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Autore: SweetLady98    23/06/2013    1 recensioni
... Mi chiamo Marlboro Light. E non sto scherzando.
Avete il permesso di ridermi in faccia, alla fine lo fanno tutti, anche se c’è sempre qualcuno che cerca di trattenersi.
Quindi, toglietevi la mano dalla bocca, e abbiate pietà di me.
Alla fine sono solo una normale ragazza sfortunata.
O forse no.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Sono quella che sono.
E cioè? Una sfigata.
La sfiga è parte di me dall’inizio, da quando ero nella pancia di mia madre. Solo che, invece di trasmetterla a mia madre, me la sono tenuta io. Ce l’ho nel sangue, nelle ossa, la pelle ne è intrisa.
 
Mi chiamo Marlboro Light. E non sto scherzando.
Avete il permesso di ridermi in faccia, alla fine lo fanno tutti, anche se c’è sempre qualcuno che cerca di trattenersi.
Quindi, toglietevi la mano dalla bocca, e abbiate pietà di me. Alla fine sono solo una normale ragazza sfortunata.
O forse no.
 
L’idea davvero brillante di darmi questo nome è stata di mio padre. Mi ha condannata per tutta la vita e per questo lo odio. Glielo ricordo ogni giorno da brava figliola, e lui, come per consolarmi, mi dice che mi ama quanto ama le famose sigarette Malboro.
Solo che io costo di più.
 
A volte mi sento tanto una sigaretta.
Vengo spiaccicata, alla fine, e faccio male alla salute… Ma male sul serio. Faccio danni ovunque io vada.
 
Mia madre dice che a volte si vergogna di me. Dolce la mia mammina, eh? Ha ragione, anch’io mi vergogno di me. E’ come se avessi assorbito tutta la sfiga che c’era nel mondo e che affliggeva l’umanità, e la stia rilasciando a poco a poco.
 
Vivo con quei due pazzi dei miei genitori in una villetta gialla e viola fuori Londra.  Mia madre aveva proposto di colorarla così quando ero piccola, e io ero tutta felice, perché mi piacevano quei colori.
Ma non avevo mai detto insieme.
Non ho fratelli né sorelle, quindi devo sopportare i miei da sola…E non c’è nessuno a cui posso raccontare le mie sventure, neanche un animale.
Solo Camel mi capisce. E’ la mia migliore amica, ed è stata l’unica a non prendermi mai in giro, mentre tutti alle elementari lo facevano. Ero popolare, a scuola, ma solo perché ero la più sfigata delle sfigate.
I genitori di Camel sono matti, e per questo vanno d’accordissimo con i miei, e ci vediamo un giorno sì e uno no. Neanche lei ha vita facile, ma almeno non si chiama Marlboro.
 
 
Lei mi chiama Marly, come quasi tutti del resto, non ha mai pronunciato il mio nome vero né mai riso nel sentirlo, anche perché non le piace.
A chi potrebbe piacere?
 
Domani è il mio primo giorno di liceo. Scuola nuova, persone nuove, e  nuove prese in giro. Tutti mi conosceranno subito per quella che sono, purtroppo. Chissà, può essere che incendi la scuola il primo giorno, o uccida accidentalmente il preside, o che butti una bidella dalle scale antincendio solo urtandola.
Tutto può succedere, con me.
 
L’ho già detto che sono una sfigata?
 



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Ehm...Salve...?
Davvero, non posso credere di averlo fatto. Una storia su questa...Marlboro.
Ora dovrei scrivere...Spero vi piaccia??

Bè, spero vi piaccia...Credo. 
  
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