentre faceva per andarsene dalla stanza.
“Ron” lo richiamò Hermione “Ti prego… resta qui con me” disse, la voce incrinata e il petto che le si alzava in modo irregolare a causa del tentativo di trattenere, inutilmente, le lacrime.
Corse nuovamente da lei, stendendosi al suo fianco. La prese fra le sue braccia stringendola forte a sé “Ssh, stai tranquilla. Non me ne vado da nessuna parte, tranquilla…”.
Cullata dalle sue braccia forti si abbandonò ad un sonno profondo, mentre Ron non smise neppure per un momento di pensare che gli sarebbe piaciuto averla nelle sue braccià, così, per tutta la vita.
 
Perché sei un essere speciale
Ed io avrò cura di te
 
 
  
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