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Autore: meetmeatsunset    25/06/2013    3 recensioni
C'era un ragazzo.
No, questa purtroppo non è una di quelle favole che iniziano con "C'era una volta" e terminano con "e vissero tutti felici e contenti".
No.
Questa è un'altra storia.
Allora, c'era un ragazzo e c'era una ragazza.
Okay, fin qui sembra tutto apposto, no?
Ma non è così.
Cosa succederebbe se i due s'innamorassero? Se diventassero così uniti da non lasciarsi più? Se i loro cuori continuassero a cercarsi per sempre?
E poi, cosa succederebbe se, tutto ad un tratto, si dividessero?
Lui si allontanerebbe.
Lei piangerebbe.
E' ovvio.
Ma dopo? Se un giorno, casualmente, si reincontrassero? Magari con qualche lacrima in più e qualche sorriso in meno?
Beh, sta al destino deciderlo.
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Storia di @meetmeatsunset©
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nothing's changed at all.
I Capitolo.
'Un nuovo futuro'

@meetmeatsunset

 
Era ancora una di quelle maledette notti insonni.
Pensava e ripensava alla fine dell'estate e ai pochi giorni che le rimanevano prima di andare all'università, sempre se venisse accettata.
Aveva fatto domanda appena finito il liceo e successivamente aveva inviato tutti i dati che servivano per essere presi.
L'università era il sogno di sua madre, che non aveva potuto frequentarla.
Non voleva andarci. In fondo, perchè doveva?
Aveva solo diciotto anni, aveva tutta una vita davanti.
Avrebbe potuto trovare un lavoro o un part-time.
Ma no. Lei doveva studiare, giusto?
Si girò a pancia sotto.
Il suo cellulare squittì. Un messaggio.
E ora chi era che rompeva alle due del mattino?
Era Sarah. 
'Ci vediamo alle 17.00 da Starbucks.'
Ah, già, Starbucks.
Lei non li vedeva nemmeno quando passeggiava per le grigie strade di Londra. Li considerava un lusso, per capirci, un frullato costava più di un biglietto per l'autobus!
Ma non aveva importanza, doveva incontrare Sarah. La sua più cara amica sin dalle elementari.
Posò il cellulare sul comodino e si guardò per l'ultima volta lo smalto nero prima di chiudere gli occhi e addormentarsi improvvisamente.
 
 
Buio.
Poi due occhi verdi davanti ai suoi. 
Brillavano.
Subito dopo si sentiva il battito di un cuore.
Poi di un altro.
I battiti non coincidevano, uno era più veloce dell'altro.
Poi, piano piano, si sovrapposero perfettamente così da creare un unico suono.
Un suono che si fece più forte.
Poi più forte.
Ancora più forte.
 
 
Erin si svegliò di colpo.
Qualcuno bussava incessatamente alla porta, forte.
Ma porca miseria! Perchè tanta insistenza?
Strizzò gli occhi e poi gli riaprii.
Realizzò di essere nella sua stanza e, lentamente, si alzò barcollando dal letto dirigendosi verso la porta.
Quando l'aprì, vide sua madre.
«Mamma! Mi hai fatto prendere un colpo!» disse sbadigliando.
«Scusami, piccola» si scusò subito Samantha, sua madre «pensavo che non sentissi.»
Mh, certo, pensò Erin.
«Che ore sono?» chiese.
«Le otto.»
«E perchè rovinarmi il sonno e, per di più, un sogno che stavo facendo?!» sbuffò lei.
Samantha la condusse in cucina.
Non parlò per cinque minuti buoni, poi si decise ad aprire bocca, ma solo per sospirare.
«Mamma...è tutto okay?» chiese timidamente Erin.
Non sapeva cosa era successo nè tantomeno perchè la testa le girava. 
Forse era colpa di quel sogno.
«Tesoro...» fece un'altra pausa «è arrivata questa.» disse indicando una busta gialla sul tavolo.
Samantha accennò un sorriso, poi aprì la dispensa e tirò fuori una tazza.
Erin la guardava.
C'era scritto 'University of Cambridge' ed era intestata proprio a lei.
Dentro quella busta c'era il suo futuro.
«Non voglio aprirla.» dichiarò infine «Magari più tardi, okay?»
Sua madre sorrise e le preparò il caffè.
Erin si buttò sul divano. Era a pezzi. Quel sogno l'aveva frustrata. Ma perchè?
Samantha tornò con il caffè pronto ed Erin la ringraziò.
«Dov'è papà?» chiese la ragazza leccandosi le labbra.
Sua madre sospirò nuovamente.
«E' in Italia per lavoro. Lo sai, deve spostarsi quasi sempre, ormai.»
«E per quanto ci resterà?» 
«Mh, non saprei. Ha detto minimo cinque mesi.»
Solo in quel momento Erin capì che se l'avessero presa all'università, quell'anno sua madre sarebbe stata sola.
«Ma resterai sola...» sussurrò. 
«Andrò a stare per un po' da zia Kelly. Tu pensa al tuo futuro. Da oggi in poi cambierà tutto.» Samantha sorrise.
Bene, i miei problemi sono risolti, pensò Erin.
 
Ormai era quasi ora di uscire.
Decise di farsi una doccia. 
Aprì l'acqua calda e cominciò a svestirsi.
Si guardava sempre allo specchio prima di entrare nella doccia.
Seguiva la linea delle clavicole fino ad arrivare alle spalle e poi si guardava gli occhi verdi e grigi.
Quando era piccola, riceveva sempre complimenti per i suoi occhi, ma ora nessuno sembrava accorgersene. 
Tutti, ormai, guardavano la sua schiena e, senza esitazioni, anche più in basso.
Ma non aveva importanza.
L'acqua era già calda e lei si guardò un'ultima volta il profilo. Era magra, ma il giusto.
---
Uscita dalla doccia, iniziò a preparare i vestiti per dopo.
Un paio di jeans, converse bianche e la sua maglietta di Superman, sempre bianca.
Quello era il suo look, ma anche quello che era dentro: semplice e mai esagerata.
Si mise un po' di eyeliner e il mascara.
Ora il problema erano i capelli. 
Li lasciò sciolti, liberi.
Prese una borsa dall'armadio e ci infilò l'iPod, il cellulare e la busta gialla di Cambridge.
L'avrebbe aperta con Sarah. 
Accidenti!, pensò.
Anche Sarah aveva fatto domanda. Anche lei aveva ricevuto quella busta?
Beh, l'avrebbe scoperto più tardi.
Lanciò un bacio a sua madre accompagnato da un 'Torno più tardi'.
Si mise le cuffiette e si incamminò.
 
Sarah era già lì, come sempre.
Stava giocherellando con il cellulare aspettando Erin.
Lei si distingueva dagli altri. La si riconosceva dalla sua chioma bionda e i suoi inconfondibili occhi azzurri.
«Eccomi qui!» disse Erin sedendosi.
A Sarah s'illuminarono gli occhi. Era sempre così quando la vedeva.
«Ciao!» disse l'altra toccandole una mano.
Alzò una mano per ordinare e pochi secondi dopo la cameriera aveva preso le loro richieste.
«Allora...» cominciò Sarah «ti ho detto di venire qui perchè ho una bella e allo stesso tempo una brutta notizia.»
Erin annuì, tirando fuori dalla borsa la busta gialla.
«Volevi parlare di questa?» disse Erin facendola sventolare.
«Ommiodio! E' arrivata anche a te! L'hai aperta?» Sarah aveva gli occhi lucidi.
Erin scosse la testa e porse all'amica la busta che conteneva il suo futuro.
Sarah diede la propria ad Erin e insieme l'aprirono.
«Oh, Erin» esclamò Sarah «sei stata presa!»
«Anche tu, Sarah!» disse l'altra portandosi una mano alla bocca.
Le due si guardarono negli occhi e si sorrisero.
Sarah si asciugò una lacrima e cambiò posto per abbracciare l'amica.
Erin la strinse forte.
«E così dovremo affrontare anche questa insieme!» disse Erin.
L'altra annuì.
«Insieme» ripetè.
Risero.
Le loro ordinazioni arrivarono e brindarono al loro futuro con due misere cioccolate calde.
 
Erin rincasò e trovò sua madre sul divano.
«Mamma...» lei tirò nuovamente la busta gialla fuori dalla borsa «mi hanno presa!»
Samantha scattò in piedi facendo oscillare la sua tazza di tè.
«Oh, Erin! Lo sapevo!» l'abbracciò.
Sua madre piangeva.
Erin la baciò su una guancia.
«Beh, dobbiamo fare le valigie! Dai, sbrigati!» Samantha era già sulla strada per la camera di Erin, quando lei la bloccò.
«Mamma, abbiamo ancora dieci giorni di tempo. Tranquilla.» le accarezzò un braccio.
Samantha annuì.
«Chiama tuo padre.» disse porgendole il telefono.
--
«E' fantastico, piccola!» urlò Kevin dall'altra parte del telefono «Sapevo che ce l'avresti fatta!»
Anche io, pensò Erin.
«Grazie papà. Ora ti saluto, porto la mamma a cena fuori per festeggiare.»
«Ciao Erin.»
Lei riattaccò.
Kevin rimise il telefono in tasca, fiero di sua figlia e di quello che era diventata grazie allo studio.
Era l'unica che lui e Samantha hanno potuto avere. E l'amavano con tutto il cuore.
 
Samantha ordinò due birre.
Erin sbarrò gli occhi. «E' per me?»
«Certo!» ammiccò sua madre. «Dobbiamo festeggiare o no?»
Erin le fece un cenno d'assenso e alzò il boccale.
«A Cambridge!» 
«Al tuo futuro!»





SPAZIO AUTRICE:
Ciao, ragazzi!
Ho voluto iniziare una nuova fan-fiction perchè l'altra non mi convinceva molto.
Okay, voglio subito dirvi che pubblicherò i prossimi capitoli solo ad 90+ visite.
Che ne pensate come inizio?
Dai recensite!
@meetmeatsunset
  
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