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Autore: Rosaspina7    25/06/2013    1 recensioni
Cosa succede quando due persone disposte ad amare per anni senza essere ricambiate s’incontrano? Tre Flashfic e una One Shot per raccontare l’amore secondo Minerva McGranitt.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Minerva McGranitt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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NdA: questa storia partecipa al contest "Partecipa e vinci la coppa delle case!" di DreamRain95.

Sono stata smistata in Serpeverde e ho scelto il pacchetto "Salamandra" che conteneva il personaggio di Minerva McGranitt; in più, ho scelto una citazione e una canzone per guadagnare punti bonus. La canzone è: "Eppure sentire" di Elisa, la citazione è: "Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza" di Roger de Bussy-Rabutin. 

Spero di non aver fatto confusione nell'introduzione e nell'indicare il contesto, i generi e la tipologia di storia (l'ho considerata una raccolta di Flash fic anche se il secondo capitolo ha poco più di 500 parole). Ho cercato di descrivere la McGranitt rimanendo fedele al personaggio considerando, però, che nei primi tre capitoli è molto più giovane rispetto all’epoca in cui sono ambientati i libri. La canzone è presente solo nel primo capitolo, ma mi ha dato l'ispirazione anche per il secondo e per il titolo. Una piccola precisazione: faccio un riferimento alla seconda guerra mondiale perché la McGranitt è nata nel 1925 e si trasferisce a Londra alla fine dell’estate del 1944, quando la guerra era ancora in corso. Detto (o meglio, scritto) questo, vi lascio alla lettura.

Rosaspina7

 

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di J.K.Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

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“A un passo dal possibile

a un passo da te”

Minerva era in piedi nel salotto e fissava il camino spento, tenendo in mano un vaso pieno di polvere.

Non era la prima volta che usava la Povere Volante. Era un metodo molto semplice per viaggiare; forse non particolarmente comodo, ma semplice. In pochi secondi si sarebbe ritrovata a Londra, a centinaia di chilometri di distanza, pronta a iniziare la sua nuova vita come impiegata al Ministero.

Aveva già salutato la sua famiglia; a dire il vero, erano ormai passati diversi minuti da quando suo padre, sua madre e i suoi fratelli erano usciti dalla stanza. Eppure, una volta sola, Minerva si era resa conto di non riuscire a fare quei pochi passi che la separavano dal suo futuro. I suoi piedi erano come inchiodati al suolo, mentre il suo sguardo vagava lungo la stanza, senza vederla veramente, e la sua testa si girava di scatto verso la finestra ad ogni rumore.

“Paura di decidere

paura di me”

Dougal McGregor. Era difficile ammetterlo, ma la ragione per cui Minerva tentennava era lui. Una ragione molto stupida, a dire il vero; se anche lui si fosse precipitato lì, pregandola di non partire, di non lasciarlo, sarebbe forse cambiato qualcosa? No, lei sarebbe rimasta la brillante strega con la possibilità di un’ottima carriera al Ministero e lui il ragazzo Babbano legato alla sua terra di cui lei era follemente innamorata. Non poteva rinunciare a una parte di se stessa per passare la vita a mentire all’uomo che amava. Aveva provato sulla sua pelle cosa voleva dire crescere in una famiglia così e non voleva che ciò che aveva vissuto si ripetesse. 

Fece un passo in avanti.

Non doveva guardare fuori dalla finestra, anzi, doveva sbrigarsi: se l’avesse visto non sarebbe più riuscita a partire.

Ormai era davanti al camino.

“Minerva, mi vuoi sposare?”

Le era sembrato di impazzire dalla gioia.

“Sì, con tutto il mio cuore, sì.”

Era dentro il focolare.

“Dougal, io… Io non posso più sposarti.”

“Cosa? Ma… Ma perché?”

“Non ha importanza. Appena possibile partirò per Londra. Questo è un addio.”

“Il Paiolo Magico.”

Il calore delle fiamme la riscosse dai suoi pensieri. Solo in quel momento sia accorse di avere le guance rigate di lacrime.

 

  
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