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Autore: Owen    23/06/2013    12 recensioni
"E ricordati." continuò "Io sarò sempre nel tuo cuore."
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward , John, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I gemelli stavano guardando un film, seduti insieme sul divano con un sacchetto pieno di pop corn caldi che li divideva.

Amavano passare le giornate facendo qualsiasi cosa insieme, per loro era normalissimo.

Quella sera i loro genitori erano fuori per il loro anniversario di matrimonio mentre il loro fratello maggiore Kevin studiava in un college molto lontano da casa, così erano soli.

Improvvisamente il telefono squillò, e questo fece spaventare entrambi che non si aspettavano nessuna chiamata.

Edward, il più giovane dei due, si alzò e andò a rispondere.

"Pronto?" chiese.

"Buongiorno, sono il dottor James." rispose una voce maschile. "Posso parlare con Edward?"

"Si, sono io. Mi dica." chiese preoccupato.

"Beh Edward..." il dottore iniziò lentamente, prendendo un respiro prima di riprendere la conversazione. "Ho una buona notizia per te."

Edward rimase in silenzio mentre John lo guardava, cercando di capire con chi stesse parlando.

"Abbiamo trovato un donatore di cuore per te." disse l'uomo tutto d'un fiato dall'altra parte del telefono.

Il ragazzo non poteva crederci, era rimasto scioccato da quella notizia.

"Da...Davvero?" balbettò, mentre la sua vista venne offuscata a causa delle lacrime.

"Si. L'aspetto Giovedì, gli faremo qualche esame prima dell'intervento." concluse il dottore.

"Grazie." sussurrò Edward prima di lasciare cadere il telefono a terra.

Si appoggiò contro la parete vicino e scivolò a terra, tenendo le ginocchia contro il petto e la testa fra le mani.

Incominciò a piangere sotto lo sguardo preoccupato di John che corse subito vicino al gemello.

"Ehi, Edward?" mise una mano sulla spalla del fratellino. "Ed'ard perchè piangi?"

Il ragazzo gettò le braccia attorno alle spalle di John mentre seppellì il viso nell'incavo del suo collo.

"Hanno...Hanno trovato un donatore di cuore per me, Jawn." cercò di dire, scosso dai forti singhiozzi. "Non morirò Jawn, hanno trovato un donatore per me!" gridò mentre le lacrime rigavano il suo volto.

Il piccolo scoprì qualche mese prima di avere una grave malattia e gli avevano stimato un tempo residuo molto breve se nessuno si fosse offerto per donare il suo cuore.

John abbracciò forte il fratellino ermeticamente prima di sussurrare.

"Sono così felice per te, ti avevo detto che sarebbe andato tutto bene."

Una lacrima rigò anche il suo viso prima di stampare un bacio sul capo del più piccolo.

"Ti voglio bene." sussurrò Edward.

"Anche io, più di qualsiasi cosa." rispose, asciugando le lacrime del gemello e posando un bacio dolce sulla tempia.


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"...così dopo aver preso questo medicinale, ti addormenterai dopo qualche minuto." l'infermiera spiegò ad Edward mentre lui era disteso sul lettino nella sua camera d'ospedale e teneva per mano John.

La donna aveva il compito di preparare il ragazzo per l'intervento chirurgico che si sarebbe tenuto il giorno stesso.

"L'operazione è prevista per le ore sedici in punto." ha aggiunto, collegando alcuni cavi delle macchine vicine.

Dopo aver finito di spiegare ogni particolare, lasciò i due gemelli soli nella stanza.

"Che ore sono?" chiese Edward, agitato e nervoso.

"Sono solo le 10, Ed'ard." rispose John, senza dar alcun segno emotivo.

"Cosa c'è che non và, Jawn? Sei così silenzioso ultimamente..." notò il più piccolo.

John non rispose, si limitò solo a baciare la mano del fratello e a sussurrare un 'ti voglio bene' che venne subito ricambiato con un sorriso.

Qualcuno aprì improvvisamente la porta. Era Susannah, la madre, seguita dal padre e dal fratello maggiore Kevin.

"Ciao ragazzi." salutò la madre, avvicinandosi al letto.

"Ehi mommy" entrambi risposero in coro.

Iniziarono a parlare dell'intervento, che sarebbe andato tutto bene e che non c'era nulla di cui preoccuparsi.

"John?" sussurrò Susannah, cercando di non farsi notare dal resto della famiglia.

"Possiamo parlare solo noi due?" chiese.

Il ragazzo annuì e seguì la madre verso il corridoio.

"Sei sicuro della tua decisione?" domandò la donna.

"Si, mamma. Sono sicuro." rispose deciso.

"Non devi farlo per forza, John, troveremo un altro donatore." sussurrò, mentre la prima lacrima di una lunga serie scese lungo il suo zigomo.

"Lo sto facendo per Edward." disse, abbracciando la madre.

"Ti amo, piccolo mio." disse tra i singhiozzi mentre prese ad accarezzare i capelli di suo figlio.

"Anche io, mamma. Anche io." sussurrò.

"Devo salutare gli altri ora, il medico mi aspetta." disse dopo qualche minuto, lasciandosi andare dall'abbraccio della madre e dirigendosi verso la stanza del fratello.

Entrò di nuovo, dopo aver bussato e venne accolto dal gemello che, appena lo vide, sforzò un sorriso.

"Potete lasciarci soli per un po'?" chiese il più grande, guardando Kevin e il padre.

Essi annuirono e lasciarono la stanza, salutando Edward.

John si diresse verso il letto del gemello e gli prese la mano.

"Cosa c'è che non va Eddy?" chiese John, notando che il più giovane aveva iniziato a piangere.

"Tutti sembrano sconvolti, Jawn." singhiozzò.

"Non siete felici che io abbia trovato un donatore?" continuò mentre le lacrime gli annebbiarono la vista.

"Ed'ard" iniziò il più grande, intrecciando le sue dita tra quelle del fratello mentre accarezzava il dorso della mano con il pollice.

"Certo che siamo tutti felici. Soprattutto me. Siamo solo preoccupati, non è un'operazione semplice. Non vogliamo perderti, noi ti amiamo." finì con le lacrime agli occhi.

"Siamo solo spaventati, ti vogliamo bene." ripetè John.

"Ho paura." singhiozzò il più piccolo.

"Non piangere, andrà tutto bene." lo rassicurò.

Premette le sue labbra contro la guancia bagnata di lacrime del gemello.

"Sei la persona più importante per me." disse John, guardandolo negli occhi e accennando un piccolo sorriso di conforto.

"E ricordati." continuò. "Io sarò sempre nel tuo cuore." terminò, appoggiando la mano sul petto di Edward, dove batteva il suo cuore.

Si allontanò, uscendo dalla stanza prima di guardare il suo gemello per l'ultima volta.


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Passarono ore e Edward dormiva nella sua stanza d'ospedale. Susannah, John Sr. e Kevin si sedettero intorno al letto . Piansero in silenzio.

Potevano sentire il suono della macchina che contava i battiti del nuovo, e sano, cuore di Edward.

Ora stava bene, tutti erano felici per questo.

Potevano sentire il suo battito cardiaco regolare.

Il battito del cuore di John.

C'era una busta sul comodino accanto al ragazzo, intestata a lui.

Quest'ultimo incominciò a muoversi dopo qualche minuto, aprì lentamente gli occhi e sbattè più volte le palpebre per abituarsi alla luce. I suoi genitori e Kevin sorrisero con le lacrime agli occhi quando notarono che andava tutto bene.

"Dov'è Jawn?" fù la prima cosa che disse, ancora con voce impastata a causa del medicinale.

Quando sentirono quel nome, i sorrisi della sua famiglia scomparvero dai loro volti.

Non risposero. Evitarono il suo sguardo, guardando altrove, aspettando che qualcuno gli spiegasse la situazione.

Edward notò la busta accanto al suo letto e allungò la mano per prenderla.

Notò subito il suo nome, scritto con una grafia elegante e ordinata.

La grafia di John.

Aprì lentamente la busta.

Era ancora debole.

Estrasse il foglio piegato e iniziò a leggere, in silenzio.


Caro Edward,

ho proibito agli altri di leggere questa lettera.

E' solo per te, e nessun'altro.

Ti voglio bene, Ed'ard.

Sei sempre stato più di un gemello per me. Un migliore amico. La mia ancora di salvezza.

Ricordi tutti i pomeriggi passati insieme? Ogni giorno era sempre migliore con te.

Hai reso la mia vita completa.

Quando ero triste tu eri sempre pronto a farmi sorridere.

Quando non stavo bene tu rimanevi a farmi compagnia e a prenderti cura di me.

Perchè è questo che fanno i fratelli, no? Si prendono cura a vicenda.

Questa volta ho fatto io qualcosa per te, piccolo.

Credo che ora ti stia chiedendo dove sia. Ti ricordi quello che ti ho detto prima di uscire dalla stanza? Lo sò che non mi vedi. Ma mi puoi sentire, Edward. Prendi la tua mano e posizionala sulla parte sinistra del tuo petto. Lo senti? Riesci a sentire il battito del cuore? Senti il mio battito cardiaco?

Ti ho dato il mio cuore. E vi assicuro che rimarrò per sempre lì.

Vivi la tua vita, goditela.

Fallo per me, vivi per me.

Ti amo, Edward. Per sempre.

 

Un sacco di baci;                 

 tuo John.


________


Una lacrima bagnò il pezzo di carta, formando un cuore.

Edward singhiozzava, non riusciva a trattenersi.

Chiuse gli occhi e portò la lettera contro il suo petto, stringendola forte.

Un urlò di dolore uscì dalle sue labbra.

Come avrebbe potuto vivere senza John?

















I fatti accaduti in questa Fan Fiction non potranno mai accadere in realtà. La Costituzione dice che l' individuo non può disporre del suo corpo e della propria vita a suo piacimento, quindi non può donare organi da vivo.


Detto questo, ringrazio a tutti coloro che leggeranno questa storia.

Un grazie a chi lascerà un commento positivo o negativo.

Un grazie soprattutto ai miei idoli che mi ispirano ogni giorno.

Ultima cosa... VADO A DUBLINO A VEDERLI! Stò lavorando per guadagnare soldi ma ho già preso volo, albergo e biglietti.

Ragazze vedrò finalmente i miei idoli per la prima volta! Ancora non ci posso credere, mi sento la ragazza più felice del mondo.

   
 
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