Ardere di passione

Il pub era affollato, ma tutte le persone sembrarono svanire quando la vide. In un primo momento la osservò da lontano, ammirandone i capelli mossi, lucidi e neri quanto la notte. Quelli furono la prima cosa che lo colpì, ma in un secondo momento il suo sguardo fu attirato da quel vestito nero e aderente che metteva in risalto le sue forme. Dopo aver finito il cocktail in un'unica sorsata, si fece coraggio e la avvicinò, se non l’avesse fatto se ne sarebbe pentito per il resto della vita.

In un primo momento la donna si girò seccata, ma quando lo vide la sua espressione cambiò in modo radicale, mostrando il suo piacere nel trovarsi davanti a quell’uomo con il corpo di un atleta e quell’aria vagamente imbarazzata. Capì subito che non era avvezzo a quel comportamento.

Uscirono insieme scambiandosi poco più di un saluto e si diressero in un albergo poco lontano.

I corpi si strusciavano sotto le lenzuola, desiderosi di aumentare il contatto reciproco; sembravano non esserne mai sazi. La notte era quasi finita e loro non avevano fatto altro che crogiolarsi reciprocamente nelle braccia del partner, esplorando ogni centimetro del corpo del compagno, senza darsi quasi un attimo di tregua. La sintonia che si era creata fin da quei primi sguardi nel locale non aveva fatto altro che crescere durante quell’incontro, che in un primo momento pensavano sarebbe stato fugace.

L'ennesimo bacio lo privò quasi del respiro e la spinse via, aveva bisogno d'aria.

«Che caldo» la voce gli uscì a fatica, ansimava.

«Io sto bruciando» disse la ragazza portandosi una mano sul seno facendogli sentire il suo calore accompagnato dal battito frenetico del cuore.

«Sei bollente...» sghignazzò mordicchiandosi il labbro inferiore, la compagna annuì guardandolo con desiderio e ritornò a strusciarsi il sul corpo, sentendolo irrigidirsi ancora. Ricominciò a cavalcarlo sentendo quel calore che montava nel suo corpo e che sembrava non volersi quietare in alcun modo. Lui si sollevò per abbracciarla, affondando il volto tra i suoi seni non notando nemmeno quel calore, dato che lui era nelle medesime condizioni.

I loro movimenti proseguirono frenetici fino a farli accendere nell'orgasmo.

I due corpi rimasero avvinghiati tra le fiamme, le loro urla e i gemiti ora non erano più di piacere bensì di dolore, anche se non riuscirono a fermarsi e ad allontanarsi neppure in quel momento, divorati dal fuoco che li aveva uniti.

Il mattino successivo la stanza era intrisa dell’odore della carne bruciata e tutto ciò che rimaneva della coppia di amanti era un letto bruciato e mucchi di cenere ancora fumante.