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Autore: Enthy    25/06/2013    1 recensioni
L'ultima cosa che avrebbe voluto era fargli del male, e sapeva che sicuramente non l'avrebbe presa bene.
'Questa oneshot si è classificata 3° al contest Is this the end? Di SilverKiria sul forum di EFP :D'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Only - James/Sirius Stories'
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Questa oneshot partecipa al contest Is this the end? Di SilverKiria
 


Sirius sapeva che per lui quella sera sarebbe stato impossibile prendere sonno. Non era sicuro di cosa glielo facesse pensare, il punto era che, sdraiato a pancia in su sotto le coperte rosso-oro del suo dormitorio, era rimasto a fissare il soffitto per più di un'ora, intorno a lui solo i respiri dei compagni addormentati.

In realtà non voleva dormire, non poteva. Era troppo concentrato da un respiro, uno soltanto, diventato spesso irregolare nel corso della notte. Era stata una giornata orribile. Da quando si era svegliato, quella mattina, non aveva fatto altro che cercare di capire lo strano comportamento di James. Quella notte, diventata sicuramente una delle sue preferite, l' aveva passata con lui, dormendo abbracciati nel buio del dormitorio. Avevano preso sonno dopo un paio d'ore passate a coccolarsi e a baciarsi nel più totale silenzio. Riusciva ancora a sentire il calore della testa di James posata sul suo petto, le dita intrecciate... basta, si stava facendo solo del male. Sì, perchè la mattina dopo era stata un disastro. Si era svegliato da solo, nel letto di James, senza sapere dove fosse l'altro, e appena sceso nella sala Comune, nessuno, neanche Peter, lo aveva guardato negli occhi. Okay, lui era Sirius Black, sapeva di incutere timore alla gente, era abituato e spesso la cosa lo divertiva anche, ma gli dava fastidio che persino gli altri Grifondoro lo trattassero con quel distacco. All'inizio aveva fatto finta di niente, scendendo a colazione come se niente fosse, volendo trovare James per chiedergli spiegazione, e, magari, strappargli qualche altro bacio sulle rive del lago Nero, al riparo da occhi indiscreti. Quasi ebbe un shock quando, arrivato in sala Grande, James gli aveva riservato la stessa freddezza degli altri. Cos'aveva fatto? Possibile che in una notte fosse successo qualcosa di così orribile dal rendere gli altri così ostili nei suoi confronti? Ovviamente il tutto si era prolungato fino alla sera, e Sirius, nonostante avesse tentato in tutti i modi di estorcere qualche informazione, era rimasto nella più totale ignoranza riguardo a quell'improvviso cambio d'atteggiamento. Sia lui che James erano andati a letto dopo una giornata passata senza rivolgersi la parola più del necessario.

Ripensandoci, Sirius era sempre più convinto che centrasse qualcosa la notte in cui aveva dormito con James.

Prese una decisione, non poteva restare a crogiolarsi nell'ignoranza.

Si alzò dal letto, cercando di far meno rumore possibile e assicurandosi di non far frusciare troppo le coperte. Si girò e raggiunse in fretta il letto di James, le tende tirate tutte intorno al baldacchino. Si creò un piccolo spiraglio tra esse, abbastanza grande da permettergli di prenderlo per le spalle e scuoterlo leggermente. -James...- lo chiamò sottovoce, tre o quattro volte, accompagnando la voce con delle leggere spinte, dopo di che il ragazzo iniziò a stringere gli occhi, visibilmente infastidito. -Dormire...sonno... letto...- no, non gliel' avrebbe data vinta. Lo scosse più forte -James! Razza di idiota... devo parlarti! dai, è importante...- Quello sospirò, arrendendosi e dimostrando di essersi già svegliato da un po'. -Va bene, però andiamo in sala comune, ci manca solo che si svegli Remus e ci faccia di nuovo la predica...- disse mentre si sedeva, prendendo lentamente gli occhiali dal comodino. Sirius lo precedette mentre si avviavano giù per le scale, sospirando non appena sentivano lo scricchiolio di uno scalino. Andò a sedersi sul divano in mezzo alla stanza, seguito da James. -Allora? Di cosa volevi parlare?- Sirius notò il continuo evitare il suo sguardo, mentre la netta sensazione che gli stesse nascondendo qualcosa si faceva strada dentro di lui. La tensione era insopportabile, entrambi sapevano che avrebbero discusso di quello che era accaduto quel giorno, e sapevano anche che l'altro lo aveva perfettamente capito. James continuava imperterrito a tacere, lasciando intendere che le sue scarpe fossero la cosa più accattivante nella stanza.

Osservare James Potter restare in silenzio poteva essere considerato quasi un privilegio, qualcosa di più unico che raro. James era logorroico, esuberante, estroverso. Soltanto nei pochi momenti di intimità con lui tirava fuori una parte più timida di se, intimorita. Sirius si era sempre stupito di questa sua caratteristica. All'inizio aveva avuto paura che il compagno non si sentisse a proprio agio, ma del resto, anche prima di instaurare un rapporto di quel tipo, erano migliori amici e passavano insieme la maggior parte del tempo. Non era cambiato sostanzialmente nulla, a parte il fatto che ora, dopo averne combinata un'altra delle loro, finissero accidentalmente in un'aula che, sempre casualmente, aveva degli stupendi banchi vuoti su cui James adorava sdraiarsi. Ovviamente nulla di ciò era premeditato.

Per lui, quindi, non era strano trovarsi davanti un James così poco socievole. Ciò che gli dava fastidio era il suo ostinarsi a non dargli nessuna spiegazione, neanche un solo piccolo motivo, gli sarebbe andato anche bene se fosse stata una cosa da nulla. Però aveva bisogno di saperlo.

Prese aria, tentando di calmarsi, cercando la pazienza per rispondere alla sua domanda. -Cosa ho fatto?- lo disse tutto d'un fiato, accorgendosi d essere più nervoso di quanto pensasse. James sobbalzò, socchiudendo la bocca come per dire qualcosa. Tentennò per qualche secondo -so già che reagirai male...- -dimmelo comunque- era sicurissimo di voler sapere cosa gli stava nascondendo, il fatto che l'avrebbe potuto irritare non faceva che incuriosirlo di più. James sospirò rumorosamente -E' per via di Lily- Ecco, come se Sirius non fosse potuto essere più confuso. Lily? Cosa c'entrava ora Lily? I due avevano detto della loro storia solo a poche persone, quali Remus e Peter, grandi amici di entrambi.

James alzò gli occhi castani per puntarli nei suoi. Non avrebbe mai potuto mentirgli, lo sapeva. -Be'... ecco...- Gli occhi grigi di Sirius erano un chiaro “vai al dunque” - Ieri sera... nel dormitorio... vedi... aspetta, però non fraintendermi... io sono stato benissimo, davvero, è stato fantastico...- la voce si affievolì sull'ultima frase. Merlino, lo sapeva che centrava la scorsa notte. Non aveva ancora colto il punto però -James, vai avanti. E' stato fantastico e poi...? Cosa centra questo con Lily?- -In pratica... mi sono svegliato tranquillamente, ti ho lasciato dormire, era sabato, so quanto adori dormire il sabato... be' comunque... il punto è che sono sceso giù in sala comune. Mi sono trovato Remus davanti...- Sirius era sempre più disorientato -James per Merlino! Arriva al punto- -Sai che domani si va ad Hogsmade no? Be'... in pratica lui mi ha chiesto con chi sarei andato, dicendomi che non potevo andarci con te perchè gli altri avrebbero capito tutto...- Okay, Sirius c'era rimasto male, malissimo. Remus, lo stesso Remus che ogni luna piena accompagnavano nella Stamberga Strillante per aiutarlo con il suo problema, ovviamente segreto e riservatissimo, aveva detto a James di non invitarlo alla gita. Sperò di non aver capito dove voleva arrivare.

James aspettò un attimo per permettergli di assimilare la cosa. - Quindi...?- -Ho invitato la Evans-

Qualcosa si spezzò dentro Sirius. Ogni sensazione, ogni emozione... tutto era ovattato. Una sola cosa si faceva largo dentro di lui, rabbia. Non avrebbe dovuto essere geloso. Sapeva che James era innamorato di lui, sapeva che non avrebbero smesso di amarsi. Allora perchè questo nervoso... perchè l'ira gli annebbiava la mente... Alzò gli occhi, che aveva inevitabilmente portato sul pavimento, e li puntò in quelli dell'altro. -Perchè?- James tutto si aspettava, meno che una domanda del genere. - Te l'ho già spiegat..- - No, intendo, perchè la Evans?- Il ragazzo con gli occhiali ingoiò a vuoto – Perchè sapevo che avrebbe accettato...- sussurrò appena. Sirius pensò di aver capito male – Non ho capito- - Perchè sapevo che avrebbe accettato- A Sirius sembrò che qualcuno avesse preso i pezzi rottosi prima e glieli avesse conficcati nella carne. James aveva deliberatamente chiesto di uscire ad una ragazza, consapevole prima ancora di parlarle che gli avrebbe accordato l'appuntamento.

Non avrebbe fatto sfuriate, non avrebbe gridato, non avrebbe pianto. Non avrebbe fatto nulla. Si sentiva strano, vuoto. Nonostante i suoi buoni propositi sentì gli occhi bruciare. Era Sirius Black, non avrebbe mai pianto. Si girò per tornare nei dormitori.

James era rimasto a guardare il viso di Sirius passare dal sorpreso all'impassibile, come riusciva a fare meglio. Gli sembrava di assistere ai suoi cambi d'umore non appena si entrava nell'argomento “famiglia” o “casa”. Non riusciva a sopportare di esserne la causa. James lo afferrò per un braccio mentre si girava -Lasciami... - reagì l'altro, mentre se lo scrollava di dosso. Fece le scale e tornò sotto le coperte, a fissare il soffitto, sperando che fosse stato solo un sogno fatto mentre ondeggiava tra il dormiveglia e il dormire.

James, rimasto solo nella sala Comune, si rannicchiò contro il divano, chiedendosi come aveva potuto essere così stupido. Al diavolo gli altri, gli suggeriva una vocina interiore, sali le scale e vai a dirgli che andrete ad Hogsmade insieme, voi due. James si alzò in piedi.

 

Il giorno dopo Sirius Black baciò James Potter sul pianoforte della Stamberga Strillante, Lily Evans che ancora sperava di vederlo arrivare ai Tre Manici di Scopa.  




Eccomi ^^ primo: questa è la mia prima storia, quindi potete andarci piano quando vorrete gettarmi nel lago Nero? grazie :D secondo: Sì... so che dovevo fare un litigio di quelli a colpi di bacchetta e tutto quanto... ma come si fa a fare litigare questi due...? Guardatemi negli occhi e ditemi che è possibile... causa persa. In ogni caso ci ho provato, ho tentato di descrivere ciò che zia Jiò non ci ha mai fatto sapere appieno, ovvero come si comportano quando sono innamorati cotti e stanno insieme... per me tirano fuori la loro parte tenera e dolce, anche se restano i soliti arroganti, prepotenti e orgogliosi Grifondoro che noi amiamo :3 Be' spero che questa OneShot vi sia piaciuta, alla prossima!

   
 
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