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Autore: reilin    24/06/2013    3 recensioni
Benché fossero di natura estremamente schiva, Tim e Caroline Price in questa unica occasione assecondavano i desideri della loro bambina e sedevano al tavolo accanto all'entrata, dal quale la curiosa Alex aveva la perfetta visuale della varia umanità che affollava le strade.
Post episodio 1x08 Alex's Big Day
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Drake
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Worn out places worn out faces
Worn out places, worn out faces

La porta a vetro si era aperta con un leggero cigolio ed il trillo di una campanella aveva riportato Alex indietro di venti anni. Tutto, ogni minimo dettaglio in quel posto, era come lo ricordavano i suoi sensi di bambina, si era detta sorridendo amaramente in quel pomeriggio di metà ottobre.

La gelateria dei signori Williams si trovava proprio di fronte al tribunale ed i suoi genitori  la portavano lì piuttosto spesso come a volerla ricompensare delle interminabili ore che lei era costretta a trascorrere in quel posto in attesa che loro terminassero le udienze o attendessero alle varie attività di patrocinio di questa o quella causa sociale, che fossero i diritti degli omosessuali o le lotte salariali degli operai dei cantieri edili.
Benché fossero di natura estremamente schiva, Tim e Caroline Price in questa unica occasione assecondavano i desideri della loro bambina e sedevano al tavolo accanto all'entrata, dal quale la curiosa Alex aveva la perfetta visuale della varia umanità che affollava le strade.  
Le mani della detective avevano sfiorato con lentezza il piano in vetro del tavolinetto circolare mentre prendeva posto su una sediolina in metallo che lei ricordava essere decisamente più confortevole: il locale era affollato da chiassose famigliole e lei stava iniziando a sentirsi a disagio quando la rassicurante figura tondeggiante della signora Williams era apparsa davanti a lei per prendere la sua ordinazione: «Buongiorno cara, cosa posso portarti?».
«Vorrei del gelato alla panna e nocciola», aveva risposto lei con un filo di voce: nonostante fosse ben conscia che anche quel posto fosse solo un suo costrutto mentale, nondimeno il dolore ed il senso di perdita che provava facevano male davvero.
Poco dopo la signora era tornata portandole una grande coppa di gelato decorata con sciroppo al fondente e confetti colorati: «Non c'è niente come un po' di cioccolato per tirare su il morale, cara! », le aveva detto sorridendole calorosamente.
«La ringrazio, signora Marge: voglio che lei sappia che questo posto è uno dei ricordi più belli della mia infanzia...», l'aveva ringraziata Alex, commossa.
La donna l'aveva guardata con aria perplessa - come facevano così tante persone da quando era piombata in quel posto ormai diversi mesi fa - poi aveva obiettato: «Ti sarai confusa con qualche altra gelateria, cara, noi abbiamo aperto questo locale solo da un anno...», prima di congedarsi da lei.
Alex Drake aveva emesso un profondo, sconsolato sospiro: perché doveva essere tutto così dannatamente difficile in quel posto? Ogni cosa per lei era un ricordo struggente e al contempo del tutto nuovo: la sua mente era davvero un posto terrificante, doveva ammetterlo!

Non appena aveva portato alla bocca il primo cucchiaino, il sapore dolce del gelato l'aveva riportata indietro, al tempo in cui era una piccola bimba in uniforme scolastica e, seduta a quello stesso tavolo, assaporava con gioia quei momenti in cui i suoi genitori le dedicavano ogni loro attenzione, giocando e scherzando spensieratamente con lei. Si sentiva così amata, in quegli istanti: per una volta non c'era nessun attivista da tirare fuori dal carcere che rubava la loro attenzione, erano solo loro tre ed i loro gelati... In tutto il mondo non c'era sicuramente una famiglia più felice della sua, questo si diceva col cuore pieno di felicità, guardando gli occhi stanchi ma pieni di amore di Tim e Caroline.
Quanto era lontana dalla verità! Ma come avrebbe mai potuto immaginare che il seme del sospetto e della follia era germogliato in seno alla sua famiglia? Perché suo padre aveva scelto per tutti loro un destino di morte piuttosto che affrontare di petto il tradimento di sua madre ed Evan come faceva con le ingiustizie nel suo lavoro? Tutte le sue domande sarebbero rimaste per sempre senza risposta: tutto culminava con quel rumore sordo della Ford Escort che esplodeva, la presenza inquietante di Adam Layton e quel penetrante odore di bruciato... la sua vita e la sua felicità erano sfuggite dalle sue mani per ben due volte, come quel palloncino rosso che aveva rincorso invano quella maledetta mattina di Ottobre.

Ci aveva provato tutta se stessa ma non era riuscita a salvarli: lei non era stata in grado di capire qual era il problema... non aveva indagato abbastanza a fondo, non aveva fatto i giusti collegamenti... in tutta onestà, non avrebbe mai potuto immaginare l'abisso che c'era dietro alla morte dei suoi genitori!

Un'ombra l'aveva sovrastata, costringendola ad abbandonare  bruscamente il filo dei suoi pensieri: «Certo che sei una snob anche quando mangi il gelato, eh Bolls?».
Gene Hunt aveva rumorosamente spostato una sedia e si era seduto con la sua proverbiale poca grazia di fronte a lei: i suoi occhi azzurri si erano posati su quelli della sua DI ed improvvisamente la sua espressione si era addolcita. Aveva tirato fuori dalla tasca del suo cappotto un fazzoletto e gliel'aveva porto: «Asciugati il moccio, Bolly, abbiamo un sopralluogo da fare!». In quel momento Alex aveva realizzato che, presa dai ricordi e dai sensi di colpa, senza accorgersene, doveva aver iniziato a piangere ed ora Gene stava cercando nel suo goffo modo di consolarla. Dopo essersi asciugata le lacrime, aveva rivolto all'ispettore un sorriso incerto ma pieno di riconoscenza: «Sì, Guv!».
Mentre uscivano dalla gelateria, la donna non aveva potuto fare a meno di chiedersi come lui avesse potuto trovarla in quel posto: nessuno, nemmeno lei, sapeva che ci sarebbe andata. All'improvviso le erano ritornate alla mente le parole che Gene il Genio le aveva rivolto quando lei gli aveva domandato come poteva essere lui il poliziotto che aveva soccorso e consolato la piccola Alex Price: «C'era bisogno di me, e così c'ero!».


Scritta per il Summer Drabble Day della LJ comm 24hours_of_fun con il prompt gelato.

Breve one shot temporalmente ambientata dopo la 1x08… Questa volta ho provato a confrontarmi con il POV di Alex Drake: spero di non aver snaturato troppo il personaggio di Madame Fruitcake! :D
Il titolo proviene dalle strofe iniziali di “Mad World” dei Tears for Fears (Sì, la colonna sonora di Ashes to Ashes  è l’attuale ossessione mia e del mio IPod!)



   
 
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