HO SOGNATO…


Ho sognato.
Ho sognato te, Draco.
Ho sognato te, Draco e me, Harry.
Ho sognato noi.

Ho sognato noi, uniti in un abbraccio. Non un abbraccio qualsiasi. Un abbraccio che ci donavamo poche volte, che serviva a regalare noi stessi e il nostro amore all’altro. Un abbraccio con cui riuscivamo a condividere pensieri, sensazioni, emozioni. Ricordi i nostri abbracci, Draco?

Ho sognato noi, uniti in un bacio. Non un bacio qualunque. Non un bacio dato solo per sfogare una momentanea attrazione. Un bacio intenso, vissuto, passionale. Un bacio condiviso, che racchiudeva in sé mille parole, mille sorrisi, mille sospiri. Ricordi i nostri baci, Draco?

Ho sognato noi, uniti nel corpo. Non una semplice unione di corpi. Non un consumare una passione cieca, guidati solo dai sensi. No. Era uno scambio e una fusione di anime. Era un incontrarsi per donarsi all’altro completamente, per dare piacere all’altro prima che a noi stessi. Un’unione fatta per durare oltre una notte, forse per l’eternità. Ricordi la nostra passione, Draco?

Ho sognato noi, uniti per mano. Non una banale stretta. Era un intrecciarsi l’uno all’altro. Un contatto minimo, quasi impercettibile, così che l’altro potesse capire che mai lo avremmo lasciato solo, che saremmo rimasti legati per sempre, che ci saremmo sempre stati l’uno per l’altro. Per sorreggerci, per sostenerci, per non farci sentire soli. Ricordi le nostre mani legate, Draco?

Ho sognato noi, uniti per sempre. Non un “per sempre” detto a caso, buttato lì tra parole inutili. Un “per sempre” giurato davanti agli amici, alla famiglia, al Ministro. Un “per sempre” urlato in faccia al mondo e a chi non credeva che il nostro amore sarebbe potuto durare. Un “per sempre” che significava aiutarci e stringerci nei momenti difficili, di dolore, di sofferenza. Un “per sempre” che significava ridere, sorridere, essere felici insieme nei momenti di gioia e serenità. Un “per sempre” che significava entrare a far parte della vita dell’altro e lasciare che l’altro si accomodasse, accettandolo così com’era, difetti compresi. Un “per sempre” che significava affidarsi all’altro, con la certezza che l’altro non avrebbe mai potuto tradire la tua fiducia, perché tu non lo avresti mai fatto a lui. Una promessa di amarci “per sempre”, consapevoli che non l’avremmo potuta fare a nessun altro. Ricordi il nostro matrimonio, Draco?

Ho sognato.
Ho sognato. Una lacrima scende.
Ho sognato, ma poi mi sono svegliato. Un’altra lacrima riga il mio volto.
Ho sognato, mi sono svegliato e ho ritrovato la realtà. Ormai non conto più le lacrime.

Ho sognato.
Ho sognato e ho capito il motivo.
Ho sognato perché è l’unica cosa che mi è rimasta.
Ho sognato perché l’illusione di ritrovarti ancora accanto a me anche se per poche ore è la sola cosa che mi fa andare avanti.
Ho sognato perché solamente lì posso parlare con te e non con una stupida foto. Solamente lì posso abbracciare il tuo corpo e sentire il tuo calore avvolgermi invece di stringere a me questo freddo marmo che di te porta solo il nome scritto in caratteri dorati.

Ho sognato.
Ho sognato. Lo penso mentre delicatamente mi inginocchio e poso un fiore vicino alla foto dalla quale mi sorridi. Una rosa bianca. L’unico fiore che secondo te era degno di esistere perché nella sua semplicità rappresenta una delle cose più belle: la purezza.
Ho sognato. Lo ripeto a me stesso mentre mi allontano e mi incammino verso casa. La nostra casa.

Ho sognato. Mentre mi infilo nel nostro letto una speranza e un desiderio nascono nel mio cuore. Vorrei sognare ancora, ma senza svegliarmi più.



FINE