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Autore: Haelessy    24/06/2013    2 recensioni
Harry Styles è un ragazzo apparentemente strafottente ma molto fragile.
Louis Tomlinson è un ragazzo apparentemente fragile ma molto strafottente.
Ad unirli c'è solo il segreto di Harry, che Louis sembra sempre sul punto di svelare.
Come reagirà Harry alle continue provocazioni di Louis? Inizierà mai ad essere chi è davvero?
Louis inizierà ad affrontare i propri problemi senza riversarli sugli altri?
E infine come reagiranno queste due personalità apparentemente differenti una volta messe a contatto?
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole già era alto nel cielo quando Harry decise che era finalmente giunta l'ora di uscire da sotto le coperte, talmente aggrovigliate tra loro che ci mise un po' per levarsele di dosso. Prese i soliti jeans neri dalla sedia su cui li aveva posati la sera prima e dopo esserseli infilati si diresse verso il mucchio di sporche magliette arrotolate che si trovava in un angolo della sua piccola stanza. Ne prese una che un tempo doveva essere stata bianca, anche se ormai tendeva più al grigio poiché era stata usata più volte in quel mese senza venire mai lavata. Mise un paio di scarpe consunte e uscì di casa dopo aver chiamato Zayn per fissare il posto dove si sarebbero visti.

Si erano dati appuntamento nel solito luogo, una panchina grande e mezza bruciata (Harry ringraziava quasi ogni giorno quel Dio in cui non credeva molto perché lui e Zayn non erano stati scoperti quando non proprio accidentalmente le avevano dato fuoco).

Arrivò al parco con qualche minuto di ritardo, l'amico era già lì ad aspettarlo, una sigaretta tra le labbra e un accenno di barba sulle guance scavate. Gli fece un cenno e lo raggiunse.

"Ehi" disse il riccio all'altro, che in risposta gli rivolse uno sguardo di rimprovero. "Dovresti curarti, non puoi uscire sempre in questa maniera, sembri un barbone" Harry sbuffò, rubando all'altro la sigaretta "Non mi importa, lo sai". Era sincero mentre lo diceva, le opinioni degli altri non lo interessavano molto, così come agli altri non importava nulla di lui.

Dicendo questo alzò lo sguardo e scorse un ragazzo che veniva verso di loro. "Zayn, chi è quello?" Chiese con disappunto. Non gli piaceva il fatto che si stesse avvicinando, non sapeva chi fosse e non lo voleva tra i piedi.

L'altro si girò e rispose dopo aver capito a chi si riferisse "Il figlio di un'amica di mia mamma, Louis, starà qui per un po'" Detto questo chiamò il nuovo arrivato perché venisse da loro.

Quando li raggiunse Harry provò un leggero imbarazzo, del quale non riusciva a spiegarsi la causa, e lasciò cadere la sigaretta che teneva ancora tra le mani, percepì il rimprovero di Zayn, ma non capì cosa avesse detto di preciso essendo troppo occupato a fissare la figura che gli si era appena posta davanti. 

Aveva due grandi occhi azzurri che lo fissavano con un cipiglio divertito, il corpo tatuato aveva delle proporzioni perfette tanto da sembrare disegnato da un pittore dalla mano esperta.

Per la prima volta da quando aveva iniziato a trascurarsi Harry si sentì a disagio per il suo aspetto e con una mano scostò i capelli che coprivano i suoi occhi verdi, così tristi da ricordare due pozzi vuoti.

Diede la colpa di quella strana sensazione allo sguardo troppo indagatore e innocente dell'altro, quindi, riscossosi con una scrollata di spalle lasciò che Louis si presentasse, e gli rivolse un sorriso spento, di cortesia.

"Stai bene?" 

"Cosa?" rispose Harry alla domanda del ragazzo appena arrivato. Nessuno si era mai preoccupato del suo stato d'animo, certamente non si aspettava lo facesse una persona che neppure lo conosceva. 

"Mi sei sembrato strano, credevo stessi male, volevo essere cortese, scusa" Detto questo sfoderò un sorriso che innervosì Harry. Gli sembrava falso e al contempo estremamente sincero. Neanche lui capiva perché, ma quella stupida gentilezza vera o falsa che fosse lo faceva arrabbiare. L'ultima volta che gli avevano chiesto cosa avesse con sincero interesse era stata fin troppo tempo prima. Lui era Harry Styles, quello arrogante, con pochi amici, nessuno doveva preoccuparsi per lui .

"Sentite, devo andare" 

"Scusa Harry non volevo farti arrabbiare, dico sul serio"

"Smettila di scusarti, sei un ragazzo, comportati da tale. O forse no...forse sei solo una schifosissima checca" Harry lo disse con cattiveria, forse troppa. O forse non fu la cattiveria a portare una trasformazione repentina nel carattere di Louis, fatto sta che quest'ultimo strinse gli occhi che si riempirono d'odio, e dopo aver tenuto sollevato il braccio destro per qualche istante calò un sonoro schiaffo sul viso dell'altro. Poi se ne andò, lasciando Harry e Zayn da soli, il primo a lamentarsi, l'altro intento a calmarlo.

"Perché l'ha fatto?"

"L'hai offeso, gli hai dato della checca."

"E quindi?"

"Non dovevi, non con lui. Sta passando un brutto momento e..."

"E suo atteggiamento dimostra solo quanto sia un frocetto quel ragazzo." Dopo averlo affermato Harry lasciò solo l'amico, e mentre si allontanava maledisse mentalmente Louis, dopo aver zittito la parte di sé che provava piacere all'idea che quello potesse essere gay. Gli sarebbe piaciuto non essere l'unico a non essere etero in quello stupido paese.

   
 
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