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Autore: Cagiu_Dida    23/06/2013    0 recensioni
E' solo una storia come altre. Una storia d'amore o di odio, di preciso non lo so, ma è sicuro che sia una storia-
E' la storia di come le persone cambiano per amore o per il destino. Eh quel gran burlone del destino che ci tiene a giocare con persone e sentimenti!
***
'..sembra il solito bello e dannato’ si disse nella mente per poi contraddirsi il secondo dopo. Non sapeva ancora quanto dannato potesse essere un ragazzo così stramaledettamente bello.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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I've just seen a face.




 
Un altro noiosissimo giorno di scuola. Un'altra assemblea d'istituto prima delle vacanze di Pasqua che nessuno calcolerà, perchè avrà "di meglio" da fare. Aveva anche lei di meglio da fare. Cose come cercare, tra tutti quegli studenti pronti ad uscire al suono della campanella, le sue amiche, per poi uscire anche lei. Non si distingueva tra la folla, era una di quelle ragazze che non vuole farsi notare, ma saprebbe come farlo. Una di quelle che ha paura del giudizio di tutti su tutto e cerca di fare di questo una forza, ma questa è un'altra storia.
 
Messaggio: dove siete? Venite a scuola nostra che vi faccio imbucare, c'è la festa prima delle vacanze. Vi aspetto al cancello
 
"Amy, Katherine! Dove diavolo eravate finite? Vi sto cercando da almeno venti minuti tra questa gentaglia!" disse la ragazza sbraitando contro le amiche.
"Tranquilla, siamo qui. Sta per suonare comunque, cosa facciamo all'uscita?"
"Mi ha detto Michelle di andare a scuola da lei, c'è la festa e può farci entrare.." Julia fissò Amy e lei la guardò soppesando quella proposta e decidendo cosa fare.
"Va bene, andiamo alla festa! Almeno ci divertiamo un po'." rispose infine sorridendo.
 
Quando arrivarono alla scuola che frequentava Michelle, lei le stava già aspettando al cancello.
"Tranquille, dite che siete in classe con me e vi faranno entrare. Lo sapete che qui fanno entrare chiunque?" disse lei con quel tono di chi la sa lunga. Lei era una di quelle persone che tentava di dimostrarsi sempre superiore, anche se sapeva di non esserlo. Anzi, lo faceva proprio perchè sapeva di non esserlo. Le sue amiche la apprezzavano ugualmente per ciò che era.
 
Riuscirono a entrare a scuola e si diressero nel punto in cui si trovava la "festa" vera e propria. Non era proprio una festa in realtà, era solo un'assemblea d'istituto in cui tutti ballavano e si divertivano o stavano semplicemente a gruppetti in un angolo a parlare.
 
Julia non era mai entrata in quella scuola, ma non la trovava per niente male, anche se c'erano troppe persone per i suoi gusti. Mentre si dirigevano verso il cortile Julia vide, poggiato su una ringhiera, un ragazzo. Sì, poteva sembrare un ragazzo qualsiasi, uno di quelli che si sente forte e "figo" di fronte tutto e tutti, ma davanti ai suoi occhi era qualcosa di diverso. Era poggiato lì, su quella ringhiera vicino la scalinata, e stava lontano dalla festa e dalla confusione. Aveva i capelli rossi, sicuramente tinti, ma di un rosso spento e stava fumando una sigaretta e i suoi occhi erano coperti dagli occhiali da sole. Era avvolto da qualcosa di misterioso, o forse era lei troppo condizionata da tutti i film e telefilm in cui viveva. No, quel ragazzo aveva decisamente qualcosa di misterioso. E lei riuscì a scorgere tutte quelle caratteristiche in lui, nonostante si fosse fermata a fissarlo per poco più di qualche secondo. Le amiche la scrollarono da quella fantasia in cui stava iniziando a perdersi e la trascinarono verso il cortile, quasi costringendola a ballare. Anche se lei in fondo si divertiva quando era con Amy e Katherine. C'erano molte persone che non vedeva da un po' di tempo a quell'assemblea, una di quelle era Stacy.
 
“Ciao Stacy! Quanto tempo! Cosa ci fai qui?” chiese Julia continuando a ballare vicino all’amica.
“Imbucata. A scuola nostra era un mortorio! E tu?”
“Imbucata anch’io!” rispose continuando a ballare, quando con aria interrogativa alzò il mento indicando il ragazzo che ballava attorno all’amica.
“Lui è un mio amico..” rispose Stacy sorridendo a Julia “Frequenta questa scuola, è al secondo anno.”
 
Il suo amico notando che stavano parlando di lui, smise di ballare e rivolse un sorriso a Julia. Le si inginocchiò davanti con fare teatrale e si presentò.
“Io sono Matt Hill, piacere.” Disse prendendo la mano della ragazza “Per gli amici Snow!”
Julia non fu capace di trattenere una lieve risata alla vista di quel ragazzo. Si chiese se potesse esistere un ragazzo più egocentrico e buffone di quello e si disse che probabilmente no, non esisteva.
“Piacere, Julia. Puoi chiamarmi Julia.” si presentò lei un po’ acidamente, ironizzando sulla presentazione del ragazzo. “Bella scuola, bella festa. Piacere di averti conosciuto.” disse poi. Lo salutò così, rivolgendo una risatina alle amiche e scuotendo la testa in modo plateale.
 
Alla fine della “festa” si diressero nuovamente verso il cancello, finalmente decise a tornare a casa. Julia si fermò per un attimo fuori dalla scuola per parlare con Amy e Katherine, dopo che quasi tutti ormai erano andati via, e fu lì che lo vide, di nuovo.
Era lì, in tutta la sua bellezza, la sua camminata e il suo atteggiamento da uno che è appena uscito da un telefilm, la sigaretta sempre in bocca e la mano nei capelli. Questa volta anche Katherine rimase bloccata nel guardarlo per qualche secondo, fino a quando Michelle non interruppe il suo contatto visivo.
 
“Cosa state guard-..aah, lui! Sì, è davvero un bel ragazzo. Molte a scuola dicono che somigli ad un modello, o un attore..qualcosa del genere.”
Julia la guardò e poi rivolse di nuovo lo sguardo verso quel ragazzo. Si era incantata a guardare ogni suo movimento e non ne capiva minimamente il motivo. La sua mente stava salvando ogni fotogramma:
 
-Mano nella tasca sinistra, accendino.
-Sigaretta nella mano destra, accende la sigaretta.
-Posa l’accendino in tasca, mano sinistra nei capelli.
-Sistema gli occhiali da sole.
-Aggiusta lo zaino sulla spalla destra.
-Ancora mano sinistra nei capelli.
 
Sembrava tutto come programmato e si aggiustava sempre quei maledetti capelli. Quei bellissimi capelli di un rosso spento. Come fuoco spento.
 
“Insomma, andiamo a casa?” disse Amy distruggendo in un solo istante pellicole e pellicole di film mentali che Julia si era già fatta in mente.
“Come si chiama quel ragazzo?” chiese Julia a Michelle fingendo indifferenza, ma con una voglia ardente di conoscerlo che bruciava nei suoi occhi.
“Si chiama Matt. Matt Riley. E ora andiamo a casa, se arrivo tardi a pranzo mia madre inizierà ad urlare come un’isterica.”
Annuirono tutte e tre e la seguirono percorrendo la stessa strada per andare verso casa.
 
Due Matt in una giornata?
 
Matt Riley.
 
Quel nome girava e rigirava nella mente di Julia e cercava di prendere posizione. Doveva sapere di più su quel ragazzo. Voleva sapere. Continuava a pensare solo al suo nome e a quanto misterioso gli era sembrato la prima volta che l’aveva visto.
 
‘Matt..sembra il solito bello e dannato’ si disse nella mente per poi contraddirsi il secondo dopo. Non sapeva ancora quanto dannato potesse essere un ragazzo così stramaledettamente bello.
 
 
 
 



 
 
 
Note autrice: Beeene..ho finito il mio primo capitolo/prologo/introduzione e spero vi sia piaciuto. Recensite e fatemi sapere cosa non va bene o cosa vi è piaciuto. Grazie per aver letto! Al prossimo capitolo! :3
  
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