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Autore: letyourcolors_burst    25/06/2013    0 recensioni
"Non ti seguirò. Il mio viaggio termina qui."
"Davvero?"
"Davvero."
"E se ti dicessi che ti amo? Cambierebbe qualcosa fra noi?"
"Non cambierebbe niente. Non ti seguirei perché cercherei in tutti i modi di farti restare qui con me. Voglio starti vicino anche quando non avrai più bisogno di me. Ma, per ora, promettimi che non mi abbandonerai come il resto del mondo ha già fatto."
Mi prese per il braccio, mi tirò a sé, mi prese per la vita e mi baciò. Come mai mi avevano baciata prima. Avrei desiderato poterlo raccontare a Chiara ma, dopo quella notte, non avrei più potuto parlarle di niente, scappare di casa non aveva portato a nulla di buono. Toccava a me scoprire come riportare tutto alla normalità, se così si sarebbe potuta definire.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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zvcx z Capitolo 5.
Una situazione troppo imprevista.


Tornate a casa, chiesi a Chiara se avesse perso l'interesse per Ryan o se le piacesse ancora. Ovviamente, dato che "l'amore acceca" - per citare me stessa -, mi rispose di amarlo ancora. Non capì davvero il motivo, dato che fino a poco tempo prima, ci aveva trattate in modo scortese. Chiara sosteneva imperterrita di avere un certo ascendente su McCarthy, cosa che io mi sentì di smentire totalmente. Le rinfrescai la memoria: << Tu ricordi ciò che ci ha detto quell'idiota prima di cacciarci, vero? Ha detto che saresti dovuta sparire anche tu da casa sua. >>. Lei, sempre più sicura di sè e delle sue doti da modella, mi rispose: << Ryan si riferiva a te. >>. Lì, non ci vidi più; cominciai ad offendere sia lei, sia McCarthy. << Non capisci che non ti vuole? Non gli piaci, capiscilo una buona volta! >>
 << Sei tu che non capisci. Ti dimostrerò di piacergli. Torniamo a casa sua, ti farò vedere che ti sbagli. >>
 << Vedremo chi delle due sbaglia. >>
 Così detto, tornammo a casa di Ryan. Se Chiara non avesse deciso anche per me, le avrei comunque detto di tornarci; avremmo assolutamente dovuto ottenere ciò che volevamo. Solo lui avrebbe potuto aiutarci ad ingannare i genitori di Chiara. Notai che la strada verso la "residenza McCarthy" era piuttosto trafficata, ma non mi chiesi il motivo. Non lo ritenevo importante, e così fu. Bussammo di nuovo alla porta. Ryan ci aprì dopo qualche secondo, e fu sorpreso ed irritato di vederci di nuovo sulla soglia di casa sua.
 << Ve l'ho già detto, non vi aiuterò. >>
 << Ma noi potremmo darti, in cambio del tuo aiuto, s'intende, ciò che vuoi. >> a quel punto mi venne in mente di venirgli incontro. Aveva detto di non aiutare mai nessuno se non in cambio di qualcosa, così giocai bene le mie carte. Chiara si era bloccata, cosa che le succedeva praticamente ogni volta che incrociavamo McCarthy. Almeno non mi avrebbe creato problemi.
 << Ma cosa potrei volere? Ho già tutto. Non mi serve niente. >>
 << Sul serio? Io non credo che tu abbia tutto ciò che desideri. >>
 << Già. Ora che ci penso, mi manca una fidanzata. >>
A quel punto, Chiara rinvenne. Confermò a Ryan la sua disponibilità. Lui, con il suo solito fare sprezzante, si passò la mano fra i capelli e alzò il sopracciglio sinistro. Chaira, ovviamente, si accorse di niente. Secondo me volle accorgersi di niente.
 << Non voglio te. >> disse.
Lei gli si avvicinò e gli prese la mano; lui, disgustato, forse, si scostò. Fu una scena esilarante. Chiara, allora, gli chiese chi volesse al suo fianco; di tutta risposta, McCarthy si girò nella mia direzione e mi fece l'occhiolino. Io, che fino ad allora ero rimasta a guardare ed avevo aperto bocca pochissimo, gridai: << Che?! Neanche morta! >>
<< Ed allora potete scordarvi i miei soldi. >>
<< Okay, okay. Se è questo che vuoi, allora accetterò. Ma solo finchè ci servirai; dopo, ti rispedirò da dove sei venuto. Chiaro? >>
<< Eh? >> Chiara si girò verso di me. Non aveva mai brillato per la sua svegliezza, nonostante si sentisse la figlia di Einstein.
<< Ma non tu, parlavo con McCar... Con Ryan. >>
<< Ooh, capisco. >>
<< Comunque sia, ho afferrato il concetto. Mi farò bastare questo tempo. >>
<< Goditelo, perchè poi tornerò ad odiarti come ho sempre fatto. >>
<< Okay, calmina. Allora, Ari bella, passerai dei mesi formidabili accanto a Ryan "Fusto" McCarthy! >> mise in evidenza i suoi patetici muscoli. Ne avevo più io.
<< Euh! Che schifo! >>
<< Ricordi i patti? >>
<< Sì, certo, ma non prevedevano l'aumentare il tuo ego spropositato. >>
<< Questo lo vedremo. L'assegno è ancora in tasca mia. >>
Iniziò il periodo più brutto della mia vita. Una volta che Chiara si rese conto del nostro fidenzamento, mi diede contro per averle "rubato il fidanzato". Io provai a spiegarle la situazione, ma lei non volle sentire ragioni. D'altra parte, l'avevo detto che non era sveglia. I giorni passarono inesorabili, ed ormai praticamente tutti allo Starbucks (clienti, commessi, persino il mendicante appostato fuori) si erano accorti della nostra relazione. Ryan non faceva altro che farmi l'occhiolino, passarmi vicino ogni volta che poteva, cercare di mostrarsi più figo di quanto non fosse in realtà ai miei occhi. Fare il cascamorto gli riusciva davvero bene.
 Intanto, Chiara non parlava più con me dal giorno del nostro fidanzamento, e così mi abituai presto ad una situazione di disagio. La mia migliore amica, la stessa per la quale avevo lasciato tutto e mi ero trasferita in un altro continente quasi senza battere ciglio, ora non mi degnava neanche di uno sguardo, e il ragazzo più sgradevole che avessi mai conosciuto ora era il mio fidanzato.
 Tutti sapevano quanto avessi ragione su McCarthy; era famoso a New York proprio per il suo ego e per il suo caratteraccio.  
Mi disse che il sabato successivo saremmo entrati in azione. Aspettai quel giorno con ansia sempre crescente.
  
 
  
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