Seconds
of
death
Adesso quei fiori non li vedo
più. Non faccio in tempo perché affogo nelle tue
iridi dipinte di mare prima
ancora di aver potuto gustare il tuo profumo, come una volta. Dolce,
aspro,
delicato, forte. Non si descrive, è lui, semplicemente,
è te e tu sei lui; ti
precede sulla strada afferrandomi il volto e girandolo verso il tuo,
anche se
non vorrei, anche se mi oppongo. Non sono mai stata brava a nuotare, e
le onde
dei tuoi occhi sono troppo vorticose, troppo profonde per permettermi
di
riprendere fiato. Annaspo, annaspo senza sosta e le orecchie rimbombano
a
vuoto, fischiano, o urlano il tuo nome? È come soffocare,
come sentire di stare
morendo e non poter far niente. Tu neanche ti rendi conto, tanto bello
quanto
indifferente; è una morte momentanea e dolorosa, ma
è tutto quello che mi
rimane di te, di quello che eravamo o che credevamo di essere. Un
trapasso così
dolce che non posso farne a meno, buffo no?! Per vivere, ho bisogno di
sentirmi
morire.
Magnete velenoso mi attiri tra le
tue fauci spalancate e la parte volubile di me non oppone resistenza.
Ma è
questione di attimi, di secondi inafferrabili. Il soffio di una stella
e già mi
hai sorpassata, e l’attrazione magnetica si rompe
brutalmente, tanto
brutalmente che il gorgo dei tuoi occhi mi vomita sul cemento
richiudendo le
porte dei ricordi e uccidendo la speranza di un ritorno. Sdraiata sulla
strada
cerco di stringere tra le mani il tuo odore, ma anch’esso
scivola via, lento,
disfacendosi nell’aria in mille corpuscoli che veloci tornano
sul tuo collo
battuto dal vento, sui tuoi capelli neri come la pece su tutto quello
che un
tempo tenevo tra le braccia ogniqualvolta volevo.
Mi rialzo perché è l’unica cosa
che posso fare, mi rialzo e scuoto dai vestiti la polvere di te, ogni
cosa
lasciata da quel momento svanisce e già io ne sogno un
altro. Sul respiro di
questo tramonto che oramai è un rantolo, cammino sorreggendo
l’anima al bastone,
come una vecchia oscillante nelle sue debolezze, come una zanzara in
mezzo a un
tornado. Cammino curva sotto al peso del mio dolore, ma a testa volta
verso
l’orizzonte che si sfoca nelle lacrime. È finita
la mia morte e sono pronta a
rinascere, rivivere ancora per poter continuare a gridare senza sosta
che, se
tornerai, io ci sarò…ferma sulla punta del mio
cuore a braccia aperte aspetterò
qui per te, se vorrai.
Mione14