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Autore: AmyDreamcatcher_    25/06/2013    0 recensioni
Cheyanne e Harry, troppo uguali: talmente simili, tanto vicini ma non abbastanza da toccarsi, come quei maledetti numeri primi che lei odiava.
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo
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So you know that I’ll carry you.



Era seduta sul divano, un libro fra le mani e il cellulare appoggiato lì al suo fianco. Fuori dalla finestra il vento ululava quasi come fosse un lupo mannaro in preda alla maledizione della luna piena e il buio, nero e tempestoso, era calato già da un bel po' facendo sembrare notte fonda nonostante fossero solamente le otto.
Cheyanne, infagottata nel suo pigiamone, sorrise guardando fuori, amava l'inverno e amava essere, come diceva sempre, figlia sua. Tornò a leggere quel libro del quale ormai conosceva a memoria punti e virgole ma che troppo amava per non rileggerlo ancora e ancora e come previsto, ci si perse completamente, si immaginò come la protagonista e iniziò a sognare mentre il suo sguardo scorreva da una parola all'altra, da un lato all'altro della pagina.
Ci si era immersa talmente tanto che ci mise un po' per rendersi conto che il quel leggero vibrare proveniva dal suo cellulare, appoggiò il libro aperto sulla pagina dove era rimasta accanto a se e prese tra le mani il telefono e sorrise, leggermente sorpresa, nel vedere che il messaggio era di Harry: erano amici ormai da 2 anni, o quasi, e nonostante si fossero detti ti voglio bene forse 3 volte da quando i loro sguardi si incrociarono per la prima volta lei non aveva mai voluto bene ad un qualsiasi altro amico come ne voleva a lui, forse perchè nessuno l'aveva mai messa a suo agio come era riuscito a fare lui con le sue idiozie e solo quando lui la guardava negli occhi riusciva a sostenere lo sguardo e ricambiarlo, ricambiare persino i sorrisi cosa che per una timida come lei era del tutto nuova.
Aprì il messaggio e il flebile, quasi impercettibile, sorriso che le era spuntato sul volto di colpò diventò un vero sorriso, un sorriso da ebete certo, ma pur sempre un sorriso: Parlare con lui, anche di cavolate come stavano facendo proprio in quel momento, era uno sfogo una sorta di pausa dai problemi, come staccare la spina e mandare tutto in black-out. Stettero li a scambiarsi sms parlando del giorno successivo, ovvero il suo compleanno, fino alla mezzanotte. La bionda guardò l'ora e sorrise nel leggere 00.00, era adulta, non era più una bambina, per lo stato ora lei era qualcuno ed era bello pensare che per un qualcosa di così grande lei potesse essere qualcuno quando da sempre si era ritenuta nessuno.
Il suo sguardo era completamente  rapito da quei quattro zeri che davano inzio alla sua nuova vita da adulta furono coperti dalla schermata che preannunciava un nuovo sms e il nome del destinatario la rapì ancora di più di quei quattro zeri ormai scomparsi, aprì.
"Auguri Chey! <3 Sono il primo vero? vero vero vero? Perchè se non fosse così mi deprimo, ma apparte gli scherzi, ho aspettato con te la mezzanotte per questo, per farti finire la tua vita da 17enne e farti iniziare quella da 18enne con me, insieme :) Ti voglio bene isterica! Ps. Sai che mi importa di te" una lacrima scese, incerta sul percorso, e le bagnò le labbra ancora incurvate in un sorriso che sembrava non voler sparire.
Ci mise un po' a rispondere, e anche quando inviò quel messaggio incerta se farlo o meno, non sembrò soddisfatta ma si disse tra se e se che lui avrebbe capito, come sempre d'altra parte.
Pensò alla loro amicizia mentre il cellulare vibrava, segno dell'arrivo di nuovi sms,  ma poco importava: conosciuti per caso ad una festa della loro classe alla quale lei si sentiva un pesce fuor d'acqua, e se ne stava così, in piedi in un angolo a guardare il centro della sala dove ragazze più o meno vestite ballavano in modi che lei nemmeno immaginava osare o provare a fare, lui invece seduto su un divanetto completamente annoiato dalla solita gente che vedeva alle feste le aveva fatto posto vicino a lui facendole cenno di sedersi e puff, amicizia, amicizia vera.
Da allora erano diventati anche compagni di banco, e le lezioni, erano diventate più interessanti perfino per una svogliata come lei che della matematica e della fisica non ne voleva sapere. Si aiutavano come potevano, lui le faceva copiare ogni genere di compito che riguardava i numeri, e lei lo aiutava nei temi e nel scrivere frasi che avessere un senso e fossero piacevoli da leggere. E poi, in quanti avevano detto che sarebbero stati bene insieme? Tutti, lo dicevano tutti, e nessuno capiva quanto invece la loro fosse semplice amicizia e di quanto i sentimenti avrebbero rovinato ogni genere di cosa, e loro non potevano permettersi di rovinare quello che il destino aveva creato.
Le venne in mente di quel libro che la professoressa di italiano aveva fatto leggere alla classe e che una volta finito, tutti avevano soprannominato il libro di Cheyanne e Harry, troppo uguali: talmente simili, tanto vicini ma non abbastanza da toccarsi, come quei maledetti numeri primi che lei odiava.
Riprese in mano il libro solo per chiuderlo, prese il cellulare in mano, spense la luce e barcollando nel buio si diresse in camera sua il cellulare ancora vibrava per gli auguri che gli amici le mandavano, ma nessuno di quei messaggi le importava davvero, l'unico che voleva ricevere l'aveva già letto e per il resto ci sarebbe stato tempo, tanto tempo. Si mise a letto e con il cellulare ancora bloccato sulla schermata dei messaggi di quel riccio dagli occhi di smeraldo si addormentò.


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Hey little turtles

Salve :3 mi sono creata un piccolo spazietto per me, che credo, ci sarà sotto ogni capitolo.
Se state leggendo questo vuol dire che siete arrivate fino alla fine quindi, congratulazioni e un immenso grazie!
Questa storia, appena iniziata si, parla in modo più velato e sfumato della mia vita reale con un pizzico di adattamenti qua e la, ma il succo è quello: io, i miei amici e quello che è realmente successo.
Bene, finisco di rompervi.
Goodbye xx
  
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