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Autore: Nagisa Shine    24/06/2013    2 recensioni
Sungjae voleva solo starsene davanti al suo televisore, godersi quel poco tempo di Relax a disposizione.
Eppure, un Leader capriccioso pretenderà che il povero Maknae vada a fare delle compere.
Ubbidendo agli ordini, si imbatterà in una strana ma piacevole ragazza.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mr. Bread

 

«Sungjae. Va' a comprare il pane.»
«Eeeeh?»
«Hai capito.»
«Hyung, ma non puoi andarci tu?! Io laverò i piatti!»
«Ti pare forse che io abbia la faccia di un imbecille? Non ci casco un altra volta! E' colpa delle tue stupide idee malsane che abbiamo dovuto comprare un nuovo servizio di piatti»
«Andiamo, è stato un incidente! ..E poi è un fatto del secolo scorso!»
«Secolo scorso o no, va' a comprare il pane. E sbrigati anche!»
Ma tu guarda se devo farmi mettere i piedi in testa! Che diamine, essere Maknae porta un sacco di sfortune!
Mi vedo costretto ad alzarmi dal mio amato pavimento, e pensare che oggi volevo poltrire tutto il giorno davanti al televisore. Ma no. Devono venire gli Hyung del cavolo a rovinare i tuoi piani.
«Sei ancora qui?!» sento urlare il Leader; lo immagino rosso di rabbia.
«Sto andando Hyung.»
Meglio muoversi, forse. Insomma, prima vado a comprare dello stramaledetto pane e prima posso tornare a guardare la Tv.
Infilo di fretta le scarpe, e senza nemmeno sistemarmi un po', esco. Solo a porta chiusa mi rendo conto di aver preso tutto meno che le chiavi di casa. Sbuffo. Tanto vale andare lo stesso, chiavi o meno non fanno poi differenza. Spero solo che gli Hyung non decidano di mollarmi fuori.
Scendo le scale di corsa, sistemandomi alla meglio: voglio che sia una piccola commissione senza rotture. Dunque, devo coprirmi come meglio posso, per evitare che qualsiasi individuo mi riconosca. Oggi non sono in vena di foto e autografi. Voglio solo poltrire.
Mi stringo alla mia felpa leggera, presa appositamente per le mattine fredde come queste. Malgrado siamo in Estate, la mattina continuo ad avere freddo.
Ilhoon dice che é perché ho un cuore freddo, e Minhyuk continua a sostenere la sua idea, aggiungendo che è perché non sono innamorato. Che idiozia.
Come si può attribuire il mattino freddo alla mancanza d'amore? Che seccatura essere Maknae. Tutti possono prendersi gioco di me senza problemi.
Senza rendermene conto sono oramai a metà strada; decido di affrettarmi.
Anche se è presto e siamo in Estate, potrebbero esserci delle Melody in agguato. Si sa che sono il più ricercato.
Voglio dire, sono il più carino e coccoloso! ...Dopo Ilhoon. Maledetto Kiyomi.
Ma, aspetta un po'. A che diavolo serve del pane di prima mattina?! Avrebbero potuto mandarmi verso un orario più decente.
Se il panettiere mi sputa in un occhio, cacciandomi via e dicendo che ancora non ha pane, lo faccio parlare con i miei Hyung. Io sono solo un povero Maknae che deve accontentare i suoi Hyung.
La solita panetteria è chiusa. Maledizione. E adesso dove lo trovo del pane a quest'ora?! Di certo non me ne starò qui davanti ad aspettare che la panetteria apra!
Non posso nemmeno tornare a casa senza la richiesta del Leader, oppure rimango veramente fuori casa a vita.
Mi incammino nella speranza di trovare una buona panetteria nelle vicinanze.
Sbuffo; mi vendico sui sassolini lungo il marciapiede. Dannazione a me e a quando mi sono svegliato presto solo per starmene davanti al televisore.
Ah! Il cellulare!
Che orrenda visione vederlo steso a terra, sofferente e sanguinante!
...Ma i cellulari non sanguinano, giusto? Intatto, fortunatamente.
Mi sistemo sulla testa il cappuccio della felpa, scostatosi per il mio pronto intervento al telefono.
«Oppa?!»
Oh no. Ditemi che non è quello che penso.
Alzo piano lo sguardo, sperando di non doverlo riabbassare velocemente e fuggire.
«Omo! Oppa Sungjae!!»
Come previsto, scopro che questa creatura dalla voce stridula e acuta non è niente meno che una Melody. Beh, se si tratta di una fan sola potrei anche accontentarla e donarle un mio autografo.
«Unnie! C'è Sungjae! Chiama le altre!!»
Come non detto. Arrivano i rinforzi. E quando questi arrivano, l'unica cosa che si possa fare è.. scappare.
Mi alzo velocemente recuperando il cellulare ed infilandolo veloce in tasca; tenendomi il cappuccio con una mano, mi do alla fuga. Una fuga con molta classe direi.
Sento passi di corsa avvicinarsi: mi stanno anche seguendo!
Oh, io amo le Melody, eccetto in questi momenti! Non potremmo parlarne?! Datemi spazio delle volte! Maledetto Leader, a quest'ora potrei starmene in casa a rilassarmi anziché fare attività fisica senza preavviso. A saperlo avrei messo anche le scarpe da ginnastica!
Mi avventuro in uno dei quartieri più isolati di Seoul, nella speranza di averle seminate e nascondermi per un po'. Che so. Per una mezz'oretta. Passata quella, sarò veramente in pericolo. La voce si diffonderà su internet, ed ogni mia singola fan, manca poco che anche quelle straniere, verranno a cercarmi. Che seccatura!
Credendo di aver scampato il pericolo, riposo qualche secondo, stabilizzando il mio respiro affannoso.
Sento nuovi passi in corsa avvicinarsi: ho cantato vittoria troppo presto! Inizio a correre come mai prima, cercando di non farmi notare troppo.
D'improvviso.. dolore.
«Ahia! Maledizione!» esclamo, massaggiandomi la testa dolorante. Ci mancava solo la testata mattutina!
«Di un po', guardi mai dove vai?!» sento protestare una vocina dolce, dal basso.
Noto una ragazza esile massaggiarsi la testa e il fondo schiena, visto che l'impatto deve aver fatto si che la forza di gravità la spingesse verso il suolo..
Ma che diavolo sto blaterando?! Devo cercare di non sbatterla più la testa, se mi ritrovo a pensare cose del genere.
«Scusa.» dico, porgendole la mano. La respinge.
Piano, si rialza da sola.
«Tieni gli occhi aperti la prossima volta!» esclama, allontanandosi «..E poi perché cavolo stavi correndo?!» sbotta, girandosi verso di me.
Notando i suoi occhi, mi rendo conto di non essermi rifugiato sotto il mio cappuccio. Ha notato chi sono, e posso tranquillamente considerarmi senza speranza. A breve sarò circondato da ragazzine con fogli sventolanti.
«P-Potrei farti la stessa domanda!» le rispondo a modo, sistemandomi sulla testa il cappuccio, anche se ormai è troppo tardi.
«Io stavo andando a lavoro. Insomma, di certo non faccio la vagabonda di prima mattina come te!» dice, indicandomi con un dito indice accusatorio.
I suoi occhi si sgranano. Che mi abbia riconosciuto per davvero adesso?! Devo iniziare a pregare per un futuro migliore?
«Tu..» inizia, avvicinandosi, «..Tu..».
"Tu sei Sungjae, ed io ti amo!", oh, coraggio. Finisci la tua frase.
«Stai sanguinando!» dice, indicandomi la fronte.
«Che cosa?!» esclamo, toccandomi il punto esatto dove, effettivamente, sentivo fastidio. Ebbene sì. Sto sanguinando.
La vedo sbuffare, alzando le spalle.
«Coraggio, vieni. Ti disinfetto.» dice, indicandomi di seguirla con un cenno del capo. Non me lo faccio ripetere due volte, in quanto non ho proprio voglia di vedermi il sangue scendermi lungo tutto il viso.
Pochi passi più in la', la ragazza, dopo aver inserito la chiave nella porta, entra in un piccolo locale dall'esterno piacevole. Mi guardo attorno, realizzando che in questo piccolo quartiere sperduto non mi ero mai aggirato.
«Prego.» mi invita, tenendomi aperta la porta. La ringrazio con un cenno del capo, mentre esploro gli interni del locale.
«Siediti pure dove preferisci.» mi dice tranquilla, «Accendo le luci, metto su un po' di musica e torno con la cassetta del pronto soccorso». Finita la frase, sparisce.
Mi siedo in uno dei mille e mille tavoli, come mi era stato consigliato, continuando a guardarmi attorno. Sono circondato da colori pastello piacevoli, e mobili che ricordano le tonalità del Blu. Sul bancone, scorgo il nome del piccolo negozietto. "Blue Marine".
D'un tratto le luci si accendono, e la musica inizia. L'atmosfera del posto è davvero rilassante, potrei starci per ore.
«Allora..» compare dalla porta dietro il bancone, avvicinandosi al mio tavolo con una cassetta bianca. «Che cerottino vuoi?» chiede ridacchiando, mostrandomi i cerotti dai mille colori. In poche parole, ha cerotti per bambini. Ma come posso io, Sungjae, indossare un cerotto per bambini?!
«Uno normale non c'è?» azzardo, imbarazzato all'idea di indossarne uno tutto colorato.
Scuote il capo, con una smorfia di rabbia.
«Che infelice che sei.» dice infine, prendendo del disinfettante dalla cassetta. Afferra del cotone, sulla quale versa poche gocce del disinfettante.
«E perché?!» chiedo, offeso.
«Ti sto offrendo un cerotto per distinguerti dalla massa» dice, avvicinandosi, «e tu ne vuoi uno che ti renda uguale a tutti».
Poggia il cotone sulla fronte, massaggiando delicatamente. Soffia, poi, piano. ù
Afferra dell'altro cotone, posando il primo sul tavolo. Con mio dispiacere noto che è tutto insanguinato. Il mio povero viso!
«Brucia?» chiede, dopo un ultimo soffio. Scuoto il capo.
Si allontana, poi, e torna sulla scatola. Mi guarda silenziosa.
«Che c'è?» chiedo, in imbarazzo.
«Il cerottino» inizia, prendendone un paio, «Che colore?», chiede, sorridendo come una bambina.
«Ti offendi se te ne chiedo uno normale?»
«Sì che mi offendo! Ti ho disinfettato, ospitato nel mio negozietto.. malgrado tu mi sia venuto addosso!»
Sbuffo. E' carina quando si arrabbia. D'altra parte ha ragione, no?
«Scegline uno tu.» dico, rassegnato. Sorride soddisfatta, prendendo a battere le mani dalla felicità.
Si avvicina veloce, poggiandomi il cerotto sulla fronte.
«Cerotto blu.» dice, sorridente, «Così sei in tema con il mio negozio. Oh, e ti fa sembrare ancora più carino!» aggiunge, richiudendo la cassetta.
Arrossisco leggermente.
«Aspetta!» le dico, bloccandola. «Anche tu hai una bella ammaccatura sulla fronte.»
«Non sto sanguinando» mi risponde, dopo essersi portata una mano alla testa.
Mi alzo piano, avvicinandomi a lei. Rimane ferma ed impacciata. Potrei giurare di averla vista arrossire.
«Hai un taglietto.» dico, rubandole la cassetta per poterla disinfettare. Ad opera fatta, la noto sorridere.
«Che hai da ridere?» chiedo.
«Vuoi ripagarmi con la stessa moneta, non è così?»
«Eh?»
«Vuoi vendicarti del cerotto!»
«Forse» dico, sorridendole.
«Ringrazia che non ti ho messo quello rosa. Ti sarebbe stato bene, però.»
«Uno blu anche per te?» Annuisce.
«Io amo il blu
«Davvero?!» faccio con sarcasmo, «Non l'avrei mai detto...», mi fermo, realizzando solo ora di non conoscere il suo nome.
«Lisa» risponde, come se mi avesse letto nella mente.
«Io sono Sungjae.» mi presento con classe, abbassando leggermente il capo.
«Lo so» dice lei, sparendo nuovamente per posare la cassetta del pronto soccorso.
«Lo sai?!» chiedo stupido, «E perché non hai una reazione esagerata come le altre? Non che mi dispiaccia, sia chiaro..»
«Ci sono fan e fan» risponde semplicemente tornando dietro al bancone, «E purtroppo non ho il tempo di fare la Fangirl con un negozio in rovina.»
«Rovina? Ma se è adorabile!»
«Peccato nessuno entri mai, visto che è un negozio sperduto.» dice, triste.
Mi avvicino al bancone, sbirciando fra la merce.
Pane?!
«Lisa»
«Mh?»
«Prendo due pezzi di pane.» le dico, sorridente.
Lisa sorride a sua volta, prendendo poi la mia richiesta. La sistema accuratamente in una busta, porgendomela poi attentamente. La afferro senza nemmeno pensarci, riempiendo la sua mano con un minimo per pagare.
Faccio per andarmene, dopo averle donato un ultimo sorriso.
«Lisa?» mi volto verso di lei, ridacchiando.
«Si?»
«Spero di scontrarmi ancora una volta con te.» dico con un sorriso da ebete stampato sulla faccia, «Magari la prossima volta, al posto di un cerotto sulla fronte, ottengo il tuo numero di telefono».
Scoppia in una sonora risata, portandosi le mani sulla pancia. Vengo trascinato anch'io nella risata, anche se, devo ammettere, che in un numero di telefono ci spero.
«Per quello» dice, «Non dovrai aspettare certo un altra testata!» esclama, afferrando carta e penna. «Basta solo chiedere».
Afferro il pezzo di carta, sistemandolo accuratamente nel portafogli.
«Ti do' un colpo di testata, allora!» esclamo ridendo a più non posso.
«Sarò pronta con disinfettante e cerotto alla mano»


Del pane, un cerotto, un colore e un pezzo di carta, hanno cambiato la mia vita.
Mi hanno fatto innamorare.
Dovrei ringraziare lo Hyung se adesso ho la ragazza dei miei sogni, ma non lo farò mai: Volevo poltrire davanti al televisore!





Angolo autrice:3
Ciao di nuovo! Era tanto tempo che non postavo qualcosa, vero? 
Credetemi se vi dico che ho avuto tremila idee, del tempo.. ma non l'ispirazione. Non riuscivo a buttar giù nemmeno una mezza riga che la cancellavo. Auguro che l'ispirazione non vi manchi mai, perché quando manca è orribile.
Ma! Torniamo alla storia.
Questa One Shot è un regalino per la mia dolce Lisa, nonché la mia amata Marita :''3
Un piccolo regalino per festeggiare i nostri quasi cinque mesi di conoscenza (amicizia), e per poterla ringraziare di sopportarmi e volermi bene. (Augurandomi che me ne voglia!)
Il suo Bias nei BTOB è Sungjae. Sungjae su, Sungjae giù.. uno strazio! xD
Ovviamente scherzo, mi fa piacere che condivida con me un po' del suo amore per lui. 
Le avevo promesso, allora, una fanfiction da tempo, visto che aveva letto una mia FF. Inizialmente doveva essere tutt'altra storia, tutt'altri avventmenti, ma soprattutto non Sungjae! 
Ma "Mr. Bread" è nata in poco tempo (ieri sera), guardando per la ventordicesima volta il video "2nd confession", dove per l'appunto c'è Jae che va a giro con del pane. E ho iniziato a scrivere, convinta che anche questa FF sarebbe finita nel cestino. Ma no! Mi è piaciuta e la pubblico, tiè u.u
Spero davvero che "Mr. Bread" possia piacere a qualcuno, specie alla mia adorata Lisa! 
A presto :33
Abbracci abbracciosi,
Nagisa Shine.
  
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