Prologo
“Anche stanotte ti ho sognato e anche oggi ne sono felice. Sono felice perché almeno li sono contenta, nei miei sogni parliamo anche per delle ore e il tempo sembra non finire mai, finché non arriva il momento di svegliarsi. I sogni mi aiutano a vederti più di quanto non farei mai (a parte per quelle sei ora di scuola), lì ti vedo tranquillo, sereno e pieno di allegria: esattamente come eri fino a tre mesi fa ma ora qualcosa in te è cambiato, sei triste, non scherzi più, non ridi più alle battute dei tuoi amici e sorridi veramente poco. Sono preoccupata. Vedere il mio migliore amico in questo stato mi fa male. Ma i sogni mi aiutano anche in questo: mi ricordano come eri e come sicuramente tornerai ad essere. Devo solo scoprire come aiutarti.”
Ancora non mi sono presentata. Io mi chiamo Chiara, ho 14 anni e frequento la 3° media. Il ragazzo su cui ho riflettuto finora si chiama Emanuele ed è il mio migliore amico. È stupendo: è alto, castano, occhi neri, carnagione scura, è un mostro in tutti gli sport ma soprattutto è un calciatore grandioso, è dolce, simpatico, divertente e c’è sempre per chi ha bisogno di lui. Lo adoro, e sono quasi due anni che mi sono innamorata di lui anche se lui non ne ha idea. Quando lo descrivo a chi non lo conosce mi viene spesso detto che è come uno di quei ragazzi americani che fanno il capitano nella squadra di football: carino, atletico, fidanzato con la capo cheerleader, quello che attira sempre l’attenzione su di sé e che guarda il mondo dall’alto in basso, ma vi posso assicurare che lui non è affatto così. È un ragazzo semplice che non giudica mai nessuno (nemmeno se ti conosce da una vita), è amico di tutti e anche se volendo potrebbe avere tutte la ragazze della Terra è single perché non è assolutamente una persona che si fa notare. Io l’ho conosciuto qui alle medie ed è diventato subito il mio migliore amico, è la persona più simpatica del pianeta e quella che si prende meno sul serio, ma adesso qualcosa è cambiato e come dicevo è come se qualcosa in lui si fosse spenta, non è più quello di prima…