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Autore: WeasleyGinger    23/06/2013    1 recensioni
Fred e George più i Tiri Vispi Weasley, uguale felicità.
Già, è vero, ma i gemelli come ci sono arrivati ai Tiri Vispi? E' stato davvero così facile? Chi dei due ha avuto la brillante idea?
Perché in tempi di guerra le risate sono tutto.
Genere: Azione, Guerra, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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I sogni son desideri.
“Okay, magari è troppo...troppo.” rifletté George ad alta voce, attirando l'attenzione di un annoiato Fred che giaceva sul suo letto, osservando vacuo la polvere del loro Dormitorio nel riflesso dorato della luce del sole che brillava fuori dalle finestre, scintillante, annunciando l'estate imminente.
“E' troppo cosa?” chiese Fred, con voce roca per il troppo silenzio.
“Volevo scrivere qualcosa di figo su questo diario che ci ha dato mamma. Anche se probabilmente non se ne ricorda nemmeno. Massì.” E con un colpetto di bacchetta cancellò la frase fatta che aveva ricordato fosse Babbana, richiuse il diario rilegato in una semplice copertina nera e lo allontanò da sé con una sola energica manata.
“Qualcosa di figo su un diario? Non credo sia fattibile, è un diario.” disse Fred, mettendosi a sedere sul letto e osservando il gemello eseguire un semplice Incantesimo Cambiacolore sulla copertina del quaderno – diario, facendolo diventare arancione.
“Almeno così è più....” cominciò George, aspettando la conclusione di Fred che non tardò ad arrivare.
“...interessante.” E George annuì, riflettendo. I sogni son desideri....e lui, che sogno aveva? Che desiderio aveva? Fred sbadigliò, e lui lo guardò. Il futuro....per lui era sempre contato solo il presente, ma il problema si poneva comunque.
“Fred.” bofonchiò, cercando di trovare le parole giuste per spiegarsi.
“Cosa, George?”
“Che progetti hai per il futuro, tu?” disse George, fulmineo e diretto. Era sempre stato così, sopratutto con Fred, che non si scompose affatto né rise della domanda, immaginando che fosse frutto di un filo di pensieri logici del gemello e che comunque fosse un argomento sensato da affrontare.
“In realtà non ci ho mai pensato.” chiarì Fred, soppesando lentamente ogni parola.
“Neanch'io. Ma immagino che un'idea dovremmo prenderla. Tra pochi mesi inizierà il quinto anno e poi ci sarà il colloquio d'Orientamento. Capisci cosa intendo?” domandò George, sicuro che il fratello avrebbe capito, compreso a fondo e aiutato. Come sempre. Avevano sempre fatto così l'uno con l'altro, sopratutto negli scherzi. Gli scherzi....oh, quanti ne avevano fatti. Avevano cominciato al primo anno sul treno per Hogwarts, bagnando Lee Jordan da capo a piedi con un secchio d'acqua bollente messo sulla porta dello scompartimento, sostenendo di essere innocenti e che Jordan fosse solo sfortunato. Il giorno dopo toccò a Oliver Baston, un ragazzo alto e stempiato appena conosciuto che bevve del Succo di Zucca allungato con un po' di peperoncino e sale, e per poco non finì in Infermeria. Ogni scherzo organizzato, era riuscito alla grande. Anche gli scherzi improvvisati riuscivano, nella maggior parte dei casi.
“Inventiamo degli scherzi.” propose George, pronto a qualsiasi reazione da parte del gemello. Abbozzò un sorriso, nel caso l'altro rosso lo considerasse uno scherzo.
Fred lo guardò, e comprese che il gemello era abbastanza pazzo da avventurarsi in una carriera alquanto anormale anche per i loro standard.
“Non mi ci vedrei proprio, un domani, a lavorare al Ministero in qualche ufficetto di sobborgo, magari dimenticato da tutti, vestito da pinguino e zelante nel mio lavoro come un Elfo Domestico.” dichiarò Fred, osservando attentamente il cambio d'espressione di George, che si rivelò sollevato.
“E' quel che dico anch'io. Ti immagini, lavorare per tipi come Lucius Malfoy, tutti con la puzza sotto al naso e con lo scettro del potere ben in pugno? Non andrei lì a lavorare neanche se fossi sul lastrico. Questione d'onore.”


George si ricordava benissimo quella conversazione. Era iniziata quasi per caso, ed era finita con loro che fuggivano da Hogwarts. Circonfusi da un alone di gloria, acclamati da centinaia di studenti per aver dato alla Umbridge ciò che si meritava. E poi erano volati via verso la libertà, verso il loro nuovo futuro. Un futuro che si erano scelti insieme e da cui non si sarebbero separati tanto presto. Un futuro bello e accattivante tanto quanto potenzialmente distruttibile e fragile. Con il vento tra i capelli e la sensazione di rinnovata libertà, George fuggiva da Hogwarts con Fred, e rideva, ma non riusciva a togliersi un dubbio atroce. Dipendeva tutto dalla gente: e se i loro prodotti non fossero piaciuti? Scacciò quel pensiero assurdo come una mosca fastidiosa e ritornò alla realtà.
“Potrei toccare il cielo con un dito, sono troppo felice!” gridò Fred, l'espressione euforica e divertita.
“Non puoi toccarlo, ci sei dentro!” urlò George, ed entrambi risero, accelerando, noncuranti del vento e delle facce incredule di coloro che li guardavano metri più in giù. Superarono Hogsmeade e mezza Diagon Alley senza quasi accorgersene: si sentivano leggerissimi e liberi come uccelli.
Atterrarono al numero 97 di Diagon Alley che si avvicinava il tramonto. Le persone li guardavano allibite, ma loro non ci badavano troppo. Entrarono in quel negozio che entro pochi giorni avrebbero aperto con il nome di Tiri Vispi Weasley e si misero al lavoro, pulendo e riordinando. Mentre George puliva il pavimento e il bancone, Fred puliva le scaffalature e prendeva alcune confezioni di Torrone Sanguinolento per metterle al loro posto. Avevano già parecchie idee e poco tempo per metterle in atto, così, spalla contro spalla, ricorsero alla magia e sveltirono tutto. In due ore il negozio era pulito da cima a fondo, e metà del negozio era già piena di prodotti che reclamavano di essere venduti. Stavano andando bene.
“Ottimo. E quest'altra metà, come la riempiamo, George?” chiese Fred, osservando con attenzione gli scaffali rimasti vuoti.
“Se vogliamo aprire entro dopodomani, dovremmo lavorare non-stop sulle nuove idee. Sono tante, e per realizzarne tre o quattro dovremmo lavorarci su anche stanotte.” rispose George, indicando alcuni calderoni. Avrebbero preparato tutto, ce l'avrebbero fatta ancora una volta perché erano insieme.

E poi, in tempi di guerra le risate sono tutto.

Pochi giorni dopo, i Tiri Vispi Weasley aprirono le porte al pubblico e cominciarono ad avere un certo successo. Il tempo di spargersi la voce, e il negozio fu preso d'assalto. E George non ebbe più nessun dubbio. Avrebbero potuto anche aprire un negozio di Gnomi, che la gente sarebbe stata entusiasta e pagante. Ce l'avevano fatta, alla fine. Si erano messi contro tutti: mamma Weasley, la scuola, gli insegnanti...e avevano vinto.
Un gruppetto di ragazze lo osservava da un po', così si girò verso di loro e fece l'occhiolino. Conseguenze: urletti isterici e litigi per decidere a chi era stato destinato l'onore. George sogghignò: oh, sì. Avevano davvero vinto.

 

Ma quando George corse nella Sala Grande verso la sua famiglia, felice di essere vivo ma preoccupato perché li vedeva stretti in cerchio, suoi sospetti erano forse fondati? Qualcuno era morto?

E quando arrivò in mezzo al cerchio dei suoi parenti, scoprì come sarebbe stato lui da morto. Perché la sua copia era fredda e inerte sul pavimento.

I suoi sogni sarebbero sopravvissuti a quel colpo?

Ma dovevano sopravvivere.

Per Fred.




Angolo Autrice:
Awh, adoro scrivere di Fred e George. Sopratutto di loro nei Tiri Vispi. 
Fatemi sapere cosa ne pensate! Un bacio.

WeasleyGinger;

  
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