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Autore: Shizue Asahi    24/06/2013    2 recensioni
{Mako/Korra}
Mako la osserva di nascosto, fingendo di star togliendo un pelucchio dalla sciarpa, mentre Korra rimanda indietro un disco di roccia, mancando la testa di Bolin per un pelo.
Alla perfida KumaCla
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Korra, Mako
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Aveva i capelli arruffati e le guance arrossate. Le pareti dell’igloo permettevano loro di avere un po’ di privacy, ma Mako era sicuro che almeno uno dei cugini di Korra, e probabilmente anche Bolin, stessero gironzolando là fuori, abbastanza vicini da captare rumori “sospetti”.
La osservò a lungo rivestirsi, indossare con calma i propri indumenti con fare cerimonioso, allacciando con cura lacci e stringhe, fissando un bottone molesto o una cinghia un po’ troppo lenta.
Erano arrivati solo qualche giorno prima nel villaggio dei dominatori dell’acqua, al Polo Sud. La Tribù dell’Acqua, come Mako e Bolin avevano avuto il piacere di scoprire, non era luogo per loro. Tutti si muovevano e avevano una familiarità fin troppo spiccata per l’acqua e, soprattutto, per la neve. La neve. Mako non ne aveva mai vista prima. A Republic City non nevicava mai e Bolin era rimasto estasiato ed eccitato oltre ogni possibile concezione quando il primo fiocco di neve si era andato a posare sul suo palmo.
L’entusiasmo si era spento rapidamente, schiacciato dal freddo e dalla fatica, quando era stato costretto a percorrere il tratto non troppo breve che divideva il porto dal villaggio di Korra.
Naga non aveva potuto dar loro un passaggio, dato che già trasportava i bagagli. L’unico a poter usufruire dei favori del cane polare era stato Pabu, abbastanza leggero da riuscire ad acciambellarsi tra una valigia e un bauletto.  
-Traditore.- gli aveva detto Bolin, offeso.
Mako si grattò la nuca, mentre Korra indossava l’ultimo strato di vestiti. Stava seduto sul letto, un ammasso di pelli di animali sconosciuti e coperte di lana, con i palmi poggiate sulla sua superficie pelosa e i piedi ben piantati per terra. Con un gesto della mano rianimò il fuocherello che si contorceva nel piccolo camino.
-Ridammelo.- esordì Korra, cercando di imitare un tono di voce indicato, di fare il verso a sua madre, ma con pochi risultai.
Mako fece roteare gli occhi, poi si guardò intorno; frugò tra gli strati del letto, alzando anche qualche pelliccia, ma non trovò niente. –Cosa?- chiese allora, passando una mano sulle pieghe del pantalone per rassettarlo.
Korra sbuffò e si portò le mani sui fianchi. Gli si avvicinò con passo marziale, percorrendo la poca distanza che la separava del letto in un paio di falcate.
-Solo i guerrieri lo possono portare.- lo informò, cercando di portarglielo via. Mako si spostò e l’Avatar quasi cadde su di lui. Tentò un altro paio di volte e Mako riuscì a svincolarsi, ma alla quarta ci riuscì. Afferrò il copricapo con fare vittorioso e se lo pose sul capo.
-Stava meglio a me.- obiettò.
Korra carezzò le orecchie del suo copricapo, una testa di lupo polare adibita ad elmetto. Molto antica, a detta della gente del villaggio.
-Non comprendi il fascino della divisa.- lo rimbeccò. Indossava la tenuta dei guerrieri della Tribù dell’Acqua: una pesante veste blu merlata di pelliccia stretta in vita da una cinta di cuoio e rinforzata da una sottile corazza di metallo. Aveva anche stivali e mantello di pelliccia, ma non li aveva ancora messi e Mako per un secondo si chiese come facesse ad andarsene in giro scalza senza perdere almeno un paio di dita.
La osservò, registrando i pochi centimetri di pelle che la divisa le lasciava scoperti e fu quasi tentato di alzarsi, agguantarla e svestirla. Quel letto era particolarmente invitante. Ma si trattenne, aveva scoperto che il padre di Korra era un uomo tanto gioviale quanto pericoloso.
La testa di lupo le copriva la fronte, ma Mako era sicuro che la stesse aggrottando. –Sembri un uomo.- osservò.
-Sono un guerriero.- lo rimbeccò l’Avatar, prima di lasciare l’igloo. Mako avrebbe giurati di averla vista sculettare per una frazione si secondo.
Guerrieri che sculettano.
Si lasciò cadere sul materasso, afferrò una delle coperte e se la portò al naso. Aveva l’odore di Korra.
 
 
 

***

 
Perdonate il ritardo infinito, ma tra il pc che è crepato (con tutte e nove i capitoli, sì ç_ç) e la Maturità, la voglia di scrivere non c’è proprio stata.
Ad ogni modo, dato che sono idiota, a poche ore dalla Terza Schifosissima Prova, mi è venuta voglia di mettere mano a Word e questo è il risultato. Qualcuno mi auguri in bocca al lupo ç_ç
   
 
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