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Autore: Miyuri    24/06/2013    2 recensioni
Sotto le note di "rokutousei no yoru" tradotta vi racconterò i pensieri di uno sdentato su un piccolo e tenero vichingo...
se vi interessa leggetela*-*
Genere: Fluff, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Sdentato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angolo  autrice:
Ecco  a voi un tenera storiella su questa coppietta d'amici che adoro*-*, o provato su le note di sta canzone che amo a scrivere dal punto di sdentato questa storiella sperò che piaccia e che la parte finare non vi disgusti...
 
Quando sto male abbracciami,
dolcemente, tra le tue braccia.
E se cadessi senza riuscire a rialzarmi,
per favore, dammi un po’ del tuo coraggio.
 
Era una notte splendida quella, io e Hic avevamo deciso di fare un volo piacevole da soli dopo molto tempo in cui volavamo sempre con gli altri, non che la cosa mi dispiacesse, ma volare solo con Hic mi faceva sentire felice. Dopo un bel po di volo hic mi disse:"senti bello, ci fermiamo in quella piccola collina?", io annui con la testa in risposta e lentamente mi abbassai verso quella collinetta con morbidissima erba.
Hic scese dalla mia schiena tranquillamente mentre andava a sedersi comodamente sdraiandosi pacificamente sull'erba, appena lo fece mi messi sdraiato anch'io come lui, mentre iniziai a guardare quel meraviglioso cielo stellato illuminato dalla flebile luce della luna.
Passò pochissimo tempo che senza accorgermene inizia a guardare Hic per poi chiudere appena gli occhi e a pensare...
"Sai Hic, io da quando sono nato sono sempre stato solo, non ricordo nulla perché non ho mai avuto nulla. Il primo ricordo che ho è di un luogo buio e freddo in 
cui non esisteva niente, cercai a lungo in quel luogo la mia mamma e il mio papà ma senza trovarli, ero solo, totalmente solo nessuno della mia specie c'era, c'ero solo io....
Iniziai a cavarmela da solo fin da giovanissima età finche purtroppo mi trovò "morte rossa", rispetto a lei mi sentivo cosi piccolo ma allo stesso tempo mi sentivo quasi felice che mi avesse preso con se, ma quando scoprì la realtà inizio di nuovo il mio inferno, vivere giorno dopo giorno con la paura di essere ingoiato o ucciso da un vichingo o di vedere un tuo compagno divorato. Io vivevo cosi Hic, giorno dopo giorno nelle notti buie in cui tremavo mi sentivo solo e spaventato, mi ero arreso all'idea di finire come tutti loro, finche non ti ho conosciuto tu mi hai dato una speranza di vita, mi hai regalato un coraggio che credevo di aver perso, tu mi hai salvato hic, da un eterna solitudine fatta solo di paura..."
 
Non ho sentito pensieri cosi forti in me, Mai.
Vago da solo attraverso questa fredda città;
dove sono? Non riesco a ricordare …
 
Tutto a un tratto sentii la voce di Hic arrivandomi dolcemente e fermamente alle orecchie.
"le stelle sono meravigliose vero sdentato?", mi chiese voltandosi verso di me facendomi quella strana espressione che io imitavo sempre, ma allo stesso modo qualcosa era diverso. Cosi mi spinsi un po' finche non lo guardavo totalmente chiedendogli un placido"che ti succede Hic?", lui come se mi avesse capito iniziò a parlare ancora:
"sai sdentato oggi è lo stesso giorno in cui mia madre è morta, eh non so ho...paura..." mi disse infine accarezzandomi dolcemente il muso, io invece chiesi ancora una volta "paura? e perché?" e anche questa volta come se mi avesse capito mi rispose.
" credo di perderti sdentato..."disse con voce flebile rigirandosi fino a rimettere la schiena sul'erba allungando una mano verso l'immenso cielo.
"sai sdentato, prima che mia madre morisse mi portò proprio qui, mi abbracciava fortemente quando poi allungai la mano proprio cosi  e me la strinse dicendomi queste parole:
"Bisogna, ogni tanto, volgere gli occhi al cielo con tutte le sue stelle per rendersi conto che la vita è una cosa sublime e che va vissuta nella maniera migliore in ogni attimo perché è una occasione unica, irripetibile."*
a quelle parole sentivo un strano sentimento come se il mio cuore stesse bruciando,come se il mio respiro si bloccasse forse era la sensazione di dolore questo?
"Sai, ero cosi piccolo allora che non sapevo che significasse, ma era come se lei lo sapesse che stava per morire e che volesse dirmi in qualche modo che dovevo comunque continuare a vivere, ma sai? dopo la sua morte per un po' ho quasi dimenticato la strada di casa.", mi disse questo senza nemmeno voltarsi, ma io intravisi una goccia luccicante ricadere sulla sua guancia così luminosa da sembrare un frammento di luna, a quella vista senti una sensazione mai provata, un forte desiderio di stringerlo a me e urlargli un "GUARDAMI!!IO SONO QUI!! E NON HO INTENZIONE DI LASCIARTI!!!", ma l'unica cosa che feci fu allungare la mia zampa per metterla sulla sua, purtroppo io non potevo stringertela hic, ma tu puoi e io me la lascerò stringere se ti facesse capire che non ti voglio lasciare.
 
In questa notte infinita ho solo un desiderio:
quella luce brillante, nel cielo senza stelle.
 
A quel gesto Hic rimase sorpreso che sbarrò gli occhi e iniziò a guardarmi perplesso, ma stranamente mi fece di nuovo quell'espressione e io ricambiai felicemente, restammo così per un tempo che mi pareva lunghissimo.
"sdentato?" mi chiamò lui distogliendomi da quel contatto molto piacevole quanto quello di una madre, io lo guardai puntando i miei occhi totalmente su di lui.
"niente volevo dire il tuo nome, mi fa sentire felice", io a quella frase sbarrai gli occhioni per vederlo rigirarsi a guardare le stelle togliendo la mano portandosela al petto, io ero ancora felice di sapere che il mio semplice nome pronunciato da lui lo rendesse felice:"Anchio hic vorrei farti sentire il tuo nome pronunciato da me, ohh lo ripetuto così tante volte nella mia mente, ma tu lo hai mai sentito?", mentre pensavo questo Hic urlò stranamente chiamandomi.
" ehi sdentato, guarda ... una stella cadente!!", mi disse lui indicando il cielo, io alzai la testa quando vidi una bellissima scia apparire per poi disperdersi, rimasi incantato, ma no per la stella ma perché portava il colore di hic, il bianco della innocenza e di purezza..
"lo sai sdentato che se si vede una stella cadente si deve esprimere un desiderio?"mi disse lui all'improvviso guardandomi in teoria "sorridente" almeno è cosi che chiamavano quella strana espressione, dal mio canto io lo guardai agitato per poi puntare il muso verso il cielo pensando intensamente al mio desiderio:
"desidero vedere per sempre la luce di Hic, e stare al suo fianco..."
 
Ho avuto modo d’incontrarti nella polvere di stelle, i miei sentimenti di un tempo sono cambiati incontrandoti.
 
Mentre io esprimevo il mio desiderio iniziai a sentire da parte di hic uno strano rumore di denti sbattuti, perciò mi voltai verso di lui notando che si teneva le mani sullle braccia mentre tremava appena, a quella visione provai un senso di tenerezza e gentilezza, desidero di riscaldarlo, in realtà non lo capivo nemmeno io, ma da quando ti ho incontrato in quel giorno accecato dalla tua luce i miei sentimenti sono diventati incomprensibili.
 
Tra la polvere di stelle, le tracce del nostro incontro verranno offuscate, perdendosi tra la gente.
 
"Sdentato sai inizio ad avere freddo, ma allo stesso tempo non mi va di andare via!" mi disse ridendo poi mentre io semplicemente mi avvicinai a lui e lo presi tra le mie zampe mentre lo coprivo anche con la coda per riscaldarlo, lui rimase sorpreso anche di questo mio strano gesto, ma non mi importava, non mi importava più nulla nemmeno se tra tanti anni la neve offuscherebbe il giorno del nostro incontro mentre la gente si dimenticherà di noi,io coninuerò a ricordarlo e a camminare e volare con te.
 
Ho detto addio al mio passato e alle notti di pianto,
affinché il mio domani possa giungere radioso.
 
Hic si mise più comodo tra le mie zampe appoggiando perfino la testa sul mio grande petto, io lo guardai, sinceramente da quando ti conosco mi sento sempre cosi felice hic, da quando sto con te il mio passato di pianto e dolore li ho lasciati a quel tempo lontanissimo e adesso insieme ai miei amici draghi e hai vichinghi quei giorni mi sembrano mai esistiti, dopo un po' sentii il tuo respiro caldo e tranquillo colpirmi il petto e capii che ti eri dolcemente addormentato. Ti guardai ancora e notai quanto gli esseri umani sembravano cosi fragili e docili quando dormivano da far venire sempre la voglia di proteggerli, questo lo pensavano anche gli altri draghi.
 
Anche se sono una cosi piccola costellazione, 
 
Mentre pensavo, iniziai piano piano ad avvicinare ancora di più il muso a quello di hic sentendo il suo respiro colpirmi il volto finche dolcemente appoggia le mie labbra sulle sue per un tenero bacio, quando mi spostai per poggiare stavolta la mia fronte su quella di hic notai che stava sorridendo chissà magari aveva percepito il mio dolce bacio, non pensate male quel bacio per me era un bacio di tenerezza, d'affetto e anche di ringraziamento, si io....
 
ti ringrazio per  avere notato che ero qui.
 
"Hiccup"
 

Angolo autrice:
bene se avette letto e non avete vomitato vi ri grazio e sperò che lasciate un commentino comunque, come avette notato in una frase c'è * adesso vi dicco perchè:
*Romano Battaglia, Notte infinita, 1989 e la persona che la ha detta e un aforismo.
sperò che vi sia piaciuta alla prossima!!!
 
 
  
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