Film > The Avengers
Ricorda la storia  |      
Autore: ArashiStorm    24/06/2013    1 recensioni
E così come aveva detto, Loki si volse, lasciando scoperta la schiena, le braccia semi aperte lungo i fianchi e la testa leggermente levata verso il soffitto.
Thor si guardò attorno e strinse la presa sul martello. Passò un lungo istante prima che le sue gambe si muovessero e con lunghe e veloci falcate raggiunse la figura del fratello. Mjölnir cadde a terra...

[Thorki]
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Thor
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Oddio…ho riaperto un file word!! (triste come oggigiorno non si dica più “ho ripreso in mano la penna” per dire di essere tornati a scrivere) e il merito (la colpa?) è tutta di Loki! La performance di Tom Hiddleston nei panni di Loki mi ha portato ad informarmi su questo personaggio e l’ho trovato davvero interessante, così com’è interessante il suo rapporto di amore-odio con il fratello Thor. Poi ho visto questo prompt tra gli orfani e potevo io non scrivere qualcosa su questi due? ovviamente no quindi eccovi una Thorki (si chiamano così, no?) sempre molto leggera come nel mio stile.
Ho trovato molto bello dover tenere un registro leggermente più forbito nei dialoghi visto che le due divinità parlano solitamente in modo ricercato. Spero di averli tenuti IC….Ai posteri l’ardua sentenza.
Enjoy

Titolo: Al di là del vetro
Prompt prompt orfano : "Sometimes being a brother is even better than being a superhero" (Marc Brown)
Wordcount: 1460
Rating: verde
Note: SPOILER leggeri The Avengers Movie. Missing moment inventato di sana pianta.ambientato dopo che Loki è stato imprigionato e prima della visita di Natasha.
Disclaimer: Thor, Loki e company sono proprietà MARVEL




“Hai fatto presto!”

La voce di Loki era tranquilla, con velate sfumature di ilarità che Thor fece finta di non cogliere.

“Volevi essere il primo a rimirare la preda dietro le sbarre?” chiese allargando le braccia con fare teatrale.

“Non scorgo sbarre che possano fermarti fratello”

“NON SONO TUO FRATELLO!!!” tuonò il Dio degli inganni facendo per un attimo cadere la sua maschera di imperturbabilità.

Thor non si mosse, continuò a reggere il suo sguardo torvo e malevolo. Non indietreggiò nemmeno quando Loki avanzò con passò aggraziato e veloce, colpendo con un pugno li dove, al di là del vetro, il principe di Asgard rimaneva imperterrito.

“Non v’è nulla che ci lega! Esiste solo ciò che ci divide” continuò, il pugno ancora appoggiato alla superficie trasparente.

Thor alzò una mano appoggiandola nel punto in cui il pugno di Loki si era fermato. “Ciò che ci divide può essere abbattuto e può farci incontrare nuovamente se lo volessimo…se tu lo volessi”

“Tsk! Sei molto più stolto di quanto credessi se pensi davvero una cosa simile.” Rispose il principe perduto ritrovando la calma e allontanandosi dal vetro dando le spalle al fratello.

“Vuoi davvero farmi credere che non riusciresti a distruggere questa gabbia?”

Loki si voltò appena guardando il semidio al di là del vetro. Un sorriso ironico si dipinse sul suo volto.

“Allora forse non sei poi così stolto come dai a vedere, dio del tuono” concluse con una mezza risata.

Thor sospirò abbassando il braccio portandolo nuovamente a riposare lungo il corpo.

“Ti conosco frat…Loki – si corresse – mi sono note fin troppo bene le tue capacità e la tua magia. Quanto poco ti basterebbe per trasformare queste lastre di trasparente vetro in ancor più trasparente ghiaccio e scioglierlo come neve al fulgido sole di Asgard.”

Loki rimase fermo, voltato quel poco che bastava a permettergli di continuare a guardare l’altro, il sorriso ancora fisso sulle labbra.

“Ciò che mi domando è per quale motivo invece solleciti nel rimanere rinchiuso qui, tu, che più di qualsiasi altri hai detto di desiderare la libertà.”

Loki sogghignò voltandosi completamente questa volta e iniziando a camminare piano in cerchio all’interno della gabbia.

“Definisci la parola libertà.. Essa forse indica la concessione di potersi muovere ovunque si voglia oppure sarebbe più accurato definire libertà il fatto stesso di poter vivere come la natura ci ha creati?”

“Non è forse entrambe le cose?” chiese Thor senza staccare gli occhi dalla figura del fratello. Loki si fermò guardandolo, alzò il braccio e lo puntò con l’indice.

“Precisamente” affermò. “E quanto sono mai stato libero io?”

“Tutta Asgard era raggiungibile ai tuoi piedi. Non vi erano luoghi preclusi al tuo passaggio…” lo interruppe Thor allargando le braccia di fronte a lui.

“…ma non ero libero di essere chi realmente sono. Per gli Dei non ero nemmeno liberò di conoscere chi ero in realtà. Mi chiamate Dio degli inganni, ma tuo padre non è forse ben più meritevole di tale fregio. Lui che ha tenuto nascosto a te, figlio prediletto, al popolo e perfino al diretto interessato la mia vera natura, illudendomi di essere al pari del grande figlio di Odino. Mentre altro non ero che un mostro, una reliquia di una battaglia, un mero strumento nella mani manipolatrici di un Dio.”

“Non è vero! Se l’ha tenuto nascosto è stato per proteggerti. Nostro padre non…”

“TUO padre!!” tuonò il principe perduto. “TUO padre voleva nascondere questo! Il mostro che da piccoli ci ha insegnato a temere” urlò mentre i suoi occhi si colmavano di rosso, la sua pelle si tingeva di un blu oscuro e disegni arcaici si disegnavano sul suo corpo.

Alzò una mano bluastra che svanì in una leggera nebbia verde. Thor si accorse che questa si ricompose alle sue spalle e con grazia aprì lo sportello che copriva il tasto di sbloccaggio della gabbia. Un dito bastò a Loki per cliccare quell’interruttore e le porte trasparenti della sua prigione si aprirono con un suono sordo. Thor richiamò velocemente Mjölnir nella mano destra mentre Loki gli rimase davanti senza più il vetro a dividerli, mentre la sua mano si ricomponeva dove poco prima era sparita, ancora blu, ancora mano di Jotuneihm.

“Forza – lo spronò il gigante di ghiaccio – usa il tuo martello e così come gli eroi delle nostre avventure di bambini, sconfiggi il mostro di Jotuneihm. Ti darò le spalle se questo può renderti ancor più libero di agire Oh grande e potente figlio di Odino.”

E così come aveva detto, Loki si volse, lasciando scoperta la schiena, le braccia semi aperte lungo i fianchi e la testa leggermente levata verso il soffitto.
Thor si guardò attorno e strinse la presa sul martello. Passò un lungo istante prima che le sue gambe si muovessero e con lunghe e veloci falcate raggiunse la figura del fratello. Mjölnir cadde a terra, Loki ne udì il tonfo, ma non riuscì a girarsi in tempo per vederlo abbandonato sul pavimento che si sentì avvolto da due forti e calde braccia. Era una sensazione che quasi aveva dimenticato e gli ci volle qualche secondo per realizzare che era ancora nelle sue fattezze di Jotun e la sua pelle era caustica per il corpo solare di Asgardiano quale era Thor.

“Lasciami, folle! – lo ammonì con più timore nella voce di quanto avrebbe voluto – sai bene che il toccare un mio pari è pericoloso per voi di Asgard. Lasciami se non vuoi ustionarti e passare le prossime vite nelle stanze di guarigione.”

“Non ti lascerò - rispose Thor stringendo ancor più l’abbraccio noncurante del dolore e del fumo che emanava la sua pelle li dove era in contatto con quella di Loki – non mi importa quale forma tu assuma. Ai miei occhi sarai sempre un Asgardiano e mio fratello e in quanto tale degno di abbracci e non di vili attacchi alle spalle.”

“Sei solo un folle – ripeté Loki cercando di svincolarsi dalla presa ferrea del fratello. – Lasciami ti dico! Non ho remore a dissolverti in questo modo ”

“No, ripeto. Non avrò rimpianti se dovessi svanire eclissato dal tuo vero essere”

Loki strinse i pugni, sentendo il corpo di Thor farsi più freddo, ben sapendo che presto le vesti che indossavano non avrebbero più offerto protezione al corpo del guerriero che tanto diceva di odiare. Strinse i pugni con ancora più forza, sentì le unghie che gli laceravano la pelle dei palmi, chiuse gli occhi, irrigidendosi tra quelle braccia di fuoco che andavano raffreddandosi.

Con un sospiro cedette.

La pelle abbandonò il blu gelido e tornò ad essere quella pallida e liscia che Thor ricordava nei giorni dell’adolescenza. Gli occhi che si voltarono a guardarlo erano nuovamente verdi come smeraldi appena levigati.

“Lasciami” sibilò nuovamente il pallido principe e Thor questa volta acconsentì alla richiesta, liberandolo dalla morsa, facendo un piccolo passo indietro.

Loki lo fissò per un breve istante e con un gesto di stizza e disgusto gli pose una mano davanti avvolgendolo in una foschia verde e azzurra. Il dio del tuono notò come quella strana luce lo stesse guarendo delle ustioni ghiacciate che velocemente sparirono completamente da ogni parte del corpo.

Avrebbe voluto chiedere perché, ma il suo sguardo parve essere domanda molto più chiara di qualsiasi parola.

“Non ti illudere – spiegò Loki riassorbendo la luce guaritrice – semplicemente non voglio che la tua fine avvenga in un modo tanto stupido. Quando verrà la tua fine sarà ai miei piedi, in ginocchio a chiedermi pietà o ancor meglio con occhi pieni di odio per ciò che distruggerò e di cui di deruberò … solo allora ti permetterò di morire.”

“Dunque vuoi che io ti odi per poter trovare la forza di uccidermi?”

Loki lo fissò con astio, colto sul vivo da una frase che non si sarebbe aspettato. Gonfiò il petto e quasi senza rendersene contò scatenò una forte onda d’urto che scaraventò Thor fuori dalla gabbia. Nuovamente dissolse la sua mano e la ricompose nelle vicinanze del tasto di chiusura della sua prigione. Lo premette e il vetro tornò a richiudersi, dividendo nuovamente i due non-fratelli.

Il dio del tuono si alzò da terra continuando a guardare la schiena dell’amato nemico.

“Tu non sei malvagio Loki. Sei soltanto caduto nell’ombra ma riuscirò ad essere sole abbastanza lucente da riuscire a illuminarti la via. Fino ad allora non sprofondare troppo nel buio e aspettami fratello.”

“Non sono tuo fratello, ormai sono stufo di puntualizzarlo” commentò con voce asciutta Loki, senza voltarsi.

Thor sorrise e dopo un’ultima carezza al vetro si allontanò uscendo dalla stanza. Loki era rimasto al centro della prigione di vetro, i pugni stretti nelle mani, con tanta forza da imbiancarne le nocche mentre sul gelido volto una lacrima solitaria scendeva, calda e traditrice, portandosi dietro un millesimo del verde scintillio dello smeraldo dei suoi occhi.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: ArashiStorm