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Autore: _loujsmile    23/06/2013    4 recensioni
Ho smesso di combattere, non di lottare. Ho smesso di correre, non di vivere. Ho smesso di aspettare, non di sperare. Ho smesso di comprendere, non di imparare. Ho smesso di credere alle favole, non di sognare. Ho smesso di aver paura della morte, tanto quando sopraggiungerà non mi troverà più in vita.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm fallin' for your eyes but they don't know me yet.


-Harry, dai prendimi se ci riesci! Gridò divertita Hayley, mia sorella mentre percorreva il corridoio di casa nostra seguita da me.
-Hay! Calmati! Dissi esausto.
Rise. La sua risata riusciva sempre a scaldarmi il cuore.
Si fermò alla fine del corridoio e appoggiò le mani al muro, per poi appoggiarvi la schiena scivolando verso il pavimento.
-Hayley, Hayley. Dissi scuotendole le spalle accovacciandomi accanto a lei.
Respirava affannosamente e tossiva convulsamente.
-Mi sento male, Harry. Disse in un sussurro stringendomi con tutta la forza che aveva la mano.
-Cosa ti senti? Hayley! Dissi ad alta voce.
Scosse la testa socchiudendo gli occhi. Il suo viso si stava facendo pallido e la sua espressione sempre più sofferente.
Presi il telefono dalla tasca dei pantaloni e chiamai urgentemente mia zia Judith.
Rispose dopo qualche squillo.
-Zia, Hayley sta male, ti prego vieni a casa! Dissi velocemente agitandomi.
Rispose che sarebbe arrivata in qualche minuto prima di chiudere la telefonata.
Zia Judith era l'unica parente stretta che avevamo, non so nemmeno se sia realmente nostra zia. I nostri genitori ci hanno abbandonato quando entrambi avevamo solo tre anni e Judith ci ha sempre detto di averci voluto bene come dei figli.
Mi portai le mani fra i capelli e sollevai mia sorella dal pavimento portandola nella sua stanza, nell'ultimo periodo aveva iniziato a dimagrire a vista d'occhio e in quel momento sembrava così spenta, debole.
Le ginocchia le cedevano, le braccia ricadevano senza forza lungo i fianchi, e la testa faticava a rimanere dritta.
La feci sdraiare sul letto e le carezzai la guancia.
Si guardò allo specchio cercando faticosamente di sistemarsi la bandana che portava in testa, per nascondere quello che la chemioterapia in tre anni era riuscita a distruggere.
Allungai le mani sistemandogliela nella maniera che più la soddisfaceva e le sorrisi.
Amava i suoi capelli, diceva sempre che erano l'unica cosa che le piaceva di sè stessa. Erano lunghi, scuri e al contrario dei miei, erano lisci.
Sorrise amareggiata deglutendo mentre strizzava gli occhi.
-Harry, penso che sia arrivata l'ora. Disse in un sussurro mentre mi accarezzava il ginocchio.
Iniziarono a formarsi delle lacrime ai lati dei miei occhi, tentai invano di respingerle.
Scosse di poco la testa.
-Ti libererai di un peso, Hazza. Disse con la voce spezzata.
Scossi la testa abbracciandola.
-Non pensare nemmeno una cosa del genere! Dissi alzando la voce. 
-Hayley, sei la persona più importante che ho. Dissi piangendo.
-Harry, devo dirti una cosa.. Iniziò accarezzandomi i capelli. La sua voce era triste, ma soprattutto rassegnata.
-No! Hayley, non puoi! Tu non puoi morire! Non ora, hai tutta la vita davanti! Dissi ormai in preda alla disperazione, sapevo benissimo che non sarebbe andata avanti ancora a lungo.
Ormai da tre anni vedevo i suoi occhi spegnersi di giorno in giorno, il suo sorriso rimaneva sempre lo stesso, ma ero profondamente convinto che fosse sempre stato un sorriso falso. 
Tranne quando eravamo con Louis, lui sì che riusciva a rallegrare entrambi.
Louis, Louis Tomlinson era il nostro migliore amico fin dalle elementari.
Era la persona che ci era sempre stata accanto più di chiunque altro.
Ne abbiamo passate tante, troppe insieme. Da quando ci chiamavano 'I gemelli Styles e il loro cane da guardia' alle elementari, fino a quando abbiamo scoperto che Hayley era malata di cancro.
Lui c'era sempre stato.
Ero certo del fatto che fosse innamorato di mia sorella, sì, lo capivo da come la guardava sempre.
Però io ero innamorato di lui. Follemente. 
La porta del nostro appartamento si aprì e di corsa Judith comparve nella stanza.
-Ho chiamato un'ambulanza. Disse preoccupata.
Si avvicinò al letto e prese la mano di Hayley che nel frattempo era diventata fredda.
Passò qualche minuto prima che l'ambulanza arrivasse sotto la nostra piccola casa in una via secondaria di Leeds.
Rimasi impassibile in piedi accanto al letto mentre i medici caricavano Hayley su una barella e la trasportavano verso il veicolo parcheggiato nel vialetto di casa.
Sentivo una morsa cingermi lo stomaco, e il peso del mondo che crollava tutto sulle mie spalle.
Presi un respiro e telefonai a Louis per avvisarlo di raggiungermi in ospedale.


Arrivai in ospedale dopo poco che vi era arrivata Hayley in ambulanza e salii le scale seguendo mia zia che andava frettolosamente da un lato all'altro della sala d'attesa parlando con le infermiere per sapere in quale stanza fosse mia sorella.
Rimanevo lì, in piedi in mezzo a quella fredda sala mentre la frenesia del luogo mi metteva sempre più ansia.
Sentii una mano sulla mia spalla e mi voltai di scatto, trovandomi in un attimo fra le braccia di Louis.
Appoggiai il viso alla sua spalla, mentre qualche lacrima iniziava a rigarmi il volto.
Mi diede un bacio sulla testa per poi staccarsi da me bruscamente.
-Cos'è successo? Chiese.
Alzai le braccia verso l'alto e scossi la testa.
-Non lo so. Dissi a bassa voce.
-E' forte, ce la farà. Iniziò mentre una lacrima scendeva anche dai lati dei suoi occhi.

Scossi la testa.
-Non ce l'aveva detto, Louis! Dissi piangendo.
-Non ci aveva detto che le avevano dato un mese di vita! Continuai abbracciandolo.
Rimase qualche secondo a fissare un punto davanti a lui mentre gli occhi si riempivano sempre più, lasciando posto a un'espressione tra un misto di delusione e disperazione sul suo volto.
Un'infermiera si avvicinò a noi.
-Harry e Louis? Chiese questa.
Annuimmo.
-La ragazza ha chiesto di voi. Disse accompagnandoci verso la porta della stanza numero '617'.
Guardai Louis che sorrideva.
Entrammo nella stanza. Hayley era sdraiata sul letto una o due flebo erano attaccate al suo braccio destro ed era circondata da qualche macchinario.
Respirava a fatica, e il viso era di un pallido che non aveva ancora conosciuto la freschezza del suo viso.
Ci avvicinammo al letto sedendoci sulle sedie posizionate accanto.
Sorrise non appena vide che eravamo lì con lei.
-Avete visto il numero della stanza? Disse con il fiato corto mentre qualche colpo di tosse stroncava la sua voce.
Io e Louis ci guardammo.
-617. Il diciassette è il mio numero preferito, ricordate? Disse sempre con lo stesso tono.
Sorrisi.
-Certo che ci ricordiamo. Disse Louis stringendole la mano.
Vidi un quadernetto verde scuro appoggiato accanto al suo fianco sul materasso.
Allungò una mano e me lo porse.
-Leggilo Harry.. ad alta voce. Sussurrò.

 

 

Aprii il libretto e nella prima pagina erano scritti dei pezzi di canzoni di Adam Lambert e di P!nk, i suoi cantanti preferiti e il suo nome scritto in verde chiaro.
Mi guardò spronandomi ad iniziare a leggere.
Girai la pagina.

'2  Aprile 2013.
Caro diario,
ieri mi hanno detto che mi restano poche settimane di vita per colpa del mio dannato cancro, te lo saresti mai aspettato? Beh, io sì.
Non ho intenzione di dirlo a Harry e Louis, passerebbero solo dei momenti ancora peggiori di quelli che già sto loro provocando.
Sai, ho deciso di scrivere su questo diario quello che farò in questo ultimo periodo. Voglio godermi la vita al massimo, fare quello che in tre anni non ho mai avuto la possibilità di realizzare.
Voglio sentirmi viva per questo periodo, visto che la malattia si è portata via i migliori anni della vita di ogni adolescente. 
Voglio dire, non che io abbia avuto una brutta vita, Louis e Harry mi hanno sempre fatto sentire una ragazza normale, ma .. non so come spiegarlo, in realtà.
Inizio col dire, anche se non è un inizio, che scriverò anche i dialoghi tra me Harry e Louis, sai? Così almeno riuscirò a ricordarli sempre, o almeno ci riusciranno loro quando me ne sarò andata.
Dici che ho una visione troppo pessimista della vita? Beh, non so cosa potrebbe accadere di peggio, quindi io non penso.
Come prima cosa chiederò a Louis e a Harry di portarmi al mare, sì.
Ora ti lascio, arriva mio fratello e non voglio che sappia di questo diario prima del tempo.
Ci sentiamo dopo che mi avranno portato al mare, sempre se lo faranno. 
Baci, Hayley.'


Deglutii alzando lo sguardo, Louis stringeva la mia mano, non me ne ero nemmeno accorto.
-Hayley.. iniziai mentre la testa girava. Mi sentivo davvero come se tutto stesse venendo fuori ora. Mi rendevo conto del perchè avesse voluto andare in spiaggia quel giorno, o tutte le altre cose che aveva voluto fare.
-Continua.. disse sorridendo appena.

Abbassai lo sguardo verso la terza pagina di quel sottile libretto ricominciando a leggere.
 


'Oggi è il 14 aprile 2013. 
So che ho scritto all'incirca due settimane fa, ma quei due si sono decisi solamente oggi a portarmi al mare.
Continuavano a dire 'Hayley, fa freddo' 'C'è brutto tempo' e blah, blah, blah.
Alla fine sono riuscita a convincerli e torno da poco dalla spiaggia.
Iniziamo dal principio. 
Harry entrò nella mia stanza mentre sistemavo la mia parrucca in testa. 
-Hayley.. Disse abbracciandomi da dietro.
-Che c'è? Chiesi.
-Non ne hai bisogno, sei bellissima. Sussurrò.
-Ma io voglio sentirmi normale, Harry. Ti prego, non dire niente, assomigliano tanto ai miei veri capelli, non trovi? Chiesi guardandomi sorridente allo specchio.
Harry annuì. 
-Sono proprio uguali. Disse baciandomi la guancia.
Risi.
-Andiamo? Chiese. -Louis è arrivato.
Annuii.
Scendemmo le scale trovandoci davanti Louis che aspettava appoggiato alla portiera della sua macchina.
Lo salutai con la mano salendo in auto.
-Hay, ti va di ascoltare il cd nuovo di P!nk? Chiese Louis. 
Sapeva già quale sarebbe stata la mia risposta, P!nk era la mia cantante preferita.
-Mhh.. va bene. Dissi ridendo.
E' inutile che io ti racconti il tragitto da casa nostra al mare, anche perchè inizia a farmi male la mano, meglio accorciare.
Passammo un'oretta in auto, ascoltando la musica e chiacchierando del più e del meno.
E' bello che loro non mi facciano mai pensare alla mia malattia, gliene sono davvero molto grata.

  Scendemmo dall'auto e cominciai a camminare frettolosamente verso la spiaggia, lasciando loro due indietro. 
Arrivai in poco alla riva e rimasi a fissare verso l'orizzonte, mentre l'aria fredda sembrava trapassarmi. 
Mi raggiunsero entrambi e si misero di fianco a me, uno a destra e l'altro a sinistra.
-Come mai ci hai chiesto di portarti al mare? Chiese Harry.
Alzai le spalle.
-Avevo voglia di vederlo. Risposi semplicemente.
Incrociai le braccia al petto e chiusi gli occhi. Sarei rimasta così per sempre, ma la voce squillante e stridula di Louis mi riportò alla realtà dopo pochi secondi.
-Chi vuole un po' di cioccolata calda? Chiese.'


Louis rise accanto a me sulla sedia.
-Non ho la voce stridula! Disse divertito. 
Hayley fece un'espressione maliziosa.
-Se ne sei convinto.. Disse poi.
Louis arrossì.
-Non ho la voce stridula, basta. Disse nuovamente.
Risi.
Hayley mi sorrise indicando il suo diario con la testa.
Annuii riprendendo a leggere.


'-Chi vuole un po' di cioccolata calda? Chiese.
Alzai la mano ridendo.
-Hai davvero portato la cioccolata? Chiesi.
-Certo! Urlò. Sempre con la sua voce stridula. So già che appena leggerà queste cose si arrabbierà.
  
Ci avvicinammo a lui che estrasse da una borsa, come quelle che si usano a scuola per portarci i libri, un termos pieno di cioccolata calda.
Risi, portandomi una mano sullo stomaco e tossendo poco dopo.
Harry mi mise un braccio attorno alle spalle.
-Tutto bene? Chiese.
Annuii.
-Sei stanca, Hay? Mi domandò Louis porgendomi una tazza di cioccolata.
Annuii nuovamente.
-Sì, un po'. Dissi alzando le spalle.
Riprese la tazza e mi aiutò a sedermi sulla coperta che avevamo messo sulla sabbia.
Poi abbiamo parlato e parlato, riso, guardato il tramonto... e poi basta.
Poi mi hanno riportato a casa.
Ed eccomi qui a scrivere, però diario, anzi.. Non potrei scrivere direttamente a Harry e Louis? Beh, sì. Potrei.
Ora vado a dormire, è stata una giornata piuttosto stancante per me.
Ci sentiamo quando.. mh.. li avrò convinti a farmi indossare le mie scarpette da ballerina. Ho deciso.'


Alzai il viso dal libretto e deglutii.
-Avevi programmato tutto, ogni singola cosa che abbiamo fatto. Dissi mentre una lacrima mi percorreva il volto.
Annuì mente anche i suoi occhi diventavano lucidi.
La guardai per qualche istante prima di distogliere lo sguardo e alzarmi di scatto uscendo sul balconcino di quella stanza d'ospedale.
Portai le mani fra i capelli. 
Odiavo soffrire, odiavo soffrire per lei, ma odiavo soprattutto vederla soffrire.
Presi un respiro profondo e tornai a sedermi accanto a loro.
-Dai, vai avanti. Mi spronò Louis.
Annuii.

'17 Aprile 2013.
Caro Diario,
oggi Louis e Harry sono stati così gentili con me!
Quando ho chiesto loro di farmi andare sulle punte un'altra volta hanno subito accettato, prendendomi per mano e accompagnandomi a riprenderle nell'armadio.
Sanno bene quanto era importante la danza per me, era l'unica cosa che riusciva a disconnettermi da tutto, in quel momento in cui cominciavo a ballare.
Magari si ricordano di quando vi volevo far venire con me a lezione. Mi odiavano talmente tanto in quei momenti, che temevo mi avrebbero sgozzato prima o poi.
Comunque, ho indossato le mie scarpette e dopo un anno posso dire di essermi sentita rinata. Loro due non sono ballerine, non capiranno mai la mia mentalità.
-Hayley, attaccati a me, dai! Disse Louis stringendomi il gomito.
-Louis, ce la faccio anche da sola. Dissi cercando di convincere più me che loro.
Camminai fino allo specchio e salii sulle punte.
Osservai i muscoli delle mie gambe tesi, meno sviluppati dall'ultima volta che avevo ballato.
-Sembra che le mie gambe siano più magre. Dissi seria.
-Piantala, sono già magre. Mi riprese Harry.
Louis annuì.
Ho notato che Harry mi guardava attentamente e abbassava ogni poco lo sguardo.
Penso abbia visto che sono dimagrita.
-Louis, ti andrebbe di scendere a prendermi un bicchiere d'acqua per favore? Chiesi sorridendo appena.
Louis annuì.
-Certo Hayley. Vado subito. Rispose uscendo dalla mia stanza.
Harry si avvicinò a me e gli presi le mani.
-Stai tranquillo, hanno detto che è normale perdere peso. Dissi a bassa voce.
-Ma guardati.. disse indicandomi con la testa.
Alzai le spalle.
-Dovevamo aspettarcelo. 
Mi guardai allo specchio e presi ad esaminare il mio viso.
I miei occhi chiari erano ormai sempre circondati da occhiaie e segni di stanchezza e sofferenza, le labbra screpolate e scolorite e il viso più magro e pallido.
-Sei sempre bellissima. Disse Harry baciandomi la spalla.
-No. Non lo sono. E non lo sono mai stata. Risposi abbassando la testa.
Scosse la testa.
-Non credi mai a quello che ti si dice. 
-Non credo mai alle bugie.
Louis rientrò nella stanza e mi porse il bicchiere.
-Grazie. Sussurrai.
Sospirai.
-Sono stanca, mi fanno male le scarpette. Sbuffai piano.
Harry mi prese in braccio.
-Andiamo principessa.
Risi.
Mi appoggiò al letto e mi diede il tempo di sciogliere i lacci attorno alle mie caviglie, prima di sfilarmi le punte.
-Grazie ragazzi. Dissi appoggiandomi al materasso.
-Cosa ringrazi per una cavolata del genere? Chiese Louis sedendosi accanto a me.
Alzai le spalle.
-Sapete quanto era importante per me.
Harry sorrise.
Sai, diario.. i giorni passano e io continuo a stancarmi sempre di più facendo sempre di meno.
Sembra che tutto diventi più faticoso e che tutti mi trattino come se non potessi fare nulla per conto mio.
Ma sai cos'è peggio? Che è davvero così. Ormai non riesco più a fare niente da sola.
ora ti saluto,
non so se ci sentiremo ancora. Non me la sento più molto di fare altre cose.
Comunque, buonanotte.
Hayley.'



Presi un respiro profondo e alzai lo sguardo portandolo prima su Hayley, poi su Louis.
Non mi ero reso conto delle lacrime che percorrevano il mio viso.
Mia sorella respirava a fatica, il monitor accanto a lei dava strani segnali e Louis aveva l'aria visibilmente tesa.
Hayley tossì.
-Dovrebbe esserci un'altra pagina, verso il fondo. Le sue parole erano interrotte da respiri affaticati.
Chiuse gli occhi e deglutì.
-L'ho scritta qualche giorno fa. Promettetemi che la leggerete quando non ci sarò più. Disse in un sussurro mentre si lasciava sempre più a sè stessa.
Presi a piangere disperatamente e così anche Louis.
-Shh. Sussurrò.
-Vi amo tanto ragazzi. Disse facendo uscire tutta la voce che aveva in petto.
Chiuse gli occhi, lasciando cadere la testa di lato e le mani lungo i fianchi.
-Hayley. Louis si alzò urlando il suo nome per poi lasciarsi cadere sulla poltrona sentendo il suono proveniente dal computer accanto a noi trasformarsi in un suono prolungato e continuo.
Presi la mano di mia sorella, ormai immobile e cominciai a piangere appoggiato al suo braccio.
Le mie urla erano disperate, come quelle di una madre che perde il proprio figlio, di un bambino che perde il proprio cagnolino, le mie erano per aver perso la mia vita.
Delle infermiere e dei medici entrarono frettolosamente nella stanza mandando fuori me e Louis.
Presi a correre verso il terrazzo deciso ormai alla conseguenza peggiore.
Uscii all'aria aperta e mi lasciai andare a un urlo non troppo strozzato.
Appoggiai la schiena al muro e mi lasciai scivolare per terra.
-Hayley! Urlai mentre le lacrime inondavano la mia maglietta azzurra.
-Perchè? Perchè? Piangevo come non mai.
Mi avvicinai al bordo in pietra e guardai giù.
Tutto quello che mi venne in mente in quel momento fu lanciarmi.
Poi sentii quella voce cristallina dietro di me.
-Harry! Disse disperatamente.
Le guance di Louis erano bagnate di lacrime e teneva in mano il diario di Hayley.
-Mancava una parte che era ancora da leggere. Disse abbracciandomi.
Mi stringeva forte ma io non ricambiavo. No, le braccia erano lunghe contro i miei fianchi quasi senza vita.
-Cosa cazzo vuoi? Urlai ormai fuori di me.
-La mia vita è andata a farsi fottere, e tu? Tu hai perso l'amore della tua vita e non fai nulla? Non so se ti rendi conto ma è morta! Chiesi spingendolo lontano da me.
-Cosa stai dicendo, Harry? Chiese esasperato.
-Vedevo come la guardavi. Dissi piangendo.
Scosse la testa.
-Sai perchè la guardavo? E'? Lo sai? La guardavo così perchè vedevo nei suoi occhi tutta la sua forza e la sua voglia di vivere, tutte le sue esperienze e le sue speranze. I suoi occhi la rispecchiavano completamente. E sai perchè li guardavo così? 
Scossi la testa, mentre un nodo mi stringeva lo stomaco.
-Li guardavo così perchè speravo di vedere così anche i tuoi, un giorno. Volevo riuscire a farti trovare tutta la tua forza, volevo che avessi la sua voglia di vivere.
-Sono anni che vorrei uscire con te, ma ho sempre avuto paura che tu non ricambiassi. Disse piegandosi sulle ginocchia.
Aprii leggermente le labbra e continuai a piangere, forse più forte di prima.
-Io ti amo Louis, come cazzo non l'hai capito in tutti questi anni? Chiesi piangendo.
Scosse la testa.
-Hayley aveva scritto di noi sul suo diario. Disse mentre cercava di frenare le lacrime.
Me lo porse e presi a leggere a bassa voce, intuendo che lui avesse letto appena prima di venire da me.

'Caro diario,
ci vorrà poco stavolta, ma ho scoperto una cosa stupenda.
Harry tiene nel suo cassetto una foto di Louis con scritta una dedica a dir poco meravigliosa.
Gli ho chiesto cosa provava per lui.
Ha fatto finta di niente, ma poi si è confidato.
Mi ha detto che lo ama alla follia, ma lui è convinto che Louis sia innamorato di me.
E' buffa come cosa, sai?
Louis dice sempre che Harry è bellissimo.
Quando avevamo quindici anni mi ha confidato di provare qualcosa per mio fratello.
Non so perchè non gliel'ho ancora detto.
Penso solo che saranno una coppia stupenda.
Non pensi anche tu? Oh, e credo anche che dopo che io sarò morta e loro avranno letto questa pagina ormai avranno scoperto ciò che provano reciprocamente.
Ora ti lascio, vado a convincere Harry a rincorrermi per casa, mi sento piuttosto attiva in questo momento.
Oh, sta arrivando.
Ora lo chiamo e mi metto a correre per casa, ciao Diario.
Forse ci sentiremo un'altra volta, oppure no. Sono passati ventisette giorni da quando mi hanno dato poche settimane di vita. E ho un brutto presentimento.
Grazie per avermi ascoltato,
baci.
Hayley.'

Le lacrime scorrevano imperterrite sul mio volto e anche su quello di Louis.
Presi un respiro profondo e lo abbracciai.
-Non riesco a pensare a quello che sarà di noi, in questo momento, Louis. Perdonami. Dissi asciugando qualche lacrima sulla sua spalla.
Scosse la testa.
-Nemmeno io. Ma ci penseremo quando staremo entrambi un po' meglio, okay? Mi chiese prendendomi la mano.
Annuii.
-Mancherà tanto a tutti. Disse carezzandomi i capelli.


 


PARTIAMO DAL PRINCIPIO.
Buongiorno.
Ho pubblicato solo oggi questa one shot sulla quale lavoro da gennaio.
Ne sono abbastanza soddisfatta, diciamo.
Premetto col dire che non so perchè non mi cambia la scrittura in un pezzo di storia.
Comunque, ero intenzionata a far partire una long larry da questa one shot.. ma non ne sono sicura.
VORREI CHIEDERVI UN FAVORE. 
SE AVETE LETTO, MI LASCIATE UNA RECENSIONE? :') 
VORREI TANTO SAPERE CHE NE PENSATE.
ORA VI LASCIO, VADO A LEGGERE IL LIBRO DELLE LITTLE MIX CHE HO PRESO IERI.
Un bacio,
Laura <3
 
 
  
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