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Autore: _zia cla_    23/06/2013    5 recensioni
Seblaine Sunday. Supernatural!AU
‘’Sei un maniaco?! Sei entrato dalla finestra, per caso?!’’ urlò isterico Blaine, afferrando il cuscino dietro di sé e impugnandolo come se fosse una mazza da baseball (solo nei film quei maledetti affari erano sempre a portata di mano!).
Il ragazzo si mise le mani in tasca, rivolgendogli uno sguardo di biasimo.
‘’Non ho bisogno né di porte né di finestre per entrare in qualsiasi luogo. Basta che tu mi evochi.’’
Blaine alzò il mento, scrutando lo sconosciuto con titubanza e stringendo la presa sul guanciale, pronto a colpire.
‘’C-chi sei tu?’’
Sul volto del ragazzo si delineò un ghigno affilato e affascinante, alzò una spalla con nonchalance.
‘’Il dio del sesso.’’
Genere: Demenziale, Erotico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questa ff partecipa alla Seblaine Sunday a tema, organizzate dal gruppo Seblaine Events





 

Oh, Dio!




 

 
 
Tutti i pensieri espressi dai personaggi in questa ff non rispecchiano l’ideologia dell’autrice. Inoltre la seguente ff non intende offendere la sensibilità di nessuno, quindi vi prego di non prendere eccessivamente sul serio ciò che andrò a raccontare. Dopotutto anche Dio possiede molta ironia… guardate cosa ha fatto con le Thadastian shippers.
 
 
Chiedo umilmente scusa alle amiche/amici della Thadastian, non volevo offendervi. Anzi, provo per voi una immensa solidarietà; non è vostra la colpa se il destino ha deciso di essere crudele con voi.
 
 
 

ooo

 
 
Respirare. Respirare profondamente, chiudere gli occhi e lasciarsi andare.
Respirare, chiudere gli occhi e lasciarsi andare.
Respirare, chiudere gli… lasciarsi andar…
 
Quello che un tempo per Blaine era semplicemente una mantra, un rito di iniziazione per prendere confidenza con il suo corpo, era diventato con il tempo un’abitudine, con il passare degli anni una necessità.
Blaine stirò indietro la testa mentre lasciava che il suo corpo si rilassasse sulla superficie del materasso e una mano stringesse il lenzuolo sotto di sé; si morse il labbro mentre la sua mente vagava alla ricerca di un’immagine da sostituire alla sua mano che frenetica stava pompando il suo membro, intrappolato nell’intimo.
Digrignò i denti e si scostò un riccio dalla fronte sudata mentre i movimenti di polso aumentavano di velocità e vigore; inarcò la schiena quando una scossa di piacere più forte delle altre gli attraverso il corpo.
’Oh, Dio!’’
 
‘’Se vuoi torno quando hai finito.’’
Blaine al suono di quella voce quasi cadde dal letto; si riscosse e tirò su a sedere, un’espressione terrorizzata in volto.
Davanti al suo letto si ergeva un ragazzo alto, dai lineamenti sottili e affascinanti; lo stava guardando divertito e una scintilla di malizia negli occhi di un verde assolutamente non umano.
Blaine cercò di coprirsi con il lenzuolo, ma agitato com’era finì per sfilare il tutto e celare le sue vergogne dietro un malloppo indistinto di coperte.
‘’Chi sei? Che ci fai qui? Come hai fatto ad entrare? ’’
‘’Il perché sono qui te lo spiegherò a breve, sono entrato e basta e io son-‘’
‘’Che significa?! Avevo chiuso a chiave!’’ Lo interruppe Blaine.
Il ragazzo alto si avvicinò all’uscio e abbassò la maniglia, ma la porta non si aprì.
‘’Sì, effettivamente è chiusa.’’ Fece spallucce lo sconosciuto.
‘’Sei un maniaco?! Sei entrato dalla finestra, per caso?!’’ urlò isterico Blaine, afferrando il cuscino dietro di sé e impugnandolo come se fosse una mazza da baseball (solo nei film quei maledetti affari erano sempre a portata di mano!).
Il ragazzo si mise le mani in tasca, rivolgendogli uno sguardo di biasimo.
‘’Non ho bisogno né di porte né di finestre per entrare in qualsiasi luogo. Basta che tu mi evochi.’’
Blaine alzò il mento, scrutando lo sconosciuto con titubanza e stringendo la presa sul guanciale, pronto a colpire.
‘’C-chi sei tu?’’
Sul volto del ragazzo si delineò un ghigno affilato e affascinante, alzò una spalla con nonchalance.
‘’Il dio del sesso.’’
 
 
 
‘’Cosa?!’’
Blaine abbassò il cuscino e rivolse al tizio uno sguardo sconcertato, doveva essere uno scherzo.
‘’Dico, mi stai prendendo in giro?!’’
‘’No, sono davvero il dio del sesso.’’
‘’Certo, e io sono il dio del gel per capelli!’’ affermò sarcastico Blaine, rivolgendogli un sorriso di scherno.
‘’Non dubito che se esistesse un qualcosa del genere, saresti certamente tu.’’ Sogghignò il dio, indicando con un gesto i capelli di Blaine, completamente impiastricciati di gel.
Blaine ridacchiò divertito, prima di ricordarsi che aveva a che fare con un probabile maniaco, così riprese in mano il cuscino.
‘’Beh, non esiste neanche il dio del sesso.’’ Disse con circospezione.
‘’E io cosa sarei?!’’
‘’Un maniaco o un erotomane con seri disturbi psichici?!’’
‘’Credimi, sono molto più di questo.’’ Affermò il ragazzo in piedi, passandosi una mano tra i capelli in un gesto che sarebbe dovuto apparire molto sexy, e in effetti, Blaine deglutì pesantemente sotto lo sguardo compiaciuto dello sconosciuto.
‘’O-ok, dimostramelo.’’ Gli propose candido Blaine, dopo essersi velocemente ricomposto. Il dio rise appena e si gratto la punta del naso, assolutamente divertito da quella situazione.
‘’Non mettermi alla prova, B.’’
‘’Ok, allora per quel che mi riguarda, sei solo un egocentrico in preda a manie di grandezza.’’
Il dio tornò serio e guardò impassibile per qualche secondo il sorriso di sfida che gli rivolse Blaine, poi sorrise appena e si avvicinò lentamente al letto. Quando quell’estraneo poggiò un ginocchio sul materasso, portandolo ad inclinarsi leggermente, Blaine si ritrasse istintivamente, spaventato.
‘’Fermo, non ti farò niente.’’
Blaine lo guardò titubante ma decise di fidarsi, lasciò che gli prendesse il mento tra le dita e che avvicinasse pericolosamente il viso al suo, mentre il cuore gli martellava sempre più velocemente nel petto.
‘’Abbiamo un problemino irrisolto ai piani bassi.’’ Gli sussurrò sulle labbra il dio, prima di leccargliele e intrappolare tra i denti il labbro superiore, tirandolo leggermente.
Fu un gesto breve e neanche particolarmente intenso, ma neanche un secondo dopo Blaine si ritrovò ad ansimare e a piantare le dita nel materasso nel tentativo di limitare il piacere, perché quello che stava provando aveva un’intensità tale da eguagliare dieci orgasmi. Fu tremendamente intenso ma fu anche estremamente breve, non durò neanche un minuto; Blaine si lasciò andare stremato sul letto e, quando si fu ripreso un minimo, si accorse che  era venuto nelle mutande quasi senza accorgersene.
Tentò goffamente di alzarsi sui gomiti, boccheggiando e incapace di dire nulla, ancora stravolto da quello che gli era appena accaduto –diamine, lo aveva appena sfiorato!- , rivolse uno sguardo sbigottito al ragazzo di fronte a sé che ora lo stava guardando compiaciuto. 
‘’Soddisfatto?! Ora ripulisciti e datti una sistemata. Ti aspetto di sotto, abbiamo molto di cui parlare.’’
E svanì esattamente come era apparso: nel nulla.
 
 
 

*

 
 
 
‘’Quindi tu mi stai dicendo che esiste un dio per ogni cosa?!’’ Blaine era seduto al tavolo di un bar, non sapeva neanche come ci fossero arrivati, ricordava semplicemente di essere sceso in strada e dopo aver individuato lo sconosciuto della camera, gli si era avvicinato, gli aveva poggiato una mano sul braccio e –PUF!- si erano ritrovati in Messico, anche se ebbe modo di scoprire presto che in realtà era solo un bar messicano dall’altra parte della città, il dio non aveva voluto strafare.
‘’Esatto.’’ Affermò il dio, buttando giù uno shortino di tequila.
‘’E tutto quello che ci insegnano a scuola, che esiste un solo Dio, Gesù Cristo e compagnia bella?!’’ chiese Blaine innocentemente, addentando un tacos.
‘’Tutto vero, esiste tutto: il Dio assoluto, il grande capo. Immagina però gestire un intero universo da solo… Estenuante! Inoltre tutti gli dei hanno dei figli. Insomma, devi immaginare il sistema divino come una grande azienda: esiste un dirigente alla punta e poi tutti i vari dirigenti delegati che si occupano ognuno dei propri ruoli!’’
Blaine lo fissò a lungo, stranito. ‘’Perdonami ma mi è difficile immaginare Dio come il grande manager!’’
Il dio ridacchiò e Blaine non potè fare a meno di osservarlo rapito, sembrava così umano eppure c’era qualcosa di stranamente imperturbabile in lui, come un’aurea di bellezza e potere che lo circondava.
‘’Hai un nome?’’ chiese Blaine candido, mentre fissava ancora rapito il dio che gli rivolse a suo volta uno sguardo malizioso.
‘’Solo gli uomini possono assegnarci un nome; in antichità l’umanità aveva percepito la presenza di vari dei, regolatori dell’intero Universo, e aveva dato loro dei nomi con i quali riconoscerli e ai quali rivolgere le loro preghiere.’’
‘’E nessuno ti ha mai dato un nome?!’’ chiese sbalordito Blaine.
‘’Sono un dio dell’era moderna Blaine, nato da una società estremamente ‘eroticizzata’ che ha smesso di vedere l’amore come un elemento unico che racchiudesse la spiritualità e la carnalità, ed ora non c’è più nessuno che ci nomina.’’ spiegò con il dio.
‘’Sebastian.’’
‘’Come hai detto, scusa?!’’
‘’I-il tuo nome, potrebbe essere Sebastian… L’ho sempre trovato un nome molto sexy.’’ Affermò timidamente Blaine, con un filo di voce.
Il dio gli rivolse un sorriso malizioso e compiaciuto allo stesso tempo, avvicinò il suo viso a quello di Blaine fino ad essere a pochi centimetri di distanza. ‘’Di sicuro pronunciato da te è maledettamente sexy.’’ Blaine deglutì, sgranando gli occhi che non riuscivano a staccarsi dal volto di Sebastian. ‘’Q-quindi dicevi che sei una specie di figlio del dio dell’amore?’’
‘’Per tutti gli dei, no! Sopporto a malapena quel vecchio matusa di Cupido, collaboriamo a volte ma proprio perché è necessario. Io sono l’essenza dell’eros che si è staccata da lui, lasciandogli tutto quel terribile amore incondizionato, caritatevole e stucchevolmente generoso. Io sono…’’
‘’L’egocentrismo dell’amore.’’ Affermò supponente Blaine, inarcando un sopracciglio.
‘’Se vuoi definirla così, io la reputo la parte più divertente.’’ Sorrise sornione Sebastian.
Blaine distolse lo sguardo, improvvisamente incupito. Poi fece una domanda che gli balenava in mente da quando erano ‘entrati’ in quel locale.
‘’Perché mi stai dicendo tutto questo?’’
Sebastian divenne serio per un attimo, poi sorrise nuovamente.
‘’Perché è ora che tu sappia.’’
‘’Spiegati.’’ Disse in modo un po’ troppo brusco, innervosito da chissà cosa.
‘’Quello che ti ho descritto è il mondo a cui appartieni, Blaine…’’
‘’No.’’ Negò conciso Blaine, appena capì il senso di quelle parole.
‘’Blaine, sì. Tu sei un dio.’’
 
 

*

 
 
‘’Io non posso essere un dio!’’ Blaine stava camminando svelto qualche passo davanti Sebastian, urlando quelle parole incurante della gente che lo guardava come se fosse matto.
Improvvisamente Sebastian gli si materializzò davanti, bloccando la sua marcia e facendogli venire quasi un colpo.
‘’Ma co-?! Non puoi materializzarti così in mezzo la strada!’’ gli urlò in viso Blaine.
‘’E tu puoi urlare di essere un dio?!’’ lo prese in giro.
‘’Io. non. sono. un. dio.’’
Sebastian arricciò le labbra, scrutandolo. ‘’In effetti sei un semidio, ma questo non pregiudica la tua natura divina.’’
‘’E di cosa sarei il dio, sentiamo!’’
‘’Sei l’ultimo discendente di Cupido; tu Blaine sei l’ultimo dio dell’amore.’’
Blaine quasi ci rimise la mandibola. ‘’Questa è bella, questa e davvero bella!’’ superò Sebastian e ricominciò a camminare spedito, deciso a ad allontanarsi il più possibile da tutto quello che l’altro ragazzo rappresentava.
‘’Pensaci Blaine, quante persone hanno dichiarato il loro amore per te durante questi ventidue anni?’’ gli urlò dietro Sebastian. Blaine si immobilizzò, quando sentì Sebastian avvicinarsi si voltò lentamente verso di lui. ‘’Non ho mai tenuto un conto preciso.’’ Sussurrò Blaine.
‘’Perché?’’
‘’Erano troppe.’’
Sebastian sorrise nel leggere sull’espressione di Blaine che nella sua mente i tasselli stavano andando pian piano al loro posto.
‘’Ti osservo da un po’ Blaine, perché è finita con tutti i ragazzi con cui sei stato? ’’
Blaine si schiarì la voce, abbassando lo sguardo mentre le sue gote diventavano rosse di imbarazzo.
‘’Sono un essere umano, non posso vivere di solo romanticismo.’’ Bisbigliò flebile come se si vergognasse.
Sebastian sogghignò ma poi gli poggiò una mano sulla spalla.
‘’Non devi vergognarti con me di questo, voglio solo che tu comprenda.’’
Blaine annuì piano, quando sollevò lo sguardo, Sebastian potè leggerci un’infinita tristezza.
‘’E’ per questo che mai nessuno mi ha sfiorato con un dito, a causa di quello che sono?’’
‘’In realtà la tua natura umana ti permette di avere ogni tipo di istinto, ma probabilmente la tua parte divina prende il sopravvento quando si tratta di ispirare gli altri.’’ ipotizzò Sebastian, con un’alzata di spalle.
‘’Quindi è questo che mi aspetta, una vita di eterna castità?!’’
‘’No. Basterà che impari a controllare la tua essenza, mi hanno mandato qui anche per questo.’’ Sorrise malizioso Sebastian e Blaine non seppe come interpretare quelle ultime parole.
‘’Ok, ma perché ora?’’
‘’Hai notato la mancanza di amore e di carità che c’è nel mondo negli ultimi tempi?! Il caos e la discordia ne fanno da padroni.  A quanto pare Cupido ha deciso che fare il dio a tempo pieno non fa più per lui ed ha deciso di andare in pensione.’’
L’espressione che si delineò sul volto di Blaine sarebbe stata sufficiente a fargli vincere il primo premio per Mister WTF. ‘’Gli dei non vanno in pensione!’’
‘’Senti killer, sono nel giro da più tempo di te e pretendi di dirmi come funziona?!’’
 
 

*

 
 
‘’Che razza di dio!’’ disse Blaine, specchiandosi nella vetrina di un negozio mentre camminava affiancato da Sebastian. ‘’Non ho affatto l’aspetto di una divinità ispiratrice d’amore, non trovi?!’’ arricciò le labbra mentre si sistemava il cardigan grigio sulle spalle.
‘’Io trovo invece che tu abbia dei tratti davvero interessanti.’’ Disse mellifluo Sebastian, osservando determinati tratti di Blaine mentre lo faceva avanzare di qualche passo. ‘’E poi l’iconografia classica si sbaglia di grosso sul nostro aspetto; prendi tuo padre, non è di certo un bambino con le ali e il pannolone che scocca frecce a forma di cuore! Sarebbe ridicolo. Oppure io, non me ne vado certo in giro nudo con il fallo perennemente eretto.’’
Blaine si voltò a guardarlo per un attimo e da come le sue guance si colorarono di rosa, Sebastian capì che l’aveva immaginato esattamente in quello stato, cosa che lo eccitò moltissimo e lo portò a mordersi un labbro, lascivo.
Blaine si schiarì la gola e cercò di ostentare una nonchalance che non possedeva.
‘’In effetti sei un dio del sesso piuttosto strano, insomma nessuno ti immaginerebbe così.’’
Sebastian scoppiò in una breve risata. ‘’Uh, uh, uh… Non ci provare Blaine.’’
‘’Cosa.’’
‘’Come ti ho già detto noi dei inizialmente non abbiamo né nome né aspetto fisico, siamo delle presenze eteree… Io non sono altro che lo specchio delle tue più sfrenate fantasie.’’
Se inizialmente le guancie di Blaine si erano tinte di una tonalità rosa pallido, ora potevano ritenersi di color rosso carminio. ‘’N-non è vero!’’
‘’Oh, sì che lo è.’’ Ammiccò sensuale Sebastian, leccandosi le labbra.
‘’Se fosse così non pensi che avrei dovuto saltarti addosso già da ore.’’ Affermò in sua difesa Blaine, incrociando le braccia al petto.
Sebastian fece spallucce e gli rivolse l’espressione più candida del suo repertorio- per quanto una fantasia erotica potesse apparire candida- facendogli addirittura il musetto.
‘’Naturalmente. Per questo ho ovattato i tuoi istinti sessuali,’’ gli sorrise con malizia e lo superò, ricominciando a camminare. Blaine era a bocca aperta, lo seguì con lo sguardo lasciando involontariamente che vagasse autonomo ‘’cosa che ovviamente non ti ferma dal guardarmi il sedere mentre me ne vado!’’
 
 

*

 
 
 
‘’Un piano bar?!’’  Blaine rivolse un’occhiata incerta alla targa del locale che lampeggiava sopra le loro teste.
‘’Perché no. E’ un locale non troppo grande frequentato da una discreta clientela. Un posto perfetto dove cominciare a fare pratica.’’
Blaine annuì silenzioso, anche se continuava ad essere tremendamente insicuro. ‘’Tu sei completamente certo che possa funzionare, vero?!’’
Sebastian si voltò verso di lui e sogghignò. ‘’Come sono sicuro che potrei farti avere un orgasmo senza neanche toccarti.’’
Blaine non gli rispose, si limitò a sorridergli di un sorriso che Sebastian trovò strano, si sarebbe aspettato la solita reazione imbarazzata, invece nulla.
‘’Cosa dovrei fare esattamente?’’ gli chiese infine Blaine, guardandolo in aspettativa.
‘’Non ne ho idea!’’ rise Sebastian, scuotendo leggermente la testa, ‘’C’era qualcosa che facevi ogni volta prima che qualcuno ti rivelasse innamorato di te o di qualcun altro? Pensaci.’’
Blaine succhiò le labbra all’interno della bocca e abbassò lo sguardo, facendolo vagare nel vuoto. Stava cercando di fare mente locale. D’un tratto sgranò gli occhi, - aveva trovato!- alzò lo sguardo verso Sebastian che lo stava guardando in attesa.
‘’Cantavo.’’
‘’Beh, sono sicuro che lì dentro troveremo di certo un pianoforte.’’
 
 
 

*

 
 
 
‘’Buonasera, mi chiamo Blaine Anderson e sono qui con voi stasera per… beh, sono seduto ad un piano quindi mi sembra ovvio il perché sono qui.’’ Soffiò imbarazzato mentre sistemava lo sgabello per regolarlo alla giusta altezza.
Sebastian lo osservava seduto al bar; lanciò uno sguardo veloce alla sala notando che c’erano una ventina di persone in tutto: due paia di coppie, una piccola comitiva e anche qualche singolo. Sorrise. Era davvero curioso di scoprire di cosa sarebbe stato capace il novello dio dell’amore.
Erano un po’ di anni che lo osservava da lontano, non gli era mai stato permesso di avvicinarlo prima di allora, e aveva potuto assistere già all’operato del suo potere; più volte era stato spettatore di dichiarazioni d’amore plateali e a suo avviso ridicole ogni volta che Blaine compiva anche solo un semplice ma particolare gesto.
La cosa però che lo aveva colpito maggiormente in tutto quel tempo di silenziosa osservazione era il suo modo di amare: incondizionato, spontaneo e totale, molto simile a quello di Cupido sì, ma allo stesso tempo imperfetto poiché intaccato, no, migliorato dalla sua componente umana che lo rendeva anche passionale e impetuoso. Era questo che lo rendeva desiderabile, questo lo rendeva perfetto. Era un tipo di amore che Sebastian si era ritrovato a volere con tutto se stesso, lui che era sempre stato ben lontano da quel tipo di amore.
L’attenzione di Sebastian fu attirata nuovamente dalla voce di Blaine.
‘’Vorrei dedicare questa canzone a tutti quelli che sentono un vuoto dentro sé, coloro che sono alla ricerca da tutta la vita.’’
Sebastian corrugò la fronte davanti a quella scelta di parole, rise appena preparandosi all’ascolto dell’interpretazione di Blaine e a quello che ne sarebbe scaturito.
Lo vide poggiare le dita sui tasti e cominciare a suonare; dopo i primi accordi si ritrovò di nuovo sbalordito davanti alla scelta di Blaine; perché una canzone scritta per una donna, perché quella canzone?! Non aveva senso, non che Sebastian fosse molto ferrato sull’argomento canzoni romantiche ma era sicuro ci fossero milioni di canzoni più adatte. Quella non poteva neanche definirsi una canzone romantica!
Man mano che Blaine proseguiva però, Sebastian notò che la sua voce prendeva quasi il sopravvento sul testo, il suo timbro profondo, dolce e affascinante cominciò a creare un’atmosfera diversa, poteva sentirlo anche lui.
Sebastian guardò verso il locale, seguendo gli sguardi che man mano Blaine lanciava al pubblico e lo vide: il desiderio di amore. Nessuno né era immune, né le coppiette né i single che, poteva leggerlo sui loro volti, prendevano coscienza di qualcosa di meraviglioso.
Poi quella frase, insieme agli occhi di Blaine che si incatenavano ai suoi, lo colpirono come un pugno in pieno petto.
 
  I finally found you,my missing puzzle piece. I’m complete…
 
Sebastian si ritrovò a tremare come un semplice mortale, poichè comprese. Comprese che quella non era una semplice frasetta melensa di una canzonetta pop, quelli non erano gli occhi di chiunque, un chiunque non gli aveva mai ispirato completa devozione. Deglutì. Forse era arrivato il momento di ripristinare un antico equilibrio.
 
 
 
 
‘’Come è andata?’’ Blaine gli si avvicinò svelto, sul volto un’espressione speranzosa.
Sebastian ghignò e gli carezzò il viso, - stupendosi di quel gesto quasi subito- invitandolo con un gesto a voltarsi verso la platea.
‘’Guarda tu stesso, hanno respirato tanto amore che ne avranno per la loro intera esistenza. Ad esempio, la vedi quella donna laggiù che parla al telefono?!’’ disse Sebastian, indicando una donna seduta ad un tavolino infondo al locale ‘’Sta chiamando sua madre con la quale non parlava da più di dieci anni, domani andrà a trovarla. E quei due laggiù, scommetto che stasera lui le chiederà di sposarlo e staranno insieme per tutta la vita.’’ Sentenziò quasi schifato Sebastian. Blaine sorrise felice e qual sorriso gli illuminò talmente tanto lo sguardo che Sebastian dovette ricorrere a tutto il suo divino contegno per non annegarci dentro.
‘’Ora tocca a te!’’ affermò vivace Blaine.
‘’Cosa?!’’
‘’Beh, vorrai dargli anche un minimo di divertimento stasera, almeno ad alcuni di loro.’’
Sebastian sbuffò, scrollando le spalle. ‘’Se dovrà accadere, accadrà.’’
Blaine lo guardò confuso, assumendo l’espressione di un bambino davanti ad un discorso per lui troppo difficile. Sebastian alzò un sopracciglio, strafottente. ‘’Mai sentito parlare di libero arbitrio, Anderson?!’’
 
 
 

*

 
 
 
‘’Quindi noi non facciamo praticamente nulla.’’
‘’Noi dei interveniamo sul libero arbitrio solo se strettamente necessario… o se ci annoiamo particolarmente.’’ Disse Sebastian con noncuranza, beccandosi da Blaine uno sguardo sconcertato. ‘’Siamo creature piuttosto capricciose.’’ Spiegò il dio.
‘’Quindi…’’
‘’Quindi vivi la tua vita come hai sempre fatto, Blaine, con l’unica differenza che se ci sarà bisogno di te, dovrai essere pronto.’’ Gli spiegò con calma Sebastian, stringendogli una spalla per confortarlo.
Blaine sbuffò dal naso. ‘’Dopotutto non ho molta scelta, sono l’unico rimasto.’’
Sebastian digrignò i denti, tirando in dentro aria. ‘’Potrei non averti detto tutta la verità a riguardo.’’
‘’Spiegati meglio.’’ Disse Blaine, guardandolo attraverso le palpebre ridotte a due fessure.
‘’Non eri l’unico candidato, ce ne erano altri, di sangue più puro anche. La scelta è caduta su di te però.’’
‘’Perché?’’
‘’Perché l’ho voluto io.’’ sbottò Sebastian. Blaine mosse un passo indietro, colpito, lo guardò in aspettativa di una spiegazione. ‘’Ti ho osservato e ho capito che la tua parte umana non è una debolezza ma una forza; ti rende compassionevole, impulsivo e tante altre meravigliose qualità che possiedi. Hai i poteri di un dio e un cuore di un uomo, e sei perfetto.’’
Blaine sostenne il suo sguardo, serio. ‘’Però sono incompleto.’’ Si avvicinò a Sebastian e si alzò sulle punte in modo da essere ad un paio di centimetri dalle sue labbra. ‘’Lasciali andare.’’ Soffiò piano sul suo viso. Sebastian sorrise e strinse i fianchi di Blaine con le mani.
‘’L’ho già fatto più di mezzora fa: rilascio graduale, non volevo rendere le cose troppo impetuose…’’ non ebbe neanche il tempo di finire di parlare che Blaine azzerò la distanza e si fiondò sulle sue labbra,  attirandolo a sé in un bacio che aveva il sapore della perfezione e della totalità.   
 
 
 

*

 
 
Blaine aveva gradito molto evitare le scale per salire nel suo appartamento. Appena entrati in camera da letto non c’era voluto molto per far scomparire gli abiti di entrambi.  Blaine si staccò per un attimo dalle labbra di Sebastian per riprendere fiato ma Sebastian non lo lasciò andare a lungo; lo sollevò da terra, ricominciando a baciarlo con foga e avanzando verso il letto. Si lasciarono cadere sul materasso, Sebastian sopra il corpo fremente di Blaine che lo attirò a sé, lasciando che i loro corpi entrassero nuovamente in contatto. Era una sensazione strana, nessuno dei due riusciva a rimanere troppo lontano dall’altro, era come se fossero i poli opposti di due magneti. Ma la cosa andava oltre il lato fisico, perché quando Sebastian lo penetrò, lo fece con calma, accompagnando Blaine nell’adattamento a quella nuova sensazione per lui, aiutandosi anche con le sue capacità. E quando cominciò a muoversi dentro il corpo caldo del semidio, quest’ultimo fece vagare le sue mani su tutta la pelle di Sebastian che riusciva a raggiungere, provocando scariche si desiderio, piacere e totale devozione.
Erano però troppo distanti; Sebastian prese una gamba di Blaine e la posizionò sopra la sua spalla, cambiando angolazione e permettendogli di avvicinarsi al suo viso. Incrociarono per un attimo i loro sguardi ottenebrati dal piacere prima di congiungere le loro fronti sudate. Erano entrambi ansanti e senza fiato, ma quella frase uscì dalle labbra di Sebastian senza che potesse controllarle. ‘’Dovevi essere mio, solo mio.’’
Blaine aprì per un attimo gli occhi, cercando una risposta sul volto del suo amante. Il modo in cui si spinse più forte dentro il suo corpo, deciso e possessivo, gli chiarì tutto.
‘’Era solo un capriccio per te?!’’ gemette piano.
‘’No, non è stato un capriccio. Tu sei mio e io sono tuo.’’ Ansimò Sebastian sul suo viso, sollevando anche l’altra gamba di Blaine e incontrando con una spinta la sua prostrata.
Blaine gemette più forte questa volta, inarcò la schiena e strinse le natiche del dio.
‘’Lo era’’, disse con voce rotta ‘’ma ora non ha più nessuna importanza, davvero.’’
Sebastian sia abbassò sul suo viso per baciarlo sulle labbra, che però incontrò a metà strada.
 
 
 

*

 
 
‘’Cinque volte in tre ore! Sebastian sei…’’
‘’Un dio?!’’ chiese sornione Sebastian, sdraiato affianco a Blaine, il corpo semicoperto dalle lenzuola disfatte e sudate.
Blaine gli rivolse uno sguardo in tralice e scoppiarono a ridere entrambi.
‘’E non è ancora finita…’’ Sebastian si avvicinò felino al corpo di Blaine, ancora devastato dall’ultimo orgasmo provato, e cominciò a carezzargli il ventre, creando un’evidente e alquanto repentina reazione.
‘’Seb- Sebastian… sono per metà umano, non posso reggere a lungo a certi ritmi.’’ Ansimò piano, inarcando leggermente la schiena sotto il tocco del dio.
‘’Avanti, ti aiuto io...’’, sospirò Sebastian vicino al suo orecchio, mentre cominciava a lasciargli piccoli baci sul collo e sul petto ‘’Ci siamo appena ritrovati, dobbiamo recuperare il tempo perduto.’’ Sogghignò.
‘’E’ così che funzionerà d’ora in poi tra noi due?’’ chiese Blaine, indicando distrattamente la mano di Sebastian sul suo ventre.
Sebastian allora smise di carezzarlo e di baciarlo e si sollevò su un gomito. ‘’Solo se vorrai.’’
Blaine inarcò le sopracciglia, stupito.
‘’Sei pur sempre un semidio, ti devo un minimo di rispetto.’’ Affermò Sebastian, carezzandogli il volto. Blaine gli rivolse un ghigno divertito e, dopo averlo buttato di schiena sul materasso, lo coprì con il suo piccolo corpo e lo baciò profondamente, carezzandogli il collo e tirandogli gentilmente i capelli alla base della nuca.
‘’Comincerai a rispettarmi domani allora.’’ 






 







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Chiedo umilmente scusa a:

- i teologi;

-gli storici;

-le Thadastianers;

-le Klainers: per l'apprpriazione indebita di 'Teenage Dream'. Però leggere per credere, era perfetta in questo contesto!

Sono di fretta quindi scappo! Ah, chiedo perdono anche a voi, se ci sono errori o frasi senza senso è perchè l'ho scritta nelle ore notturne e non l'ho neanche riletta. LOL


HAPPY SEBLAINE SUNDAY!!!

  
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