Lo vidi, giuro che lo vidi. Era strano, coperto di stracci, con la punta del naso sporca e i capelli spettinati.
Ehi amico, bisogno di una mano? gli chiesi, e lui si voltò nella mia direzione con calma, molta calma, un'insolita calma, e lì lo vidi bene in faccia. E non vi dirò il colore dei suoi occhi, o se i suoi capelli fossero biondi o marroni, non è quello l'importante, posso solo dirvi che l'intensità del suo sguardo aveva qualcosa di straordinario. Sembrava un po' perso, lo devo ammettere, ma non sembrava uno stupido.
Mi sorrise, ma con un sorriso sincero, vi dico, e arrossendo un po' ammise di aver perduto la via di casa.
Ti ci porto io se vuoi, gli dissi, perchè tanto mi ero rassegnata all'idea che il pullman non passava più, e che sarei dovuta rientrare comunque a piedi.
Si alzò, scosse un po' i suoi abiti per far cadere la polvere e sorridendo mi ringraziò per la cortesia.
Ma vedi che tipo! pensai. E per la prima volta nella mia vita non ebbi paura di uno sconosciuto.

Davvero molto gentile...
...Maria
Ah, ne conosco un'altra che si chiama Maria
E tu invece, come ti chiameresti?
Emmanuele.
Oh bene, Emma, ti farò fare un giro in giro
Ma Emma non è un nome da femmina?
Oh, taci

Ci incamminammo, proseguendo per la lunga via.
Era un caldo pomeriggio.

Bhe, Emma, racconta un po': sei qui per lavoro?
Si, diciamo di si... mi rispose, guardandosi attorno con aria un dubbiosa.
Ma è fantastico!
Fantastico?
Bhe, avere un lavoro di questi tempi è una gran bella cosa, sai
Ah, certo, giusto
E di cosa ti occupi?
Emma frenò il passo e strizzò gli occhi, come se dovesse meditare su cosa rispondermi
Faccio sondaggi.
Ah, uao. Sondaggi?
Sondaggi.
Per conto di chi?
Di... Una grande azienda.
E ti fanno andare in giro vestito così? avrei voluto chiedergli, ma non sarebbe stato gentile.

Era un po' strano, si vedeva che non era del luogo, ma dopotutto era simpatico.

Più camminavamo, più si guardava attorno, più osservava la gente e le stampe sulle pareti che parlavano di crisi, guerra, scioperi, più... sembrava deluso.
Sì, deluso, e non riuscivo a capirlo, mi dispiaceva e allora gli chiesi Ehi, c'è qualche problema? e lui rispose No, sai, è che un po' di tempo fa ero venuto qui, cioè, non proprio qui, per sistemare qualche faccenda e risolvere dei problemi, ma pare che invece non sia riuscito a risolvere un bel niente.
 Poveraccio, pensai, e gli dissi che Le cose andranno meglio, sta' scialla e vedrai che poco a poco i problemi finiranno...
E altri ne cominceranno
... Sì, esatto

Parlammo a lungo, e lui era per le pari opportunità e per la vita di comunità, da come parlava si sentiva che aveva studiato e che non era un fesso qualunque, ed era contro la schiavitù prima di ogni altra cosa, e diceva che dopotutto non è così difficile porre fine a tutto questo, basterebbe amarsi gli uni gli altri, volersi tutti bene, rispettarsi almeno, non giudicarsi.
 Non era un pippato hippie, ve lo assicuro, anche se poteva sembrarlo, perchè era contrario all'uso di droghe, perchè diceva che alteravano gli stati mentali e schiavizzavano le persone nei campi. E lui era contro la schiavitù, ve l'ho già detto, e ve lo ripeto, ci teneva a sottolinearlo, era contrario alla schiavitù sia del corpo che dell'anima.

Ad un certo punto arrivò una brezza leggera, piacevole ma insolita, e sollevando lo sguardo al cielo azzurro mi disse che se ne doveva andare.
Bha Emma, è stato un piacere, ci rivediamo?
Chissà, un giorno
Mi sorrise e mise una mano sulla mia spalla. Non era felice, aveva un'aria un po' triste e rassegnata, ma non lo diede troppo a vedere.
Buona fortuna per tutto, Maria!
Idem a te, ciao Emma!
Ah, dimenticavo, Maria, mi raccomando: non avere paura degli estranei.

Forse avrei dovuto chiedergli se stava su facebook o twitter, ma non mi venne in mente.
 Peccato però, perchè non l'ho mai più rivisto.

 Ma mi piace pensare che in ogni passante che incontro e che mi chiede un'indicazione o una fesseria qualunque, si celi lui.

Incontri casuali che non t'aspetteresti.