La campanella suonò, annunciando per quel giorno la fine delle pesanti ore di lezione. Occhi spenti si misero a guardare il vuoto, mentre meccanicamente le mani sistemavano i libri nella tracolla. Di quel luminoso azzurro solitamente presente nel suo ingenuo sguardo non era rimasto che un ricordo. Percorse i corridoi affollati della scuola, urtando incurante gli altri studenti. Fuori dalla scuola si avviò di buon passo verso casa, benchè la sua meta fosse un'altra. Ah, sì, alla fine aveva optato per quel passaggio a livello che di solito tendeva ad evitare, in quanto isolato e poco trafficato. Stavolta il ragazzo si fermò nel bel mezzo delle rotaie, chiudendo gli occhi sotto il suono martellante della campanella di allarme che annunciava l'arrivo del treno. Non dovette aspettare molto. Il fischio di un treno raggiunse le sue orecchie e il bielorusso socchiuse gli occhi, in direzione della curva. Non lo vide arrivare; il suo sguardo colse solo delle macchie di colore sfocato, prima del nero più buio.