Volevi proteggerci, tu che all’inizio non ci sopportavi.
Volevi entrare a far parte della nostra famiglia, tu che all’inizio eri attaccato a quella di prima.
Volevi dimostrar a tutti la tua forza, tu che all’inizio credevi di essere il più potente.
Adesso sei lì, con gli occhi che ti sanguinano per lo sforzo, le unghie più lunghe dei tuoi capelli, la pelle squamata di scaglie di ferro, le ali nere formate da mille spade a squarciarti la schiena, gli occhi nel buio e la bocca straboccante del sangue delle tue vittime.
Per noi ti sei lanciato nell’oscurità, ti sei trasformato in un drago solo per aprire uno scudo di ferro invalicabile.
Ma tutto ha un suo prezzo.
Hai perso il senno e adesso pure la vista.
“Gajeel”
Sussurro flebile mentre mi avvicino a te che a poco a poco richiudi le tue ali, riformi i tuoi denti iniziali e arretri con la trasformazione fino a ritornare l’uomo di prima ma purtroppo con qualcosa in meno. Gli occhi tuoi bianchi mi guardano, mi cercano nel buio in cui si sono persi, mi chiedono aiuto mentre si abbassano arresi sul terreno.
“S….sscusami…. Levy”
Mi sussurri mentre le tue lacrime bagnano il sangue portandolo via con sé sulle tue guance. Tutti si avvicinano a noi notando con estremo terrore il tuo volto. Sangue, sangue che ti ricopre senza alcun ritegno e i tuoi profondi occhi di rubino spenti in un bianco ancora più profondo.
“Quella tecnica Gajeel” sussurra a mala pena Natsu guardandoti con terrore e preoccupazione.
“Quella tecnica era la tecnica di mutazione… nessun umano è mai riuscito a farla” sussurra Wendy finendo la frase iniziata dal compagno.
“E a tutto c’è un prezzo” finisci tu abbassando la testa e abbandonandoti all’oscurità che ormai ti ha divorato.
I tuoi occhi si sono spenti e con loro anche la tua voglia di vivere. Che cos’è un mago cieco? Che cosa può fare se non essere un peso per gli altri?
Mi avvicino a te. Quanto ti ammiro. Ho sempre tremato alla tua vista solo perché eri troppo più in alto di me. Sei sempre stato più alto di me e non solo di statura.
Ti afferro una mano, tu alzi la testa e non mi trovi ma io sono qui.
“Sono qui” ti sussurro prima di buttarmi sul tuo petto. Sicuramente ora sarai sorpreso. Tieni in alto le braccia infatti, come se ancora non ti fossi reso conto della situazione.
Mi abbracci. Mi stringi. Mi proteggi.
“Non ti scuso” ti dico secca mentre una lacrima mi solca la guancia “Perché non c’è niente da scusare”
Tutti iniziano a piangere insieme a noi. Siamo una famiglia, le tue lacrime sono le nostre e adesso in questo momento ci serve questo particolare legame. Tu non ci vedi ma noi siamo qua.
“Sarò io i tuoi occhi, ora tocca a me proteggerti”
Ti sussurro a mala pena alzando il collo e sporgendomi sulle tue labbra.
Questo è il momento che ho sempre sognato.
Il momento in cui ci uniremo per sempre.
Io i tuoi occhi, tu il mio cuore.