Con uno stile diretto, crudo, a
volte sporco di quella metropolitaneità
pulp da cinema di exploitation,
racconto la storia di cinque
ragazzi uniti da un rituale apparentemente
riprovevole, ma
molto più sano ed innocuo delle
vite che conducono singolarmente.
La voce narrante entra
ed esce più volte da ogni personaggio,
scoprendo improbabili
dialoghi con se stessi, cambi di
sessualità, problemi familiari...
Sconsigliato ai puritani.