I thank God that you found me.



Non aveva mai pensato di poter trovare un uomo adatto a lui. Non pensava di poter trovare qualcuno disposto a condividere il ritmo frenetico della sua vita, e della sua carriera. Davvero, non lo credeva possibile, finché un giorno, nel suo camerino nello stadio di Barcellona, aveva trovato lui, Alexander, il truccatore. Lo aveva guardato sorridendo, e gli si era avvicinato col pennello per la cipria in mano. Fu un colpo di fulmine, e se lo ricorda come fosse ieri.

FLASHBACK.

“Piacere, io sono Alexander, e sarò il tuo truccatore per queste due tappe in Spagna”, disse il Biondo, porgendo la mano al cantante seduto davanti a lui.

“Piacere mio. Posso chiamarti Alex?”, chiese Michael sorridendo. Aveva perso l'abitudine di dire il suo nome dopo che il miliardesimo collaboratore lo aveva zittito dicendo che sapeva benissimo chi era.

“Io comunque sono Michael”, aveva detto poi, mentre Alex lo girava verso lo specchio.

“Ah. E' questo il tuo vero nome allora...”, commentò il Biondo facendo roteare il pennello sulla palettina con la cipria.

“Non lo sapevi?”, chiese Mika, senza staccare gli occhi da quelli blu cielo del Biondo.

“Sai, solitamente non mi informo molto sulle persone che dovrò truccare. La maggior parte è gente superficiale, che crede di essere al centro del mondo, e che quindi non voglio abbia niente a che fare con me”, disse serio.

“Ah...”. Michael rimase stupito dalle parole di Alexander. Aveva paura di avergli dato quell'impressione, e gli sarebbe dispiaciuto veramente tanto, visto che questo ragazzo gli piaceva.

“Ma tu sembri diverso, Michael”. A quell'affermazione, il volto di Mika si illuminò. “Potremmo diventare amici io e te -oh!”, disse, mentre il pennello cadde a terra. Alexander lo riprese velocemente, ma lo sguardo veloce di Michael aveva fatto in tempo ad ammirare le fattezze del Biondo, le gambe lunghe e snelle, il sedere rotondo e la schiena ampia.

Poi Alex girò la poltroncina bianca verso di se, inginocchiandosi a terra. Quando furono faccia a faccia, Michael si accorse che gli occhi di Alexander non erano totalmente azzurri, ma avevano delle striature grige e gialle.

Alex prese il mento del cantante con una mano, girandolo da una parte e dall'altra.

Poi disse “Hai un viso perfetto. Sei così bello che il trucco andrebbe sprecato”. Michael arrossì, e Alexander accarezzò dolcemente la sua guancia sorridendo, prima di rialzarsi e posare la palettina e il pennello sul ripiano sotto lo specchio. Si incamminò verso la porta, ma la voce e la mano di Michael, stretta attorno il suo polso, lo fermarono.

“Aspetta!”, disse il Moro.

Alexander si voltò, sollevando l'angolo sinistro della bocca e attendendo che Michael dicesse qualcosa.

“Da dove vieni?”, chiese il Riccio, senza però lasciare il polso dell'altro.

“Sono nato e vivo a Londra... Ora però dovrei andare”, disse, posando la mano su quella di Michael per staccarla dal suo polso, intrecciando le loro dita per un nano secondo.

“Ci rivedremo?”, chiese ancora Michael speranzoso, correndo dietro al Biondo fuori dal camerino.

Questo si voltò, facendo si che Mika gli andasse a sbattere contro. Michael però non si spostò, rimase con le mani posate sul petto di Alexander e il viso a pochi centimetri dal suo.

“Con molto piacere”, sussurrò Alex al suo orecchio, prima di sfiorargli la mano e andarsene.

FINE FLASHBACK.

E gli veniva da ridere a ripensarci, e pensare a come era arrossito quando gli aveva detto che è bello e a come i brividi percorsero la sua schiena quando Alex gli sfiorò la mano prima di andarsene. Adesso che era finalmente a casa sua a Londra, e si stava preparando a uscire, si sentiva anche un po stupido mentre si stringeva il papillon rosa al collo fissando lo specchio.

“Hai bisogno d'aiuto?”, gli chiese Alexander con indosso il suo smoking bianco, avvicinandosi al compagno.

“Si...”, rispose Michael spazientito, voltandosi verso il Biondo. “Lo sai che sei bellissimo senza gli occhiali?”, disse poi, sorridendo.

“Si, me l'hai detto anche stanotte”, rispose Alexander stringendo il fiocco. “Ecco. Fatto!”, sorrise, facendolo voltare verso lo specchio.

I loro occhi si incrociarono sulla superficie riflettente del vetro. Il Riccio accarezzò dolcemente il viso di Alex, mentre questo si sporgeva verso di lui per baciarlo.

“Lo sai che ti amo?”, disse ancora Mika, girandosi per abbracciare l'uomo di fronte a lui.

“Si, e con oggi il nostro amore verrà reso ufficiale e indissolubile”, rispose Alex, baciandolo di nuovo. “Ora muoviamoci, sennò facciamo tardi, e se arriviamo tardi noi la cerimonia non si fa!”, sorrise, prendendolo per mano e portandolo fino alla limousine che li avrebbe accompagnati.

E in quel momento, mentre correva per le scale, cercando di non cadere, guardava i capelli leggermente lunghi dell'uomo che amava ondeggiare davanti a lui, e il suo sorriso fargli brillare gli occhi, si ritenne finalmente felice. 






Angolo dell'autrice.
Ciaaaaaaaaaaaaaaao a tutti! :33
Come m'è venuta fuori questa cosa non lo so, so solo che mi piace parecchio e che ne vado molto fiera.
Mi scuso in anticipo per eventuali errori assurdi, ma la distrazione mi perseguita T.T
E' la prima one shot su Mika che scrivo, ma prometto di scriverne altre.
Per adesso, mi farebbe piacere sapere cose ne pensate, magari lasciandomi una recensione ;DD
Vi ringrazio per l'attenzione *si inchina*.
A presto! :3