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Autore: ScleratissimaGiu    24/06/2013    5 recensioni
Nel cimitero della città si aggira uno strano vecchietto, che porta via i morti dalle tombe. James, mentre scatta qualche foto per un servizio fotografico, lo vede e ne rimane incuriosito. Sarà l'inizio di un'inquietante avventura.
Genere: Horror, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PARTE PRIMA: LA LETTERA 
 
 
 

23 giugno 2013
 
Caro Jason,
 
Sarai sorpreso di ricevere questa lettera, magari anche un po’ preoccupato: me ne scuso.
Il fatto è che ho bisogno di te, fratellone.
Qualche giorno fa, rovistando tra le vecchie carte di James, ho appreso che teneva un diario accurato sugli ultimi mesi della sua vita.
Come ricorderai sicuramente (ricordi dolorosi almeno quanto i miei), Jimmy aveva iniziato a soffrire di allucinazioni, deliri, manie ossessivo-compulsive.
Da quando hanno trovato il suo corpo, sono rimasta sempre sul chi vive con tutti, come mi avevi suggerito tu, ma continuo a ripetermi che quest’affare di cui ha tanto parlato non c’entri nulla.
Dopotutto, il caso è stato archiviato come incidente.
Ho iniziato a dare un’occhiata al diario: sembra che fosse ossessionato da uno strano vecchietto che chiamava “il Crocchiaossa”.
Di questa persona fa molte descrizioni, a volte avanza ipotesi (le più sono molto fantasiose, ma cerca sempre di attaccarsi alla realtà… come vorrei che non si fosse ammalato…), ma ne parla sempre come fosse una persona VERA.
Non ti avrei scritto questa lettera, Jay, se non fossi sicura che ci sia almeno un fondo di verità in tutto questo…
So che James era molto malato, che i suoi deliri peggioravano sempre di più ogni giorno, ma non ne ha mai avuto uno così costante, così ripetuto.
Sono preoccupata per questa storia, anche perché, una volta finito il suo diario, è come… sento la perenne sensazione che qualcuno stia lì a guardarmi.
Magari sono solo le paranoie di una ventottenne sciocca, scossa per la perdita recente (non riesco ancora a crederci, che siano passati tre anni), ma… 
Ti ho allegato il suo diario, magari lì a Scotland Yard puoi darci un’occhiata…
Più che altro, all’inizio, è una descrizione dei lavori fotografici e dei luoghi, poi inizia ad essere solo un racconto.
Un racconto disperato.
Rispondimi appena puoi, d’accordo?
Ti voglio sempre bene, 
 
                                         Amanda.
 
 
 
 
 
PARTE SECONDA: IL DIARIO
 
 
 
3 aprile 2010
 
Lavoro 1: servizio fotografico a Lisbon Falls, bianco e nero - completamento: fissato per il 5 aprile.   5000 $, non trattabili.
 
Note personali: non credo che ci possa venire fuori qualcosa di assolutamente eccezionale, ma possiamo provarci. 
L’atmosfera di Lisbon Falls è un po’ tetra, ma le foto sono in bianco e nero quindi i serve solo un effetto retrò. 
Sì, possiamo provarci.
 
 
7 aprile 2010
 
Lavoro 2: servizio fotografico a Miami Beach, colori a piacere - completamento: fissato per il 14 aprile.   2000 $, non trattabili.
 
Note personali: per risaltare l’atmosfera festaiola (che parola antiquata… Amanda ne riderebbe. Ecco perché l’ho sposata: con dieci anni meno di me, mi tiene vivo) userei dei colori vivaci… appunto: rivedere la tavolozza dei colori disponibili.
 
 
17 aprile 2010
 
Lavoro 3: servizio fotografico al cimitero locale, effetto notte - completamento: fissato entro la fine del mese.   Pagamento da decidersi, probabilmente superiore ai 1000 $.
 
Note personali: potrebbe uscirci un bel lavoro, stavolta.
Non dico un capolavoro (come si può tirar fuori un capolavoro da un cimitero?) ma magari qualcosa di buono.
L’effetto notte risalterà ancora meglio il clima, quindi credo di essere già a buon punto.
 
 
 
18 aprile 2010
 
Ieri sera sono andato direttamente al cimitero, e ho fatto qualche scatto passabile.
Solo che c’è qualcosa che non mi torna.
Per riuscire a lavorare meglio, il custode (Henry Fredericks, un brav’uomo) mi ha fatto entrare verso le nove di sera, quando ormai ha già chiuso i cancelli e acceso le luminarie (Buon Dio, cosa mettono in soggezione…).
Quando sono tornato a casa e ho ricontrollato le foto, ho notato che dietro a qualche statua di angeli posti alla veglia delle tombe c’era un vecchietto.
Ho subito pensato che fosse Henry, ma ho dovuto scartare l’ipotesi per due motivi: 1) è rimasto nella sua specie di casetta di legno a leggere finché non me ne sono andato (l’ho tenuto d’occhio, chissà mai che volesse farmi qualche scherzo) e 2) perché il soggetto che ho fotografato è più basso di Henry di una decina di centimetri, e anche più paffuto.
È pelato, ma ha alcuni ciuffi di ispidi capelli bianchi sulle tempie, e non ha la barba (praticamente l’opposto del custode).
Anche se sembra strano (eccome!) nella foto tiene in mano una serpente, e ghigna scoprendo gli unici quattro denti che ha.
Sembra… un mostro, ma anche qui c’è da stare attenti con le parole.
Ad ogni modo, stasera, al mio ritorno dove i morti riposano in pace nei secoli dei secoli amen, potrò forse trovare una risposta.
 
 
 
19 aprile 2010
 
C’era ancora, il vecchio.
Non sembra granché pericoloso, piuttosto… strano.
Pare innocuo, ma alla vista della sua faccia per nulla cordiale e al suo ghigno così poco amichevole credo che chiunque scapperebbe a gambe levate (me compreso, ovviamente).
Gli ho scattato qualche foto, ma la maggior parte sono venute sfocate, dunque è difficile capire cosa stia facendo in giro tra le tombe, con una vanga in mano.
Il mistero si infittisce.
 
 
 
21 aprile 2010
 
PORTA VIA LA GENTE.
Porta via i morti.
È questo che fa.
L’ho visto io, ieri, l’ho visto coi miei occhi e non me lo scorderò mai, mai e poi mai…
Scavava, scavava sempre più in fondo, finché non è riuscito a trovare la bara.
L’ha aperta, e ha tirato fuori il corpo di un pover uomo per caricarselo sulle spalle ed è sparito in un’altra buca lì accanto.
Sono rimasto nascosto dietro ad un cespuglio tutto il tempo, non avevo il… non ho avuto coraggio.
L’ho lasciato scappare.
Sui giornali, la notizia è dovunque in prima pagina:
 
    MISTERIOSO TRAFUGATORE DI MORTI NEL CIMITERO DELLA CITTA’
 
Non riesco più a dormire, quelle immagini mi lampeggiano davanti agli occhi, davanti alle palpebre quando le abbasso: cosa ne fa, della gente morta?
Dove porta quella buca?
Perché nessuno l’ha visto, a parte me?
 
 
 
25 aprile 2010
 
Inizio a stare davvero male.
Non sapere cosa fa della gente morta alimenta la mia… follia?
Sì, forse è pura e semplice follia.
Amanda è preoccupata, non vuole che vada più al cimitero; sta anche provando a convincermi ad abbandonare il lavoro.
Non ci penso più, al lavoro.
Non penso più a niente.
 
 
 
 
1 maggio 2010
 
L’ho sentito cantare.
Non ci sono entrato, lo giuro, ma passavo.
Passavo e l’ho sentito.
Ghayana - carda - dhung.
Così diceva.
Era come… come se stesse cullando il morto che aveva tra le braccia.
Lo dondolava un po’, scoprendo i suoi denti con quel sorriso orribile.
GHAYANA - CARDA - DHUNG.
È una ninna nanna.
La ninna nanna di un pazzo.
 
 
 
15 maggio 2010
 
Voglio andare da lui.
Devo andare da lui.
Se non lo fermo io, chi se ne preoccuperà?
Devo fermarlo prima che porti via qualcun altro.
Prima che riesca a portare via anche me.
 
 
 
16 maggio 2010
 
L’ho sognato.
Mi ha fatto vedere la sua tana, so cosa fa con i corpi.
Prima strappa via la pelle, le ossa le tiene come “tappeto” per le gallerie della sua casa sotterranea, mentre la pelle la mangia.
Sono saltato nella buca del terreno dove era entrato lui quella volta quando l’avevo visto, e poi ho iniziato a camminare alla cieca nelle gallerie sotterranee.
Ad ogni passo che facevo, udivo uno scricchiolio alquanto sinistro: ossa.
Ossa umane che aveva disposto sul terreno.
C’erano diverse grotte scavate accuratamente, ma non riuscivo a vedere cosa contenessero.
Quando sono entrato nel suo cubicolo, mi ha detto “portami una vipera”.
Gli ho chiesto perché.
Ha detto che doveva cucinare qualcosa.
Gli ho detto che di vipere non ne avevo, e non sarei andato a cercarle.
Mi fanno paura.
Ha ripetuto di portargli una vipera.
“Non ce l’ho, te l’ho già detto. E comunque, che ci devi cucinare, con una vipera?”.
Ha alzato la mano.
Grossi pezzi di carne sfilacciata facevano cadere rivoletti di sangue sul pavimento.
Era un corpo umano.
Il sangue sul pavimento era illuminato dalla luce del caminetto, dove ardevano braci incandescenti.
C’erano animali nelle gabbie appese al soffitto, ma non riuscivo a riconoscerli.
La tavola di legno era apparecchiata per due, e dietro di essa, sulla mensola sopra il caminetto, c’era una vasta collezione di bottiglie dal contenuto sospetto.
Il vecchio ha sorriso e ha detto “ghayana - carda - dhung”.
Mi sono svegliato di botto.
 
 
 
20 maggio 2010
 
Devo tornare dal vecchio.
Devo fermarlo.
Prenderà tutti.
Non siamo più al sicuro.
 
 
 
23 maggio 2010
 
È venuto qui a casa.
Sento il suo odore dappertutto, vedo la sua ombra dovunque.
Credo di stare impazzendo. 
Amanda è sempre più preoccupata.
Se solo sapesse di lui…
Se solo sapesse cosa potrebbe farci il Crocchiaossa.
 
 
 
30 maggio 2010
 
Sto preparando tutto per l’uscita.
Lui non si aspetterà certo di trovarmi.
Lo coglierò di sorpresa.
Lo ucciderò.
Non so come, so solo che lo devo fare.
Per me.
Per Amanda.
Per tutti quelli che vogliono continuare a vivere senza il peso di un vecchio che sta lì a spiarti tutti i giorni.
 
 
 
6 giugno 2010
 
Stasera andrò da lui.
Ho paura.
Mi preoccuperei di più a non averne, forse.
Lui lo sa.
Lo sento.
Perché oggi non è qui ad osservarmi.
Perché anche lui ha paura e vuole prepararsi.
Appena lo vedrò, gli urlerò “GHAYANA - CARDA - DHUNG”.

Crocchiaossa crocchiaossa crocchiaossa
 
Il momento si avvicina.
La sera scende, lui starà bevendo quella sua porcheria di veleno di vipera.
Non ho paura.
Ghayana carda dhung.
 
                         [ fine del diario di James Crawford ]
 
 
 
 
 
 
PARTE TERZA:  LA SECONDA LETTERA
 
 
 
12 agosto 2013
 
 
Caro Jason,
 
Non  ho ricevuto risposta alla prima lettera che ti ho inviato, il che probabilmente è un bene.
Volevo solo informarti che, ad un esame più attento del diario, non c’è nulla di prettamente reale; solo un mucchio di frottole di un pover uomo delirante.
A questo punto, non so nemmeno perché ti abbia scritto la prima lettera!
Volevo solo rassicurarti sul fatto che fossi preoccupata: alla fine sono riuscita a capire che mi facevo solo condizionare da quelle stupide idiozie… e voglio invitarti a startene dove sei.
Non c’è alcun bisogno che tu venga qui, perché io sto bene; e, per nessuna ragione, devi passare per il cimitero, se mai avessi comunque voglia di fare una visita alla tua sorellina.
Prendila come… una sensazione… o più una superstizione.
Credo che adesso andrà tutto ancora meglio.
Con affetto, 
 
                        La tua sorellina Amanda
 
 
 
 
 
PARTE QUARTA: L’ARTICOLO DI GIORNALE
 
                       
                                         [ Dal Evening Standard di Londra: 16 giugno 2013]
 
               DONNA TROVATA MORTA IN CASA, PROBABILE SUICIDIO
                                            di Alan Black
 
 
 
   MANCHESTER - Esattamente tre anni dopo la misteriosa scomparsa di suo marito James (seguita dal ritrovamento del cadavere straziato e privo di qualche osso), la signora Amanda Crawford è stata trovata morta nella sua stessa casa.
Il cadavere è stato ritrovato dalla vicina Hannah Chapman, che la sera prima aveva lasciato la pirofila che la Crawford le aveva prestato.
“Quando sono passata davanti al vialetto, stamattina, era ancora lì sulla veranda” ci dice la signora Chapman, ancora un po’ scossa “così mi sono affacciata alla finestra per vedere se ci fosse qualcuno in casa… e l’ho vista lì, a terra, morta”.
La signora Crawford non ha lasciato nessun biglietto, e l’unico membro della sua famiglia ancora in vita è l’agente di Scotland Yard Jason Mallory.
Qui a Manchester (ma sicuramente anche in tutta l’Inghilterra) ricordano tutti la morte del signor James Crawford, fotografo professionista di trentotto anni: il suo cadavere fu ritrovato nei pressi del cimitero locale e, ad un esame più attento della scientifica, risultò che l’osso del braccio destro (il radio, precisamente) mancava.
Secondo il coroner Richard LeClaire fu opera di alcuni animali notturni, e la pratica venne archiviata come incidente.
Certamente ora, alla luce di questi fatti, si aprirà un’indagine per la povera signora Crawford, che se non altro ha raggiunto suo marito in un posto migliore.
La data delle esequie non è ancora stata 
 
 
 
 
 
PARTE QUINTA: LA E-MAIL
 
 
 
Keen1981
Ore 15.44
19 giugno 2013
 
 
Christine,
 Devi avvertire il direttore che mi prendo una settimana di pausa.
Mi dispiace lasciarti in mano questa patata bollente, ma devo andare da mia sorella.
Ricorderai sicuramente l’articolo sull’ Evening Standard… non che abbia il sospetto che ci sia dietro qualcosa di grosso o che la polizia non lo sappia gestire ma…
Dovere famigliare, capisci?
Sono sicuro di sì.
Se il signor Harlow si dimostra irragionevole, digli pure che potrà darmi una bella lavata di capo al mio ritorno, che adesso ho questioni ben più importanti da risolvere.
Per quanto riguarda l’appuntamento con l’FBI… annullalo.
Un’ultima cosa: dì a Bonsaint e a Stanley che il caso sui narcotrafficanti passa a loro, almeno finché non torno.
Grazie mille, Christine…
 
                                                               Jason

 
  
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