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Autore: tomlindoll    24/06/2013    7 recensioni
Gli occhi di Harry erano persi, fissi nel vuoto.
Non gli importava più di nulla, aveva perso tutto dal giorno in cui aveva deciso di firmare il contratto.
Le labbra di Harry erano socchiuse, in cerca di qualcosa per cui valesse la pena di parlare.
Le lacrime gli tagliavano il viso, il suo petto si alzava e si abbassava velocemente.
Le parole di Louis gli rimbombavano ancora in testa, gli facevano venire le vertigini.
"Harry non ce la faccio più."
Harry si mise la mani tra i capelli singhiozzando, la paura lo invadeva, aveva il terrore di perdere anche l'ultima cosa a cui tenesse.
"L-louis…ti prego." balbettò tremante mentre i più grande si allontanava da lui.
I suoi occhi azzurri ruotarono dal pavimento al viso di Harry rigato dalle lacrime, per un attimo si dimenticò del litigio, per un attimo ci cascò.
"No Harry, ne ho avuto abbastanza di tutto questo."
(tratto dal testo)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il rumore della sveglia scosse Harry dai suoi pensieri, si portò una mano al viso e sospirò rassegnato. Si impose di alzarsi e, sbadigliando, si accorse di essersi addormentato con i vestiti del giorno prima. Si infilò sotto alla doccia di getto strofinandosi con cura i capelli, perché dal momento in cui Louis gli aveva detto che gli piacevano particolarmente Harry aveva cominciato a prendersene cura nei più minuziosi dettagli.Uscì di casa osservando a lungo lo schermo del cellulare, fece spallucce e lesse il messaggio che gli era appena arrivato.

-Ti aspetto in biblioteca- Harry aggrottò le sopracciglia confuso, probabilmente Louis si era dimenticato che a scuola ci si va per studiare.

-Ho lezione-

-E chi se ne frega? Porta dietro il tuo bel culetto ;)- Harry sospirò ridacchiando e prese l'autobus con un sorriso ebete stampato in faccia.

 

L' odore di carta vecchia e di polvere accumulata nel tempo stanziava nella biblioteca facendo starnutire gli occasionali sfigati allergici a tutto. Louis, stranamente, leggeva un libro con un sorrisetto malizioso stampato in faccia, a quell'ora non c'era nessuno eccetto la bibliotecaria, ma siccome quel posto era talmente immenso che ci si poteva perdere era improbabile che lo trovasse. Quando sentì il passo cadenzato di Harry avvicinarsi a lui si gettò il libro sul naso, rimanendo visibile solo dagli occhi in sù e si sentì piccolo rispetto al resto del mondo, un ragazzino. Cosa che, a suo parere, non gli era mai successa.

"Stai cercando di mimetizzarti con la libreria o cosa?" chiese Harry sarcastico sistemandosi comodamente affianco a lui. Louis si tolse il libro dal viso cercando di contenere la sua euforia, Harry gli sorrise allegramente.

"Allora, cosa c'è di così importante da salvarmi dalla lezione di filosofia?" domandò dolcemente, Louis scrollò le spalle con aria innocente e attirò il ragazzo a sé baciandolo e assaporando per la seconda volte le sue labbra piene, inspirando il profumo di mele dei suoi boccoli castani e accarezzando la sua pelle color porcellana. 

"Suppongo che questo sia un motivo valido, potresti anche degnarti di salutarmi però…" commentò Harry quando si separarono, Louis fece una smorfia disgustata e rimise il libro che aveva in mano al suo posto. 

"Oggi vieni da me." disse Louis noncurante della risposta di Harry, qualunque essa fosse. Il più piccolo inarcò le sopracciglia perplesso, con le labbra color ciliegia socchiuse in un cipiglio di sorpresa.

"Cosa?" chiese Harry confuso, le labbra di Louis si schiusero in un sorriso innocente che prendeva a pugni il suo intero essere, si mise le mani in tasca e dando le spalle ad Harry si diresse verso l'uscita della biblioteca. Harry ancora immerso nei suoi pensieri scrollò freneticamente il capo un paio di minuti dopo che Louis uscì dal suo campo visivo, guadò l'orologio e si precipitò nella sua aula sfrecciando attraverso i corridoi vuoti.

 

Nei corridoi della scuola ci si fermava sempre poca gente, era abitudine di tutti camminare freneticamente andando in cerca di qualcuno o qualcosa. Le poche persone che stanziavano ai lati dei corridoi, quasi spiaccicate sui muri ingialliti, erano sempre sole o intente a leggere un libro nel disperato tentativo di un ripasso lampo prima di una fatale interrogazione. Era insolito vedere qualcuno che non faceva nulla, con le spalle posate al muro e il collo teso alla ricerca di qualcuno, ma il ragazzo restava immobile e bave l'aria di qualcuno in cerca di guai. Quando vide una testa rossa affiorare tra la massa di gente che si muoveva freneticamente sul suo viso comparve un ghigno soddisfatto, come se avesse appena trovato quello che stava cercando. Si tuffò in mezzo al gruppo di studenti ed afferrò Louis Tomlinson per le spalle, costringendolo ad arretrare insieme a lui.

"Ma che diavolo-?" chiese Louis divincolandosi e sfuggendo alla presa dello sconosciuto, si girò mostrando il pugno stretto e borbottando qualcosa di incomprensibile.

"Ciao farfallina Tomlinson." disse il ragazzo ridacchiando, Louis sbarrò gli occhi e si irrigidì sul posto non appena riconobbe le iridi color ghiaccio di Stephan McGill alias l'ultima persona al mondo con cui avrebbe voluto discutere della sua sessualità controversa.

"Che vuoi McGill?" domandò Louis sprezzante, Stephan gettò la testa all'indietro ridendo di gusto di qualcosa che a Louis sembrava completamente invisibile.

"Non conosci le visite di cortesia, farfallina?" Louis socchiuse gli occhi dalla rabbia, strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche.

"Se non ti dispiace io me ne vado, la tua visita è durata anche troppo per i miei gusti." disse Louis prima di andarsene lasciando Stephan da solo, in mezzo al corridoio, libero di disturbare qualunque altra persona all'infuori di lui.

 

"Stai bene Louis?" chiese Zayn all'amico quando snobbò con aria affranta le sue patatine fritte mettendosi a giocare con un ciuffo dei suoi capelli rosso carico. Sospirò rassegnato e si strofinò gli occhi azzurri.

"Non saprei, oggi Stephan mi ha fermato nei corridoi e si è giustificato dicendo che era venuto per una visita di cortesia, il fatto è che ha in mente qualcosa e questo mi preoccupa parecchio." rispose Louis con un filo di voce, l'amico annuì lentamente e prese un sorso di birra dalla sua lattina con aria meditabonda.

"Hai paura per Harry, credi che McGill gli possa fare del male e per questo sei agitato, rilassati, non lo conosce nemmeno." disse Zayn facendo spallucce, Louis annuì seppure non fosse convinto delle parole dell'amico.

"E' solo che Harry non osa alzare un dito contro nessuno, è così ingenuo." constatò Louis disperato, Zayn alzò gli occhi al cielo e si sistemò i capelli neri intrisi di gel.

"Tranquillo amico, vedrai che andrà tutto bene." 

 

Successe all'improvviso, mentre Louis si stava vestendo, il campanello suonò brevemente una volta e nell'arco di qualche secondo si presentò un altra suonata, più lunga. Louis si diresse verso la porta velocemente infilandosi i pantaloni, ma rimanendo a petto nudo.

Aprì la porta e si trovò davanti Harry, piegato su sé stesso che ansimava, aveva le guance rigate dalle lacrime e si teneva una spalla.

"Harry! Che è successo?" chiese facendo entrare il ragazzo e notando solo in quel momento che gli sanguinava il naso. Lo accompagnò in bagno a sciacquarsi il viso fino a che il sangue non smise di scorrergli sulle labbra rosso ciliegia. Il ragazzo non smise di singhiozzare nemmeno per un secondo, ad un certo punto gettò le braccia al collo di Louis gemendo disperato.

"Harry, calmati." sussurrò Louis dolcemente accarezzando i ricci castani del più piccolo, Harry strinse Louis a sé respirando affannosamente a denti stretti.

"Louis." mugolò Harry tra i singhiozzi, Louis respirò profondamente e gli prese il viso tra le mani costringendolo a guardarlo negli occhi. 

"Raccontami cos'è successo, Harry. Prometto che non ti succederà nulla." disse Louis apprensivo, Harry si asciugò le lacrime e tirò sù col naso prima di iniziare a parlare.

"Mi hanno fermato sotto casa… erano in cinque e hanno cominciato a picchiarmi, ad un certo punto la mia vicina di casa è scesa e ha detto che se non se ne andavano chiamava la polizia… e-e quelli sono scappati." mormorò Harry incerto, Louis lo abbracciò fino a quando il più piccolo non si lasciò andare tra le sue braccia e i suoi singulti divennero pacati e silenziosi.

"Louis." sussurrò ad occhi chiusi, il più grande gli asciugò le guance e lo baciò dolcemente.

"Che ne dici di andare a sederci in un posto più comodo?" chiese Louis accarezzando il viso di Harry, il ragazzo annuì e si alzò a fatica lasciandosi guidare da Louis fino in camera.

"Louis perché lo fanno?" chiese Harry sedendosi sul letto, Louis lo guardò a lungo in silenzio, passò il suo pollice sulle labbra piene e morbide di Harry.

"Perché sono stupidi." disse Louis accarezzando il collo di Harry.

"Non è giusto." ribattè Harry corrugando le sopracciglia.

"Non lo è." confermò Louis, Harry piantò le sue iridi color giada negli occhi di Louis, lo abbracciò goffamente.

"Io non sono malato." disse Harry stampando un bacio sul collo di Louis.

"Non lo sei." confermò Louis.

"Io non sono diverso." disse Harry, Louis gli scostò una ciocca di capelli da davanti agli occhi.

"Non lo sei." confermò Louis.

"Io sono solo innamorato." disse Harry, Louis lo baciò a lungo, le loro lingue si rincorrevano e le loro labbra andavano a fuoco.

"Ti amo Louis." sussurrò Harry, Louis sorrise e lasciò che Harry si addormentò tra le sue braccia.

 

SPAZIO AUTRICE (molto afflitta)
Care ragazze, ho avuto taaanto da fare e il nuovo capitolo è (lo so)  molto corto. Come avevo accennato precedentemente per Louis le cose si fanno difficili!
Non ho molto da dirvi se non che cercherò di rifarmi con il capitolo 6 :) 
Lasciate una recensione come al solito e godetevi questo straccetto di capitolo 
Ilaria

 

 

 

 

   
 
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