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Autore: Tsuki5    24/06/2013    1 recensioni
Portugas D.Rouge e Gol D. Roger, il re dei pirati. Si sono incontrati, amati, lasciati e hanno dato la vita ad uno dei peronaggi più amati dell'intera storia. Questa storia racconta le vicende avvenute tra il loro incontro e la nascita di Ace. Buona lettura, spero vi piaccia!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gold D. Roger, Portuguese D. Rouge
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uno splendido tramonto illuminava la baia dell' isola di Baterilla, nel mare Meridionale. Sulla collina si trovava una piccola casa circondata da palme. Tutto taceva all'interno dell'abitazione, le luci erano spente; solo dalla finestra che dava sul mare fuoriusciva una flebile luce. Una candela illuminava tre figure; una ragazza armeggiava con degli attrezzi metallici e dei panni poggiati su un tavolo mentre una signora anziana adagiava un fazzoletto bagnato sulla fonte di una giovane donna sdraiata sul letto. Nessuna delle tre parlava e il silenzio era rotto soltanto dal respiro della donna distesa che si faceva via via più pesante.
"Zia, ti prego, dimmi che manca poco..." sussurrò quest'ultima. Aveva il viso pallido, di un biancore quasi irreale.
La donna anziana, che le stava accarezzando i lunghi capelli color pesca si alzò dalla sedia posta vicino al letto e, scostando le lenzuola disse:" Rouge cara, a mio parere non succederà prima del mattino, non sei ancora pronta e le contrazioni sono ancora troppo distanti tra loro."
Con un gemito di dolore Rouge si portò le mani al ventre, "eccone un'altra!...Ti prego piccolino fai in fretta ad uscire, sei stato li dentro abbastanza direi."
La donna anziana guardava la nipote con un misto di pietà e tenerezza.
"Povera Rouge, sei rimasta qui sola e hai dovuto sopportare tutto questo."
"Zia per favore" interruppe la ragazza "ne abbiamo già parlato un migliaio di volte. Non cambierei nulla di quello che ho fatto... ho voluto questo bambino con tutta l'anima e l'ho protetto in ogni modo."
"Anche distruggendo te stessa." ribadì la donna. I suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime.
"Nessuno sa come sia stato possibile, il fatto che sia riuscita a portare quasto bimbo in grembo per venti mesi è assolutamente inspiegabile lo so, e sono consapevole di quello che questa gravidanza e il conseguente parto potrebbero causarmi. Sento di aver quasi esaurito le forze, ma l'unica cosa importate è che mio, nostro figlio, nasca sano e cresca al sicuro.
"Sei una ragazza forte Rouge ma sto solo dicendo che ti sei distrutta per un uomo che ha abbandonato te e vostro figlio... Un pirata nipote mia! Un pirata! E come se non bastasse il peggiore di tutti! Sei così bella Rouge, avresti potuto avere il meglio e invece ti sei data a lui e questo è il risultato! Hai ventiquattro anni piccola mia e non doveva finire così." La donna cercava di frenare le lacrime e la rabbia senza grandi risultati.
Rouge si era sentita dire quaste cose innumerevoli volte. Sua zia era l'unica a cui si era confidata; era un'ostetrica esperta e si fidava ciecamente di lei anche se esponeva troppo spesso le sue idee riguardanti l'uomo che a suo dire l'aveva sedotta e abbandonata.
"Basta parlare di questo, non è il momento giu.." Le parole della ragazza vennero interrotte da un rumore; Qulcuno bussava alla porta della camera.
"Chi può essere?" chiese in ansia la ragazza in piedi. "Nella fretta non abbiamo chiuso l'entrata"
Gli occhi  di Rouge scrutavano la porta che vibrava sotto il potente bussare. La sua mente andò al periodo in cui i marines perlustravano l'isola allo scopo di trovare il figlio del "più grande male del mondo" come lo chiamavano loro.
"Aprite, so che siete in casa" La voce era bassa e profonda e dal suo tono non traspariva alcuna minaccia.
Ruoge accennò un sì col capo e la ragazza aprì la porta. Comparì la figura di un uomo alto e possente che entrò nella stanza dicendo " Portugas D. Rouge?"
Rouge si alzò piano dal letto tenendo una mano sul grembo, come a proteggere ciò che si trovava all'interno e con l'altra si coprì gli occhi dalla luce della candela che la colpiva al volto. Con un lieve cenno confermò di essere la donna che quell'uomo cercava. L'ampio giaccone bianco da marine che l'uomo indossava turbò profondamente le donne nella stanza ma tranquillizzò Rouge.
"Sono Monkey D. Garp, vice ammiraglio della Marina Mondiale. Sono qui per..."
"So già tutto, e la ringrazio dal più profondo del cuore." Lo interruppe Rouge.
Garp guardò il ventre della ragazza ancora gonfio e nella sua mente ricomparvero vivide le parole dell'eterno rivale:
- Sai Garp, sto per avere un bambino-
-Tu devi prenderti cura di mio figlio, quel bambino non ha alcuna colpa Garp! So che lo farai, ci siamo battuti innumerevoli volte e mi fido di te come di un compagno!-

Garp scrollò il capo come a svegliarsi da un sogno " vedo che non è ancora nato. Aspetterò qui fuori" e così dicendo socchiuse la porta dietro di sè.
Le due ostetriche guardarono Rouge come se fosse pazza ma questa disse "vedi zia, non mi ha lasciata poi così sola.Lui ha chiesto al signor Garp di prendersi cura di noi. Sotto la tutela di quell'uomo il nostro piccolo sarà al sicuro."
"Ma Rouge sei sicura che non sia una trappola? Uno della marina sa che sei tu la tanto ricercata donna di Gold Roger! Potrebbero giustiziarti!" disse la ragazza preoccupata.
"Sono sicura. Prima di andarsene Roger mi parlò di quello che aveva intenzione di dire a Garp e mi disse anche che si fidava di lui come di un fratello. Papà non ci avrebbe mai affidati a qulcuno di cui non si fidava completamente vero amore mio?" disse dolcemente Rouge accarezzandosi il pancione.
"Ma come faceva a sapere del termine? Voglio dire, se fosse stata una gravidanza normale questo bambino dovrebbe essere nato da un pezzo, perchè lui è qui proprio stasera?"
"Sono stata io ad avvertirlo. Tempo fa, poco dopo...dopo l'esecuzione, mandai una lettera a Garp informandolo su cosa avevo intenzione di fare e, poche settimane fa lo informai del fatto che sentivo il termine vicino. Il fatto che sia arrivato qui proprio stasera è una semplice coincedenza. Ora vorrei riposare un po, tanto per ora, a parte qualche dolorino, non mi pare che abbia intenzione di uscire. Vi chiamerò io quando sarà il momento." E così dicendo volse il viso alla finestra e chiese gli occhi.
Le due donne uscirono dalla stanza lasciandola sola.
"Roger, vorrei tanto che tu fossi qui..."

"Hei Crunch sono arrivata!" Gridò Rouge entrando nella taverna. La ragazza portava sotto il braccio un cestino di vimini pieno di vivande e il suo arrivo fu festeggiato dagli uomini che si trovavano nel locale con fischi e sgraziati apprezzamenti. La ragazza non ci fece caso, ci era abituata perchè andava spesso in quella taverna, l'unico locale dell' isola, per aiutare Crunch, un vecchio amico di famiglia.
"Rouge bellezza!"Un uomo l'aveva presa per un braccio costringendola a voltarsi
"Lasciami Rough!" Disse lei liberandosi. Tempo di voltarsi e la mano dell'uomo si posò violentemente sul suo sedere "Non ti permettere!" gridò lei scagliandogli uno schiaffo sul volto.
A quel punto Rough fece per alzarsi ma venne trattenuto dai suoi compagni " Non resisterai per sempre bambolina!" concluse l'uomo mentre Rouge raccoglieva il cestino e si avvicinava al bancone. La scena era stata seguita da alcuni individui seduti ad un tavolo nella penombra ed erano stati questi uomini ad accompagnare lo schiaffo di Rouge con applausi e fischi d'apprezzamento. Da dietro il bancone la ragazza cominciò ad osservarli; sembravano pirati e non era strano che si trovassero li, infatti la piccola isola di Baterilla ospitava spesso pirati in cerca di viveri e riposo. Baterilla era il posto perfetto, tranquilla, dispersa nel mare Meridionale e con scarsi, quasi assenti controlli della Marina.
Il gruppo era composto da quattro persone: un bel ragazzo dai capelli rosso fuoco e un cappello di paglia sul capo, un buffo ragazzino che sembrava uscito da un circo, un uomo alto con gli occhiali e un altro uomo, sulla quarantina, dai folti capelli e dai lunghi baffi neri. Quest'ultimo aveva attirato più degli altri la sua attenzione in quanto, dopo che Rough si era alzato con l'evidente volontà di aggredirla, si era accorta che quell'uomo era scattato in piedi e si era rimesso a sedere solo dopo che i compari di Rough lo avevano fermato. Le capitò più volte in quel pomeriggio di incrociare lo sguardo con quello di quell'uomo.

Era notte inoltrata e Gol D. Roger si trovava sul ponte della sua nave. Silver Rayleigh si avvicinò e gli posò la mano sulla spalla. "Ti senti male Roger?"
"Sai che odio lamentarmi ma direi una bugia se ti dicessi che sono in forma smaliante! Questa dannata malattia, a volte sembra non esistere, altre volte si fa sentire eccome!" rispose il capitano ridendo sonoramente.
La Oro Jackson era attraccata in una baia da cui si vedeva gran parte dell'isola. Rayleigh parlava al suo capitano, ma questo non lo seguiva più; lo sguardo di Roger si era posato su una figura che saliva su per una piccola collina. Era la ragazza della locanda e il suo vestito candido aveva ettirato l'attenzione anche di Rayleigh "Ah ecco perchè non mi ascoltavi... Roger hei! Capitano!"
"Ti sento Rayleigh!"
"Mi sembri parecchi interessato, alla taverna non le hai tolto gli occhi di dosso neanche per un secondo, se n'è accorto pure Buggy e sappiamo entrambi che non è proprio un lampo."
"Sinceramente, ragazzi, non  so a che diavolo pensate! Chiunque avrebbe guardato quella donna! Hai visto che carattere? E direi che non passa inosservata! Di donne ne ho avute molte ma quella, dico davvero, è la più bella che io abbia mai visto."
"Non c'è bisogno che ti giustifichi Roger" osservò Rayleigh "indubbiamente è bellissima, anche se per i miei canoni è un po piatta, tutti noi l'abbiamo guardata, ma guardare ogni tanto e fissare continuamente sono due cose differenti non credi?"
"Il tuo sarcasmo non mi piace, vattene a letto mi stai infastidendo" concluse il capitano.
"Agli ordini!" disse Rayleigh ridendo e si ritirò sotto coperta.
Roger non aveva smesso di fissare la ragazza neanche per un secondo, fino a quando non l'aveva vista entrare nella piccola casa in cima alla collinetta.

Quella sera Rouge era insofferente e aveva avvertito Crunch che se ne sarebbe andata via prima. Rough la infastidiva sempre con le solite avances scortesi ma quella sera, sotto il pesantissimo effetto dell'alcool, stava veramente esagerando.
Rouge uscì dalla locanda e Rough la seguì. Questo fatto a Roger non piaque per nulla e, lasciati i compagni decise di controllare la situazione. Non sapendo dove andare, il capitano si diresse verso la casa sulla collina.
"Rouge bellezza fermati!" La ragazza aveva notato che qualcuno la seguiva ma non aveva voluto voltarsi; quando sentì la voce di quell'uomo un sentimento d'angoscia le strinse il petto.
"Rough vattene a casa, sei ubriaco!" gli gridò senza voltarsi.
"Non sei certo tu a dirmi cose devo fare! Mi hai rifiutato troppe volte, ora mi sono stufato e ho deciso di prendermi da solo quello che mi spetta!" A quelle parole l'uomo cominciò a correre e Rouge riuscì soltanto a lanciare un urlo.
Roger vide da lontano la scena e si precipitò a salvare la donna. Rouge era terrorizzata, era stata scaraventata a terra e non riusciva a muoversi poichè il peso dell'uomo le impediva di farlo. Paura e ribrezzo erano i sentimenti che la dominavano, cercava di scalciare ma era inutile, il suo aguzzino, che stava cercando di alzarle il vestito, era troppo forte.
"Stai ferma bambolina! ti prometto che ti piacerà.."
"E io ti prometto che, se non ti sposti da lì ti taglio la testa."
L'uomo sentì sulla nuca una punta fredda e metallica, tagliente; la spada di Roger era pronta a colpire se non si fosse spostato. "Lasciala immediatamente brutto bastardo."
A quelle parole Rough si alzò e disse" Sei un codardo, io sono disarmato!"
Roger gettò allora a terra la spada e colpì violentemente il volto dell'uomo con un pugno poi, prima che questo cadesse lo prese per il collo e intimò " giuro che se ti azzardi solo un altra volta a toccarla ti ammazzo con queste mani senza pensarci due volte."Detto ciò lo scaraventò a terra. Rough allora scappò terrorizzato. Roger raccolse la spada e la rimise alla cintura poi guardò Rouge , ancora seduta sull'erba con lo sguardo fisso nel vuoto. Il capitano si accorse veramente di non aver visto nulla di più bello;la ragazza aveva la bocca socchisa, gli occhi lucidi e i meravigliosi capelli color pesca le incorniciavano il corpo fino a posarsi sul terreno. Le gambe scoperte erano dello stesso pallore del viso, il vestito era stato strappato al collo fino a scoprire quasi completamente un seno. Roger si ricompose cercando di scacciare pensieri poco opportuni per quella situazione e si avvicinò alla ragazza porgendole le mani per aiutarla ad alzarsi. Rouge si accorse del vestito strappato e cercò di coprirsi il più possibile. Guardò Roger negli occhi e, prendendogli le mani provò ad alzarsi. Era talmente scossa che le gambe le tremavano terribilmente, tanto che Roger dovette prenderla per la vita per evitare che cadesse."Stai bene piccola? Stai tranquilla, non ci proverà più, gli uomini del genere basta spaventarli". Rouge lo guardava negli occhi e non seppe trattenere le lacrime, era ancora molto scossa. "Povera bambina" dicendo questo Roger la sollevò tra le braccia  e si diresse verso la spiaggia.
"Dove...Dove stiamo andando? Io abito sulla collina" obiettò la ragazza.
"Lo so ma non penserai che ti lasci andare a casa da sola dopo quello che è successo? Per stanotte dormirai sulla mia nave."
"Ma..." Rouge avrebbe voluto ribattere ma non lo fece. Quell'uomo sembrava così forte e autoritario che le diede una grandissima sensazione di protezione. Lei non era solita comportarsi così, era sempre stata una ragazza forte, coraggiosa e indipendente ma, quella sera, dopo che quell'uomo l'aveva salvata, era come se si fosse abbandonata completamente e non riusciva a capire il perchè. Non c'era bisogno che lui la portasse tra le braccia per tutto il tragitto ma non oppose resistenza anzi, teneva una mano stretta alla sua camicia e la guancia premuta contro il suo petto caldo. Roger dal canto suo dovette ricorrere a tutto il suo auto controllo, sentiva il profumo dei suoi capelli e il suo bel volto premuto contro il suo torace. Aveva sentito un legame con quella giovane donna dalla prima volta in cui l'aveva vista, una sorta di forte senso di protezione. Piano sentì la ragazza abbandonarsi tra le sue braccia, la guardò e vide che si era addormentata; in quel momento notò con piacere le piccole lentiggini che le costellavano il viso.
Arrivato sulla Oro Jackson ,Roger si trovò davanti l'intero equipaggio.
"Che diavolo è successo?!" eclamò Shanks preoccupato
"Stava per succedere ciò che temevo, ma fortunatamente sono arrivato in tempo." Rispose Roger
"E io che pensavo ci avessi dato dentro selvaggiamente!" scherzò Rayleigh facendo ridere i compagni. "Siete degli idioti!" concluse Roger e si chiuse nella sua cabina. Posò con delicatezza la donna sul suo letto e, dopo averla guardata per molto tempo si addormentò sulla poltrona accanto a lei.
La mattina dopo, quando Roger si svegliò, Rouge non era più nel suo letto. Quando uscì sul ponte trovò Buggy e Shanks sul lato destro della nave. Erano appoggiati alla ringhiera di legno e guardavano il mare. "Che state guardando?" Rouge era in acqua, stava nuotanto con indosso qualcosa che Roger conosceva bene; la ragazza aveva legato sul seno la fascia gialla che il capitano era solito portare sotto il cappello..
"Qualcuno mi passi un cannocchiale" disse Buggy estasiato. "Cosa dovrebbero passarti?" Nel sentire la voce del capitano i due ragazzi si voltarono terrorizzati. "L'unica cosa che vi passerò saranno due bei cazzottoni se non la piantate di fare i maniaci."
Mentre raggiungeva la ragazza Roger riuscì a capire perfettamente perchè i due ragazzi erano rimasti incantati a guardarla; era veramente bellissima con quella pelle d'avorio illuminata dal sole e il corpo sinuoso che gli ricordava quello delle due sirene che dominavano la sua nave.
Quando la ragazza lo vide lo salutò con la mano e si diresse verso di lui. Inchinandosi disse "la ringrazio infinitamente per quello che ha fatto per me."
"Non c'è bisogno che mi ringrazi " disse Roger in tono scherzoso "e non darmi del Lei, penso di essere un bel po più grande di te, ma non sono così vecchio!"Rouge gli sorrise imbarazzata.
"Non so neanche come ti chiami e ti devo la vita, non so davvero come sarebbe finita se non fossi arrivato tu."La ragazza abbassò gli occhi rattristandosi.
"Hei, fortunatamente non è successo nulla, comunque io sono Roger" dicendo ciò fece alzare il viso alla ragazza mettendole una mano sotto il mento.
"Grazie Roger.." Rouge lo abbracciò forte, un abbraccio pieno di tenerezza e gratitudine.
Sorridendo Roger disse " sei molto dolce Rouge e stai facendo impazzire il mio equipaggio." Il capitano scoppiò in una fragorosa risata poichè vide Buggy e Shanks litigarsi il binocolo.
Quell'uomo aveva un fascino irresistibile e la sua risata era unica al mondo. Rouge aveva capito che era speciale. "Aspetta un attimo... hai detto che ti chiami Roger, sei un pirata e mi pare di averti già visto, forse su qualche manifesto della marin...Oh mio dio! Tu sei Gold Roger!"
"Eh no mocciosetta! Non Gold Roger, io sono Gol D. Roger." Roger non riusciva ad interpretare l'espressione di Rouge, non sapeva se sarebbe scappata, se sarebbe andata a cercare aiuto o cos'altro  e invece lei disse " Bhe non mi sembri così cattivo come dicono e sai, dovrei sdebitarmi per quello che hai fatto ieri.."Rouge si face sempre più vicina, afferrando la camicia di Roger.."mi piacciono i pirati..."sussurrò maliziosa. Roger era impreparato allo strattone che la ragazza gli diede e cadde così in acqua. Quando riemerse Rouge rideva di gusto e lui la guardava incredulo; era una ragazza come altre, ma, pur non avendo nulla a che fare con i pirati non aveva alcuna paura di Gol D. Roger, giudicato dalla magior parte della popolazione mondiale il peggior delinquente in circolazione. "Tu guarda, il più terribile tra i pirati soggiogato così da una ragazza indifesa!"
"Questa me la paghi". Dopo essersi tolto la camicia e averla strizzata con falsa indifferenza Roger agguantò la ragazza e la gettò in acqua poi, tenendola stretta disse "questa fascia gialla che hai rubato è mia, forse è meglio che me la riprenda!"I due ridevano e giocavano come fossero adolescenti e la ciurma di Roger li guardava incredula.
"Io..io non lo riconosco" dissero i due mozzi in coro.
"Il capitano è innamorato!" escamò Crocus "Spero che questo gli giovi alla salute!"
 
Nessuno dei due capiva come, ma entrambi sapevano, pur conoscendosi da poco, che tra loro si era formato sin da subito un legame particolare.
 Roger si trovava sul ponte della Oro Jackson a guardare il tramonto sulla baia quando Rayleigh lo raggiunse. "Roger"disse"siamo qui da troppo tempo. Non vorrei farlo ma ti ricordo ugualmente che non possiamo trattenerci ancora a lungo, potrebbe essere pericoloso."
"Lo so. due giorni ancora e poi ce ne andremo." Rayleigh gli posò una mano sulla spalla, un gesto che voleva essere di conforto. Tutti sulla nave si erano accorti di cosa provasse il loro capitano. Lo avevano visto intrattenersi con molte donne prima di allora, ma non lo avevano mai visto coinvolto in quel modo.
Rouge era al piano superiore quando sentì bussare alla porta.
"Roger, cosa ci fai qui?"chiese stupita vedendo l'uomo sulla porta. Questo si fece avanti ma non le rispose. La guardò per un attimo nei suoi occhi scuri e la baciò. Rouge era sconvolta ma felice. "Roger..." sussurrò abbandonandosi a lui. L'uomo la sollevò tra le braccia e si recò al piano superiore. "Sei bellissima Rouge" le disse mentre la adagiava dolcemente sul letto. La ragazza lo avvicinò con decisione a sè e lo baciò con tutta la forza che aveva. Erano entrambi presi completamente dalla passione; Roger spogliò piano la ragazza, godendosi la vista di ogni centimetro di pelle candida che veniva scoperto e la baciava, la baciava ovunque. Era troppo bella, delicata, morbida. Rouge lo spogliò con più foga e lo mordeva delicatamente sul collo, sulle spalle.
"Rouge, tu non sai quanto ti voglio..." Il capitano la strise forte, sentiva il bisogno di averla ,di farla sua. "Roger..." La ragazza continuava ad invocare il suo nome e questo lo faceva letteralemte impazzire.
Rouge era talmente coinvolta che, quando Roger, con molta fatica decise di ritirarsi, lei glielo impedì stringendolo più forte a sè. "Rouge tesoro...sarebbe meglio..."
"Roger no....ti prego...io ti voglio completamente." L'uomo la guardò negli occhi, erano lucidi e profondi e vi si perse, abbattendo le proprie deboli resistenze.
Rouge si addormentò velocemente, stretta tra le braccia forti di Roger, il capo poggiato sul suo torace possente, le labbra che gli svioravano leggermente il collo. "Hai complicato terribilmente le cose ragazzina, come diamine faccio a lasciarti?" disse piano il capitano accarezzando i capelli della sua donna.

"Il capitano non è tornato stanotte." disse Buggy a Shanks che si era appena svegliato.
"Già, l'ho notato anch'io, ah e il capitano mi ha detto di dirti che sei un idiota..."
"Cosa?! E perchè?" Chiese Buggy indignato.
 "Perche mi ha ricordato che non ti serviva il cannocchiale visto che puoi staccarti gli occhi."
"Brutto bastardo io ti.."
"Sapete una cosa ragazzi?"interruppe Rayleigh "credo che il nostro capitano rimarrà fuori anche stanotte."
Roger non aveva dormito, aveva osservato la sua Rouge per tutta la notte; passava le sue mani sul corpo della ragazza, sulle braccia, sulla curva della vita e dei fianchi.
"Roger, sei già sveglio?" chiese la donna stroppicciandosi gli occhi. Lo baciò e gli tirò scherzosamnte i baffi, come era solita fare.
"Rouge, dopo domani me ne vado, dobbiamo partire poichè restare troppo tempo nello stesso luogo non è sicuro, neanche per te; non è un segreto il fatto che io sia l'uomo più ricercato del mondo." Rouge sorrise "Lo so, è una cosa pericolosa innamorarsi di te." Roger la strinse a sè.
I due rimasero insieme, in quella casa per tutto il resto della permanenza di Roger.

Rouge guardava il mare , il vento le muoveva il vestito bianco e capelli tra i quali era appuntato un fiore d'ibisco. Prima di partire Roger ne colse uno e lo pose tra i capelli della sua donna, da allora Rouge si affezionò particolarmente a quei fiori, tanto da portarne sempre uno come ornamento. Le aveva promesso che sarebbe tornato e che le avrebbe fatto avere sue notizie.

Era sera inoltrata e nella locanda ormai vuota si trovava solo Rouge, intenta a pulire..." Non pensavo tu fossi così codardo." Disse secca. "Sei li da quasi due ore e non mi hai ancora detto una parola."
L'uomo che si trovava seduto in un angolo buio sbuffò facendoso avanti "aspettavo finissi di lavorare." ribattè grattandosi la testa. La guardava attentamente, era proprio bella come la ricordava. "Senti un pò...Hai intenzione di fissarmi ancora per molto o intendi fare qualcosa di intelligente?" Si era voltata verso di lui con le mani sui fianchi.
Roger era profondamente perplesso, si grattò la nuca e con uno dei suoi sorrisi tutto denti affermò "Che ti è successo ragazzina? Non mi sembravi così scorbutica quando ti ho conosciuta!" Con un sorriso sadico lei si avvicinò sibilando "Quando ci siamo conosciuti, quasi un anno fa, non ero stata piantata in asso da uno che non ha più fatto avere sue notizie, vero Roger? Posso chiamarti ancora Roger? Mi concedete tale onore signor sono-il-Re-dei-Pirati?"
Lui la guardava basito; chi diavolo era quella donna? " Già,"continuò lei " ho potuto constatere che eri ancora vivo dalle notizie riportate sui giornali :Gold Roger, il demonio, conquista Raftel e ai aggiudica il titolo di Re dei Pirati!" Scosse la testa posandosi una mano sulla fronte. "Dannazione, non so neanche io perche mi sto comportando in questo modo, non ne ho alcun diritto, non siamo legati in nessun modo."
"Questo non puoi dirlo Rouge." Roger era contrariato da quell'affermazione e la ragazza se ne accorse.
"Bhe non mi sembra tu abbia dimostrato il contrario. Non mi aspettavo certo che saresti tornato da me per poi restare e metter su una grande famiglia felice ma, almeno farmi sapere che eri vivo. Sei un pirata dannazione, non passi di certo una vita tranquilla!" Roger aveva ascoltato fino alla -grande famiglia felice- e ne sorrise divertito. Rouge si accorse di ciò e s'innervosì ancora di più. "Cosa avresti fatto se, tornando qui mi avresti ritrovata con un marmocchio tra le braccia?" Chiese stizzita.
"Come scusa?" Roger non afferrò il discorso e Rouge lo fulminò con lo sguardo.
"Non so se ricordi quello che abbiamo fatto prima della tua partenza ma, vorrei illuminarti sul fatto che i bambini si fanno in quel modo, non prestando la minima attenzione, proprio come abbiamo fatto noi due, da idioti quali siamo." L'uomo non si aspettava un discorso del genere e non sapeva se essere divertito o preoccupato.
"Non sei nella condizione di spiegarmi certe cose mocciosetta! Hai praticamente la metà dei miei anni e io ti permetto di parlarmi in quel modo! Ha ragione Rayleigh, mi sto rammollendo!" Rideva di gusto e Rouge lo guardava attonita."Comunque" continuò, facendosi un po più serio "non mi sarebbe affatto dispiaciuto. Ho sempre voluto diventare padre! Ho già i nomi, Ann per una fammina, Ace per un maschio... spero ti piacciano perche saranno i nomi dei tuoi figli!"
Quel uomo era assurdo e lei non sapeva cosa rispondergli.
"Non so come ho fatto ad essere così stupida da invaghirmi di te!" sbotto lei prendendo le sue cose e peparandosi ad uscire "ora, se volete scusarmi signor sono-troppo-concentrato-sul-mio-ego-da-non-capire-che-sto-dicendo-solo-cretinate, io vorrei chiudere e andarmene a casa quindi, sloggia!"Roger uscì dal locale continuando a ridere, imboccò un piccola via che portava al mare voltandosi verso Rouge che chiudeva a chiave la porta e disse "non mi sembra tu abbia mai detto invaghita! Era una parola con la -i- ma non -era invaghita-!
Rouge era rossa di rabbia e per l'ambarazzo e senza dire niente cominciò a salire su per la collina, udendo ancora le risate del capitano; sorrise, in fin dei conti era veramente felice di averlo rivisto.
Erano entrambi consapevoli che la resistenza della ragazza non sarebbe durata a lungo.
 

Erano già passati più di quattro mesi da quando Roger era partito per la seconda volta ma Rouge non si era dimenticata di lui, come avrebbe potuto farlo? La sua mano accarezzava il ventre che iniziava a gonfiarsi.
La ragazza era nel suo letto quando sentì bussare alla porta. Si alzò piano e scese le scale. Era spaventata poichè era notte, era sola in casa e rimase in ascolto vicino alla porta. Non sapeva spiegarselo ma qualcosa le diceva di aprirla. Rimase a bocca aperta, gli occhi sbarrati. Le lacrime cominciarono a rigarle il volto quando vide l'immagine di Roger davanti a sè.
"Cosa fai mocciosetta? Apri la porta in piena notte senza chiedere neppure chi è?" Disse il pirata sorridendo.
"Ro...Roger..."La ragazza piangeva a dirotto e si gettò tra le braccia del capitano.
Erano a letto, dopo aver fatto l'amore, quando Roger cominciò a fissare il ventre di Rouge.
"Allora è successo..." sussurò posando una mano sulla pancia ancora poco pronunciata ma evidente ,sul corpo nudo della ragazza.
"Te ne sei accorto! Bhe devo dire che quando l'ho scoperto ero un po spaventata ma ora sono veramente felice. Roger è il nostro bambino!Ace o Ann ricordi?" Disse lei raggiante stringendo la mano del suo uomo sulla pancia. Roger però non si mostrava contento, aveva lo sguardo preoccupato e cupo.
"Roger non sei felice? Quella volta dicesti che avresti voluto diventare padre..." Rouge rattristata si mise a sedere.
"Rouge io devo dirti una cosa. Sono malato, molto malato e non mi rimane tanto da vivere." A quelle parole la donna si sentì venir meno ma continuò ad ascoltare, "Ho intenzione di consegnarmi alla Marina. Ho sciolto la mia ciurma per proteggerli e sono venuto da te per informarti di tutto ciò. Sono consapevole del fatto che la Marina indagherà su tutto quello che ho fatto negli ultimi tempi e ho paura che possano arrivare a te, per questo sono qui, per metterti in guardia; ma ora che ho scoperto che sei incinta tutto si complica !" Roger era sconvolto, si passava una mano tra in capelli in modo frenetico. "Rouge ti rendi conto di cosa potrebbero farti se dovessero scoprire che sei la mia donna?E la cosa più grave è che porti in grembo mio figlio!Sono stato uno stupido, un irresponsabile e un egoista! Sei così giovane !"
Queste parole la ferivano come delle lame. La ragazza si alzò in piedi, si mise di fronte a Roger, che stava seduto con la faccia tra le mani, in modo che avesse davanti il suo ventre e, prendendogli le mani, e posandole su di esso disse " Roger, qui c'è il nostro bambino, non permetterei mai che gli capiti qualcosa di male. Può succedere qualsiasi cosa ma io sono forte e posso proteggerlo. Lo amo già più di qualsiasi altra cosa. Nessuno sa che sono incinta e che tu sei il padre e posso nasconderlo ancora a lungo. Ce la posso fare... Questo bambino avrà il tuo sangue, sarà un pezzo di te quando tu...non ci sarai più." La donna cercava di trattenere le lacrime. Roger posò il volto sulla pancia della ragazza e, dopo averla baciata si alzò in piedi e uscì sul balcone. Rouge lo seguì e coprì entrambi con il lenzuolo. "Spiegami una cosa Roger, perchè ti consegnerai alla Marina?"
"Vedi mocciosetta, io non voglio morire invano. La mia morte, che comunque è già segnata, deve servire a qualcosa e, siccome non so quando questo accadrà mi devo consegnare al più presto. L'esecuzione sarà pubblica e quindi tutti vedranno. Io aprirò la grande era della pirateria."Rouge si strinse più forte al suo uomo. Lui le baciò il capo e sospirando disse "Rouge ,se non fossi malato rimarrei qui con voi ma siccome devo morire per forza non voglio andarmene con rimpianti. Probabilmente non arriverei nenache a vederlo nascere". La ragazza lo baciò senza dire niente. Avrebbe voluto convincerlo a rimanere, ma sapeva perfettamente che il Re aveva già preso la sua decisione e lei non poteva far nulla per fargli cambiare idea.
"Sei una donna speciale ragazzina e non avrei potuto desiderare una madre migliore per il mio bambino che, spero assomigli a te perche sei una meraviglia! Spero anche abbia le tue lentiggini ,sono adorabili!" Roger scoppiò a ridere, una di quelle risate tutte denti che lo distinguevano dagli altri. " Credo di amarti mocciosetta impertinente, come non ho mai amato nessuno." Rouge,che aveva trattenuto a stento le lacrime per tutto il tempo, si lasciò andare e affondò il volto nel petto dell'uomo inondandolo di lacrime "Ti amo anch'io signor ho-il-mio-maledetto-orgoglio-da-difendere-e-sono-troppo-uomo-per-una-vita-normale!" disse tra i singhiozzi. Roger rise ancora e la guardò con una tenerezza infinita. La sollevò tra le braccia come aveva fatto innumerevoli volte e rientrò in casa. Si sdraiarono entrambi e Roger, poggiando la testa sulla pancia della sua compagna disse " se sarà una femmina Ann, e se invece fosse un maschio Ace. "
Lei sorrise ricordando le parole che le aveva detto scherzando molto tempo prima.
Il giorno dopo Roger partì, dopo aver dato a Rouge indicazioni su quanto riguardava Garp.
Il mese che seguì fu tremendo; la notizia della cattura di Roger e la sua seguente esecuzione distrussero Rouge, che continuava a resistere solo per il piccolo che cresceva dentro di lei. Aveva un giornale in mano, le lacrime uscivano copiose nel guardare le foto che ritraevano in suo uomo andare alla gogna. Era bello, bellissimo, alto e fiero, degno del titolo di Re dei Pirati fino all'ultimo.
Poco dopo la Marina cominciò a battere in rassegna tutta l'isola, cercando la donna del Re. Tutte le ragazze con il termine entro nove mesi dalla morte di Roger vennero interrogate senza risultati.
Rouge passava con aria indifferente in mezzo ai soldati, la pancia ancora troppo piccola per destare sospetti. Era terribile veder soffrire tutte quelle ragazze, quelle famiglie ma lei doveva proteggere il loro bambino.
"Non ora", "Non ora amore mio" "Non è il momento" continuava a ripetere Rouge accarezzando il pancino,e il termine veniva sorpassato di uno, due, cinque, dieci mesi e la Marina aveva lasciato l'isola, consentendo così al ventre di Rouge di crescere finalmente. Al ventesimo mese di gravidanza, dopo dolori e fitte atroci arrivarono le doglie.


Un urlo squarciò il silenzio. Le due ostetriche si precipitarono nella camera della ragazza.
"Arriva, lo sento! Fa malissimo...."Un altro urlo atroce fece gelare il sangue a Garp che si trovava fuori dalla camera in attesa "Roger, dannato bastardo stalle vicino!" pensò.
"Roger!!Aiutami!" Invocava la ragazza in preda al dolore.
"Eccolo Rouge, un altro piccolo sforzo...Eccolo! E' un bel maschietto!" Il pianto del neonato prese il posto delle grida della madre. Garp entrò nella stanza e si sentì svenire; le due donne piangevano, le coperte erano inzuppate di sangue, troppo sangue. Il bambino aveva causato dei gravi danni rimanedo nel ventre materno per così tanto tampo.
"Se sarà una femmina Anne, se invece sarà un maschio Ace... erano i nomi che aveva scelto lui" sussurrò in affanno Rouge."Gol D. Ace, il nostro bambino" nella voce della donna, ormai ridotto ad un sussurrò vi era una dolcezza infinita. Rouge stringeva tra le braccia il suo bambino che piangeva. Si posò il bimbo sul petto che si tranquillizzò. Le forze la abbandonavano, la vista si appannava, un sorriso comparve sul suo bellissimo volto candido, che il Re dei Pirati aveva tanto amato.
  
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