Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: Maty66    23/06/2013    3 recensioni
Ben e Semir hanno ripreso, dopo i fatti drammatici dei mesi passati, la loro vita normale. Le loro esistenze sembrano avviate verso una serena e gioiosa quotidianità, fatta di progetti e preparativi per il giorno più bello di Ben ed Anna. Ma nuovi eventi ed un vecchio nemico porteranno Ben al limite della propria disperazione personale e Semir a superare, forse, il limite della propria coscienza morale pur di salvare l’amico
Questa è la seconda parte della FF La paura e la fiducia. E' consigliabile aver letto la prima storia ma non strettamente indispensabile
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Preparativi e cena

Ben era in ritardo come al solito. Per quanto si sforzasse, lasciasse le imposte aperte per far entrare la luce. mettesse una o due sveglie con orari sfalsati, oppure radio che  si accendevano a tutto volume   all’orario stabilito, proprio non ce la faceva a prepararsi per tempo ed arrivare  in ufficio per l’inizio del turno. Ogni mattina era una continua corsa a fare la doccia vestirsi e fare colazione; solo che ora a volte Ben trovava pure il bagno occupato da Anna, che invece si svegliava sempre in perfetto orario e senza sveglia, era sempre fresca e profumata e pronta all’orario previsto. Vivevano insieme da quasi quattro mesi e fra due si sarebbero sposati. Ben non riusciva  a credere di essere riuscito a chiederle il grande passo e soprattutto di aver convinto se stesso a fare il grande passo.
Ancora gli venivano i sudori freddi a ricordarsi quel giorno… dopo discussioni infinite con Semir ( che non era per niente  ferrato sull’argomento anche se si credeva un genio) aveva deciso  per cenetta romantica a casa, fiori e anello nascosto in  uno dei dolcetti preparati da Andrea, appositamente segnalato. Solo che al momento clou l’anello  non si trovava nel dolcetto di Anna e Ben si era ritrovato a spiaccicare  tutti quelli rimasti in cucina senza risultato, per poi scoprire che prima della consegna Aida lo aveva tirato fuori dal dolcetto ed adattato a  bracciale per una delle sue bambole. La cosa era finita fra le risate generali, ma Ben ci era rimasto un po’ male… cosa avrebbero raccontato ai loro figli? Che quell'imbranato di papà  si era perso l’anello di fidanzamento della mamma prima di darglielo?

Comunque anche quella mattina Ben era in ritardo. Mentre si vestiva e faceva colazione in contemporanea, mangiando il suo panino saltellando qua e là per la camera da letto Anna gli  chiese con la solita aria di quella che stava per prenderlo in castagna “Amore, ti ricordi dell’appuntamento di stasera vero?” “L’appuntamento di stasera… certo…” Ben pensò freneticamente… quale appuntamento? Anna lo aveva trascinato in almeno trecento negozi da quando avevano stabilito la data del matrimonio, in un giro vorticoso per scegliere luogo del ricevimento, vestiti, inviti ecc. ecc., tutte cose di cui Ben non capiva assolutamente nulla e  su cui  tra l’altro non aveva alcun potere di scelta, tanto decideva tutto Anna con l’aiuto di Andrea. Ora la domanda era.. dove dovevano andare  stasera? “Pensa… Ben pensa” si disse   “La cena con i miei” lo anticipò Anna con l’aria di chi sa che tanto  Ben non ci sarebbe mai arrivato  “Certo!! La cena con i tuoi, come no, alle otto al…”   “Alle sette e mezza al Cafè Italiano” lo corresse Anna “Ben, per favore, ti prego non fare tardi, lo sai mio padre è un po’ formalista da ex militare” “Certo amore mio sarò puntualissimo” promise Ben “E ti prego non venire con i jeans strappati, metti qualcosa… di classico” “Certo cara, a stasera” le rispose Ben dandole un bacio; ed uscendo di casa si chiese se nell’armadio avesse  effettivamente qualcosa “di classico” da mettere.

Mentre usciva di casa correndo verso la Mercedes Ben non si avvide dell’uomo dall’altro lato del marciapiede che ormai da due settimane sorvegliava strettamente l’appartamento, scattando fotografie a tutti quelli che entravano ed uscivano.

La giornata di Ben e Semir era trascorsa tranquilla, solo un piccolo inseguimento sulla A4 di un automobilista alticcio che aveva cercato di  abbattere tutti i cartelli indicatori della autostrada. Dopo la fine del servizio si erano fermati in ufficio a compilare un po’ di rapporti, quando all’improvviso Ben buttò l’occhio all’orologio “ Porca.. le sette!! Devo scappare, alle sette e mezzo mi aspettano Anna ed i suoi genitori e devo anche passare da casa per mettermi qualcosa di classico”    Semir scoppiò a ridere “ Tu con qualcosa di classico? Ah.. cosa non si fa per amore…” “Sì sì va bene sfottimi pure, abbi pietà di me che stasera conosco i suoceri”  “Paura eh? Pensa che potrebbe capitarti una suocera come la mia…” Semir era sempre più divertito “Ecco proprio questo mi terrorizza” rispose Ben avviandosi di corsa verso l’uscita “Beh, allora in bocca al lupo, fatti sentire quando torni così mi racconti” gli gridò  dietro Semir ridacchiando

Guidando al limite delle regole stradali Ben riuscì ad arrivare  con soli dieci minuti di ritardo all’appuntamento. Parcheggiò la Mercedes poco distante dal ristorante e si precipitò all’interno. Aveva messo gli unici jeans non strappati che era riuscito a scovare e una camicia bianca. Prima di entrare pensò a se era abbastanza “classico”, ma tanto era ormai troppo tardi per rimediare.
Entrato nel ristorante vide immediatamente Anna già seduta al tavolo con i genitori e  vide perfettamente  che nello scorgerlo tirava un sospiro di sollievo. Ben si avvicinò al tavolo.
Il padre di Anna sembrò subito severissimo a Ben.  Alto e corpulento aveva il tipico atteggiamento militare che metteva soggezione appena lo vedevi,  gli porse la mano con un gesto rigido. La madre di Anna era la  copia identica delle figlia, solo con venti anni in più, bellissima e sorridente, lo abbracciò e lo baciò su entrambe le guance.
“Allora sei nell’autostradale…” “ Sì signore” rispose Ben con la stessa aria di una recluta che risponde al superiore. “ Come mai hai scelto proprio l’autostradale? Anna mi ha detto che prima eri alla LKA che mi pare molto più prestigiosa…” “La storia è lunga” rispose Ben cercando di eludere l’argomento. Fortunatamente intervenne la madre di Anna a salvarlo “Willem, per favore non fare domande inopportune se ha cambiato divisione  avrà avuto le sue ragioni” La donna iniziava a stargli simpatica, si disse Ben, forse Semir aveva torto a parlare male di tutte le suocere.  Nemmeno il tempo di rilassarsi che Willem toccò un altro argomento scottante. “Jager, tuo padre è titolare della Jager  Costruzioni vero? Penso di averlo conosciuto, la sua impresa ha costruito parte del centro tattico dell’Esercito a Berlino vero?”  gli chiese a bruciapelo “ Beh può darsi, signore, non sono molto a conoscenza degli affari di mio padre” rispose sinceramente Ben  “ E come mai? Non vai d’accordo con tuo padre?” lo interrogò Willem  E fortunatamente ci fu di nuovo l’intervento salvifico della madre di Anna “Willem,  basta, lo stai trattando come una tua recluta” “Questa donna mi sta sempre più simpatica” pensò Ben. La conversazione si avviò su binari più tranquilli, gestita dalla madre di Anna che  iniziò a parlare di cerimonie, bomboniere, viaggi di nozze e così via. Ma Willem non era uno da arrendersi facilmente e si intromise di nuovo nella conversazione “Che macchina hai?”  “Di servizio? una  Mercedes signore” “Beh io preferisco  le moto” Ecco pensò Ben finalmente un terreno comune “ Io ho anche una Harley personale…” “Davvero? Che modello?” I due iniziarono una fittissima discussione su tipo e modello  della Harley  di Ben, costo manutenzione e tutti i particolari possibili. Alla fine Willem e  Ben avevano praticamente estromesso Anna e la madre dalla conversazione, sembravano due vecchi amici.

La fine della serata si avvicinava erano già al dolce quando fu la volta della madre di Anna “ Allora ragazzi, suppongo che vogliate dei figli…“   Anna arrossì “ Mamma… ma che domande fai?” “ Perché? che c’è di male io voglio diventare nonna” rispose la donna. Ben cercò di alleggerire l’imbarazzo di Anna “ Ma certo signora che vogliamo dei figli” “Vi consiglio di non aspettare troppo, i figli vanno fatti da giovani” continuò imperterrita  la madre di Anna “ Sandra smettila, ora sei tu che ti intrometti” intimò Willem “ Ma no, do solo dei consigli” “Non richiesti” pensò Ben  E mica era finita qui  “Ecco,  a proposito vi ho portato un piccolo regalino” disse tirando fuori un pacchetto. Aprendolo Anna divenne violacea. “E’ solo un piccolo libro di consigli su… come farmi diventare subito nonna, sapete ci sono delle tecniche che possono favorire…”  Ben iniziò a tossire pesantemente, il vino gli era andato di traverso “Si è fatto tardissimo, ora dobbiamo andare…” intervenne un imbarazzatissimo Willem a sbrogliare la situazione.

Salutati i genitori di Anna  i due si avviarono all’auto. “ Fiuuuh è finita” fece Ben “ Mi pare che sia andata bene” “ Dio Ben, scusa per mia madre, lei… è un po’ alternativa” “E’  simpatica, e poi ha fatto una figlia bella come te quindi è una donna eccezionale...” “Bene, allora possiamo provare qualcosina descritta in questo libro, in fondo è interessante…” fece Anna sorridendo maliziosa

Andando ridendo verso l’auto Ben ed Anna  ancora una volta non si accorsero dell’uomo vestito di nero che li spiava dall’altro lato della strada.

  
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