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Autore: xfarry    25/06/2013    5 recensioni
E se per colpa di un genitore con problemi d’alcool e di un uomo ubriaco Harry dovesse incontrare l’amore della sua vita?
Se tutto d’un tratto, dopo una vita difficile, tutto dovesse diventare bianco, limpido, bello?
(Larry. Non entrate se dovete insultare la scelta di questa bromance.)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You be my doctor, I’ll be your patient.

 

                                                     Prologue.

 
 
 
A Harry Styles non ne andava mai bene una.
Era un ventenne; un ventenne normale, dai capelli castani e ricci e gli occhi verdi, ma di un verde particolare che tende al color ghiaccio.
Alto, ed un po’ sfortunato.
Viveva ancora con sua sorella Gemma, una pura bellezza acqua e sapone molto alla mano, e sua madre Anne, che tra le altre cose era pure dipendente da alcool e droghe. Vivevano in una casa diroccata, nella periferia di Wolverhampton.
Ma cos’era successo quella volta??
La madre quel sabato sera era tornata verso le dieci e mezza di notte, con tre uomini pronti a darci dentro. Era sempre stata una bella donna, questo lo sapeva anche lei; di conseguenza non aveva mai perso tempo a “rimorchiare”.
Il ragazzo, vedendo la madre e le sue condizioni ancora più tragiche del solito, aveva chiesto con garbo agli accompagnatori di andarsene dalla loro umile dimora e lasciare la signora in pace.
Senza lamentarsi troppo erano tutti usciti dalla casa, fatta eccezione di uno: Ben.
Ben, il più robusto in fatto di muscoli.
Ben, un omaccione alto quasi due metri.
Ben che si stava arrabbiando.
“Resto qui.” Disse severo al ragazzo.
“Forse non ha capito, lei deve andarsene, mia madre non è in grado di fare niente questa sera.” Risposte a tono Harry.
Dopodiché il figlio si mosse in avanti verso la madre, per poterla portare in camera; questo però non fu possibile.L’uomo lo bloccò sferrandoli un pugno in pancia.
Fu così che iniziò la rissa.
Harry si ritrovò in ospedale con due costole rotte e un trauma cranico pochi minuti dopo.
Fortunatamente non aveva perso la memoria.
Cosa che non sarebbe per niente dispiaciuta al ragazzo, dimenticarsi della madre, dimenticarsi di tutto quel dolore che doveva sopportare ogni giorno, dimenticarsi della sua famiglia che ormai faceva affidamento su di lui. Voleva solo spegnere tutto, ma il destino non glielo concesse.
Louis Tomlinson lavorava come psicologo nel Nuffield Health Wolverhampton Hospital.
Aveva solo venticinque anni ma aveva visto di tutto in quel piccolo ospedale.
Ogni giorno, negli occhi dei pazienti vedeva sentimenti, paure, emozioni…
Vedeva un mondo, un mondo che voleva capire, conoscere. Sempre più a fondo.
Lavorava lì giorno e notte, molto spesso più del dovuto. Amava discuterci insieme e provare a capirli.
Amava aiutare le persone.

Ma aveva dei turni alquanto ambigui.
Il lunedì, il martedì e il mercoledì doveva fare dei turni serali.
Mentre, il venerdi, il sabato e la domenica lavorava durante il giorno.
Erano le 8.00 di domenica mattina quando, Louis fece il suo ingresso nell'atrio dell'ospedale ma solo alle dieci e mezza gli parlarono di un nuovo paziente.
“E’ stato portato qui ieri sera. E' un ventenne ed è stato picchiato da un uomo che si voleva portare a letto la madre.” gli comunicò un collega.
 Il dottor Tomlinson non si fece problemi, quindi, a bussare alla porta del suo nuovo paziente.
“Avanti.” disse Harry, sbadigliando e riordinandosi i ricci.
Si era appena svegliato e già riceveva visite.
Louis, aprì la porta, e entrò in quella puzzolente camera d’ospedale.
Harry appena lo vide sbarrò gli occhi. Era rimasto sorpreso da cotanta eleganza.
Bastava spostare un po’ lo sguardo per vedere la stessa reazione negli occhi del dottore.
“ Sono Louis”.si presentò il dottore, scuotendo la testa come per rimuovere quei sporchi pensieri dalla sua testa.
“Io Harry” disse poi il paziente, sorridendo.
Facendo comparire, così, quelle due adorabili fossette che si formavano solo quando sorrideva per davvero.
“Sono il tuo psicologo” disse Louis, sedendosi su una sedia lasciata vicino al letto.
“ E io uno dei tuoi pazienti, presumo” Harry cercava di far sarcasmo con quella frase, ma non riuscendoci si mise ad osservare attentamente il suo nuovo psicologo.

 
 











UUUUHM,

So che è CORTISSIMO. Ma è solo il prologo…
Questa in realtà è solo una prova, se non va bene cancellerò la ff.
Quindi se volete leggerla e vi incuriosisce almeno un po’ datemi un segno di vita…lasciate una recensione, aggiungete ai preferiti/seguite/ricordate fate qualcosa, insomma lol. Accetto volentieri critiche, devo davvero capire cosa farne di questa ff. Quindi non fatevi problemi, assolutamente.

Tornando alla FF. Ho alcune cose da dirvi lol
1) Ho cambiato la differenza d’età, lo so. Ma non potevo metterlo tanto giovane, insomma è sempre un dottore, no?
2) L’ho messo come psicologo perché con lo psicologo si instaura più un rapporto mentale, si è costretti a parlare. Louis scopre Harry così com’è.

Detto questo vi abbandono, se mi lasciate segni di vita ve ne sarei davvero grata, ho bisogno di una spinta per continuare lol
   
 
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